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Autore: Gely_9_5    31/12/2016    4 recensioni
Una One-shot senza troppe pretese.
Un finale alternativo: Harry Auror, Ginny Cercatrice ed una relazione ormai troppo instabile, impossibile da portare avanti. E una new entry, un ragazzo che, inaspettatamente, cambia le carte in tavola grazie ad un semplice bicchiere di Whisky Incediario.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Okay, questa pubblicazione era d'obbligo! Ho appena scoperto che su EFP c'è una sezione di fanfiction dedicate alla coppia Draco/Ginny...

Ora, come voi ben sapete, io e la cara Ginny non andiamo molto d'accordo... Non la sopporto, insomma. Ma la cosa assurda è... loro due insieme?! Non hanno nulla in comune, si odiano (e per davvero, non come Harry e Draco) e... no, no, no, no, NO! Non esiste, non ha senso! E poi, come si chiama la loro coppia, Drinny?!

Bah, io capisco la fantasia di certi autori e rispetto anche il loro lavoro... Ma questa è fantascienza! E' illusione! E'... NO.

Per farla breve, mi sono azzardata ad aprire una one-shot... A me dispiace tanto per l'autrice di quella storia, scrive anche bene! Non voglio offendere nessuno... Però, DAI!

*si ritira in un angolino a venerare LA coppia*

Insomma, questa piccola creazione è per dire NO a Ginny e SI' alla Drarry.

Spero vi piaccia ;)

 

BUONA LETTURA!

 

 

Era una serata particolarmente fredda. La nebbia nascondeva alla vista case e palazzi, di tanto in tanto solo la luce di qualche lampione si faceva visibile.

Era grazie a quei puntini di luce quasi inesistenti che Harry Potter riusciva ad andare avanti per la sua strada.

Camminava dritto, con lo sguardo basso, le mani infilate nelle tasche e la mente altrove.

Era un mago adulto, ormai. Poteva tranquillamente smaterializzarsi per arrivare in un attimo a destinazione, ma aveva bisogno di pensare e l'aria fredda e una bella camminata solitaria gli permettevano di far vagare la mente per tutto il tempo necessario.

Sospirò, ripensando al volto sconvolto e rigato di lacrime di Ginny.

Mi dispiace, le aveva detto. Non sapeva più neanche quante volte.

Si fermò accanto ad un albero. Vi posò la schiena contro e lasciò andare la testa all'indietro, ripensando a ciò che era successo solo pochi minuti prima...

Ginny, dobbiamo parlare...”

Erano state quelle le parole che avevano dato inizio a tutto.

 

*

 

Harry raggiunse la sua fidanzata alla Tana. Salutò Ron ed Hermione, entrambi seduti sul tappeto di fronte al fuoco a scambiarsi sguardi dolci.

Harry non ricordava neanche quando fosse stata l'ultima volta in cui lui e Ginny si erano guardati così.

Scambiò qualche parola con i suoi due migliori amici, poi si diresse a passo sicuro verso la stanza della sua ragazza.

Gin” chiamò bussando.

Harry!” Le braccia calde di Ginny gli avvolsero il collo come in una morsa mentre lei gli si gettava addosso. “Non ti aspettavo!” esclamò staccandosi da lui.

Il moretto si grattò la testa a disagio. “Già... Non era programmato questo incontro...”

Entra!” lo invitò lei con un sorriso.

Harry entrò in quella camera, la stessa che lo aveva ospitato a lungo negli ultimi anni. Era lì che si erano baciati molte volte. Era lì che avevano fatto l'amore. Era lì che Ginny gli aveva detto più volte di amarlo. Anche Harry lo aveva detto. Ma le cose erano cambiate...

Sentì scattare la serratura della porta e si voltò allarmato: Ginny aveva chiuso la porta a chiave e lo stava fissando con uno sguardo lascivo e malizioso.

Gin...” la chiamò facendo un passo indietro.

La ragazza sembrò non sentirlo perché prese a camminare nella sua direzione e lentamente si tolse la camicetta bianca che indossava, lasciandola cadere alle sue spalle.

Harry deglutì nel vedere il reggiseno di pizzo che tante volte le aveva tolto, ma in quel momento fare sesso con lei era l'ultima cosa che voleva.

No, Ginny, aspetta” le disse con più convinzione.

Finalmente, la ragazza si bloccò e lo fissò con aria interrogativa.

Sono venuto qui per parlare” spiegò il moretto.

La rossa ridacchiò e gli buttò le braccia al collo cominciando a baciarlo. “Possiamo parlare dopo...” sussurrò mentre gli lasciava umidi baci sulla mascella e sul collo.

