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Autore: Virgola4869    30/12/2016    5 recensioni
Aoko è disposta a far tutto pur di catturare Kid, anche a diventare una ladra.
Con l'aiuto della ex ladra parigina riuscirà nel suo intento?
Kaito si trova ad affrontare una volta per tutte l'organizzazione, che ha acquisito un nuovo membro.
Intanto nella vita di tutti i giorni la normale quotidianità di Saguru, Akako, Kaito e Aoko viene sconvolta da un nuovo arrivo...
Kaito e Aoko riusciranno finalmente a capire ciò che provano?
Questa è la storia di Kaito Kid e la Phantom Lady!
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akako Koizumi, Altro Personaggio, Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Saguru Hakuba
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 21

Ora e per sempre

 

Domenica 29 Marzo

Era la prima volta dopo tanti anni che il liceo Ekoda organizzava un ballo di fine anno. Il “Masquerade of love” un tempo era stato molto famoso per la stravaganza e la varietà dei costumi che indossavano i liceali per parteciparvi, e la professoressa Konno aveva deciso di riportare in vita la tradizione, facendo accedere al ballo unicamente i ragazzi con i costumi più originali.

- E da quando un ippopotamo è elegante? Il prossimo!

Per molti fu arduo essere ammessi al ballo e la docente continuò a scacciare moltissimi alunni fino a quando non si trovò la copia perfetta di Kaito Kid davanti. In molti avrebbero potuto giurare di averla vista arrossire quando questi le fece il baciamano.

- Professoressa, è incantevole come sempre- le disse il ladro con una voce piuttosto melliflua.

La donna, così stordita da non accorgersi di niente, finì per lasciare entrare tutti gli studenti, anche quelli a cui prima aveva bocciato i costumi.

- Ottimo lavoro fratellino- disse Akako, chiedendosi se effettivamente il fratello avesse ereditato un minimo di poteri dalla madre.

- Non c'è di che. Ma la prossima volta potresti semplicemente evitare di metterti un costume da strega così provocante!- le rispose il ragazzo piuttosto scocciato.

Aveva dovuto fare quella scenata soltanto per colpa di Akako che, pur di riconquistare il detective, si era messa quell'abito così succinto da attirare gli sguardi di tutti i ragazzi, nonostante avesse fatto cessare l'incantesimo d'innamoramento.

Lui invece era alla ricerca di un'unica persona, che era sicuro avrebbe attirato altrettanti sguardi.

- Ehi, ma quella non è la Phantom Lady?- sentì dire da un ragazzo appena entrato in sala – Chissà chi si cela dietro quella maschera!

A Kaito salì un moto di rabbia. Tutti quei ragazzi che ora stavano circondando la ladra non erano attirati veramente da lei, ma dal suo aspetto (ok, forse anche lui era stato come loro, ma era diverso... più o meno). Se avessero saputo che dietro quel costume c'era la sua amica d'infanzia, probabilmente si sarebbero allontanati.

Alcune liceali si avvicinarono a lui per invitarlo a ballare, ma lui le rifiutò tutte. Non era lì per quello, ma per chiarire con Aoko.

Tutto d'un tratto gli venne un'idea.



 

Saguru non amava i balli. Era qualcosa di risaputo perfino dai muri. Era riuscito ad entrare con il suo mediocre costume da Sherlock Holmes solo grazie al trambusto che aveva creato quell'idiota del suo migliore amico. Ma in realtà gli era grato perché era riuscito a trovare Akako solo grazie a quel caos iniziale.

Entrato nella sala dove si svolgeva il ballo si accorse che era stata arredata veramente bene. Con festoni, palloncini, un'orchestra e un tavolo per il buffet da un lato, tutto ricordava molto un ricevimento di classe.

In quel momento partì un lento e il detective colse l'occasione per avvicinarsi di soppiatto ad Akako e “prenderla in prestito”.

- Ehi!- disse la ragazza sorpresa.

