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Autore: channy_the_loner    31/12/2016    2 recensioni
[...] Infine passò ad Ayato con le intenzioni di togliergli la cravatta dagli occhi. Si inginocchiò in parte a lui e allungò le mani verso i suoi capelli, per poter capire dove si trovasse il nodo. Ma il vampiro, imprevedibile com’era, fu veloce a fare un balzo su di lei, incastrandola tra il suo corpo e il pavimento, tenendole ben ferme i polsi ai lati della testa. [...]
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ayato Sakamaki, Un po' tutti, Yui Komori
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Erano ormai tre mesi che si trovava in quella villa infernale. Erano ormai tre mesi che non aveva più notizie del padre. Erano ormai tre mesi che viveva nella costante paura, quella che era solita farle accapponare la pelle e stringerle il cuore in una morsa soffocante.

Quel pomeriggio non aveva alcuna intenzione di alzarsi dal suo letto comodo e caldo; la scuola era chiusa per le vacanze natalizie, perciò Yui avrebbe dovuto passare tutta la giornata di ogni giorno in compagnia dei fratelli vampiri. Poche ma fondamentali parole giravano nella testa della ragazza: parole, morsi, sangue, dolore. Tutto molto più frequentemente. Forse sì, stava diventando un po’ masochista, ma dopotutto ci teneva alla sua salute.

Poteva chiaramente sentire le urla dei Sakamaki: quelle furiose di Subaru, quelle infastidite di Shuu, quelle divertite di Ayato, quelle disperate di Kanato, quelle rimproveratorie di Reiji e quelle … quelle di Raito. Già si era immaginata la scena … Probabilmente Ayato si stava annoiando e aveva ben pensato di “rapire” Teddy, causando la disperazione di Kanato e, probabilmente, era iniziato un inseguimento per tutta la villa, probabilmente coinvolgendo Subaru e Raito, intenti a farsi inizialmente i fatti propri; probabilmente Shuu stava dormendo in mezzo al corridoio e probabilmente i quattro, non avendolo visto, ci erano finiti addosso e, probabilmente, Reiji si era teletrasportato sul posto per punirli uno ad uno.

Di quel passo le sarebbe scoppiata la testa. Il processo per diventare vampiro non era per nulla semplice: si veniva pervasi da un dolore inimmaginabile, che andava al di là della semplice debolezza muscolare e del mal di testa. Il futuro vampiro era costantemente pervaso da brividi e giramenti di capo, mentre il cuore cessava lentamente di battere, provocando debolezza in qualsiasi parte del corpo. Senza contare che la sete cresceva, pizzicando la gola e facendo mancare il respiro.

<< Il processo di vampirizzazione è solamente a metà. Il vero dolore verrà in seguito, stanne pur certa. >> le aveva detto Reiji pochi giorni prima, precisamente il 24 dicembre.

“Un bel regalo di Natale da parte tua. Grazie, baka.” avrebbe voluto rispondergli, ma si era trattenuta solo perché non aveva alcuna intenzione di passare le vacanze natalizie in punizione. Era vero che lei, seguendo la religione protestante, non credeva nel rituale del Natale, ma era sempre stata affascinata da quella festività cristiana, sia dall’aspetto “esteriore” che da quello spirituale: le persone a Natale si sentivano più buone … Quel concetto poteva valere anche per i fratelli Sakamaki? Ovviamente no. Loro erano un caso a parte, non erano “persone”. Non era un giustificazione valida, secondo Yui, per poter scusare i morsi di quelle ore: loro sapevano che, secondo la tradizione, non avrebbero dovuto mordere una sposa sacrificale durante la sua vampirizzazione. Come prevedibile, i Sakamaki se n’erano altamente fregati di quella “stupida tradizione”, come l’avevano chiamata; persino Reiji si era astenuto dalle regole, discolpandosi con un:

<< Stai diventando un vampiro grazie a me, quindi ringraziami offrendomi il tuo sangue. >>

Oh, certo, perché lui poteva.

Per un attimo, per un singolo e minuscolo attimo, Yui ci aveva sperato. Aveva sperato che, almeno per quella volta, gliel’avrebbero potuta far passare liscia. Invece no, perché non potevano sapere cosa poteva essere la gentilezza o l’altruismo.

“Da che pulpito, loro che sono i primi a rimproverarmi di non essere una persona per bene.”

