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Autore: Pomegranate6277    31/12/2016    0 recensioni
“Cavolo. Sei bellissimo.” gli dissi, ammaliata.
“Meno male! Tutto questo monocromatismo non mi piace per niente!”, si lamentò mentre mi abbracciava, dandomi poi un bacio in guancia.
“Ma come siamo casti oggi!”
“Dai! Lo sai che mi piacciono i colori!” Ribattè lui.
“Lo so amore mio, ti capisco perfettamente!"
Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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INTRODUZIONE

Ciao bellezze! E' da un po' che leggo le bellissime storie che popolano questo blog, e finalmente mi sono decisa a scriverne una anch'io e pubblicarla!
Sono ben accetti (accettatissimi) consigli, riflessioni, critiche educate e costruttive e commenti vari (sempre rispettando i dettami dell'educazione), perciò sentitevi liberi di scrivermi! Non pratico alcuna forma di cannibalismo, per tanto andate sul sicuro.

Grazie a chiunque abbia la curiosità e la voglia di fiondarsi in questa storia, la quale vede protagonisti il bel Jared OcchiBlu Leto e una ragazza che gli ruberà il cuore.
Ovviamente, ci saranno anche gli altri membri della nostra amatissima band, e qualche nuovo, ancora sconosciuto, personaggio.

Mi auguro che questa storia riesca a farvi provare delle emozioni, qualsiasi esse siano.

Con tutto l'affetto che posso imprimere in una pagina di testo computerizzata,
vostra Pomegranate.

 

 


