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Autore: Danny Blues    24/05/2009    1 recensioni
La storia, che riguarda uno dei miei gruppi preferiti, i Raconteurs, tratta di una serata da loro trascorsa durante un tour, in particolare di un avvenimento drammatico riguardante Patrick. Pur trattando di tale avvenimento, ho messo anche comico come genere poichè la storia prevede scene che, a mio avviso, dovrebbero far ridere. Con questa storia (pubblicata senza scopo di lucro) non intendo offendere in nessun modo i Raconteurs, nè rappresentare i loro veri caratteri che, mio malgrado, non conosco.
Genere: Drammatico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lil' Jack Lawrence, 32 anni, lunghi capelli neri e una grossa montatura da vista,  giaceva disteso sul letto ancora intatto in una stanza d'albergo. Dopo il live di quella sera si sentiva piuttosto stanco, ma aveva deciso che per il momento non avrebbe ceduto ai suoi occhi che ormai si chiudevano da soli (nonostante ciò gli costasse immensa fatica): dal bagno era appena cessato il rumore della doccia che scorreva ormai da quasi mezz'ora . Perchè Patrick è sempre così lungo a lavarsi? pensò il bassista che stava appunto lottando contro il sonno aspettando di vedere emergere l'amico batterista dal bagno. Lo sentì far confusione mentre si rivestiva e, quando finalmente lo vide comparire sulla soglia, stava per lanciargli una memorabile filippica, ma nel vederlo ammutolì. Si aspettava di trovarselo davanti avvolto nel gigantesco pigiama di pile verde che era solito indossare, invece sembrava vestito di tutto punto per uscire.  "E ora che diavolo ti salta in mente? Prima pensavo fossi passato giù per lo scarico della doccia ora che finalmente ti sei deciso ad uscire, non sei ancora pronto?" iniziò Jack con aria seria. "Ti sbagli, invece sono prontissimo!-ribattè Patrick, 33 anni capelli di media lunghezza e barba di due giorni o anche più non fatta per pura pigrizia- pronto per uscire a fare qualche bella foto! Non so se ti ricordi, ma Brendan e Jack hanno detto che stasera c'è una festa di non mi ricordo più cosa in città e sicuramente ci sarà qualcosa di bello da vedere no? Che ne dici?". Little Jack si fece pensieroso, poi scrutando l'amico con aria di voler ricominciare nella sua invettiva disse:" Fa quel che vuoi, le ore di sonno che perdi sono le tue non le mie- al che Patrick fece una faccia molto stupita- Ti aspettavi che venissi pure io?" .
"Bè, diciamo che mi sarebbe piaciuto avere un po' di compagnia, ma se ti pesa così tanto.." Detto ciò prese la macchina fotografica e fece per uscire, quando il compagno gli bloccò la strada."Patrick, non so se ti sei reso conto che fuori sono 10 gradi" lo apostrofò osservando il suo abbigliamento(jeans, All Star, maglietta rigata a mezze maniche e l'immancabile gilet). "Mettiti almeno la giacca!"
Patrick per poco non scoppiò a ridergli in faccia, anche se ormai era abituato al fatto che lil' Jack fosse molto protettivo nei suoi confronti, trovava che la situazione sarebbe stata piuttosto comica vista da un osservatore esterno: lui che tentava di uscire e l'amico visibilmente assonnato e sul punto di addormentarsi in piedi che gli sbarrava la strada brandendo un giubbotto a mò di arma. Decise che doveva immortalare il momento, così scattò una foto all'improbabile aggressore che gli si parava davanti, poi prese la giacca dalle mani di quest'ultimo visibilmente attonito e si avviò verso l'uscita con un  "Grazie Jackie, buona notte!". Prima di chiudersi la porta alle spalle fece in tempo a sentire il bassista che sbraitava:"Tu e il tuo flash me la pagherete! Mi ringrazierai domani quando non ti prenderai una ramanzina da Ian per esserti preso la broncopolmonite! Maledetto.." il tutto seguito da vari insulti che furono soffocati dalla porta chiusa e dal fatto che Jackie stava probabilmente dirigendosi verso la tanto agoniata doccia.
