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Autore: CrisBo    28/12/2016    0 recensioni
Tsugumi si trovò a percorrere per la quarta volta il viale coperto dai residui di foglie morte.
Ad ogni passo lo schricchiolìo sfumava via in mezzo al vociare indistinto di tutte le teste variopinte che le si paravano davanti. C'era un miscuglio di anime pronte a mettersi in mostra, vedeva i profili spezzati, le uniformi, le varie schiene scoperte o coperte da mantelli rattoppati e luccicanti.
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Genere: Azione, Commedia, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genos, Nuovo personaggio, Saitama, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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1 . 再試行
Sai shikō
( Ritenta )




 
 
Tsugumi si trovò a percorrere per la quarta volta il viale coperto dai residui di foglie morte. 
Ad ogni passo lo schricchiolio sfumava via in mezzo al vociare indistinto di tutte le teste variopinte che le si paravano davanti. C'era un miscuglio di anime pronte a mettersi in mostra, vedeva i profili spezzati, le uniformi, le varie schiene scoperte o coperte da mantelli rattoppati e luccicanti. Allungò il collo e protese il corpo in avanti giusto per alzarsi sulle punte; puntò lo sguardo verso l'ingresso e attese che la facciotta spavalda di Basho facesse capolinea per dare direttive specifiche ai nuovi giunti. Di tanto in tanto capitava che alcuni Eroi di classe inferiore facevano da giudici nelle varie categorie per valutare gli aspiranti Eroi. Non le dispiaceva quando capitava, ormai conosceva gran parte delle persone che erano subentrate nel progetto dell'Associazione, nome attribuito da lei stessa nei momenti di sconforto paranoico e, nonostate la scarsa propensione nell'essere ottimista quel giorno, era pur sempre piacevole trovare qualche faccia amica. Con una lieve spinta dei reni si ritrovò a salire sulla sporgenza del marciapiede e puntò gli occhi verso la massa di gente accalcata davanti all'ingresso. Era un bel pomeriggio di sole, quel giorno, il caldo secco lasciava svolazzare le ultime foglie sui rami nodosi degli alberi morenti e la luce filtrava tra queste creando delle forme oblunghe su tutta la strada ciottolosa. C'era un miscuglio di colori mentre guardava con una minuzia interessata i vari costumi degli aspiranti Eroi. Dovette ammettere che alcuni erano alquanto creativi nell'enfatizzare le loro particolarità fisiche con vestiti di scena adeguati.  Un tizio talmente muscolo da avere il petto a triangolo indossava solo un paio di pantaloni di pelle strettissimi,  facendo portare tutta l'attenzione sui bicipiti talmente pompati che Tsugumi aveva paura potessero scoppiare ad ogni sospiro. 
Non ridere mai, Signor Muscoloso, o qui ci ritroveremo in un bel piatto di interiora.
C'era un omuncolo magro come un grissino ma con un naso davvero importante, aveva appeso ai lati delle narici due rose rosse, giusto per aggraziare i lineamenti. La cosa lo rendeva un po' grottesco. Quando spostò lo sguardo verso destra notò, circondata da dei buzzurri in canotta bianca con su scritto "Noi siamo così perché mangiamo carboidrati" una donna dalle tette bioniche e il suo costume puntava proprio su quelle grazie, indossava un costumino dorato che finiva a punta proprio sui -
"Ehi Tsugy, ancora qui mh?"
Tsugumi per poco non fece uno scatto in avanti, rischiando di scivolare addosso ad una mandria di uomini-bisonte dalle cui maschere uscirono dei grugniti indistinti. Si scusò con vari inchini, reverenze e smorfie dispiaciute prima di voltarsi e trovarsi la faccia di Maki sorridente proprio davanti a lei, a braccia incrociate. Maki era una delle Gemelle Vipere Letali, bionda come i raggi solari, con la pelle diafana e di una rarissima bellezza che poteva essere eguagliata alle sirene leggendarie delle profondità marine. Quarta in classifica nella Classe B, insieme a sua sorella gemella, erano delle vere forze della natura nell'uso dei coltelli. Velocissime come delle vipere, in combo riuscivano a smembrare i nemici con una grazia inaudita. Le aveva conosciute durante la sua prima prova per l'Associazione, quasi un anno prima, e da allora aveva assistito ai loro successi grazie alle notizie rilevanti alla TV e ad un numero incalcolabile di riviste su cui quelle belle facce troneggiavano. 
"Dici che sono un caso disperato?"
"Nah. Andrai benissimo; ho visto gentaglia molto peggiore di te superare entrambe le prove e ancora mi chiedo come facciano le strade a restare intatte con tali buzzurri a proteggerle."
Tsugumi fece un sorriso amaro e le si avvicinò di un passo, andando a guardare verso tutte quelle teste. Riusciva a intravedere qualche faccia, tutte sconosciute per lo più, tranne che per Bosho che era finalmente spuntato dal suo tugurio per impartire le varie regole ai Novellini. Le conosceva a memoria, ormai, le sue parole. 
