Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: Alexiochan    26/12/2016    4 recensioni
Occorre una sola proposizione principale per esprimere appieno la situazione di Kariya Masaki: era fottuto.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jordan/Ryuuji, Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Un po' tutti, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Occorre una sola proposizione principale per esprimere appieno la situazione di Kariya Masaki: era fottuto. Sì, perché si sarebbe aspettato tutto, ma proprio tutto. Tranne la Kira & Company come destinazione della sua gita di economia. Che poi non ci era mai nemmeno entrato, ma dettagli. E il bello era che l'aveva scoperto solo nel momento in cui era sceso dal pulmino, colpa della sua abitudine di non leggere gli avvisi. A lui bastava la parola "gita" associata dalla sua mente contorta a "niente lezioni" e poteva finire anche in Bangladesh che non gliene sarebbe importato assolutamente nulla. Ma l'Inferno in terra, alias Kira & Company, quello no. Rabbrividì cercando con gli occhi una via di fuga veloce e indolore, quando Tenma ed Hikaru lo presero allegramente a braccetto e lo trascinarono oltre le porte automatiche dell'edificio. Kariya abbandonò ogni speranza prima di entrare. Come se la situazione non fosse già abbastanza complicata di suo, sentì Tenma cinguettare felicemente un "ciao Shindou senpai!" e decisamente quella giornata sarebbe stata tra quelle più traumatiche della sua vita. 
-Ciao Kariya.- lo salutò tranquillamente Kirino, raggiungendolo in una decina di passi. Tenma ed Hikaru lo liberarono dalla loro presa, il primo tutto intento a chicchierare con Shinsuke e il secondo ad ammirare la bella segretaria al bancone. 
-Ciao.- borbottò il turchese in risposta, tentando di nascondersi dentro la sua divisa con la testa. Kirino ridacchiò divertito dalla sua reazione. 
-Non pensavo che ci fossero anche le prime.- 
-Tch.- disse voltando la testa altrove.
-Okay, qualcuno oggi è di cattivo umore.- si arrese Kirino, le mani alzate in segno di resa ed espressione ancora più divertita. Kariya l'avrebbe strangolato volentieri. 
-Forza ragazzi, seguitemi ed iniziamo la gita!- esclamò la professoressa con troppa enfasi, si vedeva lontano un miglio che stava recitando la sua parte per ricevere lo stipendio. Come un branco di pecore smarrite, gli studenti seguirono le loro professoresse all'interno di quell'edificio enorme e molto simile ad un labirinto. 
-Chi sa di cosa si occupa questa azienda?- domandò una professoressa riservando loro lo stesso tono di una maestra d'asilo. Kariya immaginò il frinire dei grilli al posto del silenzio disinteressato che si era formato e per la prima volta in quella mattinata sorrise beffardo. La professoressa, probabilmente strafatta di sostanze dopanti alla sfera emotiva, non si perse d'animo e cominciò una lunghissima e micidiale tiritera sugli importanti scambi commerciali che la Kira & Co. effettuava con gli altri paesi. Kariya la ignoró dall'inizio alla  fine, poco importava se la sua tesina ne avrebbe risentito. Improvvisamente sentì una voce familiare e fece appena in tempo a distinguere la figura snella e slanciata di Midorikawa prima di tuffarsi dietro a Shindou e Kirino per nascondersi. "Ti prego, fa che non mi veda, fa che non mi veda" supplicò mentalmente il ragazzo, non curandosi delle espressioni confuse e perplesse che avevano assunto i due senpai davanti a lui. Shindou guardò Kirino con una muta domanda facilmente intuibile e l'altro rispose allargando le braccia, sorpreso quanto lui. Appena Midorikawa si girò per fare retromarcia, Kariya tirò un sospiro di sollievo e uscì fuori dal suo nascondiglio improvvisato. Poi quella befana in versione estiva della sua professoressa chiamò il pistacchietto con un sorriso sdentato. Midorikawa si voltò sorridendo cordialmente e si avvicinò al gruppetto. 
-Posso aiutarvi?- domandò gentilmente. Le femmine del gruppo e anche qualche maschio rimasero imbambolati di fronte a quei due occhi color mogano dal taglio a cerbiatto. Kariya assottigliò lo sguardo con aria infastidita senza nemmeno accorgersene. 
