Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Greywolf    31/12/2016    13 recensioni
Una giornata di pioggia come non si vedeva da tempo. Una corsa sfrenata. Un amico in difficoltà. L'inizio di un dramma...un lento cambiamento...fino ad un nuovo inizio.
""-Si può sapere dove mi porti?- gli domandai mentre cercavo goffamente di coprirmi la testa con il braccio libero.
Lui non era infastidito da nulla di quello che lo circondava. Era concentrato solo a correre. L’acqua e il vento sembravano l’ultimo dei suoi problemi.
-Da Naruto!- mi disse.
-Da Naruto? Gli è successo qualcosa?! Dov’è ora?- domandai senza sapere che altro dire.
Rispose dopo un attimo:
-In ospedale…-""
E' la mia prima storia a capitoli e aggiungerei che è una storia delicata. Sperò vi possa interessare e piacere alla fine. Pubblicherò il nuovo capitolo di giovedì e di sabato. Qualsiasi appunto che avete, critiche, apprezzamenti, qualsiasi cosa, fatemi sapere e recensite per dirmi cosa ne pensate. Ci terrei molto! Buona lettura! :)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Shikamaru Nara, Tenten | Coppie: Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Note d'autrice: Che dire oltre alle scuse, visto quanto tempo è passato? Non mi va di ripetere scuse, che avrete letto e riletto. Praticamente sono scomparsa dal sito, non ho risposto più a recensione o altro. Forse qualche messaggio ogni tanto ma nulla di più. Gli ultimi mesi per quanto mi dicessi di mettermi per bene a scrivere, non ci sono più riuscita. E quando parlo di scrivere, parlo anche di risposte a recensioni o ad altre storie. Non so come spiegarvelo, ma è qualcosa che è stato più forte di me. Quanto vorrei che i miei pensieri si potessero concretizzare per potervi narrare il resto della storia come già l'ho in mente, come lo immagino continuamente. Purtroppo non è possibile, e quindi ancora mi risulta difficile mettermi a scrivere in modo soddisfacente. Quindi per quanto questo capitolo, breve oltretutto, segua per bene quello che avevo in mente purtroppo temo che il "modo" in cui è stato scritto non rispetti gli standard dei precedenti e per questo vi chiedo ulteriormente scusa. Come già detto, è la mia storia e non sto cercando altro se non vederla scritta tutta e fino all'ultimo. Comunque un ringraziamento lo vorrei fare a due lettori in particolare...Exile e Naru_94. Per quanto questi mesi siano stati tremendamente duri avete aspettato e aspettato, credendo che prima o poi sarei riuscita a completare questo capitolo. Grazie!

Detto ciò, non mi resta che salutarvi tutti a non so quando. Ma almeno voglio ringraziare di cuore ognuno di voi che ancora perde anche un minuto del suo tempo per leggere questa storia che sarebbe da dimenticare.Grazie ancora e vi auguro uno splendido anno nuovo per portare a termine i vostri traguardi! ;) Un saluto da Greywolf.








“Diamoci un taglio, adesso!”
 
Questo fu quello che Kurama ringhiò a un certo punto, scostandosi bruscamente da Naruto. Si drizzò con le spalle e volse lo sguardo altrove per non incrociarlo nuovamente con il suo, probabilmente temendo che se lo avesse fatto non gli sarebbe rimasto nemmeno un briciolo di dignità.
 
Per contro il mio compagno di squadra, dopo essersi tirato su, si stava asciugando il viso ricercando un contatto con il cercoterio con un piccolo sorriso sulle labbra. Osservare quella scena così fuori dal comune ma così altrettanto potente, non poteva non rendermi sinceramente felice.
 
Tanto che , anche la minaccia che io e Kaiza ricevemmo poco dopo, non subì su di me l’effetto sperato.
 
“Ribadisco! Se uno di voi due se ne esce anche solo con mezza parola sulla faccenda, vi farò pregare di non essere mai nati!” sbraitò con un certo nervosismo “E questo vale anche per te, moccioso!”
 
