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Autore: _nhoeemy_    31/12/2016    0 recensioni
-Non morirai di freddo, Al? Si congela qui-
-Ti stai preoccupando per me, forse?- ridacchiò lui di ricambio. Ricevette, come risposta, un vaffanculo.
Continuò a ridere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather | Coppie: Alejandro/Heather
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Un fitto mantello di neve copriva le quasi deserte strade di Toronto. Alcune persone temerarie, vestite da capo a piedi di pelliccia o lana pesante, abitavano la strada: uscivano per comperare regali in vista delle feste, o solo per fare un po' più di spesa per i parenti in arrivo. Durante quelle ore pomeridiane, tuttavia, la temperatura calava a picco, facendo rimanere la maggior parte della popolazione rintanata in casa davanti ad un bel focolare.
Tra le poche persone in giro, quel pomeriggio, vi era una ragazza italo-asiatica dai lunghi capelli corvini e grandi occhi a mandorla, neri. La sua solita corporatura snella, ma accentuata nei punti giusti, era coperta da un soffice cappotto felpato. Camminava a fatica, in mezzo a quei cumuli di neve che le intralciavano la strada.
Intralciano quasi come faceva quel Cascamuerto, si ritrovò a pensare. Poi accantonò quel pensiero, come faceva ogni volta che pensava a lui. Al ritorno a casa dopo la finale di "A Tutto Reality: All Stars" avevano resistito due settimane al massimo, prima di ricominciare a litigare come al loro solito. Stavi guardando il culo a quella ragazza, Burromuerto?! Era l'unica cosa che diceva quando erano insieme. Poi, quasi dopo un mese di convivenza, decisero di lasciarsi nel peggiore dei modi. Tramite messaggio. Alejandro era tornato dai genitori nella sua terra natia, per dimenticarsi della ragazza che aveva sempre amato.
Erano passati due mesi da quel tentativo di fidanzamento, ma Heather continuava a pensarlo incessantemente. Si sentiva una stupida ad essere caduta nella sua trappola, sapeva che non poteva che sfruttarla per ottenere i suoi scopi. Eppure si era lasciata trasportare da quel turbine di emozioni contrastanti dentro di lei, durante quelle settimane. 
Lo amava e odiava allo stesso tempo. Lo amava per quel suo modo dolce di fare, in quelle poche volte in cui ha potuto notarlo. Lo odiava tutte quelle volte in cui faceva battutine senza senso, giusto per ridersela sotto i baffi. Ogni qual volta lo faceva, si ritrovava a dormire sul divano.
Calciò un pezzo di ghiaccio davanti a sè, assorta in tutti quei pensieri su Alejandro. Non pensava lo avrebbe mai rivisto, lo aveva trattato come pezza da piedi.
Se lo è meritato, non doveva comportarsi così, le suggerì una vocina all'interno della sua testa. Andava a letto con altre nonostante stesse con me. Non l'avrebbe mai perdonato.
-Emilia, por favor, ti muovi?- Riconobbe quella voce istantaneamente, si girò di scatto per controllare. Il ragazzo dai capelli lunghi castani e gli occhi smeraldo era a qualche metro da lei, in compagnia di una ragazza. I segni delle cicatrici erano completamente spariti ed aveva il suo solito sorriso ebete stampato sulla faccia.
La ragazza, alta e magra, con i capelli sul biondo e la pelle olivastra, se la rise un po' guardando il latino supplicarla. Lo abbracciò da dietro, sorridendo ancora, mentre lui sbuffava sonoramente.
Due mesi che ci siamo lasciati e già va con qualche puttanella di turno, pensò Heather, visibilmente alterata di fronte a quello spettacolo tanto smielato. Tuttavia, potè constatare lei, Alejandro non era tanto felice di quella passeggiata con l'altra ragazza, che Heather aveva sentito chiamarsi Emilia.
Emilia si girò per un secondo, notando Heather che li guardava, poi disse ad Al: -Devo scappare amor, a dopo.- Gli scoccò un bacio sulla guancia e andò via. Heather giurò per un istante di aver visto la ragazza farle l'occhiolino, ma scosse la testa a quel pensiero stupido. Fece per andarsene ma una mano le afferrò il braccio.
