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Autore: RoloChan105    28/12/2016    4 recensioni
"-La voglio qui nel mio ufficio.- La convocò con voce dura e inflessibile.
-Ma signore-Cercò lei, tirando fuori un po' di coraggio- è Natale e...-
-SUBITO.-"
Passare il giorno di Natale in ufficio a lavorare, dopo una dolorosa storia d'amore finita male. Si, si può fare.
/ Ho inserito la storia in un rating Arancio, non per scene violente, ma per un linguaggio un po' scurrile.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Trafalgar Law | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tempesta di Natale




Tra tutti i regali che aveva pensato di ricevere quel Natale, quello, era decisamente il meno desiderato.

Come un idiota, continuava a rimanere ferma impalata a fissare l'uomo che da ben cinque anni, le aveva promesso amore, coccole, una vita assieme e dell'ottimo sesso.

-Puoi ripetere?-Domandò Nami sbattendo varie volte gli occhi, quasi avesse la convinzione di aver capito male.

Perchè lei, aveva capito male.

Non c'era verso.

Non esisteva che dopo cinque anni di rapporto, quel figlio di puttana di Law avesse avuto la brillante idea di lasciarla.

Aveva sentito male.

C'era parecchio traffico in quella strada, affollata per l'esattezza.

Sicuramente quelle piccole parole, provenivano da un altra bocca e non dalla sua, perfetta e con quella linea cinica e canzonatoria.

-Nami, non rendiamo le cose più difficili.-Rispose il moro con fare pratico, fissandola dal suo metro e novanta d'altezza.-è stato bello, ma è finita.-

Allora aveva capito bene?

Non stava scherzando?

La stava lasciando sul serio?

-Grossissimo figlio di put...-





-Carissimi amici ascoltatori, è ora di alzarsi! Sono le 8.00 e Coconut da il suo buongiorno con una fantastica nevicata Natalizi...- La sveglia smise di parlare non appena Nami la fermò e la mandò all'altro mondo dall'altro lato della stanza.

Non voleva svegliarsi.

Voleva restare a letto. Voleva godersi quel calduccio, fare la pigra, coccolarsi nella morbidezza delle sue coperte di caldo cotone di Alabasta e godersi la solitudine di quel giorno.

Si, solitudine.

Non voleva nessuno scocciatore.

Non voleva pensare a Law e sì, quel maledetto l'aveva lasciata. La sua scusa? Mi sto frequentando da alcuni mesi con una ragazza, Bonney, che fa Pilates.

No seriamente, Pilates!?

Lei era una donna in carriera coi controcoglioni e veniva scaricata per la cretina di turno con il sedere più sodo del suo?

Con un gesto annoiato, si tirò su fino alla testa le calde coperte e cercò di riprendere sonno.

Il trillo di un telefono la fece imprecare sonoramente.

Sbuffante, allungò una mano verso il ricevitore e dopo vari tentativi, riuscì a prenderlo.

-Non compro niente- Rispose infastidita voltandosi supina.

-Lei è la signora Nami Cocoyashi?- Al suono di quella domanda, Nami sbarrò gli occhi orripilata.

SIGNORA?! L'aveva sul serio chiamata signora!? A lei!?

-Chi è!?-Ringhiò infervorata contro la cornetta facendo ammutolire per qualche secondo l'uomo dall'altro lato.

-Roronoa Zoro- Oh cazzo.

Grandissimo, enorme ed incredibile, cazzo.

Si alzò su a sedere e letteralmente sbiancò.

Era il capo.

Il suo superiore.

Quello che tutti temevano e lei, era la prima ad odiarlo.

Lasciato dall'ex moglie, Roronoa era risultato un bocconcino inaudito per le single dell'azienda dove lavorava, ma mai nessuna era riuscito ad accalappiarselo.

Lui non chiamava mai nessuno senza un valido motivo.

Tutte le volte che lui alzava la cornetta, era per licenziare qualcuno.

L'avrebbe licenziata?

Ma era Natale!

Forse voleva farle dei semplici auguri, congratularsi con lei.

Non un altro regalo sgradito.