Il ramato le fece un inchino, per poi prenderla per mano e portarla al centro della sala per ballare. Notò che gli zigomi della strega si erano leggermente imporporati a quel contatto e ne fu piuttosto felice.

- Quale onore poter danzare con Akako Kuroba!- le disse scherzosamente.

Le fece fare una piroetta, per poi metterle una mano sul fianco.

- Allora hai saputo del cambio del nome- sussurrò la ragazza rattristandosi- Sai, adesso che è tornato anche Toichi... pardon, mio padre... sarebbe meglio se tenessimo tutti lo stesso cognome. Sai, a causa delle pratiche burocratiche...

Il ragazzo assentì, rimanendo impassibile. Aspettava che fosse lei a scusarsi, o almeno a portare la conversazione su quello specifico argomento. Ma l'ansia lo stava divorando all'interno.

- Riguardo a quello che è successo ieri- non riuscì a trattenersi e parlò per primo- ero troppo scioccato per parlarti...

- In pratica vuoi dire che non vorresti stare con un'assassina bugiarda con dei poteri sovrannaturali- concluse Akako.

Saguru rimase sbigottito da quella risposta. No, non era assolutamente quello che voleva dirle, come le era venuta in mente una cosa del genere?

La ragazza prese l'allentare della presa sulla sua vita come una conferma da parte del detective e si allontanò, lasciandolo da solo al centro della pista piena di coppiette.

Quando Saguru si riprese, Akako era già fuori dal suo campo visivo.

- Merda!



 

Dire che Aoko era stata costretta a partecipare al ballo era semplicemente un eufemismo. In realtà quella mattina alla sua porta si era presentata Chikage con un'altra donna chiamata Yukiko e l'avevano in sintesi rapita. Poco prima di essere imprigionata in casa Kuroba era riuscita a vedere Toichi che suonava il suo campanello di casa e suo padre svenire credendo di aver visto un morto. E da quel momento aveva passato 6 ore di inferno nella stanza segreta della Phantom Lady ad essere truccata e abbellita al meglio.

- Perché dovrei andare al ballo?- aveva chiesto alla signora Yukiko.

- Perché non ci dovresti andare?- le aveva risposto la donna. E in seguito avevano parlato soprattutto di argomenti futili e di come fosse riuscita a diventare una ladra così perfetta in così poco tempo.

Ed ora Aoko si trovava lì, in una sala da ballo e circondata da ragazzi che le facevano a dir poco paura per gli sguardi che le rivolgevano.

- E chi ci sarebbe sotto questo costume attillato?- le chiese un liceale, avvicinandosi pericolosamente.

“Calma Aoko, sono solo degli adolescenti in piena crisi ormonale, hai affrontato sfide peggiori” si disse fra sé e sé, ma non servì a molto quando una mano le toccò il sedere.

Alzò una gamba e si preparò a dare un calcio a chiunque avesse tentato di palparla, ma quando si girò trovò solamente dei ragazzini con una faccia terrorizzata, uno dei quali con una bel bernoccolo in testa. Davanti a loro riconobbe una figura con un mantello bianco familiare.

- Kait- non fece in tempo a finire che venne trascinata fuori dalla sala.

E per la seconda volta in quel giorno si chiese se ai Kuroba piacesse rubare anche le persone oltre che alle pietre preziose.



 

“ Non farti trasportare dalle emozioni”

Per sua madre era tanto facile mettere in atto questa filosofia di vita, ma ad Akako, nonostante fosse ormai una strega al 100%, risultava praticamente impossibile.

Gli aveva mentito. Aveva mentito a tutti. Aveva fatto del male a tutti. Si era unita ad un'organizzazione criminale con scopi loschi e malvagi.

- Sono un mostro- si disse, quando fu finalmente fuori dalla sala.

- Non è vero.

Si girò sorpresa e vide che Saguru l'aveva seguita. Non avrebbe mai rinunciato a lei, un altro motivo per cui non lo meritava affatto.