“Tranquillo Volpone,” lo tranquillizzò il medico seppur con un celato sollievo “sarà il nostro segreto!”
 
“Hai la nostra parola, Kurama” confermai anch’io.
 
“L’unico a potertelo rinfacciare a vita sarò soltanto io!” dichiarò coraggiosamente Naruto, nonostante fosse palese a tutti e tre che una simile affermazione avrebbe potuto suscitare l’ira del demone. Tuttavia quest’ultimo ebbe una reazione completamente diversa da quella che mi sarei aspettata.
 
“Sei un piccolo bastardo, ragazzino,” ghignò mostrandogli le zanne “ma io so esserlo ben più di te!”

E con queste parole, abbassò l’enorme pugno fino alla sua altezza in modo che gli venisse battuto.
 
Restarono qualche istante fermi per quel contatto, finché il viso di Naruto non si fece improvvisamente pallido.
 
“Non oseresti!”
 
“Vedi di tenere a bada quella linguaccia o vedrai come oso!”
 
“Naruto, è tutto a posto?” domandai un po’ in pensiero.
 
“S-Sì, non è niente!” mi rispose anche se sembrava piuttosto nervoso, tutt’altro che tranquillo.
 
Una risata fragorosa nacque dal gigante a nove code e se da una parte era assolutamente inquietante, dall’altra era sintomo che le cose finalmente avevano preso una piega giusta come mi era testimoniato dalla contentezza di Naruto e da Kaiza che annuiva soddisfatto.
 
“Bè...e adesso?” domandò Naruto, sollevando la testa.
 
“Adesso troviamo il modo di sigillarmi ancora dentro di te, mi pare ovvio”
 
“Ma come possiamo fare?” fece lui “Quando mio padre ti sigillò la prima volta, lo ha fatto a costo della sua vita con il Sigillo del Diavolo! Non possiamo utilizzare una tecnica simile ma non ho idea di quale altra tecnica usare per lo scopo...”
 
“Mi sei stato a sentire per bene, prima?” domandò Kurama “Insieme possiamo fare qualsiasi cosa, perché abbiamo la forza di farlo! Qualcosa ci verrà in mente!”
 
Dopo un attimo di esitazione, quelle parole sembrarono convincerlo e lo dimostrò annuendo col capo.
 
“Bene!” affermò soddisfatto. Poco dopo aggiunse: “Però prima di tutto... penso proprio di avere una questione in sospeso che debbo risolvere!”
 
“Di che stai parlando?”
 
“Ho bisogno che li chiami, ragazzino.”
 
“Chi dovrebbe chiamare, Volpone?” lo interrogò Kaiza mentre ci avvicinavamo a loro.
 
“Mi pare ovvio,” proferì lui “gli altri cercoteri!”
 
“COSA?!” esclamammo in tre, nello stesso istante.
 
“Non comprendo questa reazione, mica è una richiesta assurda!” si lamentò “ Il ragazzino ha in sé il chakra sopito di tutti loro e a suo tempo il Vecchio delle Sei Vie della Trasmigrazione, ha affidato a me il compito di gestire il luogo di riunione di tutti noi anche se alla fine siamo tornati nel nostro luogo di origine. Oltretutto lui è il Bambino della Profezia che conosce i veri nomi dei cercoteri, per cui gli basterà pronunciarli e vedrete che risponderanno alla chiamata!”
 
“E’ passato tanto tempo Kurama... non penso che loro insomma...”
 
“Risponderanno, vedrai!” garantì “Niente esitazioni! Hai già così poca fiducia in quello che dico?!”
 
“Come farà a chiamarli, Volpone?” gli chiese Kaiza con una certa curiosità “Voglio dire...basta davvero che pronunci i loro nomi? Tutto qui?”
 
“Naturalmente deve far appello al chakra corrispondente di ognuno,” spiegò “ma concretamente sì, deve appellarsi a loro pronunciando il nome di ognuno ad alta voce.”
 