Non un altra fregatura o delusione.

Prima l'uomo, adesso il lavoro.

-La voglio qui nel mio ufficio.- La convocò con voce dura e inflessibile.

-Ma signore-Cercò lei, tirando fuori un po' di coraggio- è Natale e...-

-SUBITO.-




In tutta fretta, aveva afferrato le prime cose a portate di mano ed era uscita di casa.

Non poteva usare la macchina: era risultata bloccata dall'incredibile nevicata che era scesa su tutta la cittadina quella notte.

In stivali di gomma, capelli in disordine e il cappotto da uomo appartenuto a Law, continuava ad affondare passo dopo passo nella neve, cercando di raggiungere l'ufficio.

Aveva combinato qualcosa di grave.

Qualcosa di estremamente grave.

Non poteva chiamarla in quel modo per niente. Forse stava per giungere la fine del mondo? O magari la sua fine?

Aveva fatto testamento?

Perchè non aveva ancora pensato a farlo?




In dieci minuti esatti, era riuscita a raggiungere il sontuoso ingresso dell'azienda Doskoi.

Non solo era infreddolita e coi vestiti letteralmente bagnati e congelati, ma sembrava che fosse solo lei l'unica presente in quell'inferno.

Con mani tremanti, spinse la porta d'ingresso e con un suono terribilmente tetro, annunciò il suo arrivo.

La reception e tutta la hall di attesa era al buio e non c'era un anima.

Il cuore iniziò a batterle all'impazzata più del dovuto.

Lei, sola soletta col capo?

Con il demonio di Roronoa?



-La stavo aspettando-Mormorò Zoro assestandosi con una mossa gli occhiali.

-Ho cercato... di arrivare il più in fretta possibile- Lei si avvicinò a lui con il fiatone.

-Santo cielo, ma sei completamente infreddolita... e bagnata.-

-Oh beh...-Cercò Nami di ricomporsi – Mi dispiace, è colpa mia...-

-No- Roronoa si avvicinò a lei e le afferrò il mento – La colpa è mia: succede spesso anche alle sue colleghe... venga...- Iniziò a sbottonarsi la giacca. - Cerchiamo di scaldarci...-



Improvvisamente, Nami sbarrò gli occhi quando l'immagine di Zoro si fece più vicina.

-GROSSA IMBECILLE CHE NON è ALTRO!- Ringhiò ad alta voce togliendosi la giacca.

-Cosa?!- Nami tornò alla realtà.

-Come diavolo le è venuto in mente di uscire in questo stato!? Vuole prendersi una polmonite o che!?- Con forza, gli avvolse la giacca attorno alle spalle e prendendola in braccio, si diresse verso l'ascensore.

-Ma... ma lei...-Cercò di parlare, cosa che le risultò al momento impossibile essendo ad una così profonda vicinanza con lui.

Un attimo prima era entrata ed aveva iniziato a fantasticare e adesso, si ritrovava con Zoro a stretto contatto.

-Guadagna più di diecimila berry al mese e non ha i soldi per comprarsi un cavolo di vestiario adatto?!-Domandò infuriato- E perchè diavolo è in camicia da notte per la miseria?!-

Era il caso di tornare in sé.

Era stata l'agitazione e il freddo a proiettarle quella visione di Zoro.

Senz'altro.

Nessun altra spiegazione!

E adesso perchè se ne stava passiva a farsi rimproverare!?

-La colpa è solo sua!-Abbaiò ad alta voce in quel piccolo spazio.-Mi ha letteralmente obbligato ad uscire dal mio letto e a catapultarmi qui nonostante fosse Natale!-Al diavolo la delicata impiegata, se doveva essere licenziata, beh, che se ne andasse in grande stile.

-Ha idea!? Natale! È un giorno sacro che promette un intera giornata a letto e lontana da qui!-Il suo tono di voce raggiunse presto livelli estremi.

-Perchè diavolo mi trovo qui quindi!?- Domandò infine facendo esplodere i nervi che in quei giorni, si erano accumulati a dismisura.

-Straordinari-Rispose infine il suo superiore in tono del tutto piatto.

