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Autore: Mary Kilary Tenei    28/12/2016    0 recensioni
April O'Neil è una ragazza di 16 anni che alla fine della sua vacanza in Italia decide di portarsi dietro la sua miglior amica Mary Kilary Tenei, che per colpa di uno sconosciuto si ritrova orfana .
Riuscirà April a farla trovare l'amore e l'affetto che ha perso ?
Che cosa si cela dietro al cognome Tenei?
-Spesso ignoriamo quello che il mondo ci dona, non ci accontentiamo più delle più piccole cose come una volta. Non si usa più conoscersi come una volta, non si ha più la stessa fiducia per l'umanità che una volta esisteva, non si usa più essere liberi come una volta, liberi di essere chi si è davvero, liberi di vivere e di doversi nascondersi. Questo è il mio sogno trovare la libertà per me, te e per tutti-
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Prima di tutto comunico che nella storia sono presenti canzoni e personaggi di altri anime, quindi vi chiedo gentilmente di non lasciare recensioni con scritto: " ma lui non fà così, lui dice sempre così ecc..". Perchè lo so, i consigli sono ben accetti . Baci Mary .
 
Se chiudo gli occhi, per un momento la mia mente mi fa ritornare indietro nel tempo, fino quel giorno.
Il giorno che persi tutto, il giorno in cui sentì una gran parte di me scivolare via, lasciandomi un gran vuoto al mio cuore.
Ogni volta la storia è sempre la stessa, nonostante io provi a cambiarla gli eventi rimangono li stessi, come il cielo di quel giorno che prima era sereno con il sole che picchiava leggermente contro la nostra pelle emanando un dolce calore che poi per qualche strano motivo venne sostituita dalle lacrime del cielo, lacrime che appena mi sfioravano si mischiavano con le mie che mi rigavano il viso, cadendo di tanto in tanto a terra durante la mia corsa verso casa. Il mio cuore martellava senza sosta contro il mio petto, segno che la paura e l'ansia stavano salendo minuto per minuto e tutto ciò a causa di quella telefonata, una maledetta telefonata – Scappa – disse la voce di mia madre dalla cornetta seguita poi da una serie di forti rumori, io paralizzata dalla paura non faci altro che ascoltare quella telefonata, sentivo ogni singola cosa, i piatti rotti, oggetti che venivano lanciati con violenza e le urla, le loro urla che gridavano e chiedevano pietà all'essere che non smetteva di ridere vedendo la mia famiglia avvolta dal terrore, poi . Silenzio, l'unica cosa che lo interrompeva erano il rumore dei passi che si avvicinavano sempre di più alla cornetta, riuscivo a sentire il suo respiro così vicino – ti troverò wincher – e poi un lungo bip invase il mio udito con quello in me scattò qualcosa e le mie gambe iniziarono a muoversi da soli dirigendosi verso casa mia.
Ricordo come la stanchezza mi schiacciava contro il terreno, come mi facevano male le gambe per tutta quella corsa, il freddo che sentivo sulla mia pelle e sui miei vestiti bagnati dalla pioggia, dalle lacrime del cielo che versava per me, ricordo come mi sentì il mondo crollare addosso quando vidi la porta di casa mia aperta con delle piccole chiazze scarlatte su di essa e sullo zerbino di casa, ricordo che rimasi lì a fissare la porta per diversi minuti pensando se entra o no , se in quel momento stessi facendo solo incubo. Avevo paura, paura della verità che mi si stava per presentare davanti agli occhi, avevo paura di entrare e vedere cos'era successo, avevo paura di entrare e scoprire di essere sola. Ma presi comunque coraggio ed entrai dentro, coprendomi le mani con le maniche dalla mia giacca e la prima cosa che feci era aprire completamente la porta di casa stile giapponese trovando subito la scarpiera ribaltata a terra accompagnato dai gigli bianchi che uscivano dal proprio vaso, accanto al telefono ed alla foto di famiglia, il muro bianco come quei stessi fiori era rigato da tre artigli che partivano dall'entrata e proseguivano verso il soggiorno, con cautela e orecchie tese mi addentrai ancora più all'interno della casa seguendo il percorso dei tagli trovando nel mio cammino diverse cornici buttate a terra o ancora appese ma con il vetro rotto, persino il muretto dov'erano seganti le varie altezze durante la nostra crescita era tutto rovinato; arrivata in soggiorno trovai ogni singola cosa fuori posto , come la tv ribaltata a terra che trametteva ancora dei video animati rimanendo in muto, i dvd, cd , i dischi tutti a terra e fatti a pezzi , poi il divano dove veniva considerato il secondo posto considerato il più comodo da mia sorella, che una volta tronata dal lavoro si sdraiava 5 minuti prima di riprendersi per poi uscire con gli amici, ora quel divano era tutto rovinato i cuscini erano strappati e le molle del divano fuoriuscivano da esso insieme alla spugna che anzi che essere giallo era rosso quasi come le macchie sulla porta, spostai lo sguardo verso la cucina dove da quella parte gli utensili era stranamente conficcati al muro formando un'alta sagoma , oltre a quello nient'altro ; usci dalla cucina per tornare al corridoio dove appena rimesso piede sentì un guaito e senza pensarci due volte mi precipitai verso la direzione del guaito, era lui il mio povero cucciolo Rocky che fissava triste la porta della cantina << Rocky >> lo chiamai appena udì la mia voce corse verso di me saltandomi tra le braccia continuando a guaire, gli accarezzai l testa notando subitissimo la chiazza rossa sul suo candido e bianco pelo, più trovavo indizi su quello che era davvero successo qui, più la mia mi stava scivolando via << Rocky dove sono ? >> domandai a lui, il povero cagnolino che continuava a piangere tra le mie braccia scese da esse e zampettò verso la porta iniziando a graffiarla, lentamente mi avvicinai e abbassai la maniglia della porta per poi spingerla spalancandola il necessario per farmi passare, presi un grosso e profondo respiro prima di scendere ed accendere la luce di quella cantina, lì è dove io e la mia mamma ci mettevamo a preparare nuovi infusi di thé ed erbe medicinali, ma quel giorno divenne la sua tomba. La sua e quella di mia sorella e mio fratello, per sempre.
<< Mary svegliati >> mi sussurrò dolcemente la sua voce femminile, aprì gli occhi e fissai quelli azzurro cielo di lei, di colei che quel giorno era stata la mia spalla su cui piangere, colei che condividevo le miei giornate al di fuori di quella casa, colei che non mi ha mai giudicata, che vedendomi in quello stato decise di portarmi via con sé, la mia miglior amica: April O'Neil. 
   
 
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