Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: juniper_goblinfly    30/12/2016    0 recensioni
" Un uomo, seduto in un vicolo, alzó il viso, lasciando che le gocce gelide gli accarezzassero il volto. Teneva le labbra socchiuse e gli occhi stanchi vagavano in cerca di qualcosa che nemmeno lui sapeva, un miracolo forse, o un angelo che lo salvasse. Si lasció andare contro il muro, mentre i vestiti si inzuppavano sempre di pił, fino a trovarsi seduto a terra. Non sopportava pił quella vita e forse era per questo motivo che aveva deciso di farla finita, di vivere alla giornata e correre qualsiasi rischio gli si fosse presentato davanti. Quel comportamento, il suo maledetto vizio di fare l'eroe l'aveva portato a quel punto. "
Genere: Angst, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


YOU FLOW LIKE SAND BETWEEN MY TOES






La osservó per tutto il tempo, in silenzio, mentre lei si prendeva cura di lui. John faticava a muoversi per la ferita, dal momento che ogni minimo movimento gli provocava un dolore acuto che gli mozzava il fiato. A peggiorare le cose c'era poi la febbre, che gli faceva bruciare la pelle e lo faceva sudare freddo. Lei continuava a rinfrescarlo con una pezza umida, ad accarezzarlo o a baciarlo dolcemente. Tutto quello gli bastava, non poteva desiderare di meglio. Charlotte sembrava essere pił sollevata, felice del fatto che John fosse ancora vivo. 
La donna si sedette finalmente sul letto, accanto a lui, scostandogli i capelli dalla fronte e sorridendogli.

- Allora, va meglio? -

Dio, quanta paura aveva avuto. Non avrebbe mai sopportato anche la sua perdita, per questo aveva tanto pregato quella notte. Gli posó le mani sul petto, accarezzandolo appena, fino a sfiorargli delicatamente le spalle. 
John annuģ, sorridendole e alzando debolmente un braccio per accarezzarle il viso. Lei voltó appena il viso, giusto per baciargli il palmo. 

- Ora... Che sono con te... Si...- 

Charlotte ridacchió, piegandosi per premere il naso contro il suo. 

- Dottore, le voci dicono la veritą, sa davvero come lusingare una donna...- 
- Modestamente...- 

Il soldato la guardó, quasi rapito, passandole una mano sulla nuca per attirarla in un bacio. Si beó a lungo di quelle labbra, lasciando che, per la prima volta, qualcuno gli sfiorasse la cicatrice. 


~~~


Ormai era passata una settimana e le condizioni di John sembravano non migliorare. In un primo momento attribuirono la colpa alla ferita e alla febbre, ma col tempo tutto era peggiorato. Le febbri alte non gli davano tregua e il colpo inferto non accennava a rimarginarsi, anzi, non faceva che sanguinare mentre i punti non la tenevano chiusa. I momenti in cui l'uomo rimaneva sveglio erano sempre meno, ma anche i periodi di sonno erano tormentati da tremori e incubi. 
Charlotte non aveva mai smesso di vegliare su di lui, mai un momento, se non per andare in bagno. Se doveva mangiare lo faceva accanto a lui. Gli parlava, sussurrandogli parole dolci, parole riservate solo a lui, gli raccontava di lei e di loro nel futuro, quello stesso futuro che temeva non ci sarebbe stato. 
Anche quel giorno lei era lģ, accanto a lui, a sfiorarlo con la punta delle dita. Sospiró, spostandosi i capelli dal viso e assicurandoli in una coda di delicati ricci biondi. Doveva aspettare il risultato delle analisi,  suo padre si sarebbe assicurato personalmente che gli esiti le giungessero il prima possibile, eppure... John ormai era pallido, emanciato e dimagrito. I suoi occhi, le poche volte che li apriva, avevano assunto un colore pił simile al grigio che al solito blu e sembravano non vederla, sembravano guardarle attraverso. 
L'uomo si agitó nel sonno, gemendo e contorcendosi, stringendo i pugni sulle lenzuola. 

- C-cha... Rlie... -

Sussurró in uno dei tanti deliri. Nella mente del biondo realtą e sogno si confondevano, non riusciva pił a distinguerli. L'unica cosa di cui era certo era il dolore insopportabile che si spandeva dalla ferita, simile all'acido che mangia la carne. Il suo battito era debole, mentre il respiro era affannoso. Non sapeva come uscire da quella situazione, doveva affidarsi alla donna. 
Charlotte gli strinse una mano quando si sentģ chiamare. 

- Sono qui, amore mio, sono qui... Non ti lascio, ok? Ascoltami, non mollare...- 

Sussurró alle sue orecchie, sfiorandole con le labbra. Cercó di non farsi prendere nuovamente dallo sconforto. 
Se ne stava andando lentamente, in modo doloroso. Charlotte si sentiva cosģ sola e impotente... Non voleva che morisse, lo amava! Si, lo amava ma non aveva il coraggio di dirglielo. Ogni volta si mordeva un labbro e lasciava che fossero le lacrime a parlare per lei. 
Alzó la testa di scatto quando la suoneria di un messaggio sul cellulare la riscosse. Lo prese di slancio, quasi facendolo cadere, per poi fissare lo schermo con la bocca socchiusa, incredula.

- No...-   

" Veleno", diceva. Rimaneva poco tempo per lui, per poterlo salvare. La bionda si passó una mano sul viso, incapace di fare qualsiasi altra cosa.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: juniper_goblinfly