-COSA!?-

Straordinati? A natale!? Era idiota o cosa!?

-Io... io non ho dato nessuna auto...-

-I dati da inviare al nostro cliente sono tutti sbagliati.-La interruppe continuando a tenerla salda per le gambe e la schiena. -Per quanto mi duole ammetterlo, lei è l'impiegata più capace, veloce ed intelligente che abbiamo.- E si, affermarlo era veramente un immenso dolore per lui.

-Non capisco comunque cosa...-

-Straordinari, super straordinari-Si corresse infine Zoro fissandola con sguardo penetrante attraverso gli occhiali.-Verrà pagata il triplo e avrà due settimane di ferie a partire da domani...-Non appena l'ascensore suonò la loro fermata, Nami si riscosse.

-Il tri...-

-Il quadruplo, se finiamo tutto entro la mattinata.-




Soldi, soldi, soldi!

Cosa poteva amare più delle feste e del suo caldo lettone?

I soldi. Con i soldi poteva comprare tutti i vestiti che voleva, libri a non finire e tutto il materiale per i suoi disegni.

Il quadruplo era quello che avrebbe guadagnato in 4 mesi a sgobbare come una forsennata ed invece, in un batter di ciglia, avrebbe racimolato una fortuna tutto in un solo giorno!

Per quanto Roronoa avesse ragione sul suo vestiario, aveva provveduto a cambiarsi con un cambio che la ditta offriva ai clienti imbattutesi in calamità naturali.

La tuta nera che indossava quindi, era calda e confortevole. Per i piedi... Si allontanò per un attimo con la sedia dalla scrivania e si fissò le graziose ciabatte color melanzana.

Beh, poteva andarle peggio.

-Sta meglio adesso?-Domandò Zoro afferrando una caterva di cartelle e adagiandole accanto a lei.

-Si.- Rispose tentando di darsi una parvenza da rispettabile segretaria.

-Come ho detto, non si azzardi più a venire conciata in quella maniera a lavoro.- Con un gesto che Nami trovò parecchio virile, Zoro si allentò il nodo alla cravatta e si slacciò qualche bottone della camicia.

-Non era una cosa voluta.-

-Lo sa, ci sono parecchie persone che potrebbero approfittare di lei conciata in quella maniera...-

-Dubito fortemente...-Rispose pragmatica tornando vicino al computer.-Ad ogni modo, può spiegarmi meglio la situazione?-

Con uno sbuffo, Roronoa si tolse gli occhiali.

-La questione è semplice: il nostro cliente, il signor Trafalgar, ci aveva comunicato una grossa ordinazione. Ieri sera invece, ho chiamato per la conferma e si è lamentato dicendo che era diverso da quanto pattuito.-

Al solo sentire quel nome, a Nami salì in gola la bile.

Trafalgar... ancora lui.

Si, si era innamorata di quell'uomo senza sapere chi fosse, solo in seguito aveva compreso il suo rango e il suo stile di vita.

Da sempre avevano tenuto il tutto segreto, mai che lui avesse fatto a lei qualche regalo costoso.

Solo ora poteva immaginarsi che flotte di donne quel debosciato si era portato a letto.

-Miss pilates quindi, è la fortunata di questo mese...-Sibilò piena di collera.

-Miss che?- Zoro interruppe nuovamente i suoi pensieri.

-Oh...- Si maledì mentalmente e lasciò che una sonora risata gli facesse perdere l'interesse. -Niente signor Roronoa, parlavo tra me e me...-

-Dicevo...-Cercò di finire la spiegazione – Che bisogna ricalcolare ogni cosa. Io sono qua da ieri sera e mi creda, l'ho chiamata sperando davvero che in due possiamo cavarci da questo impiccio...- Il suo tono di voce iniziava a perdere un po' della serietà che l'accerchiava. Era più un tono di profonda stanchezza e rabbia.

-Perchè proprio lei, mi scusi?- Nami si voltò verso di lui. -Abbiamo Nico Robin –

-è a Water Seven...-

-Ok...-Si fermò a pensare ad altri dei suoi superiori.

