Partecipa alla challenge 'Un prompt sotto l'albero' de Il giardino di Efp.
Prompt:
Citazione: "Il loro amore era come un Valzer. Il tempo li allontanava, eppure ogni Natale si rincontravano. Come se fossero destinati."
Canzone: The Christmas Waltz
Parola: Natale
Il valzer di Natale
Ryūji
giocherellò con la propria ciocca di
capelli blu che gli divideva a metà il viso. Le iridi blu
dei suoi occhi dal
taglio sottile brillavano nella penombra che copriva il suo volto
spigoloso.
Ghignò, scoprendo i denti candidi e sorrise.
Appoggiò una mano, con cui teneva
uno scopino per la polvere, su un fianco e utilizzò
l’altra per slacciarsi il
grembiule che indossava.
“Taiga,
stai davvero decorando da sola l’albero
di Natale?” domandò. Taiga scrollò le
spalle, posizionando una pallina
vermiglia tra due blu, sopra delle lucine gialle a intermittenza. Il
giovane
guardò la propria giovane sposa, la ragazzina indossava un
abitino bianco a
pezzo unico, delle scarpette dorate e un grande fiocco sui capelli
castano
chiari.
Inko-chan
cadde con un tonfo sul pavimento della
sua gabbia. Teneva la lingua di fuori con il becco spalancato, un
occhio gli si
apriva e chiudeva ritmicamente e stava sbavando.
“Bentornata
versione gentile della Tigre palmare. Il nostro amore è come
un
valzer. Il tempo ci allontana, eppure ogni Natale ci rincontriamo.
È come se
anche in questo fossimo destinati” disse con tono teatrale.
Raggiunse il
tavolo, spostò una sedia e vi appoggiò il
grembiule.
Taiga
gonfiò le guance e sbuffò, incrociando le braccia
al petto.
“Ringrazia
che non posso picchiarti perché voglio i regali di Babbo
Natale”
borbottò.
Socchiuse
gli occhi e incrociò le braccia dietro la schiena.
“Precisamente
del mio Babbo Natale orsacchiotto”. Aggiunse.
Ryūji
raggiunse la spazzatura, la aprì e si
piegò, facendo cadere al suo interno la polvere dallo
scopino.
“E
raccontami, come pensi di attirarlo
quest’anno?” domandò. Taiga si
ticchettò sul mento con una mano.
“Sull’albero
ho messo anche dei bastoncini di
zucchero. Poi nella letterina ho promesso che lo aiuterò a
riempire la slitta.
Tra l’altro ho chiesto anche dei regali per te, un
atteggiamento davvero
altruistico” spiegò. Annuì un paio di
volte e delle ciocche le finirono davanti
al viso.
Ryūji
posò sul ripiano dei detersivi il piumino,
raggiunse nuovamente la sedia e recuperò il proprio
grembiule, piegandolo.
Taiga
fece un buco ad un biscotto, vi fece
passare un nastrino bianco e lo appese all’albero di Natale.
“Ed
ho messo tantissime candele in giro per
casa. Sono profumate e hanno i disegni delle renne”.
Proseguì ad enumerare. Il
giovane abbassò lo sguardo.
<
Io le candele le avrei preferite profumate
e in bagno > pensò, sentendo la gola secca.
“Basta
che non vada a fuoco l’appartamento. Non sono nemmeno sicuro
che mia
madre rientrando domani mattina dal lavoro non ne investa qualcuna e si
dia
fuoco da sola” borbottò. Taiga sbuffò e
saltellò sul posto, facendo sbattere i
piedi sul pavimento.
“Vedrai
che non succederà! Invece di portare sventure con le tue
ciance,
vieni a vedere almeno una delle mie decorazioni. O stai zitto e fammi
ascoltare
se sento i campanellini della slitta” lo
rimproverò. Il giovane mise il
grembiule in un cassetto, insieme ad altri due grembiuli e una serie di
tovaglie. Richiuse il cassetto, uscì dalla cucina e
raggiunse nuovamente la
moglie.
Taiga
lo afferrò per un braccio e lo trascinò fino a
una finestra,
indicandola con l’indice.
“Ho
fatto i disegni anche sulle finestre” spiegò. Ryūji
vide la propria vecchia casa fatiscente e sospirò, si
voltò e si
concentrò sulle raffigurazioni candide di pacchi dono.
“Non
credo che riuscirò a pulire i vetri per la
festa di Capodanno con gli altri” brontolò. Taiga
si appese al suo braccio, si
sollevò con i piedi dimenando le gambe e lo
guardò in viso.
“Perché
sono così brutti che vuoi toglierli?”
domandò con voce infantile. Ryūji si voltò e i
suoi occhi si rifletterono in
quelli di lei. Abbassò il braccio e le fece rimettere i
piedi per terra.
“Assolutamente
no. Anzi, sono raffigurazioni
intrise dei tuoi sogni. In questo modo le tue speranze ci
accompagneranno fino
all’anno nuovo” disse. Le prese una mano e le mise
l’altra sul fianco.
“La
magia che ti fa questo periodo dell’anno mi
fa innamorare sempre più di te”
bisbigliò. Taiga sorrise, le sue gote divennero
vermiglie e il suo volto sembrò brillare. Strinse a sua
volta la mano di lui.
“È
tempo che la tigre e il dragone danzino
insieme il loro ‘valzer natalizio’” la
esortò. Si mise a girare su se stesso,
facendo volteggiare anche la sua sposa. Taiga scoppiò a
ridere.
“Ogni
volta che vuoi!” strepitò.