Un
fitto mantello di neve
copriva le quasi deserte strade di Toronto. Alcune persone temerarie,
vestite
da capo a piedi di pelliccia o lana pesante, abitavano la strada:
uscivano per
comperare regali in vista delle feste, o solo per fare un po'
più di spesa per
i parenti in arrivo. Durante quelle ore pomeridiane, tuttavia, la
temperatura
calava a picco, facendo rimanere la maggior parte della popolazione
rintanata
in casa davanti ad un bel focolare.
Tra le poche persone in giro,
quel pomeriggio, vi era una ragazza italo-asiatica dai lunghi capelli
corvini e
grandi occhi a mandorla, neri. La sua solita corporatura snella, ma
accentuata
nei punti giusti, era coperta da un soffice cappotto felpato. Camminava
a
fatica, in mezzo a quei cumuli di neve che le intralciavano la strada.
Intralciano quasi come
faceva
quel Cascamuerto, si ritrovò a pensare. Poi
accantonò quel pensiero, come
faceva ogni volta che pensava a lui. Al ritorno a casa dopo la finale
di "A
Tutto Reality: All Stars" avevano resistito due settimane al massimo,
prima di ricominciare a litigare come al loro solito. Stavi guardando il culo a
quella ragazza, Burromuerto?! Era l'unica cosa che diceva
quando erano insieme.
Poi, quasi dopo un mese di convivenza, decisero di lasciarsi nel
peggiore dei
modi. Tramite messaggio. Alejandro era tornato dai genitori nella sua
terra
natia, per dimenticarsi della ragazza che aveva sempre amato.
Erano passati due mesi da quel
tentativo di fidanzamento, ma Heather continuava a pensarlo
incessantemente. Si
sentiva una stupida ad essere caduta nella sua trappola, sapeva che non
poteva
che sfruttarla per ottenere i suoi scopi. Eppure si era lasciata
trasportare da
quel turbine di emozioni contrastanti dentro di lei, durante quelle
settimane.
Lo amava e odiava allo stesso tempo. Lo
amava per quel suo modo dolce di fare, in quelle poche volte in cui ha
potuto
notarlo. Lo odiava tutte quelle volte in cui faceva battutine senza
senso,
giusto per ridersela sotto i baffi. Ogni qual volta lo faceva, si
ritrovava a
dormire sul divano.
Calciò un pezzo di ghiaccio
davanti a sè, assorta in tutti quei pensieri su Alejandro.
Non pensava lo
avrebbe mai rivisto, lo aveva trattato come pezza da piedi.
Se lo è
meritato, non doveva
comportarsi così, le suggerì una vocina
all'interno della sua testa. Andava
a
letto con altre nonostante stesse con me. Non l'avrebbe
mai perdonato.
-Emilia, por favor,
ti muovi?-
Riconobbe quella voce istantaneamente, si girò di scatto per
controllare. Il
ragazzo dai capelli lunghi castani e gli occhi smeraldo era a qualche
metro da
lei, in compagnia di una ragazza. I segni delle cicatrici erano
completamente
spariti ed aveva il suo solito sorriso ebete stampato sulla faccia.
La ragazza, alta e magra, con i
capelli sul biondo e la pelle olivastra, se la rise un po' guardando il
latino
supplicarla. Lo abbracciò da dietro, sorridendo ancora,
mentre lui sbuffava
sonoramente.
Due mesi che ci siamo
lasciati e
già va con qualche puttanella di turno,
pensò Heather, visibilmente alterata di
fronte a quello spettacolo tanto smielato. Tuttavia, potè
constatare lei,
Alejandro non era tanto felice di quella passeggiata con l'altra
ragazza, che
Heather aveva sentito chiamarsi Emilia.
Emilia si girò per un secondo, notando
Heather che li guardava, poi disse ad Al: -Devo scappare amor, a dopo.- Gli
scoccò un bacio sulla guancia e andò via. Heather
giurò per un istante di aver
visto la ragazza farle l'occhiolino, ma scosse la testa a quel pensiero
stupido. Fece per andarsene ma una mano le afferrò il
braccio.