Chi di voi si è iscritto tramite il nostro sito web online può passare direttamente oltre la reception e prendere il suo numero di matricola, in fondo a destra si supera il canestro per le bibite e c'è l'ingresso per gli spogliatoi che sono suddivisi in maschili e femminili. Fatte le vostre cose potete procedere verso la palestra per la prova fisica dove svariati giudici giudicheranno la vostra forza le vostre abilità tramite delle prove rigide e rigorosamente controllate per capire a quale categoria siete più idonei - risatina di circostanza immancabile con un piccolo colpetto di tosse - non appena recupererete un po' di forze, e spero non ce ne sia bisogno, potrete continuare con la prova teorica e da lì la vostra prova comincerà a diventare noiosa, talmente noiosa che così noiosa non si può a tal punto che vi addormenterete nel bel mezzo dell'esame e non verrete promossi perché solamente una persona con una pazienza illimitata potrebbe sopravvivere a quelle domande insulse.
L'annuncio non proseguì proprio in quella maniera ma nella testa di Tsugumi, ormai, era una nenia già sentita, già incanalata e già estirpata. Voleva solamente ritentare senza avere alcun tipo di prospettiva e, forse, quella era la parte che più la metteva nervosismo addosso. Era l'unica, nonostante si potesse considerare una veterana, a sembrare in ansia per ciò che stava per succedere. Erano solo esercizi, in fondo. Erano giudizi basati su delle prove impostate, niente a che vedere con l'impulso e il coraggio scaturito da una vera minaccia mortale.
"Dici che andrò benissimo tutte le volte ma a me sembra di peggiorare. Sono sempre più nervosa; insomma guarda questa gente. C'è una tizia che può sparare dei razzi radioattivi dai capezzoli, io non posso competere." Tsugumi si mise una mano tra i riccioli e fece una smorfia da cane bastonato.
"Quella è Minnosuke Tatari, è una sgualdrina."
"Mi presti un po' della tua calma?" Incalzò l'altra.
Maki fece l'ennesimo sorriso prima di voltarsi verso la folla. Non era lì per rappresentare nessuno, probabilmente stava cercando proprio Tsugumi visto il notevole sforzo che faceva per evitare la maggior parte delle facce di quel giorno. Tsugumi la vide mordersi il labbro e fece una semi-piroetta prima di avvicinarsi di più al centro del viale. Nell'aria si sentiva l'odore degli oni-giri di Isoshi, i suoi migliori erano quelli fatti di prugne in salamoia. Aveva deciso di fermarsi a comprarne almeno una dozzina appena fosse finito quel martirio.
"E' la quarta volta che ti presenti a queste prove, se non avevi il coraggio di affrontarlo non ci saresti venuta nemmeno oggi. Anche perché lo sai che cosa penso del numero quattro, non porta mai bene. Se ti va bene oggi giuro che potrei rivalutare anni e anni di superstizioni dei miei antenati. Ah ecco Kin."
Maki puntò il suo dito affusolato verso la folla e notò la sua esatta copia venire verso di loro, agitando una mano per aria. Oltre ad essere due gocce d'acqua indossavano anche lo stesso vestito; un abitino azzurro dal modello molto semplice, stretto ai fianchi e con una gonna a fiore morbida che ciondolava ad ogni passo.
"Tsugumi, ciao tesoro. Ma come sei bella oggi; questo è il tuo costume? Ho un vestito simile a casa, te lo avrei prestato."
Kin l'avvolse subito con quella sua voce soave e addolcita, stringendo le dita tra loro fino a posarle sotto al mento. Se non fosse esistita la forza di gravità probabilmente sarebbe volata via come un palloncino, leggerissima come l'aria.
"Non ho costumi, non - dovevo mettere un costume? E quale? Non ho nessuna peculiarità speciale. Me lo dite solo ora che era meglio venire in costume?"
"Uff, sciocca." Kin le diede una pacca sulla fronte. Per poco Tsugumi non si sentì sballottare il cervello dentro il cranio. Maki si mise a ridere, prendendo la ragazza sotto braccio.
"Prima concentrati ad entrare e diventare una di noi, poi pensiamo al costume e al tuo nome da Eroe."
"Posso chiamarmi "Finanza delle Tasse?" Chiese con innocenza, snudando un sorrisino nervoso.
"No." Entrambe le gemelle risposero all'unisono e puntarono gli occhi verso Bosho. Aveva smesso di parlare e ora molti di quelli che occupavano la piazza avevano cominciato ad entrare dentro la palestra. Tsugumi si irrigidì di colpo e fece per ritrarsi alla presa di Maki ma quella aveva una forza sovrumana, almeno per Tsugumi, e non allentò neanche la presa.
"Evasore fiscale?"
"La smetti di fare la scema? Vedi di concentrarti questa volta, non guardare troppi pettorali, non farti intimidire dalle donne formose o dai razzi sui capezzoli e conta fino a dieci ogni volta che stai pensando di fare qualcosa di stupido."
