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Autore: LucyWinchester    31/12/2016    7 recensioni
Piccola shot dedicata al Natale. Per la prima volta Cas trascorre questa giornata di festa con i nostri amici. Destiel #FirstKiss #BottomDean #TopCas #HurtDean
Genere: Angst, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Mary Winchester, Sam Winchester
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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All I Want For Christmas Is You
 
 
 
Dean POV
 
Era passato tantissimo tempo da quando aveva festeggiato l’ultimo Natale.
Dopo la morte di sua madre quella festa aveva assunto delle sfumature tristi, portando con sé solo ricordi dolorosi.
Con l’andare degli anni quel giorno aveva perso il suo significato e la sua importanza. Non c’erano più alberi da addobbare, manicaretti da preparare e regali da scartare o semplicemente la voglia di stare insieme, solo un enorme vuoto dentro al cuore che veniva miseramente riempito da una bottiglia di whiskey scadente.
 
Quell’anno però sarebbe stato diverso, Mary era tornata in vita e aveva molto tempo da recuperare insieme ai suoi figli e quel sentimentalone di suo fratello non poteva certo lasciarsi sfuggire un’occasione del genere, infatti aveva invitato la donna a passare il Natale con loro.
 
E non si era limitato solo a questo.
Aveva provveduto a comprare un albero e delle decorazioni, che stava personalmente appendendo in ogni angolo del bunker.
 
Dean sorrise a quella scena. Erano anni che non vedeva quell’espressione beata e fanciullesca sul viso di Sam, troppi anni. In parte si sentì in colpa per non essere riuscito a regalare al fratello più momenti come quello.
 
“Buongiorno Dean.” lo salutò Mary una volta entrato in cucina.
“Buongiorno.” ricambiò lui sorridendole.
 
“…E buon Natale.” aggiunse lei, avvicinandosi e dandogli un bacio sulla guancia.
“Ehm…anche a te.” replicò imbarazzato.
 
Suonava così strano scambiarsi gli auguri. Tutto era strano quando si trattava di Mary, o perlomeno lo era adesso con un buco di trent’anni alle spalle.
 
“Vado ad aiutare Sam.” gli disse.
“O-Ok.” rispose, vedendola sparire oltre la porta.
 
Si guardò intorno alla ricerca di un caffè…e di Cas, ma del suo amico pennuto non c’era traccia. Neanche quest’anno sarebbe rimasto con loro. Sentì un vuoto incolmabile al centro del petto e cercò di mascherare la propria delusione prendendo una tazza e versandoci dentro il liquido nero.
 
Fissò il contenuto per un po’, perso nei suoi pensieri.  
 
La felicità di avere sua madre lì, fu eclissata da quella sensazione di tristezza per via di quella mancanza fisica che ormai era diventata costante nella sua vita.
 
Sentiva che la presenza dell’angelo avrebbe modificato positivamente la sua visione del Natale, l’avrebbe resa più vera, restituendole la sua importanza. Da quando l’aveva conosciuto, aveva sperato e desiderato che il suo amico passasse quel giorno con loro, ma non era mai accaduto e quest’anno non sembrava fare eccezione.
Sospirò affranto.
 
Neanche aver detto a Cas che era uno di famiglia era bastato a farlo restare. Non era stato abbastanza per farlo restare.
Diceva di avere delle questioni in Paradiso da risolvere o delle battaglie con i suoi fratelli da combattere.
 
 
“Non credo che riuscirai a riscaldare il tuo caffè semplicemente guardandolo.”
La voce di Sam lo raggiunse, riportandolo alla realtà. Realtà in cui lui stava ancora contemplando il contenuto della sua tazza senza averne preso neanche un sorso.
 
Alzò il viso e sorrise lievemente al fratello.
 
“Forse hai ragione. Beh almeno ci ho provato.” osservò, cercando di scherzarci su.
 