Dopo tutte quelle che le avevano fatto passare, odiarli poteva essere solo il minimo. Eppure lei aveva capito, aveva imparato a voler loro bene. Era vero che non lo dimostravano, ma la bionda era convita che i suoi sentimenti fossero realmente ricambiati, ma non nel modo che intendevano loro: non intendeva l’amore che le aveva dichiarato Raito più e più volte, non si riferiva alla possessione che le aveva imposto Ayato e neanche l’amore insano di Kanato, tantomeno quello inquietante di Reiji e quelli silenziosi e impassibili di Shuu e Subaru.

Lei teneva a loro come Shuu teneva a quel suo caro amico d’infanzia.

Lei li amava come Raito amava suonare il pianoforte.

Lei li adorava come Kanato adorava Teddy.

Lei li riteneva indispensabili come Reiji riteneva indispensabile la perfezione.

Lei era affezionata a loro come Subaru era affezionato al suo pugnale.

Lei voleva vivere con loro come Ayato voleva vivere con lei.

Quest’ultimo pensiero l’aveva fatta arrossire di colpo. Si era ricordata di quando Ayato gliel’aveva detto, in faccia, senza troppi giri di parole, come era solito fare; l’aveva colta alla sprovvista dopo quella inaspettata proposta alquanto strana e detta prepotentemente, tant’è che Yui lo lasciò senza risposta, troppo confusa e imbarazzata dall’evento che aveva ben pensato di annotare sul suo diario. Come avesse fatto a tenere nascosto quel diario dai fratelli sarebbe rimasto un mistero per lei.

Con questi pensieri, la ragazza decise di alzarsi dal letto e di affacciarsi alla finestra. La neve aveva smesso di scendere da qualche ora, dopo aver imbiancato il giardino della magione, rendendolo ancora più suggestivo. Il vetro si era leggermente appannato a causa delle differenze di temperature tra l’esterno e l’interno della villa, perciò la bionda dovette strofinare la mano più volte per riuscire a vedere l’ambiente esterno. A interrompere il suo silenzio, però, fu proprio lei, che si era leggermente voltata per sussurrare un “avanti” alla persona che aveva bussato alla porta di camera sua in quel momento.

In un battito di ciglia, tutti i sei fratelli si erano materializzati nella stanza: Raito sdraiato sul suo letto, Reiji in piedi di fianco alla scrivania, Ayato seduto su una poltrona, Shuu sdraiato di fianco alla porta del bagno, Subaru appoggiato al muro e Kanato in piedi di fianco a lei.

<< Come posso aiutarvi? >> chiese Yui, sapendo già che l’avrebbero morsa.

<< Bitch-chan, non vieni a festeggiare l’inizio del Nuovo Anno con noi? >> chiese Raito ridacchiando.

<< E-Eh? >>

<< Non far finta di non aver capito, per favore. Mi fa arrabbiare. >> la interruppe Kanato, per poi aggiungere che Teddy era d’accordo con lui.

<< Comunque, no grazie. Credo che resterò qui. Non mi sento molto bene. >> disse Yui accarezzando il tessuto in velluto della tenda rosa.

<< Noiosa. >> commentò Shuu per poi sbadigliare, beccandosi un’occhiataccia da Reiji.

<< Ve l’avevo detto. Ora andiamocene. >> disse Subaru iniziando ad innervosirsi.

<< Dai Chichinashi, non fare la guastafeste! >> protestò Ayato alzandosi dalla poltrona e avvicinandosi a lei.

Yui arretrò di qualche passo seguendo l’istinto, ma senza smettere di fissare gli occhi smeraldini del maggiore dei trigemini che, a sua volta, la stava scrutando torvamente.

Raito si alzò velocemente e si mise di fianco alla bionda.

<< Nfufu~ Bitch-chan, così ci deludi! >> disse dandole un buffetto sulla guancia. << Volevamo divertirci un po’ … >> aggiunse con voce suadente.

<< Divertitevi in un altro modo. >> rispose Yui incrociando le braccia.

<< Sei maleducata, Komori. >> la rimproverò Reiji. << Fa’ quello che preferisci, ovviamente, ma non rovinare la serata a noi. >>

<< Come hanno fatto a convincerti a festeggiare? >> chiese la ragazza curiosamente.

<< Lo abbiamo corrotto. >> risposero in coro i trigemini e Subaru.

<< Ah, ecco. >> disse Yui soffocando una risata premendo una mano sulle labbra.

<< Ci mancherai, Bitch-chan~ >> disse Raito avviandosi alla porta, seguito a ruota da Kanato.

<< Bye-bye! >> rispose la ragazza scuotendo una mano in segno di saluto.