-Sanji...-

-è all'inaugurazione del ristorante Barattie...- La rossa si trovò a sbuffare.

-Mi sta dicendo che non c'è nessuno!?-

-Esatto.-Si massaggiò la base del collo. - E adesso, diamoci da fare...-




Da quanto era fissa al pc? Due ore se non tre?

Sapeva che Law ogni tanto chiedeva ordini alla sua azienda, ma ancora, non aveva ben compreso cosa stesse cercando di avere.

-Nastri bianchi, fiori bianchi...tovaglie bianche...-Tutto era rigorosamente bianco. - Pelliccia, velluto...- Scosse il volto. Law era nel settore ospedaliero, ma ogni tanto prendeva le iniziative di allargare gli ospedali o di rinnovare l'ambiente.

Quelle cose non avevano senso...

-Roronoa?-Domandò infine la rossa staccando gli occhi dallo schermo solo per vedere il suo capo nella sua medesima posizione ma con il suo pc.

-Si?-

-Che cosa deve fare il signor Trafalgar con questa roba?-

-La cosa è segreta...-Rispose l'uomo facendola sbuffare – ma visto che è qua e mi sta aiutando, si tratta di cose che servono al suo matrimonio.-

Nami rimase immobile al sentire quelle parole.

-Matrimonio?-

-Si-Le diede conferma finendo di digitare dei numeri.-Matrimonio.-

Nuovamente si fermò. Tutto il suo mondo si fermò, anche il suo respiro.

Matrimonio.

Matrimonio!

Matrimonio...

MATRIMONIO.

-Chi...chi è la fortunata?- Domandò con un filo di voce, tanto che Zoro fece una fatica assurda a capirla.

-A quanto pare il nostro Trafalgar ha preso una grossa sbandata per una ragazza di nome Bonney. Non è del settore, è solo una donna comune che fa Pilates...-Rimase immobile e poi, tornò a fissare lo schermo.-Ha un culo talmente sodo...-

-QUELLA TROIA!-Urlò infine Nami alzandosi dalla sedia.- LURIDO PEZZO DI MERDA, FIGLIO DI PUTTANA!- Con una mossa, fece cadere tutti i fogli presenti sulla scrivania, tanto da lasciare impietrito Zoro stesso.

-Nam...-

-5 ANNI DELLA MIA VITA, 5 ANNI! PER UN BASTARDO FISSATO COL LE TROIE DEL PILATES!- Calde lacrime sgorgarono dai suoi occhi e nuovamente, si fermò.

Dolore, ancora dolore.

Non era bastato quello che Law le aveva causato, adesso anche questo...

Matrimonio... da quanto progettava anche lei un matrimonio!

Ma con lui...

Forti singhiozzi la sconquassarono tanto che Zoro si alzò impaurito dalla sedia.

Era rimasto letteralmente allibito di fronte alla reazione della sua sottoposta.

-Nami...?-Cauto, si avvicinò a lei e con una mano, le sfiorò la spalla. Quando lei alzò gli occhi nei suoi, Zoro comprese che non avrebbero più ripreso a lavorare.



-...E dopo quella appassionante settimana di sesso estremo, lui se ne è uscito con: “lasciamoci”. - Finì di raccontare dando un morso al suo panino targato McDonals.

-Adesso capisco...-Mormorò il suo capo imitandola affamato.-Che figlio di puttana.-

-è proprio quello che ho detto io!-Ripetè lei fissandolo infuriata-Figlio di puttana! Che altro!?-

-è stato un idiota...-Proclamò Zoro dando un ultimo morso. -Un vero idiota!- Si voltò a fissarla per poi aumentare le sue offese- è proprio vero chi ha il pane non ha i denti...-

-Quella Bonney...- Al solo pensare a lei il suo ego si sgonfiava come un palloncino – è davvero così bella?-

-Umh... insomma – Borbottò il verde afferrando il cellulare. Digitò qualcosa e dopo vari minuti gli mostrò la faccia della donna che l'aveva sconfitta.

Capelli rosa, labbra piene e tette a vacca.

Era una vacca!