“Dean…che c’è?” gli chiese Sam, un velo di apprensione ad ombreggiargli gli occhi.
 
“Stavo pensando. Solo pensando.” replicò, ma una vena di malinconia traspariva chiaramente dal suo tono.
 
“Questo lo vedevo anche da solo.” fece sarcasticamente il minore.
 
“Stavo semplicemente riflettendo sul fatto che non abbiamo memoria del giorno di Natale da quando eravamo bambini e…fa un po’ strano. Tutto qua.” tergiversò, omettendo la vera natura dei suoi pensieri.
 
“Beh, dovremmo inserire qualche momento positivo nella nostra vita, non trovi? I mostri sembrano essersi presi dei giorni di festa, potremmo approfittarne anche noi. Goditi la giornata e metti da parte i pensieri malinconici.” ribatté Sam, cercando di incoraggiarlo.
 
“Ci proverò.” mormorò Dean, mentre il minore gli dava le spalle per tornare alle sue mansioni, ma poi però tornò sui suoi passi, dicendogli:
 
“Se vuoi renderti utile, comincia a cucinare. Vengono anche Jody, Claire e Alex.”
 
“E me lo dici solo adesso?? Guarda che certe pietanze non si preparano in due minuti!”
“Vabbè…cercherò di organizzarmi. Torna ad appendere i tuoi nastrini colorati.” sbuffò, posando la sua tazza ancora intatta e mettendosi subito all’opera.
 
“Jerk”
“Bitch”
 
 
 
 
***   
 
 
 
Era così preso dai fornelli che sobbalzò quando sentì una voce chiedergli:
 
“Posso darti una mano?”
 
Poté giurare di aver sentito il suo cuore fermarsi per poi accelerare di colpo, iniziando a battere furiosamente.
 
Si voltò di scatto, trovandosi davanti due profondi occhi blu che lo guardavano confusi da quella reazione.
 
“Cas…”
“C-Che ci fai qui?” esalò Dean con voce malferma, ma lasciandosi scappare un sorriso.
 
L’angelo piegò la testa di lato, poi sentendosi a disagio, abbassò leggermente lo sguardo.
 
“Beh è Natale e pensavo che…sarei potuto rimanere. M-Ma se non vuoi, me ne vado.”
 
Dean sentì una morsa chiudergli lo stomaco. Davvero quel pennuto pensava che non lo volesse lì con loro?
 
“Ehi…amico, non fraintendermi, sono felice che tu sia qui, ma vorrei sapere come mai. Non passi mai il Natale con noi.” spiegò Dean, mordendosi un labbro nella parte finale della frase.
 
Non voleva rinfacciare al suo angelo una cosa come quella, non voleva sembrare attaccato a certe tradizioni, visto che non lo era, ma allora perché continuava a pensare, il Natale non è Natale senza Cas?
 
“I-Io…Ho avuto da fare e poi…di solito certe feste si passano con i propri cari e…beh ecco…mi sentivo fuori luogo, come se invadessi uno spazio troppo intimo tra te e tuo fratello e così sparivo per qualche giorno. Ma l’anno scorso vi ho osservato e mi sono reso conto che voi due non avete mai festeggiato realmente il Natale, così quando Sam mi ha detto che il Natale si passa in famiglia e che ormai ero di casa, ho accettato.”
 
 
Aspetta, cosa? Aveva sentito bene? Sam gli aveva chiesto di rimanere e lui aveva accettato? Quando l’aveva fatto lui (beh, non che fosse stato proprio esplicito, gli aveva solo detto che era uno di famiglia, ma implicitamente c’era un invito a restare), non era rimasto. Come doveva interpretare questa cosa??
 
Sentì lo stomaco chiudersi in un istante con uno spasmo doloroso, persino il buon odore del cibo che stava preparando gli dava la nausea adesso.
 
La sua mente era bloccata a ‘E’ rimasto per Sam’ e tanto bastava per mandarlo in tilt.
 