Harry si sentì tremendamente in colpa quando la allontanò da sé prendendola per le spalle. “No!” disse a voce più alta. “Ginny... ti prego, non rendere le cose più difficili.”

La giovane si strinse le braccia al petto mentre sul suo viso si faceva strada la consapevolezza. “Harry...” pigolò.

Siediti” le consigliò il fidanzato, ma lei scosse la testa. “Okay...” cominciò incerto. “Ginny, io voglio che tu sappia che sono stato benissimo con te. In tutti questi anni mi sono sentito amato come mai prima d'ora, e questo è grazie a te... Ma adesso-”

Lo so,” lo interruppe lei quasi strillando, “lo so che ultimamente le cose non stanno andando bene, tra il mio lavoro, il tuo... Però lo sai che possiamo risolvere tutto! Lo sai, no? Non prendere decisioni affrettate! Tutte le coppie passano dei brutti momenti!”

Harry le sorrise dolcemente e le accarezzò una guancia. Ginny vi si appoggiò come se fosse l'ultima cosa rimasta sulla terra in grado di sostenerla.

Non è un momento...” mormorò il ragazzo.

Sì che lo è! Sei stressato, lo vedo! Il lavoro di Auror ti occupa tanto tempo, il mio ruolo di Cercatrice mi tiene molto spesso lontana da casa, ma... Harry! Io ti amo! Tu mi ami! Possiamo superarla!”

Ginevra Weasley non avrebbe mai più dimenticato quello sguardo, quegli occhi verdissimi che tanto amavano che la fissavano con la consapevolezza che quelle parole l'avrebbero ferita. Ma le pronunciò comunque: “Mi dispiace, Ginny... Io non ti amo più.”

La più giovane della famiglia Weasley sentì le gambe che le cedevano. Harry se ne accorse e la aiutò a sedersi sul letto. Quel gesto abbatté ogni sua resistenza e la ragazza si precipitò tra le braccia di Harry iniziando a piangere sul suo petto.

Il Salvatore del Mondo Magico la strinse a sé, consapevole che consolarla era il minimo che potesse fare dopo tutto il dolore che le stava facendo provare.

Ginny pianse per minuti, o forse ore – il ragazzo non seppe dirlo con certezza.

Quando ormai anche l'ultima lacrima fu versata, la giovane sollevò lo sguardo e fissò gli occhi arrossati dal pianto in quelli di Harry.

C'entra Malfoy, vero?” domandò.

La voce arrochita della ragazza e la rassegnazione nel suo sguardo fecero intenerire l'ex Grifondoro che scosse la testa. “Non è stata colpa sua. Avremmo avuto una crisi anche senza di lui...”

Ma la sua presenza nella tua vita ti ha aiutato a prendere questa decisione.”

Non era una domanda. Harry se ne era accorto. Ma decise comunque di annuire con un sospiro.

Raccontami.”

Ginny, non credo sia il caso...”

Raccontami” fece ancora lei. “Ti prego, Harry. Ne ho bisogno.”

Il moretto sospirò e cominciò a parlare. Alla fine del racconto, davanti al silenzio della ragazza, fece l'unica cosa che gli venne in mente: si alzò e si diresse verso la porta. Raccolse da terra la camicetta che Ginny aveva fatto cadere e gliela porse.

Lo sguardo duro ma rassegnato di Ginny mise definitivamente fine alla loro storia.

 

*

 

Il rumore di un'auto che passava in lontananza riscosse Harry dai suoi pensieri.

Guardò l'orologio da polso e sussultò: era uscito di casa quel pomeriggio presto ed era già passata l'ora di cena. Doveva rientrare.

S'incamminò a passo svelto verso Grimmauld Place rendendosi conto solo in quel momento del freddo che gli entrava fin nelle ossa attraverso i vestiti leggeri.

Arrivò davanti a quella che dopo la guerra era diventata a tutti gli effetti casa sua ed entrò tirando un sospiro di sollievo quando fu accolto dal calore sprigionato dal fuoco acceso nel camino.

Sorrise: solo una persona poteva averlo acceso...

Si affacciò nel salotto ed individuò subito una testa biondissima che faceva capolino dalla testiera del divano.

Draco lo aveva aspettato per tutte quelle ore nella stessa identica posizione: il busto leggermente piegato in avanti, i gomiti sulle ginocchia e le mani congiunte sotto il mento. Il suo sguardo sembrava concentrato a fissare qualcosa che solo lui riusciva a vedere attraverso il fuoco scoppiettante.

“Draco” lo chiamò a bassa voce per paura di spaventarlo.