-Hola chica- le disse Alejandro -non mi saluti?-
Mordendosi il labbro, Heather si girò verso lui e gli tuonò: -Mollami idiota, ho fretta.-
-Ti lascio solo se giuri di non scappartene come una bambinetta- Heather era visibilmente rossa. Non dall'imbarazzo, si intende.
-Bambinetta lo dici a quella puttana della tua amica che se ne è appena andata!- E con uno strattone, si liberò dalla presa salda del latino. -Con questo, ti saluto Al- disse in aggiunta, enfatizzando il nomignolo tanto odiato dal ragazzo.
-Aspetta- non era arrabbiato o scherzoso. Aveva lo sguardo assente, come se fissasse il vuoto la maggior parte del tempo. La sua voce era bassa, non sprizzante come nel reality, e nemmeno dolce come nella vita quotidiana che avevano condiviso per un mesetto. -Sotto Natale si è tutti più buoni, o mi sbaglio chica? Vuoi fare una passeggiata?- aggiunse poi, sorridendole dolcemente.
-Potrei vomitare, sul serio- sbuffò piano lei.
-Prometto che, dopo questa passeggiata, non ci rivedremo mai più- rispose lui, guardandola negli occhi. Ci si poteva perdere, Heather, in quegli occhi. Verdi smeraldo. Ti facevano venir voglia di non staccarti più da lui. Lei resse lo sguardo del latino troppo a lungo, si era quasi imbambolata a guardarlo. Perfetto e manipolatore. Che poteva volere di più?
-Chica, ho capito che sono bellissimo, ma almeno potresti smetterla di mangiarmi con gli occhi e rispondermi?- rise lui, prendendola per i fondelli.
-E va bene, ma solo per fartene andare dalla mia vita- rispose lei, piccata, roteando gli occhi. Si allontanò leggermente da lui, prendendo distanza, poi aggiunse -dove vuoi andare?-
-Dove desideri tu, mi preciosa- sorridendo, le prese la mano, la quale fu subito lasciata da Heather con uno schiaffo. -Ma se proprio dovessi scegliere, ti porterei in spiaggia...- aggiunse.
Heather annuì senza pensarci troppo. Le piaceva il mare, fin da bambina. Aveva sempre adorato la tranquillità che emanava quel posto, l'odore fresco che si spargeva da subito nell'aria, il silenzio. La vista migliore, a suo parere, era al tramonto. Decine di colori che si mischiavano insieme, il sole che man mano spariva nel mare, le suscitavano una sensazione di benessere, nonostante fosse un paesaggio romantico.
Lo stesso pensiero affiorava nella mente di Alejandro. Non aveva mai portato ragazze in spiagga, nemmeno Heather nei pochi momenti con lei. Non lo aveva mai fatto perché pensava fosse uno dei posti nei quali avrebbe dovuto portare la donna della sua vita, e non una delle ragazzine che lo seguiva solo per la bellezza. Aveva pensato varie volte di portarci Heather, ma accantonava subito il pensiero. Non è posto per quella calcolatrice, si ripeteva. Tuttavia aveva deciso, per una volta di tentare il tutto per tutto, facendo il galante e il romantico. Due qualità che, se sfruttate bene, possono abbindolare le ragazze: non era questo, però, il suo scopo. Voleva conquistare di nuovo Heather, averla tra le sue braccia. Voleva sentire le labbra di lei, così morbide, contro quelle sue.
Circa una mezz'ora dopo, erano entrambi sul bagnasciuga a camminare. Fortunatamente la spiaggia non era stata tanto imbiancata dalla neve, dunque era possibile passeggiare facilmente. Non proferirono molte parole, durante quella breve passeggiata: solo qualche breve battuta di Alejandro, seguita da una stilettata di Heather e commenti seccati. Qualche risata da parte del ragazzo e qualche sbuffo da parte di lei.
-Vuoi restare qui per vedere il tramonto? Es uno espectáculo maravilloso- ruppe lui il silenzio.  Una delle cose che faceva più irritare Heather, era il fatto che lui parlasse spesso e volentieri spagnolo, non facendole capire nulla: tuttavia, si limitò a borbottare un -d'accordo- come risposta, mentre si sedeva sulla spiaggia fredda e bagnata.