Si morse a sangue un labbro, cercando di nascondere la sua espressione ferita, girando leggermente il viso, dicendo poi all’angelo:
 
“Ah ok. Se vuoi darmi una mano, puoi iniziare ad apparecchiare. Ci sono anche Jody, Claire e Alex.”
 
“Ehm…va bene. Dove posso prendere l’occorrente?” domandò Cas titubante.
 
“Chiedi a Mary, ci ha pensato lei.” replicò, tornando poi a dedicarsi ai fornelli mentre l’angelo, dopo avergli rivolto un lungo sguardo, se ne andava nel salone.
 
Non se l’era sentita di averlo intorno in cucina. Stava già abbastanza male così.
E pensare che doveva essere il miglior Natale di sempre…invece in poco tempo si era trasformato in un incubo.
Sarebbe stata una giornata lunghissima.
 
 
 
*** 
 
 
 
Non seppe come era riuscito a creare qualcosa di commestibile, ma a giudicare da come gli altri mangiavano, doveva aver fatto un buon lavoro. Peccato che lui non riuscisse ad assaporare le pietanze come avrebbe dovuto, anzi a dire la verità non aveva neanche fame.
 
E questo era davvero strano per Dean Winchester.
 
Fece comunque conversazione, nonostante fosse distante anni luce con la mente, cercando accuratamente di evitare lo sguardo del moro e di suo fratello. Sapeva che era un comportamento infantile, ma era necessario se fosse voluto arrivare alla fine di quella lunghissima giornata.
 
Prese il dolce, una semplice crostata alla ciliegia fatta da lui, e iniziò a fare le porzioni distribuendo poi i piatti.
Ne mise un pezzo decisamente piccolo nel suo, sotto lo sguardo attonito dei presenti e quando sentì tutto silenzio intorno a sé, alzò gli occhi per vedere cosa fosse successo e ne trovò sei paia che vagavano dal suo piatto al suo viso.
 
“Che avete da guardare? Non ho molta fame ok?” disse a mo’ di spiegazione.
 
“Non è da te rinunciare alla pie.” esordì il minore, adesso quasi preoccupato.
 
“Non ci sto rinunciando, ne sto mangiando un pezzo più piccolo.” osservò il maggiore, come a voler minimizzare la cosa.
 
“Dean…Non hai mangiato quasi nulla, sei sicuro di sentirti bene?” continuò Sam.
 
E ti pareva che Samantha non lo notava. Aveva fatto del suo meglio per sembrare normale, ma suo fratello lo conosceva troppo bene per non accorgersi di quelle piccole sfumature.
 
“Sam…sto bene, solo non ho molta fame, ho spizzicato un po’ mentre cucinavo, perciò è normale.” disse esasperato, roteando gli occhi.
 
Il più piccolo sembrò crederci, perché non obiettò più, lasciandolo in pace, anche se si era accorto che gli occhi di Cas erano fissi su di lui.
 
Finito il pranzo si alzarono tutti andando a sedersi sul divano per poter scartare i regali. Dean ovviamente lo aveva fatto solo a Mary, visto che era all’oscuro della presenza di tutti gli altri, perciò si mise a sparecchiare, sotto lo sguardo vigile del moro che si era avvicinato per dargli una mano.
 
Portarono i piatti in cucina e una volta messi nel lavello, il biondo fece per tornarsene nel salone, ma fu fermato per un braccio dall’angelo.
 
“Dean…” disse con quel tono roco che gli mandava ogni volta dei brividi lungo la schiena.
 
“Che c’è Cas?” gli domandò allora il biondo.
 
“Veramente vorrei chiederlo io a te. Che cos’hai? Sei strano.”
 
“Niente.”
 
“’Niente’ lo dicono le donne quando in realtà hanno qualcosa.” osservò il moro, lasciandogli il braccio.
 