-Hola chica-
le disse Alejandro
-non mi saluti?-
Mordendosi il labbro, Heather si
girò verso lui e gli tuonò: -Mollami idiota, ho
fretta.-
-Ti lascio solo se giuri di non
scappartene come una bambinetta- Heather era visibilmente rossa. Non
dall'imbarazzo, si intende.
-Bambinetta lo dici a quella
puttana della tua amica che se ne è appena andata!- E con
uno strattone, si
liberò dalla presa salda del latino. -Con questo, ti saluto Al- disse in
aggiunta, enfatizzando il nomignolo tanto odiato dal ragazzo.
-Aspetta- non era arrabbiato o
scherzoso. Aveva lo sguardo assente, come se fissasse il vuoto la
maggior parte
del tempo. La sua voce era bassa, non sprizzante come nel reality, e
nemmeno
dolce come nella vita quotidiana che avevano condiviso per un mesetto.
-Sotto
Natale si è tutti più buoni, o mi sbaglio chica? Vuoi fare
una passeggiata?-
aggiunse poi, sorridendole dolcemente.
-Potrei vomitare, sul serio-
sbuffò piano lei.
-Prometto che, dopo questa
passeggiata, non ci rivedremo mai più- rispose lui,
guardandola negli occhi. Ci
si poteva perdere, Heather, in quegli occhi. Verdi smeraldo. Ti
facevano venir
voglia di non staccarti più da lui. Lei resse lo sguardo del
latino troppo a
lungo, si era quasi imbambolata a guardarlo. Perfetto e manipolatore.
Che
poteva volere di più?
-Chica, ho capito che sono
bellissimo, ma almeno potresti smetterla di mangiarmi con gli occhi e
rispondermi?- rise lui, prendendola per i fondelli.
-E va bene, ma solo per fartene
andare dalla mia vita- rispose lei, piccata, roteando gli occhi. Si
allontanò
leggermente da lui, prendendo distanza, poi aggiunse -dove vuoi
andare?-
-Dove desideri tu, mi
preciosa-
sorridendo, le prese la mano, la quale fu subito lasciata da Heather
con uno
schiaffo. -Ma se proprio dovessi scegliere, ti porterei in spiaggia...-
aggiunse.
Heather annuì senza pensarci
troppo. Le piaceva il mare, fin da bambina. Aveva sempre adorato la
tranquillità che emanava quel posto, l'odore fresco che si
spargeva da subito
nell'aria, il silenzio. La vista migliore, a suo parere, era al
tramonto.
Decine di colori che si mischiavano insieme, il sole che man mano
spariva nel
mare, le suscitavano una sensazione di benessere, nonostante fosse un
paesaggio
romantico.
Lo stesso pensiero affiorava
nella mente di Alejandro. Non aveva mai portato ragazze in spiagga,
nemmeno
Heather nei pochi momenti con lei. Non lo aveva mai fatto
perché pensava fosse
uno dei posti nei quali avrebbe dovuto portare la donna della sua vita,
e non
una delle ragazzine che lo seguiva solo per la bellezza. Aveva pensato
varie
volte di portarci Heather, ma accantonava subito il pensiero. Non è posto per
quella calcolatrice, si ripeteva. Tuttavia aveva deciso,
per una volta di
tentare il tutto per tutto, facendo il galante e il romantico. Due
qualità che,
se sfruttate bene, possono abbindolare le ragazze: non era questo,
però, il suo
scopo. Voleva conquistare di nuovo Heather, averla tra le sue braccia.
Voleva
sentire le labbra di lei, così morbide, contro quelle sue.
Circa una mezz'ora dopo, erano
entrambi sul bagnasciuga a camminare. Fortunatamente la spiaggia non
era stata
tanto imbiancata dalla neve, dunque era possibile passeggiare
facilmente. Non
proferirono molte parole, durante quella breve passeggiata: solo
qualche breve
battuta di Alejandro, seguita da una stilettata di Heather e commenti
seccati.
Qualche risata da parte del ragazzo e qualche sbuffo da parte di lei.
-Vuoi restare qui per vedere il
tramonto? Es uno
espectáculo maravilloso- ruppe lui il silenzio. Una delle cose che faceva
più irritare
Heather, era il fatto che lui parlasse spesso e volentieri spagnolo,
non
facendole capire nulla: tuttavia, si limitò a borbottare un
-d'accordo- come
risposta, mentre si sedeva sulla spiaggia fredda e bagnata.