Patrick si avviò lungo il corridoio scrutando i numeri sulle targhette affisse alle porte  203, si dovrebbe essere questa, spero..bussò sperando di non essere investito da un'invettiva simile a quella ricevuta poco prima dall'amico, ma stavolta da parte di uno sconosciuto giustamente invespito per averlo svegliato a tale ora di notte. La porta si socchiuse fermata da una catenella che la legava allo stipite e comparve una massa di ricci biondi: "Chi è?" chiese  assonnato Brendan Benson-possessore dei capelli sopracitati, 38 anni ma con la corporatura scheletrica di un ragazzino-poi riconoscendo l''amico"Ah, Patrick entra pure, ma fai piano che Jack qui è già in fase r.e.m.". Effettivamente Jack White-capelli neri, volto pallidissimo e di stazza un po' diversa da quella del compagno di stanza, ma non per questo grasso, stessa età del batterista- si era trasformato in un involtino di coperte e sembrava dormisse più profondamente che mai."Non riesco a dormire perchè l'amichetto qui russava come un mantice prima!" Si lamentò Brendan."Bene allora perchè non lo lasci qui col suo casino ed esci con me? Jackie di là non ne vuole sapere". Patrick fece la faccia più supplichevole che avesse mai fatto al che un cuscino lo colpì sul naso, ma non arrivava dal suo interlocutore, che aveva per altro subito la stessa sorte. "PESCE D'APRILE!!!" Jack si era alzato in piedi sul letto, più sveglio che mai ed aveva bersagliato i due amici che ora lo guardavano in cagnesco."Prima di tutto non è aprile, ma ottobre e poi come fai ad essere così attivo che tre secondi fa parevi la bella addormentata nel bosco?" sbraitò Brendan."Ma caro mio consiste proprio in questo il pesce d'aprile no? Fingevo di russare per tenerti sveglio e aspettavo l'occasione migliore per attaccarti! Così ho pure preso due pesci con una sola rete! Ahah..poi dai, pesce d'ottobre suonava malissimo!" si difese Jack. "E ora che ci hai preso che fai, ci mangi?"domandò Patrick tra lo spaventato ed il divertito. "No, credo che ora dormirò sul serio e lascerò dormire pure il caro Bumkin. Comunque che ci fai alle due e trenta di notte ancora vestito e per giunta con la macchina fotografica nella nostra stanza?"  Patrick preparò un'altra faccia se possibile ancora più supplichevole di quella precedente  e spiegò:"Ti ricordi quella festa di cui mi avete perlato che dura tutta la notte e si fa una sola volta all'anno in questa città? Vado la per scattare delle foto, penso possano esserci soggetti interessanti. Vieni?" Il compagno lo guardò sconcertato:"Ti rendi conto che mi stai chiedendo di uscire a notte fonda dopo un estenuante live e domani mattina dobbiamo pure alzarci presto per metterci in viaggio?". Il batterista decise allora di tentare con un po' di paroloni  girando attorno alla questione:"Quindi questo vorrebbe dire che la tua decisione definitiva è di non venire con me ma di stare qui a poltrire e tornare ad essere un rumoroso involtino primavera di coperte?", ma  il suo interlocutore non ci cascò:"Direi di si, buon giro Patrick-poi aggiunse con tono pomposo- Brendan, vuoi accompagnare il mio caro amico qui presente alla porta per favore?" Brendan sbuffò ancora visibilmente offeso per il sonno perso a causa del pesce d'aprile e non si mosse, così Patrick decise di fare da sè e uscì dando la buona notte ai compagni.
Proseguì lungo il corridoio fino a che non trovò le scale, scese per quattro rampe e, quando si trovò nella hall fece per uscire ma fu bloccato dal portiere E ora che succede?! "Si è ricordato di consegnare le chiavi?" Ma ho proprio l'aspetto di un delinquente? Questo tutte le volte che mi muovo mi chiede le chiavi!"No, le ha il mio amico in stanza, le ho lasciate in custodia a lui." Rispose Patrick sarcastico. Senza pensarci due volte il portiere con un sorriso lo lasciò uscire raccomandandogli prima di portare i suoi migliori saluti "Al signor Lawrence" Ma guarda un po', se le chiavi le avevo io rischiavo l'impiccagione e invece Jackie si becca pure i migliori saluti, questa non la capirò mai!