“Amore tutto ok?”, mi chiese urlando il mio ragazzo mentre saliva le scale per raggiungermi in bagno, dove stavo finendo di sistemarmi i capelli.
Affacciai la testa dalla porta dicendo “sì” e... mi incantai a guardarlo. Aveva i capelli lisci ben pettinati, completamente castani, dopo che io avevo insistito per fargli togliere tutto quel biondo che aveva tenuto per un po' di tempo, e indossava un completo elegante, ma non troppo, composto da camicia, pantaloni e giacca neri, una cintura color ocra e un paio di scarpe da ginnastica nere con la suola bianca in evidenza. Mi incantai perché quell'abbigliamento esaltava in una maniera angelica i suoi occhioni dolci, luminosi e azzurri come zaffiri.
“Cavolo. Sei bellissimo.” gli dissi, ammaliata.
“Meno male! Tutto questo monocromatismo non mi piace per niente!”, si lamentò mentre mi abbracciava, dandomi poi un bacio in guancia.
“Ma come siamo casti oggi!”, gli dissi mentre, con un sorriso, gli allacciavo le braccia al collo, “Comunque non sei monocromatico. Hai la cintura ocra e la suola delle scarpe ben in evidenza! Non sia mai che diventiamo troppo eleganti, eh?”
“Dai! Lo sai che mi piacciono i colori!” Ribattè lui.
“Lo so amore mio, ti capisco perfettamente! Ma che ci vuoi fare? La prossima volta non farti più dare vestiti da nessuno!”
“No amore, sceglierai tu i miei vestiti”
“Ecco bravo!”, gli dissi dandogli un bacio su quelle labbra perfette, “adesso però fammi finire di sistemare i capelli, se no facciamo tardi!”
“Nooo voglio stare con te!! Coccolami!”
“Ti coccolo dopo, dai!”, gli risposi ridendo e allontanando le sue braccia da me, per correre in bagno prima che potesse riacciuffarmi e chiudere la porta a chiave.
“Ah si? Dopo ti faccio vedere io!”
“Va beeeene!”, gli risposi mentre mi guardavo allo specchio con un sorrisone stampato in faccia. Cercai di dare un senso alla mia lunga capigliatura corvina, abbastanza mossa per non stare ferma in alcun modo, ma non abbastanza per rendere quelle ciocche ricce e ribelli. Li alzai arrotolandoli in una sorta di acconciatura, lasciando qualche ciocca ondulata ad incorniciarmi il viso. Poi misi un altro po' di eyeliner per definire meglio il contorno dei miei grandi occhi marrone scuro, e pensai che il mio colore era quasi opposto al suo. Finita la delicata operazione, guardai la mia figura riflessa: magra ma con un accenno di muscolatura, che a detta di Jared mi rendeva sexy. Per l'occasione avevo deciso di indossare un abito senza maniche di un bel verde smeraldo, con la parte bassa che andava leggermente a stringere a arrivava sopra il ginocchio. Ci avevo abbinato un paio di tacchi dorati dal design leggero ma elegante. Abbastanza soddisfatta di me stessa, infilai i miei adorati bracciali al polso e uscii dal bagno.
“Finalmente! E come siamo sexy!”, mi disse quello spettacolo della natura spaparanzato sul letto.
“Ha parlato Mister Mondo”, gli dissi mentre gli porgevo una mano per farlo alzare. Ma ovviamente lui, invece di alzarsi, mi tirò a sé!
“Ahi, ma sei matto? La mia acconciatura!”
“Non si rovina tranquilla!”, mi disse mentre cercava di sovrastarmi col suo corpo.
“Dai Jared, dobbiamo andare! Facciamo tardi!”, gli dissi ridendo, cercando invano di farlo ragionare.
“Tranquilla baby, il taxi arriva tra dieci minuti.” Si era affidato al suo (e mio) metodo preferito per farmi andare fuori di testa: voce sexy e sussurri all'orecchio. Ma perché?
“Dai smettila, cretino! Il taxi non aspetta mica eh! Togliti da qui, alziamoci!”. Ma le mie parole dicevano tutto il contrario del mio corpo, tant'è che mi misi ad accarezzargli la guancia, per poi passare alle labbra, mentre i miei pensieri sparivano di fronte ai suoi occhi marziani che mi guardavano con desiderio. Senza neanche accorgermene, ci ritrovammo a baciarci a toccarci ovunque con avidità. Lui iniziò ad alzarmi il vestito, io cominciai a trafficare con la sua maledetta cintura; finalmente riuscii a slacciarla e lanciarla sul pavimento, mentre lui mi sfilò gli slip e con poca grazia li mandò a far compagnia alla cintura; gli abbassai i pantaloni con non poca difficoltà, giacché era completamente sopra di me e mi mordicchiava il collo, poi lo afferrai per le spalle e lui entrò dolcemente dentro di me, continuando a ricoprirmi di morsi e baci, e non capii più niente. Raggiungemmo insieme il picco massimo del nostro amore, felici ed esausti, coi capelli ormai spettinati e il cuore in subbuglio.
Era la prima volta che lo facevamo. Ci conoscevamo da tre mesi, ma non ci eravamo mai lasciati andare così, soprattutto per la mia paura, in quanto non lo avevo mai fatto con nessuno. Quel momento fu davvero... magico! Pieno! Di certo, non avevo immaginato così la mia prima volta, avevo sempre sognato preliminari e coccole di chiusura, mentre questa era stata più una sveltina. Ma andava bene lo stesso, ero felice, e lo avevo fatto con l'uomo che amavo davvero.
Restammo abbracciati, senza dire nulla, il nostro silenzio ero colmo di amore, come mai prima di quel momento. Eravamo un'unica cosa, completamente nostri. Persi la cognizione del tempo, quando tutto d'un tratto il suono prolungato di un clacson ci fece sobbalzare.
“Oh cazzo”, disse lui con gli occhi spalancati, “il taxi!!”
Scoppiai a ridere, lo baciai, lo spinsi ben bene sul letto, come a farlo sprofondare, mi misi velocemente in piedi e recuperai slip e cintura, lanciando quest'ultima sul suo stomaco. Con mia grande sorpresa, lui non se ne accorse neanche, rimase lì, immobile, con gli occhi spalancati e la bocca mezza aperta. Lo afferrai per le braccia e lo misi seduto, cercando di fargli afferrare la cintura con una delle sue mani, che in quel momento sembravano essere prive di ossa.
“Ehi! Ti sei rimbambito?”
Finalmente si decise a guardarmi, ovviamente negli occhi, tanto per farmi perdere di nuovo il controllo della situazione che avevo faticosamente acquistato. “Ti amo, lo sai?”
Mi sciolsi come neve al sole. Gli buttai le braccia al collo e finimmo di nuovo sdraiati sul letto, con lui che mi teneva stretta e io che, sopra di lui, iniziavo a baciarlo all'altezza dell'orecchio. “Ti amo anch'io”, riuscii a mormorare.
Un secondo, e più prolungato, suono di clacson ci riportò alla realtà, e stavolta fu lui a parlare: “Dai su, dobbiamo andare!”
“Uff, ok!”, mi sollevai e mi alzai dal letto, desiderando di tornare ad un secondo prima. Si alzò anche lui e indossò velocemente la cintura, mentre io corsi in bagno per dare un senso all'acconciatura, ma mi tremavano le mani e così decisi di lasciarli sciolti, ci avrei pensato in macchina. Lui ebbe la mia stessa idea, dato che si passò freneticamente le mani tra i capelli guardando il proprio riflesso sul vetro della finestra, poi afferrò la giacca – non mi ero accorta che anche quella era finita per terra – e mi prese per mano. Io afferrai di passaggio la mia borsa e ci lanciammo sulle scale, raggiungemmo l'entrata e ci fiondammo fuori dalla porta, che lui chiuse con un botto. Fortuna che avevo già messo le chiavi in borsa e che la porta si chiudeva dall'esterno senza bisogno di chiavi.
Cercando di darsi un contegno, mi aprì la portiera e mi fece entrare sul taxi – non era momento del galateo!! - entrò anche lui e, scusandosi diplomaticamente con il tassista, gli comunicò la via della destinazione.

 


Ed eccoci alla fine di questo primo capitolo!! Cosa ne pensate?
Dove sono diretti i nostri piccioncini? Perché si sono vestiti così "eleganti"?
Avete notato che non compare il nome della fortuntata fanciulla che ha catturato il cuore del nostro OcchiDiGhiaccio?
Queste e altre curiosità verranno soddisfatte nel prossimo capitolo!!

Stay tuned, be martian!
A presto, baci e abbracci.

Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'
   
 
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