-Salve, sono Ritsuka Kogahiro, sono un'insegnante e questi sono i miei studenti.- disse la donna indicando i ragazzi attoniti con la mano. -Lei deve essere Midorikawa Ryuuji, il vicedirettore della Kira & Company, giusto?-  
Il pistacchietto sorrise mite.
-Ha perfettamente ragione, Kogahirosan.- 
-Ma lei ha giocato nella Inazuma Japan del FFI!- esclamò Shinsuke pieno di entusiasmo, affiancato da Tenma, Hikaru e qualche altro esaltato. Midorikawa sorrise divertito, finché il suo sguardo si posò su Kariya. Il turchese diventò pallido come un lenzuolo in quello stesso momento, preso com'era dal guardare male la sua professoressa e gli altri pseudo spasimanti di suo padre non si era preoccupato di doversi nascondere nuovamente. Fissò il pistacchietto scuotendo leggermente il capo e quello sembrò capire al volo, infatti distolse in fretta lo sguardo senza dare nell'occhio. 
-Potrebbe farmi un autografo?-
-Sì, anche a me!- 
-Pure a me!- 
Midorikawa ridacchiò mentre la professoressa si dava da fare per tenere a bada quel gregge di pecore e Kariya sprofondava sempre di più dentro la divisa. Midorikawa stava per andarsene con la scusa di avere molte pratiche da sbrigare, quando il signor Kira in persona sbucò da un corridoio, un tablet tra le mani e il cellulare bloccato in mezzo al collo e alla guancia. 
-Perfetto. La ringrazio.- chiuse la telefonata e porse il tablet in un gesto abitudinario al marito. 
-Contatta i Servizi Esteri, la Spagna ha detto di voler firmare un contratto per la Delpha & D.- e Midorikawa annuì sorridendo. Solo allora Hiroto si accorse dei presenti che lo osservavano a bocca aperta, le mandibole sfioravano terra. Sorrise tranquillamente e salutò il gruppo con un "buongiorno". 
-Ma lei è Hiroto Kiyama! L'attaccante della Inazuma Japan!- urlò Tenma euforico, gli stessi esaltato di prima iniziarono a scalpitare eccitati. Hiroto sorrise divertito, fino a quando non scorse una più che familiare zazzera turchese rifugiata dietro a due ragazzi del secondo anno. 
-Masaki?- chiamò interrogativo, facendo zittire istantaneamente tutti. Kariya si sarebbe volentieri gettato dalla finestra del ventesimo piano. Midorikawa ridacchiò coprendosi la bocca con una mano nel tentativo di contenersi almeno un po'. Kirino e Shindou davanti a lui si spostarono e lo lasciarono scoperto, il suo viso assunse una sfumatura rosso fuoco. 
-Masaki! Che ci fai qui?- il sorriso di Hiroto e il suo tono allegro non fecero altro che aumentare i suoi istinti omicidi. 
-Sono in gita...- biascicò Kariya con sufficienza, guardando altrove per l'imbarazzo di essere al centro dell'attenzione, proprio ciò che temeva. Kirino gli assestò uno scapellotto sulla nuca.
-Kariya, sii più rispettoso!- gli sibilò con aria arrabbiata e il turchese stava seriamente per ucciderlo. 
-E tu devi essere Kirino Ranmaru, dico bene?- domandò Hiroto sempre più divertito. Kirino arrossì lievemente, annuendo e facendo un  appena accennato ma educato inchino. 
-Sì, signor Kira, sono io.- 
-Masaki parla continuamente di te. "No che non gli piaccio, lui guarda sempre Shindou!" eccetera, eccetera.- disse Midorikawa, sorridendo sadico al turchese. 
-Sì, poi c'era quella volta che-- Hiroto fu interrotto da Kariya. 
-Va bene, il concetto ci è chiaro!- urlò con il viso completamente in fiamme dall'imbarazzo, i suoi compagni sorridevano divertiti e confusi al tempo stesso. 
-Ma era proprio la parte più bella, specie quando--
-PAPÀ, STA ZITTO!- 
Kariya diede uno strattone alla cravatta dell'uomo, rischiando di impiccarlo lì su due piedi e facendolo boccheggiare mentre annaspava con le mani per allentarla. I suoi compagni avevano le mascelle che sfioravano il pavimento, gli occhi fuori dalle orbite. 