-Hai lasciato la tua amichetta
per quale motivo?- disse poi, guardando il mare così calmo.
-Amichetta? Chi, Emilia? Ma è
mia cugina, amor-
Alejandro rise, vedendo il colorito che aveva assunto il viso
della sua amata. Rosso fuoco. Quasi in simbiosi con l'ambiente in quel
preciso
istante.
-Non chiamarmi con quell'insulso
nomignolo, Al-
sbottò dopo poco, guardandolo male, poi tornò con
lo sguardo ad
ammirare lo specchio d'acqua. Nessuno dei due parlò
più, imbarazzati, irritati
e allo stesso tempo ammaliati da quello spettacolo che veniva loro
offerto dal
cielo.
Il silenzio si interruppe di
nuovo dopo dieci minuti, dal fatto che Alejandro si era messo in piedi.
-Forse è ora di andare, si sta
facendo buio e inizia a fare ancora più freddo.-
Quest'ultima affermazione
venne appurata da un brivido di freddo da parte di Heather.
-Va bene, andiamo- disse poi.
Alejandro, da grande gentiluomo, si tolse la giacca che aveva e la
poggiò sulle
spalle della ragazza, la quale arrossì nuovamente e
abbassò lo sguardo.
-Non morirai di freddo, Al? Si
congela qui-
-Ti stai preoccupando per me,
forse?- ridacchiò lui di ricambio. Ricevette, come risposta,
un vaffanculo.
Continuò a ridere.
Questo moto di risa fece
sorridere anche Heather, cosa che non mancò allo sguardo del
latin-lover. Fece,
tuttavia, finta di nulla e la riportò in città.
-Quindi- esitò lui, arrivati al
parco a Toronto -hai trovato un altro uomo in grado di tenerti testa?-
preferì
non guardarla, era imbarazzato.
-Non so se ti piacerebbe la
risposta. Sono single- disse lei, facendo la stessa cosa del ragazzo.
Svoltarono a destra. Una
stradina cupa, isolata e vuota. Solo alcuni gatti la abitavano.
Alejandro si
bloccò, facendo automaticamente bloccare la ragazza.
-Che ti prende ora?- gli chiese,
pensierosa. Lo vedeva strano, un misto tra felice e preoccupato. Non
rispose.
-Alejandro?- ripetè lei,
schioccandogli due dita davanti agli occhi.
In tutta risposta, la prese per
i fianchi, poggiandola al muro più vicino, e la
baciò con foga. Lei era stata
colta alla sprovvista, ma ricambiò il bacio, il quale
riaccese la passione e
complicità che c'era un tempo nei due ragazzi. Continuarono
a baciarsi per un
po', quando Alejandro, sapientemente, scese a baciarla sul collo.
-Ale, che diavolo fai...
smettila- sussurrò la ragazza, tra un sospiro e l'altro.
Cercò invano di
spostarlo da sè, era troppo forte. Continuava a baciarla e
mordicchiarla allo
stesso tempo, cosa che mandava alle stelle Heather. Non
riuscì a connettere per
un po', ma, ricondatasi dov'erano, decise di continuare a bloccarlo.
-Al!- tuonò poco dopo, non
avendo avuto risposta dal ragazzo. Subito lui si allontanò,
mugolando, e si
girò.
-Okay, ho capito, me ne sto
andando. Si vede che non ti interesso più come una volta.-
Delusione. Ecco solo
quel che lasciava trasparire il suo tono. Stava andando via, di nuovo.
Via
dalla vita di Heather, come aveva fatto due mesi prima, lasciando un
vuoto
incolmabile. Via a giocare con qualcun'altra. Sapeva che avrebbero
sofferto in
tre: lui, lei e l'ipotetica ragazza. Perché entrambi
sapevano di essere fatti
l'uno per l'altra, nonostante i battibecchi e i litigi. Si era
già allontanato,
quando sentì una mano che gli prese il polso. Heather lo
fece girare di fronte
a sé e gli scoccò un bacio sulle labbra.
-Ti odio, Cascamuerto-
sussurrò,
rifugiandosi nelle sue braccia possenti.
-Ti odio anche io- sorrise lui
di rimando, felice di aver riconquistato colei che aveva sempre amato.