- Invece sì! Ho ucciso innumerevoli persone! Ho tentato addirittura di ammazzare mio fratello!- non riusciva a tenersi tutto dentro, doveva sfogarsi, doveva dire a qualcuno che razza di persona era veramente, anche a costo di allontanarlo per sempre- Sono una strega! Una strega la cui magia è stata creata solo per fare del male, per far soffrire! Dillo! Dillo che son...

Non riuscì a finire la frase a causa di due labbra che si andarono a posare impetuosamente sulle sue. Si sentì stringere da un abbraccio forte e possente, uno di quelli che non avevano intenzione di lasciarla andare.

Quando il detective si staccò, la trovò così imbarazzata da fargli scappare un risolino, che però represse per non rovinare il momento.

- Se mi avessi lasciato finire di parlare,- cominciò Saguru, guardandola negli occhi- avresti capito che io non ti vedo affatto così. Akako, tu sei un genio! Hai architettato un piano così geniale e sei riuscita a far coesistere sia la tua sete di sangue che l'amore per la tua famiglia, i tuoi amici e la giustizia in un modo stupefacente! Io ti ammiro! Non potrei mai disprezzarti, al contrario, quello che è successo ieri mi ha fatto innamorare di te ancora di più!

La strega rimase a bocca aperta. Le veniva da piangere, come non era mai successo in tutta la sua vita. Ma non poteva, non poteva rinunciare ai suoi poteri. Perché Saguru aveva detto che le piaceva così com'era, con i suoi pregi e i suoi difetti.

- Non vorresti cambiare neanche le mie mani sporche di sangue?- chiese ancora timorosa.

Saguru alzò gli occhi al cielo. Certo che se ne faceva di problemi la sua parte più umana.

- No, non cambierei assolutamente niente- rispose sicuro, per poi usare un tono più scherzoso per prenderla in giro- Anche se il tuo cognome...

La ragazza spalancò gli occhi. Che cosa aveva che non andava Kuroba? Aveva paura che la confondessero per Kaito?

- Beh, se non ti piace Kuroba posso sempre ritornare Akako Koizumi- disse confusa, ma quando notò un sorriso sulle labbra dell'altro, si insospettì leggermente.

- Veramente...- continuò il ragazzo divertito- Penso che Akako Hakuba suonerebbe molto meglio.

Il cervello di Akako ci mise qualche secondo per elaborare quelle parole... Aveva sul serio detto che...

- Non mi dirai che...

- Esatto Akako- rispose serio Saguru- Voglio passare con te il resto della mia vita.

La strega si coprì la bocca con una mano. Non era mai stata così felice. Le lacrime erano trattenute a stento, ma anche se le avessero rigato il volto non gliene sarebbe importato niente.

Si lanciò nuovamente fra le braccia dell'altro e posò la testa nell'incavo della spalla del detective.

- Poi però non ti lamentare se dovrai portare con te nei tuoi viaggi in Inghilterra un branco di streghette!



 

Alla fine si erano entrambi travestiti per niente, poiché al ballo ci erano stati meno di cinque minuti. Kaito rimpiangeva che il padre appena “resuscitato” gli avesse fatto una ramanzina su come aveva trattato Aoko, mentre questa si chiedeva quale fosse stata l'utilità di prepararsi per tutte quelle ore per poi essere rapita da un ladro gentiluomo.

La strada per fortuna era deserta, altrimenti la gente si sarebbe insospettita a vedere due ragazzi travestititi da ladri camminare insieme.

Kaito continuava a stringerle la mano e a portarla chissà dove, quando la ladra si stufò e piantò i piedi a terra.

- Io non mi muovo di qui se non mi dici dove stiamo andando- disse la ragazza incrociando le braccia al petto- Potevamo benissimo confrontarci in sala anziché uscire fuori e prenderci un raffreddore !

Il corvino sospirò e si portò due dita su una tempia per pensare a come risponderle senza darle dell'idiota.

- Pensi davvero che sia conveniente parlare di una famiglia di ladri e di streghe e di un'organizzazione criminale per strada?