-Che...-

-Si vede che la settimana di sesso estremo che lei ha detto, non è stato niente in confronto alle “argomentazioni” della signorina Bonney.-E chiamarla “signorina” era un eufemismo.

-Io...-Nami ricadde a sedere sulla sedia.-Io...- Nuovamente due grosse lacrime scesero lungo le sue guance.

-Oh su...-Zoro si alzò in piedi e le battè una pacca sulla schiena.-Il mondo è pieno di uomini.-

-Ma... fa comunque male.-Cercò di spiegare afferrando le patatine.

-Proporre di mangiare questa roba, fa male...-Con uno sbuffo, il verde si mise accanto a lei.-Lei è una bella donna Nami, molto più bella ed intelligente di quella Bonney.-Rimase in silenzio e per poi smuovere le spalle -Non molto intelligente se ha deciso di frequentare Law, ma sicuramente e ne sono certo, il suo culo è migliore del suo...-

Al solo sentire quelle parole, Nami alzò gli occhi verso il suo capo.

-Davvero pensa che il mio culo sia meglio?- Con un colpo di tosse, Zoro cercò di cavarsi dagli impicci.

-Non l'ho mai visto di persona, ma ne sono sicuro...- Indeciso, avvicinò una mano alla sua guancia togliendo i rimasugli di quelle lacrime. - Non importa comunque se il suo didietro è meglio del suo o meno, l'importante è quello che lei è. -Un piccolo sorriso spuntò sulle sue labbra nel vederla spaesata – Quale donna accetterebbe di passare il natale in ufficio?-

-Una donna disperata immagino...-

-O una donna che da domani, ha due settimane di ferie...-



-Pronto signor Trafalgar?-Domandò Roronoa con un tono della voce piatto.

-Si, chi è?- In sottofondo, si poteva udire una musica allegra e cadenzata condita da delle stupide risatine.

-Roronoa Zoro-Spiegò il verde con una parvenza di pazienza.

-Oh, certo. Mi aspetto che quei dati siano stati cambiati...-

-Certamente. Le auguro un buon matrimonio.-

-La ringrazio, arriveder...-

-La informo-Il tono di voce di Zoro divenne duro.-Che questo è l'ultimo servizio da parte sua del quale ci occuperemo.-

-Che co...”twik”- La telefonata venne chiusa all'istante.



-Sono le cinque del pomeriggio...-Borbottò Nami in piedi nella Hall.

-Gia... è stato più difficile del previsto...- Inoltre, non aveva calcolato il racconto di Nami.

-Immagino che sia il triplo la mia paga, vero?-

-Nonostante tutto quello che è successo, i suoi pensieri vanno al suo stipendio?-

-Certo!-Convenne la rossa sistemandosi quell'enorme cappotto.

-Umh...-Zoro si avvicinò a lei.-Cosa farà in queste due settimane allora?- Quella domanda la lasciò interdetta. Non lo sapeva neppure lei. - Non mi dica che intende rimanere a letto, ordinare cibo spazzatura e guardare vecchi film con una vaschetta di gelato...-

Al sentire le sue supposizioni, Nami scosse il volto.

-Nah, il gelato no, fa troppo freddo.- Rimanere a dormire e ordinare roba precotta invece, era un idea niente male.

-Non buttarti giù...-Le sussurrò Zoro a pochi centimetri di distanza alzandole protettivo il colletto del cappotto.- e Trafalgar è solo un idiota...-

Il volto di Nami arrossì per quelle parole. La stava consolando, lui, il diavolo incarnato. Stranamente però, quel giorno si era comportato diversamente.

Era più...umano.

-Roronoa io... la ringrazio...- Socchiuse gli occhi.

-So come ti senti...-Le accarezzò la nuca facendole sgranare gli occhi. -Anche io sono stato mollato a Natale.-

-Che cosa?!-




-... Ed è così che ho scoperto che la mia ex moglie mi faceva le corna.- Mormorò bevendo quello che restava dell'ennesima lattina di birra.

-Accidenti... una vera troia!- Mormorò Nami di fianco a lui sul divano.