-Hai lasciato la tua amichetta per quale motivo?- disse poi, guardando il mare così calmo.
-Amichetta? Chi, Emilia? Ma è mia cugina, amor- Alejandro rise, vedendo il colorito che aveva assunto il viso della sua amata. Rosso fuoco. Quasi in simbiosi con l'ambiente in quel preciso istante.
-Non chiamarmi con quell'insulso nomignolo, Al- sbottò dopo poco, guardandolo male, poi tornò con lo sguardo ad ammirare lo specchio d'acqua. Nessuno dei due parlò più, imbarazzati, irritati e allo stesso tempo ammaliati da quello spettacolo che veniva loro offerto dal cielo.
Il silenzio si interruppe di nuovo dopo dieci minuti, dal fatto che Alejandro si era messo in piedi.
-Forse è ora di andare, si sta facendo buio e inizia a fare ancora più freddo.- Quest'ultima affermazione venne appurata da un brivido di freddo da parte di Heather.
-Va bene, andiamo- disse poi. Alejandro, da grande gentiluomo, si tolse la giacca che aveva e la poggiò sulle spalle della ragazza, la quale arrossì nuovamente e abbassò lo sguardo.
-Non morirai di freddo, Al? Si congela qui-
-Ti stai preoccupando per me, forse?- ridacchiò lui di ricambio. Ricevette, come risposta, un vaffanculo. Continuò a ridere.
Questo moto di risa fece sorridere anche Heather, cosa che non mancò allo sguardo del latin-lover. Fece, tuttavia, finta di nulla e la riportò in città.
-Quindi- esitò lui, arrivati al parco a Toronto -hai trovato un altro uomo in grado di tenerti testa?- preferì non guardarla, era imbarazzato.
-Non so se ti piacerebbe la risposta. Sono single- disse lei, facendo la stessa cosa del ragazzo.
Svoltarono a destra. Una stradina cupa, isolata e vuota. Solo alcuni gatti la abitavano. Alejandro si bloccò, facendo automaticamente bloccare la ragazza.
-Che ti prende ora?- gli chiese, pensierosa. Lo vedeva strano, un misto tra felice e preoccupato. Non rispose.
-Alejandro?- ripetè lei, schioccandogli due dita davanti agli occhi.
In tutta risposta, la prese per i fianchi, poggiandola al muro più vicino, e la baciò con foga. Lei era stata colta alla sprovvista, ma ricambiò il bacio, il quale riaccese la passione e complicità che c'era un tempo nei due ragazzi. Continuarono a baciarsi per un po', quando Alejandro, sapientemente, scese a baciarla sul collo.
-Ale, che diavolo fai... smettila- sussurrò la ragazza, tra un sospiro e l'altro. Cercò invano di spostarlo da sè, era troppo forte. Continuava a baciarla e mordicchiarla allo stesso tempo, cosa che mandava alle stelle Heather. Non riuscì a connettere per un po', ma, ricondatasi dov'erano, decise di continuare a bloccarlo.
-Al!- tuonò poco dopo, non avendo avuto risposta dal ragazzo. Subito lui si allontanò, mugolando, e si girò.
-Okay, ho capito, me ne sto andando. Si vede che non ti interesso più come una volta.- Delusione. Ecco solo quel che lasciava trasparire il suo tono. Stava andando via, di nuovo. Via dalla vita di Heather, come aveva fatto due mesi prima, lasciando un vuoto incolmabile. Via a giocare con qualcun'altra. Sapeva che avrebbero sofferto in tre: lui, lei e l'ipotetica ragazza. Perché entrambi sapevano di essere fatti l'uno per l'altra, nonostante i battibecchi e i litigi. Si era già allontanato, quando sentì una mano che gli prese il polso. Heather lo fece girare di fronte a sé e gli scoccò un bacio sulle labbra.
-Ti odio, Cascamuerto- sussurrò, rifugiandosi nelle sue braccia possenti.
-Ti odio anche io- sorrise lui di rimando, felice di aver riconquistato colei che aveva sempre amato.

   
 
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