“Forse dovremmo allontanarci dal Villaggio,” suggerii io “evocare altri otto cercoteri potrebbe creare qualche problema.”
 
“Non li evocherà concretamente, stupida!” mi riprese lui seccato “ Convocherà qui soltanto le loro coscienze, non saranno in grado di fare nient’altro che parlare con noi!”
 
“Non capisco però... per quale motivo dobbiamo farli venire qui?”
 
“Poche questioni! Datti una mossa e chiamali subito!”
 
“Ehm, okay” fece Naruto, capendo che per il momento non sarebbe riuscito ad estorcere altre informazioni. Così trasse qualche bel respiro e si allungò un po’ come si stesse preparando a fare qualche esercizio. Qualcosa personalmente mi diceva che non sapeva precisamente come comportarsi ma tentava di non darlo troppo a vedere. Continuò per un minuto buono finché un ringhio non lo convinse che aveva temporeggiato a sufficienza. Si schiarì la gola con un colpo di tosse e cominciò.
 
“Shukaku...Matatabi...Isobu...Son Goku...Ko-...”
 
“Piantala,” tuonò il demone interrompendolo “ora fai sul serio!”
 
“S-Scusa, ora ricomincio” respirò un’altra volta e riprese dall’inizio “Shukaku!...Matatabi!...Iso-...”
 
“Moccioso se mi stai prendendo per il culo, ti avverto che non è mai bene giocare col fuoco.”
 
“Io, io...cosa diavolo pretendi?!” esclamò lui, esasperato “Guarda che sto facendo del mio meglio! E’ evidente che o non vogliono rispondere oppure il problema è che proprio non funziona!”
 
“Tsk!” fece l’altro, seccato “L’unica cosa che qui non funziona è la tua capacità di concentrazione!”
 
Kurama chinò appena il capo, producendo uno strano verso che faceva da sottofondo mentre pensava. Ogni tanto smuoveva il terreno con gli artigli quando sembrava star per aggrapparsi a qualche buona idea ma quella poco gli sfuggiva inevitabilmente. D’un tratto gli occhi si sgranarono appena accompagnati da un’espressione di sincera repulsione che né io e Kaiza con un’occhiata riuscimmo a spiegarci.
 
“Non ci credo che sto per dirlo, davvero credevo che MAI avrei avuto bisogno di...” anche solo parlare sembrava disgustarlo “...Comunque dannazione, è tutta colpa tua! Perché devi essere  sempre così stupido e infantile?!”
 
“Vacci piano con gli insulti!” ribatté lui “Piuttosto smetti di girarci intorno! Cosa devi dire?”
 
“Mmm,” esitava ancora l’altro ma poi stringendo i denti esclamò  “...aaah okay! Canta! Contento adesso?!”
 
“Aspetta...come canta?” chiesi completamente spiazzata. Il viso di Kaiza si era bloccato in una smorfia confusa, come se non avesse metabolizzato a dovere quella parola.
 
“Scordati che io racconti una cosa così umiliante, Ragazzino!” mise in chiaro la Volpe, voltandosi in modo da darci le spalle per non guardarci negli occhi per orgoglio, così almeno immaginai io. Dal canto suo Naruto sembrava essere stato colto alla sprovvista. Era evidentemente in imbarazzo, si grattava la guancia con un dito e ridendo appena sottovoce.
 
“Di che sta parlando?” domandai colta da un’implacabile curiosa, suscitata anche da quel riso così sommesso.
 
“Eheh... vedi Sakura, devi sapere che subito dopo la guerra ho parlato con Kurama di un certo timore che avevo riguardo una cosa che avrei dovuto mantenere  a lungo termine...”
 
“Poi parli a me di girare intorno alle cose...” commentò sempre di spalle il demone.
 
“Piantala!” lo ribeccò, ancora più rosso in viso “Il fatto è che....oh, okay!! Il problema era che temevo che prima o poi mi sarei dimenticato i nomi dei cercoteri, ecco! So di essere un imbranato per questo genere di cose, e quindi ecco... ho pensato a un modo per potermene ricordare anche a distanza di anni...”
 