La ragazza socchiuse leggermente la bocca e, controvoglia, continuò a seguirlo. Fra i due si creò un silenzio imbarazzante difficile da rompere.

- Kaito, ma tu cosa provavi per la Lady?

Il ragazzo rallentò un poco, scioccato per una domanda così diretta. Si voltò per guardare negli occhi l'amica e capì che voleva una risposta vera.

- Credo le stesse cose che provavi tu per Kid.- rispose sincero. Non poteva leggere nella mentre dell'altra, ma non era stato così ceco da non accorgersi delle occhiate che gli aveva rivolto la Lady tutto il tempo passato insieme.



 

- Chikage-san, perché vorreste passare la notte da me?- chiese Ginzo, ancora confuso a causa della sorpresa che aveva ricevuto quella stessa mattina.

Davanti a lui i signori Kuroba (e un ottimo vino d'annata) aspettavano che desse loro il permesso d'entrare.

- Ma come Ginzo, ti sei già scordato le bevute che ci facevamo 8 anni fa?- chiese Toichi sorridente.

Nakamori sospirò e fece loro segno di entrare. La spiegazione che l'amico aveva dato alla centrale era stata molto vaga e molte dinamiche dell'accaduto non gli erano ancora chiare. Dove era stato tutti quegli anni? Come aveva vissuto? Perché non era tornato dalla moglie e dal figlio?

- Ok, beviamoci su!

Un bicchiere dopo l'altro all'ispettore venne sempre più sonno, finché non si addormentò con la testa sul tavolo. Il sonnifero aveva fatto effetto. I due coniugi si batterono il 5 e sorrisero.

- Ma non eri venuta qui per parlargli della storia di Aoko e la Lady?- chiese il mago alla moglie.

La donna gli fece l'occhiolino e scosse la testa. Come se gli avrebbe mai confessato un segreto del genere al posto della sua Aoko-chan.

- Veramente l'ho fatto per lasciare a Kaito e Aoko casa libera.



 

Quando raggiunsero casa Kuroba Aoko fu restia ad entrare.

- Non c'è nessuno- le assicurò Kaito, a conoscenza del trattamento che la madre aveva riservato per l'intera mattina e buona parte del pomeriggio all'amica.

Entrarono in casa e Kaito la portò nella sua stanza.

- Mh... Non per dirti niente, ma potrei equivocare il fatto che mi stai invitando a sedermi sul tuo letto per parlare- disse la ragazza alzando un sopracciglio.

Per un attimo al ladro sembrò che l'immagine della sua migliore amica si sovrapponesse a quella della Phantom Lady. Ma che stupido, erano la stessa persona, era ovvio che adesso che lo sapeva riusciva a riconoscere dei tratti caratteriali comuni.

- Come se non avessimo già...- il ragazzo si fermò in tempo, non capendo come gli fosse venuto in mente di dire una cosa del genere.

Aoko, ancora sulla porta, diventò completamente paonazza. Giusto, lui dopotutto era sempre stato Kaito Kid.

- Perché non me lo hai detto?- chiese, più a sé stessa che all'altro- Perché non ti sei fidato di me?

Ringraziando il cielo per il fatto che l'amica avesse lasciato stare deliberatamente l'altro argomento, Kaito dovette prendersi un po' di tempo per risponderle.

- Anche tu non l'hai mai fatto.

La ragazza strinse i pugni e gli si avvicinò per poi prenderlo per la cravatta del costume.

- Ma tu lo sai perché io non l'ho fatto?- chiese, a quel punto parecchio alterata- Perché tu in quel periodo non facevi altro che stare con Rosannah, che flirtare con lei! E tu mi hai mai calcolato? Ma no, io per te sono sempre stata solamente la migliore amica piatta e infantile, non ti sei mai accorto quanto fossi cresciuta e maturata!