Shuu e Subaru si teletrasportarono altrove senza dire una parola, mentre Reiji si congedò educatamente, come era solito fare. Nella stanza rimase solo Ayato, che non aveva smesso un attimo di fissarla. Quando Yui se ne accorse abbassò lo sguardo per evitare di arrossire come una bambina e prese ad aggiustarsi la ciocca di capelli che teneva ferma con le forcine a forma di fiore. Il vampiro mise le mani nelle tasche dei pantaloni e sbuffò.

<< Mah, Chichinashi, io non ti capisco proprio … >>

Yui alzò la testa di scatto ma si accorse, con un’ombra di delusione negli occhi, che lui si era già teletrasportato altrove.


***


Aveva provato a dormire un po’ per far passare velocemente il tempo, ma i festeggiamenti al piano inferiore gliel’avevano impedito. Non credeva che i Sakamaki fossero così festaioli, ma evidentemente si sarebbe dovuta ricredere. La musica e i brindisi che andavano avanti da tre ore minacciavano di demolire le pareti della villa, tanto che erano forti e insistenti.

<< Lo fanno di proposito. >> continuava a ripetersi Yui rigirandosi tra le coperte. << Vogliono punirmi. Vogliono farmi un dispetto. Ma non cedo. Io non cedo. >>

Ma, dopo che era tornato a regnare il silenzio, la ragazza dovette ricredersi e, con un sorriso sornione alla “ho vinto io, baka”, si addormentò.


***


Si svegliò a causa di un brutto sogno e, subito dopo aver controllato l’orario, Yui sbuffò: non era ancora scattata la mezzanotte, mancava ancora mezz’ora.

Decise di andare a bere un bicchiere d’acqua ma, per farlo, sarebbe dovuta obbligatoriamente passare per il salone, dove i fratelli si erano dati alla pazza gioia.

Andò verso il suo armadio e tirò fuori dei vestiti, che poi indossò velocemente: un cardigan azzurro con sotto una camicia bianca, una gonna beige con delle calze nere e delle scarpette argentate con il cinturino e il tacco non troppo alto. Pettinò i capelli con cura, facendo attenzione a sciogliere tutti i nodi senza farsi troppo male. Al collo mise il suo prezioso crocifisso argentato e con i riflessi rosa, nascondendolo dentro la camicia.

Uscì dalla camera spegnendo la luce e si avventurò nel corridoio buio, alla ricerca delle scale. Scese lentamente i gradini coperti dal tappeto rosso per evitare di inciampare, per poi restare a bocca aperta nell’osservare il disastro che avevano causato i fratelli.

Shuu dormiva – non che fosse una novità – steso su uno dei divani, a testa in giù, con i capelli scompigliati e le auricolari a penzoloni. Kanato teneva stretto Teddy al petto, stando sdraiato sul tavolo con solo i boxer addosso e tutti gli altri vestiti sparpagliati per i dintorni – meno male che era rimasta in camera sua, non voleva neanche immaginare Kanato fare lo spogliarello! Subaru dormiva sulle scale, una gamba incastrata nel passamano e il tappeto strappato in alcuni punti. Raito dormiva indossando gli occhiali di Reiji e senza il suo cappello stando seduto in maniera composta su una poltrona. Ayato russava con una benda rossa sugli occhi – probabilmente la sua cravatta – stando seduto a terra con la schiena appoggiata alla parete. Infine, Reiji era accucciato a terra, il viso nascosto dietro il cuscino che teneva stretto a sé. Inoltre, ovunque erano sparse bottiglie di birra e resti di stuzzichini e cibo spazzatura.

Yui era convinta di poter svenire da un momento all’altro. Quello spettacolo era un evento più unico che raro in quella villa perennemente buia, inquietante e misteriosa.

Pensò che il bicchiere d’acqua potesse aspettare, perché ritenne opportuno mettere un po’ in ordine per evitare un esaurimento nervoso di Reiji appena sveglio. Raccolse tutte le bottiglie di birra vuote e le ammucchiò in un angolo insieme ad alcuni pezzi di vetro, facendo attenzione a non tagliarsi; poi prese una scopa e iniziò a spazzare via i resti di cibo sparsi per la sala, per poi ammucchiarli in un altro angolo. Poi liberò delicatamente la gamba di Subaru dal passamano delle scale, facendo attenzione a non svegliarlo. Sfilò gli occhiali argentati a Raito e li appoggiò di fianco al vero proprietario, per poi coprire entrambi con delle coperte. Piegò con cura tutti i vestiti di Kanato e glieli mise di fianco, per poi coprire il vampiro con una coperta colorata, che sapeva essere la sua preferita. Raddrizzò delicatamente la testa di Shuu e spense il suo lettore MP3 in modo che la batteria non si scaricasse inutilmente.

