Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Kitsunelulu    31/12/2016    1 recensioni
-Comunque, non è male come idea. Seguirti dopo la corsa, intendo.-
-“Torniamo a casa, Johnny!” Non vedo l’ora di pronunciare queste parole sollevando il trofeo.-
-Ed io non vedo l’ora di seguirti, su queste mie gambe.-
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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In questo momento siamo un sasso. Immaginiamo che la nostra mente (e perciò con essa la nostra vista ed il nostro udito) si trovino, per un caso del destino o, chi lo sa, per un potere stand, all’interno di un anonimo sasso qualunque, come ne trovereste a bizzeffe in qualsiasi grotta di qualsiasi prateria americana. Ma in questa grotta di questo deserto, in un gelido tramonto del Michigan, siamo in compagnia di altre due figure. O meglio, noi siamo dei silenti osservatori della loro compagnia. Siamo un sasso e stiamo rubando degli sguardi che non ci è concesso raggiungere in nessun altro modo, se non quello di essere completamente inosservati. Le due figure che riusciamo a scorgere, rivelate dalla luce traballante della fiamma che le sottrae al buio alle loro spalle, sono due uomini. Uno dei due sappiamo essere Gyro Zeppeli, l’altro Johnny Joestar. Il primo, il più alto, è un italiano dai lunghi capelli color cenere e gli occhi verdi; il secondo è un americano dai capelli biondi come il grano e gli occhi azzurri, che sembra non poter camminare. Sono due partecipanti della Steel ball run, una corsa a cavallo lungo il continente, i cui veri scopi non sono del tutto chiari a noi, così come ai nostri coinquilini di grotta. La stanchezza e la perplessità si palesano sui loro volti.
- Johnny, domani all’alba proseguiamo dritto più che possiamo. Ho bisogno di vincere questo stage, per tornare trionfante in patria. Fa’ in modo che Slow Dancer si riposi per bene.-
L’altro non ribatte. Si limita a passare una tazza al compagno e versarci dentro dell’acqua bollente, appena levata dalla fiamma.
-Tieni, ci ho messo delle erbe che ti faranno bene.-
-Senti, Johnny… mi stavo chiedendo: cosa farai quando la Steel ball run sarà finita?-
-Con tutti i soldi che avrò vinto, me ne andrò in giro per l’Europa finché potrò. Se riuscirò anche a camminare sarò il re del mondo, tornerò a correre a cavallo. Leggerai di sicuro di me sui giornali. Ma soprattutto, avrò un mare di ragazze.-
-Nyo ho, come sei ambizioso!-
-E tu?-
-Beh, non ci sono dubbi che tornerò a casa mia, a Napoli, salverò quel bambino e poi ovviamente mi sposerò con una bellissima donna per poter mandare avanti il nome degli Zeppeli. E con i soldi della corsa me la spasserò per tanto tempo.-
-Non vedo l’ora che sia finita.-
-Già.-
-Però, Gyro…- Il biondo rimane qualche secondo a fissare la tazza, lo sguardo leggermente corrucciato. –Ti ricorderai di me quando sarai a Napoli, sposato e felice?-
-Chi lo sa? Impegnati a darmi qualche motivo per ricordarti se proprio ci tieni.- Sorridendo, da un colpetto sulla spalla all’amico, che lo guarda con aria di rimprovero.
-Non è giusto. Dovresti ricordarti di me in ogni caso.-
-E perché dovrei?-
-Perché io non scorderò mai te.-
I due rimangono fermi a guardare lo spettacolo del sole che cala attraverso la stretta fessura dalla quale sono entrati. Quando li abbiamo accolti il cielo era ancora chiaro, adesso un blu vivo, fiammante delle nuvole rosse, si accinge a diventare nero. Un tramonto non è mai uguale al precedente e al successivo quando percorri centinaia di kilometri ogni giorno. Ma soprattutto, un tramonto è sempre meraviglioso quando non hai la certezza di poterne vedere un altro. In silenzio, i due sorseggiano l’infuso godendosi ogni istante di quel panorama. Noi, da silenti osservatori, rubiamo questo attimo d’intimità che nessuna mongolfiera potrebbe mai immortalare. Scesi dal cavallo, dopo una lunga giornata di pericoli, i nostri sembrano quasi delle persone nuove: sono più docili, più sinceri. Si mostrano l’un l’altro come non si mostrerebbero a nessun altro.
-Ti verrò a trovare a Napoli prima o poi.-
-Mi farebbe molto piacere, così potrò presentare a tutti il mio compagno di corsa e secondo classificato della Steel Ball run.- Ridacchia.
-Un po’ ti invidio, tu che sai già dove tornare.-
-Perché non vieni con me? Torniamo insieme a casa. Ti presento a tutti i miei fratellini e ti faccio vedere quanto è bello il mio paese, così vedrai che non ti andrà nemmeno più di girarti l’Europa intera. Ci posso scommettere, vorrai rimanere con me.-
-Chissà, riuscirei a sopportarti anche vecchio e rugoso?-
-Nossignore, quando tu sarai tutto raggrinzito io sarò liscio come una pesca grazie alla rotazione, così potrò ridere di te!-
-Comunque, non è male come idea. Seguirti dopo la corsa, intendo.-
-“Torniamo a casa, Johnny!” Non vedo l’ora di pronunciare queste parole sollevando il trofeo.-
-Ed io non vedo l’ora di seguirti, su queste mie gambe.-
Nella grotta cala di nuovo il silenzio. Nessun’altra parola sarà pronunciata fino a quando il nuovo sole irradierà i volti dei giovani con un fascio di luce tiepida. Un nuovo giorno della Steel Ball run è iniziato, un nuovo tramonto attenderà Gyro e Johnny dopo i pericoli e le fatiche. Non c'è tempo per pensare al futuro, bisogna lottare per rimanere ancorati al presente.
 


 
Siamo giunti alla fine di questo bizzarro 1890. Questa volta la nostra mente si trova in un oblò. La destinazione della barca su cui ci troviamo è l’Europa, di fronte a noi una singola figura, in piedi, osserva l’oceano silenziosamente. E’ Johnny Joestar. Noi, come al solito, rubiamo un istante che non ci è concesso osservare in nessun altro modo. Senza contaminare la scena, osserviamo.
Sorride appena, lo sguardo è fisso su una sfera di metallo che regge delicatamente. Sussurra:
-Torniamo a casa…-


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Piccola pausa dalla mia storia principale per dedicarmi a qualcosa di diverso. E' la prima volta che pubblico una fanfic non originale, i cui personaggi sono i protagonisti di Steel Ball run, la settima serie (e mia preferita) de Le bizzarre avventure di Jojo. La storia di questi due mi ha emozionata fino all'ultima pagina e così, trasportata dalla nostalgia, ho scritto questa oneshot. Spero vi piaccia! 

 
   
 
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