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Autore: hapworth    25/12/2016    1 recensioni
Era insignificante, ma allo stesso tempo, essere consapevole di essere l'unico a conoscenza di quel particolare, gli scaldava il cuore.
[Furuya/Miyuki] ~ Questa storia partecipa al contest “Christmas Game – Puzzle Time” a cura di Fanwriter.it!
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kazuya Miyuki, Satoru Furuya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente sono riuscita a finire questa furumiyu che, piccina, avevo iniziato da giorni, ma che non riuscivo a portare a termine. Un po' per ispirazione, un po' per mancanza di tempo/voglia; quindi eccola. Una cosina piccina picciò, scritta sempre per la solita iniziativa fluffosa. Non pensavo sarei riuscita a scrivere più di una ff su questa coppia - nonostante sia una delle otp - ma alla fine ce l'ho fatta. ;A;
Niente, buona lettura. E forse ci si vede ancora in questa sezione per il p0rnfest B)

By
athenachan


Questa storia partecipa al contest "Christmas Game - Puzzle Time" a cura di Fanwriter.it
Puzzle Fluff. Quinto Pezzo: "Canticchiare."

Note a margine

C'erano molte cose che Furuya non aveva mai saputo del senpai, cose che – a occhio esterno – potevano non avere alcun valore in effetti, ma considerato il tipo di relazione che aveva finito per instaurarsi tra loro, a suo parere erano molto importanti. Di notte, per esempio, si muoveva di continuo, rigirandosi con le braccia e le gambe scomposte, rimanendo a bocca socchiusa ed emettendo rumori rochi, ma non fastidiosi. Satoru, al contrario, rimaneva sempre nella stessa posizione in cui si era addormentato: forse aveva finito per prendere tale abitudine a causa dei gatti che aveva a casa e che, immancabilmente, si mettevano nel suo letto. Lui non li aveva mai scacciati, ma aveva preso comunque l'abitudine a non muoversi troppo di notte.
A colazione Miyuki mangiava poco, prediligeva un semplice caffè con parecchio zucchero e, talvolta, un biscotto; Furuya invece raramente mangiava dolce alla mattina: preferiva fare una colazione tipica con un po' di riso e del pesce grigliato o della verdura sottolio.
Ma c'era una cosa che, con l'andare del tempo, Satoru aveva capito: a Miyuki piaceva canticchiare; era un'abitudine che probabilmente non conoscevano in molti – come tutte le altre del resto – ma quando cucinava, quando si lavava o quando risistemava le sue cose, intonava motivetti fischiettati, parole a bassa voce e leggere melodie a mezzo tono. Normalmente l'avrebbe trovava una cosa fastidiosa – specie se doveva concentrarsi sui libri, verso cui non aveva molta simpatia da sempre – ma stranamente, ascoltare il mormorio intonato del senpai lo metteva di buon umore, sebbene non si capisse, non apertamente.
Era qualcosa di suo, era probabilmente l'unico ad averlo notato, dato che Kazuya lo faceva solo quando c'era assoluto silenzio o, al contrario, quando nessuno sembrava prestargli particolare attenzione: non lo faceva mai quando ascoltava la melodia che avrebbe riprodotto, era qualcosa che probabilmente lo disturbava nel memorizzarla, ma Satoru la trovava un'abitudine tutt'altro che consueta. Era insignificante, ma allo stesso tempo, essere consapevole di essere l'unico a conoscenza di quel particolare, gli scaldava il cuore.
«Che hai da sorridere?» Furuya sollevò lo sguardo dal proprio libro, guardando il compagno leggermente perplesso: non si era accorto di aver cambiato espressione, né tantomeno che si fosse notato, eppure Kazuya lo osservava, le braccia incrociate, e gli occhiali inforcati sul naso. «Mi chiedevo che canzone fosse quella che canticchiavi poco fa.»
Miyuki distolse lo sguardo, in un cenno di imbarazzo probabilmente, prima di alzare le spalle. «Non ne ho idea, la gracchiava Sawamura l'altro giorno, quando siamo andati al cinema.» Furuya si alzò, sbuffando inconsciamente, prima di abbracciare l'altro, poggiando la testa sulla sua spalla – era una cosa che non aveva mai smesso di fare, nonostante gli anni. «Ti ricordi la canzone, ma non il film?»
«Oh, andiamo era uno di quei lungometraggi basati su uno dei manga shojo che legge, come faccio a ricordarmelo?» Satoru convenne con lui, sebbene l'idea che l'amante fosse uscito con Eijun non gli piacesse così tanto – c'era da sempre quel rapporto un po' ambiguo, tra loro, che lo aveva da sempre infastidito, anche dopo aver ottenuto Miyuki come compagno. Del resto si era riscoperto una persona piuttosto possessiva. «Fatti dire il titolo, la prossima volta.»
Kazuya lo guardò perplesso: era sicuro che Sawamura in ogni caso non si sarebbe ricordato nemmeno il compleanno di sua madre, se glielo avesse detto, dubitava fortemente che sapesse il titolo... A meno che non fosse la sigla di qualche anime shojo, ovviamente. «Mi piace quando lo fai.»
Miyuki strabuzzò perplesso gli occhi, salvo poi assumere un ghigno divertito, voltando leggermente il viso verso il proprio ex-kohai. «Lo sapevo già, sembri sul punto di assopirti ogni volta.» lo rimproverò, ma non sembrava un rimprovero, mentre si allungava con il braccio e gli scompigliava i capelli scuri con la mano, mentre Satoru socchiudeva gli occhi, sfregando il viso contro il suo collo. Era felice.


Fine
   
 
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