A Kaito venne da piangere a vedere l'aspetto di Aoko in quel momento. Gli occhi arrossati e le lacrime che facevano capolino da sotto le palpebre. Aveva una voglia pazzesca di abbracciarla e di calmarla, ma sapeva che non avrebbe funzionato.

- Ti sbagli!- rispose sbalordendola- Io Rosannah l'ho frequentata solamente perché mi ricordava te! Aoko, io ti vedo più che una semplice amica, ecco, i-io...

La ladra, ormai del tutto calma, lo guardò con gli occhi sognanti. Voleva sentire quelle due parole che sognava le venissero confessate da anni. Perché era giunto il momento, era ora di dirlo.

- Ti amo...

Le scappò di bocca, le sue corde vocali avevano agito da sole, senza il suo consenso. Lei stessa ne fu stupita. Mai avrebbe pensato di essere la prima a confessarsi, tanta era la paura di essere respinta.

Kaito, invece, rimase paralizzato. Era tutto vero? L'aveva detto sul serio al suo posto?

Guardò la, ormai non più, amica di infanzia e capì che non se lo era sognato. Quello che aveva davanti era veramente il volto di una ragazza innamorata.

Gli tornarono in mente tutti i momenti trascorsi con lei. Quelli belli, quelli brutti, quelli da Aoko e Kaito e quelli da Phantom Lady e Kaito Kid. Un susseguirsi di risate, scherzi, ma allo stesso tempo di pianti e malinconia. E se le cose fossero andate in modo diverso forse non avrebbero sofferto così tanto. Ma adesso, lì, nella sua stanza, non importava più niente. Le bugie passavano in secondo luogo, qualunque parola sarebbe stata inutile in confronto all'amore che albeggiava nei loro occhi. E Kaito non riuscì più a resistere al suo istinto.

Senza pensarci due volte la buttò sul letto. E fece un errore già commesso in passato.

 

Flashback capitolo 12

- Mi dispiace per quello che sto per fare- si scusò Kid, prima di gettarsi bramoso sulle labbra della partner, schiacciandola contro il muro.

Passione, sfogo, forse anche amore, non sapeva come chiamarle, ma ogni volta che la osservava provava quelle emozioni così forti, inimmaginabili per una persona sempre razionale come lui.

La ladra si lasciò bloccare con facilità e rispose velocemente al bacio, senza alcun dubbio, tentando a sua volta di provocarlo con la lingua.

Era un gioco pericoloso, ma ci stava, anche perché lui le faceva emergere una parte passionale del tutto sconosciuta.

Il ladro cominciò a toccarla e la prese in braccio per spostarla su quel divano rovinato, ancora macchiato di caffè, che però aveva il giusto spazio per il suo corpo e quello della collaboratrice.

Non oppose resistenza, lasciò che Kid la poggiasse non troppo gentilmente con la testa che toccava i braccioli e le gambe che si distendevano per tutta la lunghezza del sofà. Si lasciò sovrastare e sorrise. Non era la solita Aoko e quello che fece da lì in poi, forse la sua coscienza non lo stava neanche registrando, non era opera sua, era opera della Lady.

 

-A-Aoko... F-forse dovremmo f-fermarci...

Kaito la stava guardando in modo diverso. Non come guardava la Lady, né con lo sguardo con cui la prendeva sempre in giro. Era qualcosa a cui non era abituata, era lo sguardo con cui la guardava senza che le non se ne accorgesse, uno sguardo rivolto a lei e solo a lei, non a qualche ladra, non a qualche Rosannah. A lei.

 

Kid le stava addosso. Non vi era una parte del corpo del ladro che non la toccasse. Non sapeva come sentirsi.

- Sei piuttosto docile oggi- sussurrò il ladro con le labbra premute sul collo della ragazza.

 

- Kaito, ti ricordavo più intraprendente.

Doveva fare il gentiluomo proprio ora? Proprio ora che si sentiva pronta a compiere questo passo così importante con lui, Kaito Kuroba? Eppure non aveva esitato a toccare la Lady.