Il ragazzo sussultò e si voltò di scatto verso di lui. “Harry” sospirò, sollevato nel vederlo lì davanti a sé. Non l'avrebbe mai ammesso, ma aveva temuto che il moretto potesse cambiare idea e non tornare più da lui.

Harry gli sorrise dolcemente e si avvicinò. Draco gli fece spazio sul divano ed attese pazientemente che fosse l'altro a cominciare a parlare: non era certo la persona più sensibile del mondo, ma sapeva che il ragazzo accanto a lui non stava passando il momento migliore della sua vita e pressarlo non lo avrebbe di certo aiutato.

“È andata meglio di quanto pensassi” esordì l'ex Grifondoro mettendosi comodo e allargando le braccia, così che il biondino potesse accoccolarsi sul suo petto com'era solito fare.

Draco non poté rifiutare l'invito e si sistemò su di lui con un sospiro soddisfatto.

“Ha cercato di convincermi a non lasciarla, a pensarci meglio...” continuò Harry guardando anche lui verso il fuoco e richiamando alla mente il volto triste di Ginny, “Ha detto che mi ama, che io la amo e che saremmo riusciti a superare questo momento.”

L'ex Serpeverde guardò verso di lui con l'incertezza dipinta sul volto. “E tu... davvero la ami ancora?” domandò con un filo di voce.

Harry rimase fermo qualche istante a fissare il volto di Draco, sorprendendosi della vastità di emozioni che quegli occhi lasciavano scorrere liberamente.

In tutti gli anni che avevano trascorso a Hogwarts non aveva mai visto tante emozioni sul volto di Draco. E sapere che il biondino si fidava di lui a tal punto da lasciar cadere la sua solita maschera di freddezza lo rendeva felice.

Sorrise intenerito e scosse la testa. “No. No, non la amo. Non so neanche se ho mai provato amore per lei. È sempre stata come una sorella minore... Le voglio bene, certo. Ma... nient'altro” spiegò.

Draco annuì e tornò nella sua posizione rannicchiata, nascondendo il volto leggermente arrossato nel petto del compagno.

“Alla fine si è rassegnata... quando le ho parlato di te.”

Quelle parole fecero sobbalzare il biondo che si tirò a sedere di scatto e lo fissò con gli occhi spalancati. “Le hai parlato di me?!” domandò incredulo.

Harry annuì, divertito dalla reazione del compagno. “Beh, aveva immaginato che c'entrassi anche tu... Io le ho solo dato una conferma.”

“E... come ha reagito?”

“Le ho raccontato la nostra storia.”

Draco sorrise, emozionato, e si sporse in avanti per rubare un bacio veloce al moretto. Si limitò a sfiorargli le labbra con le sue, ma a Harry non bastava, così gli mise una mano dietro la nuca ed approfondì il bacio.

Si baciarono per lunghissimo tempo, consapevoli ormai di poterlo fare senza timore che qualcuno li scoprisse o ci restasse male.

Harry si chiese sinceramente come avesse fatto ad aspettare tutto quel tempo prima di lasciare Ginny e dedicarsi anima e corpo a Draco. Al suo Draco.

Lo spinse indietro e lo fece stendere sul divano, mettendosi subito sopra di lui cercando però di non schiacciarlo con il suo peso.

Non si staccò mai dalle sue labbra, anche quando con una mano prese ad accarezzarlo per tutto il corpo sostenendosi solo con l'altro braccio, puntellato sul tessuto morbido del divano.

L'ex Serpeverde allacciò le braccia dietro il suo collo ed inclinò la testa così da dare maggiore accesso alla sua bocca alla calda lingua di Harry che lo accarezzava lentamente.

Il moretto slacciò lentamente i bottoni che tenevano chiusa la camicia immacolata del ragazzo sotto di lui e gli posò una mano fredda sul petto caldo, facendo sussultare Draco e cominciando a ridacchiare nella sua bocca.

Nonostante le mani ghiacciate, il biondo non lo allontanò e, anzi, cominciò a muoversi sotto di lui, invitandolo a spogliarlo più velocemente. Harry non se lo fece ripetere due volte: in pochi secondi i pantaloni di entrambi e il maglione di lana di Harry erano stati malamente gettati a terra, insieme alla camicia di Draco, prima perfettamente in ordine e ora del tutto stropicciata.

Non che al principe delle serpi importasse, in effetti.

L'ex Grifondoro non smise di baciare Draco, neanche quando ebbe finito di prepararlo con cura. Si sistemò in mezzo alle sue gambe ed entrò in lui senza alcuna fatica.

Entrambi lasciarono andare un gemito di soddisfazione, l'uno nella bocca dell'altro.

Harry cominciò a muoversi, beandosi della presenza di Draco attorno a sé.