Si avviò lungo lo stretto vicolo che portava  alla strada principale, intravedeva già le luci sgargianti della festa, improvvisamente in cielo balenò un magnifico fuoco d'artificio Perfetto come prima foto! Anzi come seconda si corresse poi ricordando ancora il volto inebetito del suo compagno di stanza nonchè migliore amico, al che un ghigno tra il malefico ed il divertito gli balenò sul  volto, la sua espressione cambiò poi repentinamente diventando visibilmente sorpresa quando arrivò sulla via principale che era  tutta un balenare luci e colori. Prese a scattare foto a qualsiasi soggetto trovasse anche solo minimamente interessante, intanto si avviava verso il fondo ella strada che sfociava in una piazza circolare circondata da edifici di diverse epoche e stili architettonici, affiancati da stretti vicoli che fungevano da accessi secondari.
Dopo aver scattato un'innumerevole quantità di foto, decise che voleva una panoramica completa della piazza, trovò quindi che la soluzione migliore fosse inoltrarsi per un pezzo in uno dei vicoli secondari per avere una visuale quasi integrale. Aveva quasi raggiunto il la posizione perfetta, quando gli si pararono davanti tre tizi due dei quali incappucciati, mentre il terzo era calvo con grossi occhiali da sole ed un foulard che gli copriva il volto dal naso in giù. Fu proprio questi a parlare:"Dacci la macchina fotografica!" Patrick indietreggiò ma tenne ben salda la presa sull'oggetto dell'attenzione dei loschi tizi."Neanche per sogno!"replicò con tutta la cattiveria che poteva trovare in lui. Quello che sembrava essere il capo del trio tirò allora fuori un coltello:"Ripeti ora se hai il coraggio!"  il batterista indietreggiò ancora di un passo e ripetè ciò che aveva detto prima, stavolta con meno enfasi. Mentre i due incappucciati stavano di guardia all'entrata del vicolo, il capo si avventò su Patrick, volò qualche pugno e qualche calcio, poi  sentì qualcosa di freddo ed estremamente affilato penetrare poco sotto la clavicola sinistra sentì il sangue che colava caldo imbrattandogli la maglietta poi, a causa dello strattone provocato dal tizio che era finalmente riuscito a strappagli la macchina fotografica, cade a terra battendo la testa sul duro porfido che rivestiva il fondo del vicolo. L'ultima cosa che vide furono tre sagome che si allontanavano di corsa, poi non vide più niente e sprofondò in una specie di dolce sonno in cui però gli era consentito pensare. L'ultimo pensiero che ebbe Patrick Keeler, fu che infondo non era doloroso come si sarebbe potuto pensare, morire dissanguato a seguito di una coltellata.