"Okay."
"Qualche pettorale guardalo, però, che fa sempre bene alla vista. Ma non quello di Genos nel caso ti capitasse davanti: potresti perderti." Questa era Kin, intrepida e sognante con le sue ciglia ballerine.
"Chi è Genos?"
"Dai ora vai." Maki la spinse verso la flotta che si stava muovendo e lei per un po' incespicò sui propri passi. Odiava quella parte; doversi separare da due ragazze capaci di spronarla per ripiombare nel mondo reale pieno di energumeni, donne bioniche, strani esseri con musi da tritoni e lei, che non aveva niente di originale, si ritrovava spesso a dover combattere contro uno dei più grandi nemici di quel momento. Il pregiudizio. Si voltò giusto un attimo notando che entrambe la stavano fissando, Kin che saltellava contenta e Maki che continuava a tirare su il pollice in segno di vittoria. E fu in quel frangente che non si accorse che stava finendo dritto verso la schiena di un tizio fermo davanti alla porta. Non l'aveva neanche notato; si spiaccicò contro la sua schiena prima di barcollare all'indietro e portarsi veloce le mani sul volto. Sentì qualcosa di caldo bagnarle le narici e per un attimo un dolore forte gli partì dal naso fino al cervello, facendole perdere l'equilibrio. Per sua fortuna non cadde ma ci mise un bel po' di secondi prima di riuscire a dire qualcosa.
"Scufa." Riuscì a scucire verso il tizio. Ma quello non aveva dato neanche l'idea di essersi accorto di qualcosa e se non fosse stato per la sua voce, probabilmente, non si sarebbe voltato. 
Ma invece lo fece, giusto di sbieco, andando a sbirciare dietro le sue spalle.
"Mh? Per cosa?" Chiese questo, alzando la mano per andarsi a grattare la tempia liscia.
"Ti sono venuta con..." deglutì il resto della frase perchè si fermò a guardarlo in faccia. Non si era accorta di chi fosse altrimenti non si sarebbe mai sognata di andargli incontro. Nè di parlargli. Neanche solo di guardarlo in faccia. "No, niente scusa, in bocca al lupo per le prove."
Riuscì a scucirgli quelle parole prima di allontanarsi frettolosa da quella situazione. Aveva tolto la mano da davanti la faccia ed era palese che il suo naso stesse sanguinando, sentì che il tizio le disse qualcosa da lontano ma non riuscì a sentirlo, non aveva intenzione di restare a sentirlo."
In bocca al lupo per le prove, ma quanto sarai scema?
Una volta dentro oltrepassò la reception giusto per andare a sparire verso la piccola veranda interna che dava ai bagni. Sentiva il cuore battergli nel petto in una maniera indecente, tanto che il naso sanguinante diventò l'ultimo dei suoi problemi. Si mise davanti allo specchio e si rese conto che stava sorridendo come un'ebete. Aveva appena sbattuto la faccia contro la schiena del suo idolo indiscusso; se solo avesse avuto la testa libera per poter vedere invece che restare solo ad osservare la situazione se ne sarebbe accorta molto prima. L'inconfondibile tuta gialla, i guanti e gli stivali rossi e un mantello bianco che veniva sballottato dal vento.  Sentiva le gambe tremare e non riusciva a smettere di sorridere. Tanto che, ad un certo punto, dalla gola cominciò a formarsi un principio di risata. Una risata decisamente nervosa ma cristallina; alcune ragazze uscirono dal bagno pensando che fosse mezza matta ma, d'altronde, il suo giorno era stato fatto, qualunque altra sorpresa non avrebbe avuto peso. Almeno non in quel momento.










Note: Se siete arrivati fino a qui vi ringrazio enormemente, è la prima volta che scrivo in questa categoria ( proprio Anime in generale ) e non ho idea della schifezza che potrebbe venire fuori quindi mi preparo al peggio fin da subito. A parte la melodrammaticità (?) ho deciso di creare una ff legata a questo Anime - ebbene sì per ora prenderò spunto specialmente da questo - perché mi intrigano enormemente i vari personaggi, specialmente gli Eroi, di cui ho intenzione di parlare in maniera più approfondita man mano che proseguo con la storia. Alcune cose SO di averle inventate di sana pianta, perdonatemi, e come ben vedete ho inserito dei personaggi che non esistono, sperando di non cadere nel banalissimo clichè che tutti vi aspettate >-< E niente, spero che vi sia piaciuto il primo capitolo almeno un pochino. A presto. Ah, un'ultima cosa, non l'ho fatta revisionare da nessuno quindi nel caso notiate errori di battitura o grammaticali...ebbene sì è tutta colpa mia, punitemi pure v.v
( piccola postilla: il nome Tsugumi l'ho preso in prestito da una delle mie autrici giappo preferite, ossia Banana Yoshimoto, una delle sue opere si chiama così e aspettavo solo l'occasione giusta per poterlo utilizzare. Ok finita postilla di dubbio interesse per chiunque xD. ) 
  
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