“Hai dimenticato di dire che mi hai coinvolto contro la mia volontà in questa idea balorda!!”
 
“Oh adesso non farla così lunga!” esclamò dandogli un pugnetto “Alla fine ti sei divertito anche tu!”
 
“Fammi capire,” riflettei mentre quei due continuavano a battibeccare “per ricordarti i loro nomi...li hai, come dire...cantati?” Non ero sicura di aver capito, sembrava davvero un’idea bizzarra ma non potevo nascondere che era anche altrettanto divertente.
 
“In realtà, ho inventato una canzone con i loro nomi...” mi corresse continuando a mostrarsi imbarazzatissimo “...e ho chiesto a lui di aiutarmi dato che volevo anche avere un ricordo singolo di ognuno di loro. Siccome lui li conosce meglio di chiunque, ho pensato sarebbe stata una buona idea. Mi ha anche aiutato con il ritmo...”
 
“Taci!” tuonò l’interpellato “Prima che diventi più imbarazzante di quello che è, datti una mossa e cantala!”
 
Ma Naruto non sembrava minimamente intenzionato a farlo. Sinceramente non capivo tutta questa ritrosia di entrambi per una cosa del genere. Okay, per quanto immaginare quei due intenti a comporre una canzoncina sui demoni potesse apparire insolito e piuttosto bizzarro, dato che ormai ci avevano messo al corrente del fatto perché continuare a esitare?
 
“Un attimo però, fammi capire" domandai a voce alta “cosa c’entra questa canzone con il chiamare i demoni?”
 
“Non ho idea se una cosa del genere possa funzionare,” rispose quello con sincerità “ ho solo pensato che forse per il ninja più imprevedibile di tutti servisse un metodo altrettanto imprevedibile, che si abbini con il suo essere.”
 
“Non so se prenderlo come un complimento o meno, Kurama” ammise Naruto nei cui occhi sembrava essere appena passata un’ombra cupa “comunque non capisco che differenza potrebbe esserci tra cantare quella canzoncina e direi i nomi come stavo facendo prima.”
 
“Idiota, è evidente...”
 
“Illuminami, Sapientone!!”
 
“Credo di capire,” dissi io riflettendoci un attimo e guadagnandomi uno sguardo interrogativo da parte del mio compagno di squadra e uno di complicità di Kaiza “ è evidente che in quella canzone devi averci messo il cuore.”
 
Lui rimase un attimo interdetto, prima di riprendere a grattarsi la nuca e sorridendo in modo impacciato.
 
“Dai, cantala!” lo incitai “Vale la pena provare, no?”
 
Lui si inumidì appena le labbra, poi cercò un’ulteriore conferma da parte mia e annuendo appena gliela diedi. Lui sembrò convincersi a fare un tentativo. Trasse un profondo respiro che divenne un sospiro verso la fine. Mosse le dita quasi si stesse preparando a prendere a botte qualcuno mentre chiudeva gli occhi e sollevava appena il capo. Era come se stesse cercando di trovare un suo equilibrio prima di cominciare ed ebbi solo in quel momento l’impressione che dal suo corpo stesse per sprigionarsi qualcosa di nuovo.
 
Sobbalzai appena quando Kurama cominciò a battere un ritmo particolarissimo con le zampe. Appariva concentrato anche se un po’ a disagio, probabilmente perché il suo orgoglio stava facendo a botte con quel comportamento. Quando vidi Naruto sorridere appena, capii quello che il demone stava facendo. Diedi una gomitata a Kaiza e lui si aggregò subito a me nel cercare di memorizzare quel ritmo e riproporlo con il battito delle mani.
 
“Vi ringrazio” mormorò il mio compagno di squadra, mentre  si focalizzava sempre di più su quel ritmo. Proprio quando credevo che sarebbe accaduto qualcosa, vidi le sue spalle rilassarsi e le labbra incurvarsi verso l’alto. E cominciò.