-Una signora troia.-Convenne Zoro rimanendo con la lattina a mezz'aria. Entrambi, chi incuriosito dai fatti e chi aveva bisogno di una bella chiacchierata, di erano ritrovati entrambi a casa di Nami e a sedere sul divano a bere come due spugne. La neve aveva ripreso a cadere e la macchina di Zoro era sepolta come tutte le altre.

-Certo che tu...-Borbottò Nami mandando giù un sorso – Hai avuto più sfiga di me...- Ripensò al suo racconto. -Un marine... solo perchè a lei piaceva essere comandata a bacchetta.-

-Anche tu però,- Le fece notare Zoro stritolando la lattina – Ti ha lasciato per il tuo culo...ma sono sicuro che ti ha lasciato anche per questo caratterino che ti spunta fuori ogni tanto...-

COSA!?

-Che diavolo stai insinuando!?-

-Ecco lo vedi?- Sghignazzò nel vederla infuriata.-A questo mi riferivo.-

-Il mio carattere va benissimo!-

-Oh si certo...diamo tutta la colpa al culo!-

-NON CI PROVARE EH!- In pochi attimi, gli saltò addosso. Capo o non capo, quello era il suo territorio.

-Io ero troppo permissivo con lei e tu, mia cara, eri troppo repressa!-

-REPRESSA A ME?!-

-Esatto...- Le afferrò i polsi cercando di non farsi cavare gli occhi.-Repressa.-

-Io non sono repressa!-

-Si invece!- Riuscì miracolosamente a tornare eretto con la schiena. - Da quel che mi hai raccontato, lui non ti ha mai portato a casa sua o a conoscere la sua famiglia. Non ti ha mai portato a fare qualcosa, tutto si concentrava qui, in questo appartamento. Non eri libera e non era veramente una relazione alla pari!-

Al sentire le sue ragioni, Nami, per quanto odiasse ammetterlo, comprese che era vero.

Mai una cena fuori in un ristorante che non fosse deciso da lui, mai una visita ad uno dei suoi innumerevoli appartamenti, solo hotel di gran classe.

Ci era cascata con tutte le scarpe e alla fine, la colpa non era solo di Law.

-Allora la colpa...non è del mio culo.-

-Il tuo culo è a posto.-

-L'importante è quello...- Tirò sul col naso per poi, poggiare la testa sul petto di Zoro.

Immediatamente, due mani le circondarono la vita facendole chiudere gli occhi. Le piaceva quella vicinanza, quel contatto con lui. E Zoro era caldo, davvero caldo.

-Grazie...- Roronoa non le rispose, si limitò a continuare a diffonderle delle rilassanti carezze sulla schiena.

-E ora, le notizie di oggi-Il televisore di fronte a loro, aveva appena iniziato il notiziario delle venti.- La neve che ha colto impreparata tutta la cittadina di Coconuth city e si protrarrà fino alla fine della prossima settimana. -Una bella ragazza con due enormi codini rosa mostrava loro, vestita come una deficiente, un grafico di come un enorme tempesta di neve si stesse avvicinando a loro.

-Restate in casa, non uscite per nessun motivo. Tutti i mezzi di pubblici verranno sospesi e sono previsti anche grossi cali di energia elettrica. Mi raccomando-Sorrise affabile saltellando sul posto – Passate questo felice natale con le persone che più amate!-

-CHE COSA?!-Sbraitarono in coro Nami e Zoro fissando sbalorditi la tv.

-Non è possibile!-La rossa si disperò-Le mie adorate vacanze!-

-Beh-Zoro si grattò la testa- a quanto pare sarò io a fare “vacanza” da te...- Un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra. -E sono certo... che finirò per conoscere il così tanto decantato sedere perfetto della signorina Nami.-

Un enorme cuscino gli piombò in faccia talmente forte da farlo cadere dal divano.

Il significato era semplice: SCORDATELO.



Ed ecco qua la fine.

Una shot senza pretese, solo per riprendere un po' il ritmo.

Mi spiace non essere riuscita a pubblicare e a finire questa shot entro natale.

Regalo, sebben in ritardo, questa fic a Place. Te lo sei meritato, che cazzo!

   
 
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