“Per l’ennesima volta, sto bene. Voglio solo che questa giornata finisca presto.” sbottò Dean.
 
“Perché? Non ti piace la compagnia?” chiese l’angelo con una certa apprensione.
Magari il cacciatore non aveva gradito averlo tra i piedi e questo bastò per farlo sentire a disagio.
 
“Non è per la compagnia. Solo, non sono abituato all’atmosfera natalizia.”
In fondo quella era una mezza verità.
 
“Ma c’è dell’altro.” constatò il moro.
 
Il cacciatore era stanco di tutte quelle bugie, perciò facendosi coraggio disse a Castiel:
 
“Qualche anno fa ti dissi che avevo bisogno di te, che facevi parte della famiglia, ma questo non è bastato per farti restare per poter trascorrere il Natale con noi. Però quest’anno te l’ha detto Sam e…sei rimasto.”
La sua voce tremò sul finale, perciò si morse un labbro, soffocando un singhiozzo.
 
Era questo che turbava tanto il suo umano?
 
“Dean…tu non mi hai chiesto di restare.” osservò confuso, piegando la testa da un lato, ma poi ripensando alla conversazione avuta con Sam si rese conto che neanche il minore glielo aveva chiesto esplicitamente, ma lui era rimasto. Forse questo aveva offeso Dean.
 
“E’…E’ vero, ma pensavo fosse implicito. Magari Sam ha avuto un modo più carino per dirtelo o forse hai ceduto al fascino di mio fratello – fece una risatina forzata – nessuno resiste ai puppy eyes di quel gigante. Ci sono solo rimasto un po’ male, tutto qua.” concluse.
 
‘Un po’ male’ non rendeva minimamente l’idea di quello che provava, ma almeno aveva detto la verità a Cas.
 
Una vocina nella sua testa gli disse che quella era ben lontana dall’essere la verità, se fosse stato onesto con se stesso avrebbe dovuto aggiungere altro, ma la paura di essere rifiutato (che nella sua testa era una certezza) era troppo forte.
 
“Dean…pensi che preferisca Sam a te?” gli domandò l’angelo.
 
Il biondo sobbalzò per la schiettezza. Non poteva certo lamentarsi che Cas non fosse un tipo diretto. Non traspariva nessuna emozione dal suo viso. Pensò quasi di evitare di rispondere, ma l'angelo lo stava guardando.
 
“Rispondimi sinceramente.” lo incalzò.
 
“I-Io…credo di sì. Insomma lo capisco…non posso biasimarti per questo…è lui quello dolce dei due, e poi è comprensivo e intellig-“ quello sproloquio fu interrotto dalle labbra di Cas che si poggiarono delicatamente sulle sue, ingoiando qualsiasi altra parola da lui pronunciata.
 
Dean passò in un batter d’occhio dalla sorpresa alla gioia, ricambiando con ardore il bacio.
Distanziatosi un momento dalla bocca del biondo, Castiel gli disse:
 
“Sei un idiota. Un’adorabile idiota.”
 
Riprendendo poi a baciarlo.
Dean sentì la propria schiena aderire al muro e il corpo dell’angelo premersi contro il suo e si lasciò sfuggire un gemito, che fu ingoiato dalle labbra voraci del moro.
Le lingue si accarezzavano voluttuose, esplorando con dolce passione la bocca dell’altro.
I loro corpi ricercavano un contatto sempre più intimo, le mani di uno si artigliavano sui capelli dell'altro e per entrambi la cosa stava diventando impossibile da sostenere.
 
“Camera. Adesso.” soffiò Dean sulla labbra di Castiel, scostandosi leggermente per riprendere fiato.
 
Gli altri erano ancora intenti a scartare i regali e non si accorsero minimamente del loro passaggio.
 
Una volta chiusa la stanza, Dean fu inchiodato alla porta dal corpo asciutto e muscoloso del moro.
 