( https://www.youtube.com/watch?v=asgsvBh_G6g )
 
Uno, “Dormire è meglio degli umani” dice Shukaku!
Due, brucia nel fuoco Matatabi!
Tre, lascia l’acqua a Isobu!

 
Aveva alzato la mano contando uno alla volta con le dita. La tonalità con cui pronunciava i nomi sembrava completamente diversa.
 
Quattro, bollente come la lava, Son Goku!
Cinque, sempre in corsa, Kokuo!

 
Stava succedendo qualcosa. Le sue parole sembravano generare delle aure di energia potenzialmente concentrate. Ma continuava senza curarsene, lasciandosi completamente andare al ritmo della canzone.
 
Sei, prende le cose con calma e senza fretta, Saiken!
Sette, l’insetto volante, Chomei!

 
Si muoveva a tempo. E contro ogni mia aspettativa, era piuttosto intonato. Sembrava starsi divertendo un mondo mentre passava da una strofa all’altra, un passo a destra, un paio a sinistra, un leggero movimento delle spalle. Mi sarei sentita una bugiarda se l’avessi negato... ma il mio cuore in quel momento batteva di un’emozione mai provata prima.
 
Otto, “Yeah!” è tutto quello di cui hai bisogno, Gyuki!
Nove, “ko-kon” piange il potente Kurama!

 
Non appena pronunciò il suo nome, l’enorme cercoterio sembrò come cadere in uno stato di tranche. Durò pochissimo, finché non scosse la testa perché Naruto si era fermato a guardarlo e aveva smesso di cantare.
 
“Ricomincia Mocciosetto,” gli intimò alzandosi e mettendosi seduto, dritto e composto alla sua destra.
 
Facendo spallucce, la sua ex Forza Portante non se lo fece ripetere e ricominciò a canticchiare. Quella che accadde questa volta riuscì quasi a farmi prendere un colpo. Lui cantava con sempre più trasporto e stavolta le sue parole riuscirono a far qualcosa di inimmaginabile.
 
Si concretizzarono. Letteralmente. Man mano che pronunciava i loro nomi, una debole aura di energia chiara cominciava a materializzarsi per ciascun demone, assumendone le fattezze e posizionandosi nell’ordine in cui erano stati evocati. Naruto non se ne rendeva conto perché proseguiva nella sua canzone ad occhi chiusi ma io e Kaiza osservavamo un po’ intimoriti ma anche enormemente meravigliati quello spettacolo mozzafiato. Uno dopo l’altro le loro forme traballanti si stabilizzarono fino a quando, al momento della nuova chiamata di Kurama, tutti quegli ologrammi di demoni si animarono guardandosi intorno confusi mentre un’ultima e nuova strofa andava a concludere quella seconda performance.
 
“Tutti e nove i cercoteri sono finalmente riuniti insieme!
Sono un po’ difficili, ma sono tutti bei nomi!
Sono tutti nomi splendidi!
Sono tutti nomi meravigliosi!”

 
Appena il tempo di pronunciare il finale e tornare alla realtà che rimase paralizzato quando si rese conto di trovarsi al cospetto delle presenze delle nove bestie codate. Credo che la cosa ad averlo lasciato più sconvolto fosse stato il fatto che era stata sufficiente una canzoncina, inventata con non immagino quale collaborazione di Kurama, che per quanto all’apparenza sembrasse una piacevole perdita di tempo si era rivelata la chiave che era riuscita ad unire l’energia di ciascun demone al suo nome e se aveva avuto successo...bè, era davvero perché ci aveva messo dentro il cuore. Letteralmente.
 
“Che diamine è successo?!” esclamò Son Goku
 
“Sembra quasi il mondo umano...” osservò Kokuo, guardandosi intorno.
 
“Non possiamo essere stati tanto sfortunati....” fece Chomei, sollevandosi in volo per capire dove si trovavano esattamente.
 