-EEEEEH?!-
-Sei il figlio di Hiroto Kira?!- 
-Oh mio Dio!- 
E altre esclamazioni che Kariya nemmeno sentì, troppo impegnato a sprofondare nella divisa dalla vergogna. La sua professoressa lo stava già guardando con occhi diversi, più fintamente dolci e forse anche leggermente invidiosi. Kirino, invece, era semplicemente sconvolto, chissà adesso cosa avrebbe pensato di lui...
-Sì, è nostro figlio.- Midorikawa riprese in mano la situazione con la sua tipica eloquenza. 
-Vostro?!- gracchiò con voce stridula la Kogahiro. Hiroto annuì con un sorriso tra l'orgoglioso e il divertito. 
-Figlio mio e di mio marito Ryuuji.- 
Gli esaltati vennero trattenuti dai loro compagni o, come nel caso di Tenma, dai loro fidanzati prima che potessero sclerare su quella nuova ship appena scoperta. Kariya tentò invano di non scoppiare a ridere malvagiamente vedendo l'espressione delusa e sconfortata della Kogahiro. Alla sua risata si unì quella armoniosa di Midorikawa; a quanto pare il sadismo è ereditario. E chiaramente anche tutti gli altri studenti risero, più per questione di circostanza che per aver capito realmente il motivo di tanta allegria. 
-Molto bene. Io e Hiroto andremmo a finire di svolgere le nostre pratiche, vi auguriamo una buona permanenza all'interno dell'edificio.- 
Midorikawa sorrise istigando l'infarto ad alcune fangirl e la gelosia al figlio e al marito. Poi si voltò e sparì dentro ad una sala per le riunioni assieme al rosso. 
-Beh, poteva andare peggio.- si disse Kariya. Infondo non era stato così terribile, anzi, adesso poteva pure vantarsi dei suoi genitori con i compagni. Strano ma vero. 
-Kariya Masaki...Kira.-
-Sì, dimmi pure L.- 
-Tappati la bocca o lo faccio io.-
-Come vorresti-- 
La domanda accigliata di Kariya rimase sospesa a mezz'aria, poiché la sua bocca fu effettivamente tappata da qualcosa. E quel qualcosa non erano certo le morbide labbra di Kirino premute sulle sue, bensì un onigiri freddo che gli stava semi-perforando la trachea. Kariya si costrinse a deglutire per non soffocare, strabuzzando gli occhi dallo sforzo e guardando Kirino in cagnesco.
-Stai cercando di uccidermi?!- 
-La tentazione è forte.- rispose Kirino con aria seria -Perché non me lo hai detto prima?- 
-Non me lo hai mai chiesto! E poi come avrei dovuto dirtelo? "Oh, Barbie senpai, sai che i miei genitori sono i ricchi imprenditori che gestiscono la Kira & Co. e che quindi sono un figlio di papà pure io come Shindou? Adesso mi ami di più?"- sbraitò il minore, gesticolando in un'imitazione improvvisata di una ragazzina davanti al suo cantante preferito, con tanto di voce in falsetto. Kirino lo guardò impassibile per alcuni secondi, poi scosse la testa con finta esasperazione, sorridendo. Quella reazione era ciò che aspettava Kariya, significava che il suo neofidanzato non era arrabbiato. Tirò un sospiro di sollievo. 

Sul pulmino, durante il viaggio di ritorno, gli studenti furono obbligati a togliersi le cuffiette già comodamente sistemate nelle orecchie per ascoltare un annuncio della loro professoressa Kogahiro. 
-L'anno prossimo la destinazione della gita di economia sarà la Shindou Enterprises.- 
E stavolta fu il Virtuoso della Raimon ad abbandonare ogni speranza. 



Tana del disagio

Ehilà, shiao a tutti! 
È passato un bel po' di tempo dall'ultima volta che ho pubblicato una bella fanfiction, ma ho avuto il mio bel d'affare, giuro! *croce sul cuore* 
Bene, spero vi sia piaciuta questa...questo...insomma, è disagio puro in forma scritta. Apprezzate almeno lo sforzo. *si nasconde* 
E niente, vi auguro buone vacanze, a voi e alle vostre famiglie. 
Un chu fluffoso (shhh, va tutto bene *si dondola con il dizionario di italiano stretto al petto*), shiao! 

Alexiochan 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Alexiochan