“Questo dimostra che tiene più a me” pensò Aoko e non ci mise molto a fiondarsi nuovamente sulle labbra dell'amico, che questa volta prese coraggio e si staccò per cominciare a baciarle i pezzi di corpo scoperti, che rivelavano la pelle liscia e candida della ragazza.

 

La bocca, il mento, il collo, l'incavo fra quest'ultimo e la spalla... Il mago non si fermò finché non trovò quel lembo di stoffa di troppo ad impedirgli di continuare.

Portò le mani sull'orlo della maglietta fiammeggiante dell'altra per togliergliela e si accorse che stava tremando. Era una cosa nuova per lui, non sapeva come muoversi. La Lady, poi, gli metteva agitazione, perché in quel momento era vestita normalmente e indossava la maschera della persona che tanto amava.

Non ancora del tutto sicuro di quello che stava per fare le tolse il cappotto e poi la maglietta. Inutile dire che erano entrambi rossi come peperoni.

 

Erano più fluidi nei movimenti rispetto la prima volta. La scia di baci non si interruppe neanche quando la tuta da Phantom Lady si mise di mezzo. A Kaito bastò tirare giù veloce la zip e continuare ad avanzare, ogni tanto gettando un'occhiata ad un'Aoko più che in estasi.

Ammirò quel corpo, già visto, ma non abbastanza. L'amava, sì, l'amava anche troppo.

- A-Aoko, io non so se r-riuscirò a fermarmi.

 

Kid, vestito da Kaito, era più impacciato di quanto si potesse credere. Forse lo era solo perché con una maschera sul volto aveva qualche difficoltà nel baciarla. Quando le mani del ladro cominciarono a tirarle su la maglietta e per sbaglio le sfiorarono il petto, una scossa percorse tutto il corpo della ragazza.

K-Kaito” pensò Aoko. Non era un pensiero rivolto al ladro.

E si accorse che non era giusto quello che stava facendo.

 

- Ti ho già fermato una volta, non ci penso nemmeno a fermarti ancora- gli disse decisa.

Il ragazzo, ancora imbarazzato, arrossì ancora di più quando la liceale gli sfilo con i denti i guanti da una mano, per poi passare all'altra.

Gli tolse la cravatta e cominciò a sbottonargli anche la camicia, per poi togliergliela definitivamente.

 

- Kid, fermati un secondo.

Il ladro non se lo fece ripetere e smise ciò che stava facendo. La ladra non sembrava più tanto felice e i sensi di colpa lo pervasero.

- S-scusa, non succederà più- le disse mettendosi seduto.

La ragazza si sistemò e lo guardò con gli occhi ancora pieni di qualcosa che non riusciva a capire neanche lei. D'altronde non si potevano di certo amare due persone contemporaneamente... giusto?

- Kid, non è come pensi tu, solo... La mia prima volta la voglio avere con qualcuno di reale- gli spiegò, mettendosi a sedere a sua volta. Una volta vista la faccia dell'altro però si sbrigò ad aggiungere- Però questo non vuol dire che tu non mi piaccia, anzi tu mi piaci e anche tanto...

- Quindi?- chiese confuso il ladro.

- Quindi...

 

Un indumento tolto dopo l'altro, un bacio dopo l'altro, un gemito dopo l'altro...

 

- … Quindi non mi dispiacerebbe continuare ad avere delle semplici effusioni amorose con te.

 

...diventarono un tutt'uno, si unirono anima e corpo...

 

e si baciarono tutto il pomeriggio.

 

… e si amarono tutta la notte.