“Chi è il responsabile di questa bastardata che lo ammazzo?!” ruggì Shukaku guardandosi intorno.
 
“Tu non ammazzi proprio nessuno, Monocoda” intervenne la Volpe, fronteggiandolo con un ghigno malvagio “ e anche volendo in questo momento non puoi, perché vedi non sei altro che una fugace e alquanto innocua manifestazione. Quindi non far movimenti bruschi o potresti sparire.”
 
“Volpaccia! Sei tu il responsabile di tutto questo?!” esclamò con tono duro “E perché sei l’unico ad avere un corpo fisico?!”
 
“Già Kurama, vuoi spiegarci il motivo per cui ci troviamo riuniti e soprattutto perché ti trovi ancora in questo mondo?” domandò Kokuo.
 
“Non arrabbiartevi con lui” intervenne Naruto, leggermente titubante “Vi ho evocati io. Non so bene come sia stato possibile ma... sono stati io a chiamarvi.”
 
“E’ successo qualcosa di grave, Naruto?” volle sapere l’Ottacoda avvicinandosi con aria piuttosto preoccupata.
 
“No, no tranquillo amico!” cercò di tranquillarlo lui battendogli un pugnetto su uno dei tentacoli “ Insomma...adesso sto bene, okay? Tranquillo.” guardò verso di me per un istante “Però c’era Kurama che voleva parlarvi, quindi...”
 
I cercoteri concentrarono tutta la loro attenzione verso il fratello, il quale non dava alcun segno di nervosismo o tensione. Era perfettamente disteso e li fissava negli occhi con una serietà ben calcolata.
 
“Ho deciso di restare qui” proferì con decisione, godendosi con un ghigno le loro reazioni.
 
“Come sarebbe a dire?!” ruggì Son Goku, come toccato in un tasto delicato “E tutto quel discorso che ci hai fatto? Che non ti saresti fatto sottomere dagli esseri umani! Che non dovevamo permetterci di fare insinuazioni! Sono state tutte parole al vento le tue?!”
 
“Affatto,” proseguì l’altro “ il senso del mio discorso era che non avrei permesso più a nessuno di dirmi cosa avrei dovuto fare. Che non avrei lasciato impunito chi mi avesse dato del debole. Che avrei preso le mie decisioni solo in base al mio interesse personale. Ed è esattamente quello ho intenzione di fare da qui in poi e nessuno potrà metterci più bocca perché io non glielo permetterò!
 
Volevo solo mettervi al corrente di questo.”

 
“Che stai blaterando?!” protestò Isobu, battendo le code a terra “Vedi parlare chiaramente Kurama, smettila di girarci intorno!”
 
“Tsk! Cos’altro potevo aspettarmi da degli idioti come voi?” sogghignò appena pur mantenendo una tonalità distaccata, come se non riuscisse ad essere sarcastico come al solito. Prima che gli altri potessero commentare in qualche modo, lui riprese subito “Ho deciso di restare qui. E non azzardatevi ad aprire quella vostra boccaccia finché non avrò finito! Capito?
 
Fino a questo momento, non ho smesso un attimo di dare ascolto alle voce degli altri dimenticandomi della mia. Troppo concentrato a cercare di allontanarle da me perché le credevo così reali  al punto da non poterle sopportare, in qualche modo ho smesso di pensare per conto mio. Ed è stato quello il mio errore perché non ho fatto che creare un casino dopo l’altro, senza concludere nulla...senza sentirmi veramente realizzato. Che idiota. E’ bastato un rimprovero ad aprirmi gli occhi,” e rivolse un’occhiata a Kaiza “ma non posso che esserne contento per una volta! Ho capito cosa voglio adesso, ed è restare qui a Konoha. E’ qui la fonte della mia forza e non ho più alcuna intenzione di rinunciarvi per colpa di qualcuno che non ne capirà mai la potenza.”
 