Era finalmente libero di stare con il ragazzo che si era reso conto di amare da tempo, e non avrebbe permesso a niente e a nessuno di portarglielo via, non ora che si erano finalmente ritrovati.

Rimasero su quel divano tutta la notte. Fecero l'amore più e più volte dimentichi del freddo pungente tutt'intorno al loro nido d'amore e della sofferenza di una ragazza dai capelli rossi dall'altra parte della città.

C'erano solo loro due in quel momento. Nient'altro contava.

 

*

 

Un anno prima...

 

Harry entrò ai Tre Manici di Scopa tirando un sospiro di sollievo: non ricordava un inverno tanto freddo.

O, forse, era il suo umore nero a diffondergli il gelo fin dentro le ossa.

Tutta colpa di Ginny..., pensò con cattiveria.

Scosse la testa, scacciando quei pensieri. Era arrivato fin lì per bere e dimenticarsi per qualche ora della sua ragazza e del suo dannatissimo lavoro che l'aveva portata via da lui per mesi e che l'avrebbe trattenuta per chissà quanto altro tempo ancora.

Il Salvatore del Mondo Magico salutò Madama Rosmerta e si sedette su uno sgabello libero davanti al bancone.

Cosa ti porto, caro?” domandò la donna con un sorriso.

Non era più giovane come un tempo ma, dopotutto, anche Harry non era più un ragazzino: era un uomo, era un Auror... Gli anni erano passati, tutti erano cambiati eppure, chissà come, lui e Ginny stavano ancora insieme, nonostante conducessero due vite lavorative completamente diverse.

Whisky Incendiario” disse lui e la maga annuì, si voltò e cominciò a riempire un bicchiere di vetro con quel liquido ambrato.

Addirittura...” commentò divertita una voce alla sinistra di Harry. “Whisky Incendiario. Brutta giornata?”

Il moretto si voltò pronto a mandare al diavolo chiunque fosse stato a parlare, ma si bloccò quando accanto a sé vide seduto un mago dai capelli biondi perfettamente pettinati all'indietro.

Non lo vedeva da anni, eppure avrebbe riconosciuto quel volto ovunque.

Malfoy?” domandò sorpreso.

In persona” ridacchiò l'altro iniziando a girarsi tra le mani un bicchiere vuoto.

Cosa ci fai qui?” domandò l'Auror, ancora incredulo.

Il biondo sollevò un sopracciglio. “Potrei farti la stessa domanda.” Poi, senza dare all'altro il tempo di replicare, continuò: “Sono qui per passare una serata diversa lontano da casa e per bere qualcosa”. Gli mostrò il bicchiere vuoto e glielo agitò davanti agli occhi. “Whisky Incendiario, per la precisione”.

Harry non riuscì a trattenere una risata divertita. “Brutta giornata?” gli domandò quasi per prenderlo in giro, copiando le sue stesse parole.

Draco scrollò le spalle. “Non più del solito” rispose vago, ma il moro comprese dal suo sguardo che non stava dicendo la verità.

Madama Rosmerta gli porse in quel momento il suo bicchiere di Whisky.

Riempine un altro anche a lui” disse ad un certo punto l'Auror indicando il mago accanto a sé, “Offro io”.

La maga annuì e riempì il bicchiere vuoto di Malfoy, mentre questi ringraziava silenziosamente l'altro con lo sguardo.

Alle brutte giornate” fece Harry avvicinando il suo bicchiere.

Draco sorrise e brindò a sua volta: “Alle brutte giornate.”

I due ex compagni di scuola trascorsero così la serata, offrendosi drink a vicenda e chiacchierando. Erano entrambi piuttosto diffidenti, non entrarono mai nel merito di questioni personali. Si mantennero sempre sul vago, ma fu comunque un modo per conoscersi.

Alla fine della serata se ne andarono, convinti che non si sarebbero più visti in simili situazioni, ma la sera dopo, senza che si fossero dati appuntamento, erano di nuovo tutti e due lì, seduti al bancone a bere Whisky.

Era una semplice coincidenza, una coincidenza che si ripeté nei giorni a venire.

Nessuno dei due poteva sapere che quella coincidenza si sarebbe ben presto trasformata in una relazione che li avrebbe portati ad affrontare numerose difficoltà, ma rimasero insieme, uniti. Fino alla fine.

E per questo dovevano ringraziare il loro amato Whisky Incendiario.

 

 

 

Grazie a chi mi ha seguita fino a questo punto! Spero che la one-shot vi sia piaciuta :)

Ultima pubblicazione dell'anno, un modo tutto mio per farvi gli auguri! Ci vediamo nel 2017!

Un bacio a tutti,

Gely

  
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