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Autore: _Corin    25/12/2016    3 recensioni
01. In cui Nico è ammalato e Will è il suo dottore (ma rischia di essere davvero poco professionale, quando si tratta di lui).
02. In cui Nico e Bianca rimangono all'Hotel Lotus fino alla fine della guerra. Will è il fortunato prescelto per recuperarli (con tutto ciò che ne consegue).
03. In cui Nico vede demoni ovunque, Percy parla con le sirene del gabinetto, i loro amici sono degli impiccioni e il dirimpettaio ha degli ottimi gusti.
04. In cui sorprendentemente non ci sono morti o feriti o iceberg, solo molto zucchero.
05. In cui Will fa una scommessa e vince tutto.
06. In cui lavorare in una casa di riposo non è poi così orribile (e il merito potrebbe essere dell’infermiere con il sorriso più luminoso del mondo).
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico/Will, Quasi tutti
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sposerò Gustav Le Bon

 

 

In cui Will fa una scommessa e vince tutto.

 

 

 

 

-Oh mio Dio! Tu sei Gaston La Beouf! Oh, io sono un tuo grandissimo fan!

Nico si guarda attorno, chiedendosi se il ragazzo esagitato ce l’abbia davvero con lui. È biondo, carino e inquietante. Proprio il suo tipo. -Oh, devi assolutamente farmi un autografo. Mia sorella impazzirà!

Sì, sembra di sì. Avanza con la pelle arrossata dal freddo e un sorriso inumanamente largo, e sembra dirigersi proprio verso di lui. Nico combatte contro la voglia di scappare e vince. -Ho tutti i tuoi dischi! Li ascolto ogni sera, sai, adoro la tua voce, e devo dire che dal vivo è molto meglio.

Nico arrossisce, anche se probabilmente il ragazzo sta mentendo – sicuramente, in realtà, non gli ha ancora detto mezza parola, quindi è innegabile. Arrossisce lo stesso, sotto l’espressione truce, e il sorriso dell’altro si allarga ancora un po’.

-No, credo che ci sia un errore, io non sono…

Il getto ustionante del caffè lo colpisce dritto al petto. Incredulo, gli ci vuole un secondo per vedere, in ordine, il bicchierone del caffè (vuoto, ormai), la faccia mortificata del ragazzo biondo (in realtà non lo è poi così tanto, sembra che stia per scoppiare a ridere) e la macchia gocciolante sul tessuto. Peccato, gli piaceva quella maglietta. Molto nera.

-Oh mio Dio, mi dispiace. Non posso davvero aver ustionato Gustav Le Bon, credo che potrei morire di imbarazzo… ti pagherò la tintoria. Certo, sì che lo farò, ne conosco una qui vicino. Vieni, Gaston, - posso chiamarti così, si? - ti accompagno – posso darti del tu?

Nico rimane per un secondo stordito dal chiacchiericcio del ragazzo, prima di accorgersi che dovrebbe rispondere – possibilmente prima che l’altro ricominci. -Non ce n’è bisogno, vado di fretta, devo andare, ho un appuntamento, addio. E poi io non sono…

-Oh, allora puoi darmi il tuo numero di telefono. Ci incontriamo e ti pago la lavanderia.

 

Quando Will viene loro incontro con un sorriso accecante e un bigliettino in mano, Connor incassa i soldi.

-Oh, non può essere.

-Sgancia, Trevis.

Il ragazzo allunga una seconda banconota anche a Will, accompagnata da un broncio.

-Con questi gli offrirò un caffè la prossima volta che lo vedrò.

-Certo, un altro caffè da lanciargli addosso. Fra l’altro, è un cliché abominevole- borbotta Trevis, ancora seccato per la perdita.

-Zitto, davero, tu non puoi nemmeno provare, a parlare. “Katie, mi presti una penna? L’ho dimenticata, che sbadato!”

-Ma era vero, avevo davvero dimenticato quella penna!

-Per quattro anni consecutivi?

-Lascia perdere, forse avrei dovuto fingere di credere che fosse Hillary Duff.

Will non risponde, fissa il bigliettino di carta sottile con un sorriso ebete. -Ragazzi, credo che le nostre scommesse possano avere fine.

-Perché?

-Ho trovato il mio Gustav.

-Scommetto che non durerà nemmeno una settimana.

 

Una settimana dopo, Trevis ha perso una scommessa. Di nuovo. E Will porta fuori Nico. Di nuovo.

 

 

 

NdA:

Non è il meglio che potessi produrre, già. È corta, piuttosto stupida e scritta in appena un’ora, in un periodo di noia profonda. Sono stata totalmente ispirata da altro, mi dispiace. Spero che possiate comunque apprezzarla, almeno un po’, perché mi dispiaceva non aggiornare per Natale. Quindi, auguri! (e per Capodanno scrivo qualcosa di meglio, prometto).

 

   
 
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