pensò
*
Appena Patrick aveva varcato la soglia dandogli la buona notte, lil' Jack si era avviato maledicendo l'amico verso il bagno e si era finalmente concesso una rilassante doccia, dopodichè si era infilato sotto le coperte ed aveva acceso il televisore nel vano tentativo di aspettare il ritorno del compagno di stanza, ma dopo poco la stanchezza era finalmente riuscita a prendere il sopravvento così, dopo un sonnellino di dieci minuti dal quale si era risvegliato per il rumore della tv, si era arreso ed aveva spento l'apparecchio cadendo poco dopo in un profondissimo sonno. Gli pareva di essersi appena addormentato quando, circa cinque ore dopo, la sua sveglia suonò svegliandolo bruscamente da quello che sapeva sarebbe stato un lunghissimo sonno. Inforcò gli occhiali e si striracchiò energicamente chiedendosi a che razza di ora avesse puntato la sveglia Patrick(che di solito si alzava almeno un'ora prima dell'orario in cui doveva essere pronto), dal momento che non l'aveva sentita. Prima di realizzare che il compagno di stanza non aveva mai effettivamente fatto ritorno, pensò di aver dormito così profondamente da non aver sentito l'assordante assolo di batteria che l'amico aveva come sveglia da quando aveva comprato un telefono nuovo, poi si voltò verso la porta del bagno sapendo che se Patrick fosse stato li, a lui sarebbe toccata un' attesa come quella della sera prima. Il suo ragionamento crollò quando notò la porta aperta ed il letto del compagno intatto. Si alzò e prese a girovagare per la stanza in cerca di qualche traccia che lasciasse presagire almeno che Patrick fosse stato li e magari già sceso a fare colazione, ma notò con sorpresa che tutto ciò che apparteneva all'amico era nello stesso identico posto in cui era stato lasciato al sera prima Diamine, Patrick è la personificazione del disordine, non può essersi alzato, lavato, vestito ed essere uscito senza fare il minimo rumore e soprattutto senza mettere la sua parte di stanza a soqquadro!
Si precipitò in corridoio e andò a bussare alla stanza 203. "Chi è?" chiese Brendan, "Sono Jack, APRI!" rispose il bassista con tono concitato."Ehi, Jackie calmati! Che c'è Patrick ha tentato di mangiarti al posto della colazione?-poi diventò improvvisamente serio notando che l'amico era sulla soglia delle lacrime-che succede Jackie? PARLA!"
"Patrick è sparito! Si è volatilizzato! Inizio a pensare che non sia tornato ieri sera.."
Nel frattempo si erano addentrati nella camera dove un assonnatissimo Jack sedeva sul letto sfatto guardando il telegiornale locale. "Volete fare un po' meno casino voi due?! Che succede già alle sette e mezza di mattina?"
"Jack, ieri notte Patrick non è rientrato." Spiegò Brendan. Nell'istante in cui Jack si voltò verso l'amico, il giornalista annunciò:"Ed è di poco fa la notizia che alla festa di ieri notte, dove tutto sembrava essere proceduto per il meglio, è avvenuta una colluttazione in cui purtroppo un uomo ha perso al vita, sembra si tratti di aggressione a scopo di furto, non è stato rivelato il nome della vittima, ma le autorità competenti hanno dichiarato che la famiglia è stata avvisata e tra poco un familiare  procederà al riconoscimento del cadavere. Passiamo ora allo sport..."
I tre si guardarono attoniti e sconvolti, era mai possibile che quella notizia parlasse proprio del loro amico?
In quell'istante Ian Montone, il manager,  entrò nella stanza che era stata evidentemente lasciata aperta per la fretta e vide la tv accesa e le espressioni interrogative sui volti del terzetto:"Ah, stavate guardando il tg...bè dunque sapete..insomma, avete sentito..stavo per venire a dirvelo..Cindy è appena partita da Nashville.. lei e Craig saranno qui in un paio d'ore e..oh bè ragazzi si è lui. Mi dispaice tantissimo."
Lil' Jack si accasciò al suolo seduto abbracciandosi le ginocchia e nascondendo la faccia tra le bracia, Jack si chinò subito in soccorso dell'amico, a quel punto Ian si rivolse all'unico rimasto in piedi:"Brendan so che è un momento sconvolgente per tutti, ma non possiamo assolutamente lasciare la gente così ed annullare semplicemente le date, dobbiamo dare l'annuncio alla stampa con una conferenza, anche brevissima, ma dobbiamo. Credimi, sono sconvolto quanto voi e so che è il momento meno adatto per affrontare i media, ma non possiamo fare altrimenti." Brendan sembrava in uno stato di trance e rispose con voce automatica che l'avrebbe detto agli altri, così il manager disse che avrebbe pensato lui a chiedere se potevano usare la sala conferenze dell'hotel e li avrebbe poi tenuti informati.