Si guardarono per un momento, ma non avevano bisogno di parole per capirsi. Castiel iniziò a spogliarlo con movimenti rapidi e precisi e in men che non si dica, Dean si ritrovò nudo, sotto lo sguardo lussurioso dell’altro.
 
“Ti piace quello che vedi?” lo provocò il biondo.
 
“Molto.” replicò l’angelo, baciandolo ovunque le sue labbra si posassero, strappando gemiti e sospiri all’uomo sotto di lui, che aveva preso a svestire il suo compagno con una certa impazienza.
 
Castiel sorrise, affermando:
 
“Sei sempre così impaziente…”
 
Non sarebbe riuscito a mantenere la calma neanche facendo appello a tutto il suo autocontrollo, non mentre Cas era lì ad assaggiarlo, lappando lembi di pelle, stringendone prepotentemente altri mentre lo preparava delicatamente con due dita, portandolo ogni volta sempre più vicino al baratro.
 
“Cas…” gemette, esponendo il suo collo all’assalto del moro e inarcandosi contro la parete rigida dietro di lui.
 
Dean aveva perso la cognizione del tempo e dello spazio, l’unica cosa che occupava la sua mente era Cas in tutte le versioni più erotiche. Fermandosi su una di queste fantasie, spinse l’angelo verso il letto, facendolo poggiare con la schiena al materasso. Il biondo continuò a baciarlo mentre si metteva a cavalcioni su di lui e gemette quando sentì l’erezione del moro premere tra le sue natiche.
 
“Voglio cavalcarti.” gli disse Dean senza vergogna, abbassandosi a baciarlo con passione.
 
“Mmh…” mugugnò il moro in risposta, sentendo il compagno calarsi sul suo membro, prendendolo sempre più in profondità mentre gemeva ad ogni centimetro conquistato. "Cas..." gemette Dean, chiudendo gli occhi in estasi.
 
Una volta accolto tutto, iniziò ad ondeggiare, creando un ritmo non troppo veloce ma deciso. Castiel si lasciò andare ad un profondo gemito roco, facendo scattare i fianchi in alto. "Oh...Cas..."
 
La prostata di Dean era ampiamente sollecitata da quel movimento e questo lo portò ad ansimare e gemere in maniera oscena.
 
Sentendolo, Castiel si eccitò ancora di più, aumentando il ritmo delle sue spinte. Lo teneva per i fianchi, abbassandolo sempre di più verso il suo membro, mentre faceva scattare i suoi con maggior vigore.
Dean era un ammasso di brividi e gemiti, tutto il suo corpo tremava, sentire il membro di Cas così duro e grosso dentro di lui, lo mandava fuori di testa. Il moro aveva aumentato l'intensità e la frequenza degli affondi, colpendo ripetutamente la sua prostata. Non avrebbe mai creduto che farsi sbattere in quel modo sarebbe stato così eccitante, aveva capito che non sarebbe più riuscito a farne a meno. Cas lo faceva sentire vivo e completo in un modo che non aveva mai provato con nessuno.
 
Il biondo gettò la testa indietro quando sentì l’orgasmo esplodere, andando ad imbrattare l’addome del moro che grazie alle contrazioni provocate da Dean riversò il suo seme dentro di lui.
 
Stanchi e appagati crollarono l’uno sull’altro, continuando a baciarsi pigramente e a scambiarsi tenerezze e coccole.
 
 
“Questo è il più bel regalo di Natale di sempre.” gli confessò Dean, crogiolandosi nell’abbraccio del suo angelo.
 
“Anche per me.” replicò Cas baciandolo.
 
 
 
 
 
 
 
 
N.d.A.
Sono stanca per scrivere le note.
Mi è venuta l’ispirazione ascoltando la canzone di Mariah Carey, da cui prende il titolo questa shot.
E’ venuta più angst del previsto, ma quello che conta è l’happy ending.
Buon Anno a tutti.
Ci si vede in giro.
Baci
Lucy
   
 
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