“Le tue sono tutte dannatissime scuse per giustificare il fatto che ti sei rammollito!” ribatté l’altro “Siamo stati estremamente pazienti con te ma è più che evidente che non sei più quello di una volta! Sei cambiato Kurama, non puoi più negarlo!”
 
“La mia intenzione non è più quella,” rispose l’interpellato “ che senso avrebbe dopotutto negare l’evidenza? Sì, sono cambiato ma solo perché ho finalmente preso coscienza di ciò che l’Eremita delle sei vie cercava di dirci fin da principio...qualcosa che a quanto pare tutti voi avete dimenticato. E mi spiace molto farvelo notare per l’ennesima volta ma è anche il motivo per cui resterò sempre il cercoterio più potente di tutti!”
 
“Come ti permetti...?”
 
Son Goku non ebbe il tempo di avanzare per cercare di attaccarlo che il ruggito di Kurama sprigionò una potenza mostruosa che minò seriamente l’equilibrio delle presenze con cui si erano materializzati i nove demoni. Noi tre ci tappammo le orecchie perché il suono che si generò conseguentemente era troppo da sopportare. Temevo quali sarebbero potute essere le conseguenze sugli abitanti del Villaggio, ma non ebbi tempo di soffermarmi troppo su quel pensiero.
 
Shukaku, Matatabi, Isobu, Son Goku, Kokuoh, Saiken e Chomei avevano la testa chinata come se fossero appena stati rimproverati. Gyuuki era l’unico la cui espressione fiera e soddisfatta contrastava completamente con quella degli altri.
 
 “Volpaccia...” ringhiò tra i denti il Demone Tasso “...come diamine...hai fatto?”
 
La risata che si levò da Kurama fu forse la cosa più inquietante che avessi mai ascoltato. Era un riso di pura soddisfazione mista a quel lato così minaccioso e maligno intriso nella sua stessa essenza di demone. E qualcosa di essa aveva colpito a fondo ognuno dei presenti, umani e meno. Le coscienze delle otto bestie sembravano essere state piegate da quel verso intimidatorio, rendendoli stranamente quieti e nervosi tra di loro. Noi tre invece ci trovavamo nella più completa ignoranza riguardo quello che stava accadendo e non potevamo far altro che restare a guardare.
 
“L’avete sentita eh?” mormorò quasi sibilando, mentre camminava alle spalle dei fratelli “Un’energia alquanto imponente, non vi pare?” aggiunse vicino le orecchie del Monocoda “ E provate a immaginare da quale fonte sgorga in modo così limpido e puro... “ continuò “...pensate che ironia! Viene esattamente da ciò che disprezzate così tanto!”
 
A quel punto inevitabilmente gli sguardi di tutti si concentrarono proprio su Naruto, che vacillò appena come se sentisse il peso di tutti quegli occhi su di sé. Sbigottimento, sorpresa e non so che altro, nessuno di loro sembrava riuscire a farsene una ragione. Con eccezione sempre per l’Ottacoda, a cui Kurama rivolse un’occhiata di curiosa intesa.
 
“Per questo nessuno di voi si sentirà mai pienamente completo,” concluse tornando al suo posto “Il Vecchio Eremita quando parlava di cooperazione come vera forza, non intendeva semplicemente l’unione dei nostri poteri. Ma qualcosa da ricercare oltre ogni pregiudizio, oltre qualsiasi aspettativa!
 
Dopo secoli, ho capito che se ci ha lasciati in questo mondo, è stato solo perché la trovassimo e la facessimo nostra! E cosa spinge a creare un legame simile, io l’ho compreso in questo mondo anche se per colpa del mio dannatissimo orgoglio stavo per rinunciarci per sempre. State pur certi che non commetterò più questo errore.”

 
A quel punto allungò la zampa verso Naruto e lo spinse davanti a sé, allontanandolo da noi. Lui sollevò la testa guardandolo con confusione ma quello gli rivolse un ghigno di complicità prima di rivolgersi l’ultima volta ai fratelli.
 