*
Seduti dietro il lungo tavolo nella sala conferenze, decisero che sarebbe stato Jack a parlare, dal momento che lil' Jack era sull'orlo del collasso e Brendan sembrava essere diventato un automa. Dopo aver fatto il punto della situazione, i tre si erano già alzati e stavano per andarsene, quando all'improvviso dal manipolo di giornalisti arrivò una domanda: "Cosa pensate di fare ora? Troverete un altro batterista?". Lil' Jack si voltò di scatto tornando sui suoi passi e, con tutta la rabbia che aveva in corpo , rispose:"Al mondo potranno esserci anche un miliardo di batteristi migliori di Patrick, ma nessuno potrà mai sostituirlo. E con questo ho chiuso!"
Uscirono dalla sala e raggiunsero in silenzio la stanza di lil' Jack dove li aspettavano Craig e Cindy, la ragazza di Patrick. Appena entrati il bassista si buttò sul proprio letto e venne subito soffocato dall'abbraccio di Craig Fox, chitarrista e leader dei Greenhornes, nonchè condivisore del titolo di migliore amico con Patrick."Dai Jackie sfogati, poi preparati che si torna a casa." dopo questa esortazione, Jackie lanciò un urlo tremendo, poi all'improvviso si risvegliò su quello stesso letto.
Non fece in tempo a realizzare dove si trovava che vide Patrick preoccupato uscire dal bagno:"Jackie ti sembra il modo di urlare? Che succede?" il bassista lo guardò visibilmente stupito poi tentò di abbozzare un discorso."Ma tu non eri...Ian ha detto..poi Craig e Cindy.."Patrick lo guardava come se al posto dell'amico ci fosse un cammello e disse:"Jackie, non so quale assurdo scherzo tu abbia architettato con gli altri due amichetti nella stanza di la, ma se fai così rischi di mandare tutto a monte caro mio-poi facendosi supplichevole-vieni con me a far qualche foto alla festa?"
Lil' Jack  non ci pensò due volte, fece la doccia più veloce che avesse mai fatto, si vestì e insieme all'amico andò a bussare alla stanza 203. Ad aprire fu Jack(al che lil' Jack rimase deluso, non gli sarebbe dispiaciuto assistere di nuovo al pesce d'ottobre o d'aprile che dir si voglia)che lanciò ai due parecchi insulti per averlo svegliato ed aver compromesso il suo "Sonno sacro". Quando poi Patrick si azzardò a chiedere se nemmeno Brendan volesse andare con loro, dall'interno arrivò chiaro  e distinto il grido:"Jack, dì a Patrick che se non se ne va immediatamente glie la faccio ingoiare la macchina fotografica!"
I due proseguirono allora verso l'uscita dove un allegrissimo portiere salutò con esagerato entusiasmo little Jack e fece una smorfia quando Patrick gli consegnò le chiavi. Arrivati alla piazza, Patrick volle andare in uno dei vicoli laterali a fare una foto alla piazza intera, seppur con molto timore Jackie lo seguì Se Jack non ha fatto il pesce d'ottobre a brendan come nel mio sogno, perchè qui dovremmo trovare tre maniaci assassini?!, si chiese.
In effetti nessun maniaco assassino spuntò fuori per aggredirli e, circa tre ore dopo, realizzando di avere solo due ore di sonno, tornarono in albergo.
"La vuoi una foto memorabile?" chiese il bassista all'amico.
"Certo!!!"
"Allora mettiti davanti alla porta della 203 e stai pronto a scattare!"
Pur non capendo, Patrick eseguì l'ordine, quando fu in posizione Jackie bussò più forte che poteva alla porta. Pochi secondi dopo comparvero due assonnatissimi ed altrettanto miancciosi Brendan e Jack.
"Ora Patrick!"
Il batterista scattò, dopodichè lui e Jackie corsero più in fretta che poterono nella loro stanza. "Questa rimarrà nella storia!!"disse il bassista.
"Si e magari anche sulla copertina del prossimo album che ne dici?"
Così, esausti ma estremamente divertiti, i due compagni si misero a letto per godersi le poche ore di sonno rimaste prima di proseguire per quel tour che sapevano, avrebbe riservato ancora molte sorprese e divertimenti.

THE END!

  
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