Nota d'autrice:
*esulta e gioisce come se non ci fosse un domani*
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! (/^-^)/
Finalmente è finita. Ci ho messo un po' (ehm ehm mezzo anno) a dare gli ultimi ritocchi ma alla fine ne è valsa la pena (spero). Se penso che nella bozza iniziale della storia non esisteva neanche Rosannah e all'ottavo capitolo si rivelavano già le loro identità... Come cambiano le idee! 
Spero che non abbia fatto troppa confusione con questo intreccio finale fra il presente e il passato. Voglio dire, ho fatto baciare Kid e la Lady vestiti da Aoko e Kaito, per poi far baciare Aoko e Kaito vestiti da Kid e la Lady... mi viene mal di testa solo a pensarci >.<
Ho lasciato qualche punto poco chiaro?
Ditemelo, che così magari al volo lo aggiungo alla meglio che posso. È molto difficile d'altronde scrivere l'ultimo capitolo di una fanfiction, quindi è probabile che abbia tralasciato qualche frase magari a voi non molto chiara. Per esempio, per sicurezza vi metto "la traduzione dal Virgolese" di questa frase:
“ Sembra la legge animale: i topi sono mangiati dai gatti che a loro volta sono presi dal cane, ma il cane...” emise una risata terrificante “... il cane è sotto controllo dal padrone!”
I topi (Kaito e Aoko) sarebbero spiati dai gatti (Rosannah e Ryu), a loro volta tenuti d'occhio dal cane (Akako), che però è guidato dal padrone (Chikage).
Cosa che perde abbastanza significato quando quest'ultima perde la magia e la gerarchia "si ferma" al cane.

In ogni caaaaaaaaaaso...
È l'ora dei ringraziamenti (che sono tantissimissimi, quindi non posso elencare tutti, mi dispiace, vi annoierei soltanto T-T)
*tenta di riprendersi dall'emozione*
Grazie a chi a messo la storia fra le seguite (grazie per avermi supportato fin'ora e spero che continuerete a farlo), grazie per chi l'ha messa fra le ricordate e grazie per chi l'ha messa fra le preferite (grazie tantissimissimissimissimissimo)
E grazie ovviamente anche ai recensori (che mi hanno sempre resa felice) e ai lettori silenziosi.
Un grazie speciale va però a _fantasie_, martini02 e Gagiord che sono state le autrici che diciamo... Diciamo che sento di doverle ringraziare particolarmente, non c'è un motivo preciso.

*Mamma mia, quanto sono melodrammatica, non è che me ne vado per sempre dal sito, ho solo finito una storia -.-"*
E progetto di scriverne un'altra, solo che sono indecisa sulla ship... ShinxShiho, RanxShin, boh. 
In ogni caso preparatevi, perché non ho finito di infestare il fandom con la mia presenza!

E come regalo vi faccio anche un piccolo Omake!





Epilogo
 

- Akako...

Saguru arrivò in stanza con un vassoio pieno di prelibatezze. La strega pensò che non sarebbe stato difficile abituarsi velocemente a un risveglio lieto e gradito come la colazione a letto. Si chiese se da lì in poi sarebbe stato così sia per lei che per suo fratello, ma non usò i suoi poteri per scoprirlo. Aveva promesso a Saguru che li avrebbe usati solo per aiutarlo con le indagini e per i furti futuri di Kid e la Lady (sempre se, dopo trovata Pandora, non avessero deciso di ritirarsi).

Si tirò nuovamente le coperte fin sopra il seno e sorrise al detective, che tornò a stenderlesi accanto sul letto.

- Non posso ancora credere a quello che è successo ieri- disse la ragazza, leggermente imbarazzata.

Saguru non le rispose, ma le strinse semplicemente la mano. Cominciarono a mangiare la colazione e parlarono del più e del meno, senza curarsi del fatto che stavano ancora nel letto non del tutto vestiti.

- A proposito, mi sono dimenticata di dire a Kaito una cosa molto importante- disse disinvolta la strega.

- Ovvero?

Akako si alzò (avvolgendo il proprio corpo con le lenzuola) e si avvicinò alla finestra. Saguru la seguì e vide che stava indicando con il dito delle strutture, molto, troppo lontane per essere viste ad occhio nudo. Era il quartiere di Beika.

- Rosannah... si è trasferita alla Teitan.




 



To be continued...(ma anche no!)
 

   
 
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