“Io sono Kurama, la temuta Volpe a nove cose che con le sue code scuote la terra e distrugge le montagne! E la mia Forza Portante si chiama Naruto Uzumaki! E nessuno di voi...” ghignò ancora “...può sperare di avere la meglio contro di noi! NESSUNO! Perché...”
 
“Non osare, Volpe!” ruggì Son Goku, avvicinandosi minacciosamente.
 
“...voi... siete...”
 
“TACI!!” gli si scagliò prima, tuonando quell’unica e singola parola con tutta la sua rabbia.
 
“DEBOLI!!”
 
Quell'urlo inaspettato di Naruto, venne letteralmente soppresso all’istante dal nuovo ruggito di Kurama. E stavolta non si limitò semplicemente a scuotere le apparizioni dei demoni. Le spazzò letteralmente via, quando quella del demone Tasso era a pochi centimetri da lui. Nessun tremolio stavolta, si scomposero non appena vennero a contatto con l’ondata di rinnovata energia di color rosso accesissimo che proveniva dal cercoterio ma allo stesso tempo anche dal suo compagno che, incredibile da immaginare, sembrava ruggisce allo stesso modo.
 
Nemmeno il tempo di pronunciare una parola che le coscienze dei demoni tornarono là dove erano state portate via. L’ultimo a dissolversi fu Gyuki, che a dispetto di tutti gli altri sembrava davvero l’unico a comprendere fino in fondo il discorso pronunciato dal fratello perché chinò rispettosamente il capo proprio mentre la propria essenza veniva restituita al suo corpo.
 
Quando entrambi si placarono, persino io riuscii a percepire che la presenza dei demoni era scomparsa del tutto. Eravamo solo noi, sembrava come se quell’incredibile incontro non fosse mai avvenuto. Forse l’ultima testimonianza di quello che era appena successo, stava nei respiri affannosi di Naruto e Kurama che d’un tratto sembravano essere esausti. Ma quella soddisfazione che avevano stampata in faccia era qualcosa di indescrivibile.
 
“AHAHAHAH!” scoppiò d’un tratto a ridere, facendoci fare un salto per la sorpresa “ E’ STATA LA COSA MIGLIORE MAI FATTA IN VITA MIA”
 
Fremeva, incapace di contenersi. Partì di corsa, facendo una decina di lunghissime falcate quasi saltando prima di tornare indietro e frenare con le zampe a pochissimi passi da Naruto che colto come da una scossa di entusiasmo, cominciò a ridere e lanciò un urlò di pura felicità.
 
“E’ stato fantastico Kurama!” esclamò, non più nella pelle”Non mi sono mai sentito così... così...”
 
“Indistruttibile? Forte?! VIVO?! “ cominciò ad elencare tutto d’un fiato.
 
“SI’!!” confermò gridando e  aggrappandosi al muso di Kurama.
 
“Ehi, ehi!” fece però quello scorbutico “ Te l’ho detto, niente più smancerie!”
 
“Ehm, si scusa” mormorò quello, tendendo le mani lungo i fianchi.
 
Si scrutarono seriamente per un paio di secondi. Dopodiché scoppiarono ancora una volta in una fragorosa risata.
 
 Io e Kaiza eravamo sinceramente e profondamente sconcertati. Tutto quell’incontrollabile entusiasmo, dopo quell’affermazione di supremazia messa in chiaro senza possibilità di appello, non poteva essere raccontato. Solo allora però cominciai a intravedere la possibilità di ristabilire un equilibrio che avrebbe posto fine a tutte le pene del mio compagno di squadra. E tutte le mie speranze erano riposte in quel demone, che mi aveva appena dimostrato quanto il legame stretto con la sua Forza Portante poteva davvero trovare il modo di superare qualsiasi cosa. Un “altro modo”.
 
“E quindi adesso...” chiese Naruto, quando riuscì a tornare a respirare con calma “...che si fa?”
 
“E’ semplice, Moccioso!” rispose, allungandogli il pugno “Prepariamo insieme il mio nuovo contratto d’affitto!”
  
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Greywolf