Infine passò ad Ayato con le intenzioni di togliergli la cravatta dagli occhi. Si inginocchiò in parte a lui e allungò le mani verso i suoi capelli, per poter capire dove si trovasse il nodo. Ma il vampiro, imprevedibile com’era, fu veloce a fare un balzo su di lei, incastrandola tra il suo corpo e il pavimento, tenendole ben ferme i polsi ai lati della testa.

<< Lo so che sei tu, ninja del cavolo! Ora dovrai vedertela con Ore-sama! >> esclamò a pochi centimetri dal suo viso.

<< A-Ayato-kun, sono io, Yui. >> disse lei balbettando.

<< Taci! >> rispose lui. << Non pensare di usare la voce di Chichinashi e il suo profumo per imbrogliarmi! >>

<< M-Ma sono davvero i-io … >>

<< Sì, sì, certo. >> disse Ayato, per poi alzare la testa di scatto. << Un attimo! Perché non vedo nulla?! >>

<< Sei bendato, Ayato-kun. >> rispose Yui flebilmente.

<< AH?! Chi ha osato bendare Ore-sama?! >>

<< Non lo so, ma se vuoi ti libero. >>

<< Sì, e muoviti, ninja! >>

Ayato si scostò da lei con un movimento brusco e incrociò braccia e gambe, aspettando. La ragazza si alzò lentamente per non avere giramenti di testa e, gattonando, si mise alle spalle del vampiro, per poi mettergli le mani tra i capelli per cercare il nodo. A quel contatto, Ayato sussultò impercettibilmente, ma tornò a rilassarsi quando Yui gli scostò la cravatta dagli occhi.

<< Ecco fatto, Ayato-kun. >>

Lui si guardò in giro, disorientato, poi si voltò verso di lei.

<< Allora eri davvero tu, Chichinashi! >> esclamò lui battendo un pugno sul palmo dell’altra mano.

<< Già. >> rispose lei annuendo piano. << Fai piano, gli altri stanno dormendo. >>

Lui, di tutta risposta, scattò in piedi e si avvicinò a Subaru, con la chiara intenzione di farlo cadere dalle scale.

<< Dai, Ayato-kun! >> esclamò Yui afferrandolo per un braccio nel tentativo di fermarlo.

<< Eh, no! Questo sbruffone ha osato dichiararmi guerra, prima! >>

<< Ayato-kun, non fare il bambino! >>

<< Non dirmi quello che devo fare, Chichinashi. >>

La bionda gonfiò le guance e assottigliò gli occhi.

<< Va bene. Allora non verrò a vivere con te. >> disse risoluta, per poi voltargli le spalle e abbandonare le spalle, lasciandolo lì.

Camminò velocemente verso la cucina ma, mentre era in procinto di aprire la porta, venne bloccata contro quest’ultima da due braccia muscolose e forti. Non si spaventò così tanto, dato che si aspettava quella reazione da parte di Ayato: sapeva che, con quelle parole, sarebbe riuscita a impedirgli di svegliare i suoi fratelli. Ora, però, avrebbe dovuto pagarne le conseguenze …

<< Cos’era? Una minaccia? >> chiese lui guardandola dall’alto in basso.

<< . >> rispose Yui non facendosi spaventare.

Ayato, di tutta risposta, le rise in faccia.

<< Da quando sei così sfacciata? >>

<< Non sono sfacciata, sei tu che te le cerchi. >> disse lei dandogli una leggera spinta.

<< Chichinashi, a te manca qualche rotella! >>

<< Anche a te, sai? Non te l’hanno mai detto? >>

Ayato fu veloce ad azzannarle il collo, facendola gemere di dolore. Ma non bevve una singola goccia di sangue, con stupore da parte della bionda.

<< T-Tutto bene, A-Ayato-kun? >> chiese Yui con voce impercettibile. << Perché non bevi? >>

<< Sì, sto bene. >> rispose frettolosamente lui. << Da quanto sei così masochista? >>

<< Non sono masochista. >> disse Yui. << Mi stavo solamente preoccupando per te. >>

<< Nessuno si preoccupa per me, Chichinashi. >> rispose Ayato puntando lo sguardo sul segno del morso che le aveva appena dato.

<< Io, io mi preoccupo per te. >> gli sussurrò in un orecchio senza paura.

Il vampiro tornò a guardarla negli occhi, facendo sfiorare i nasi.

<< Sbagli a farlo. >> disse con voce roca. << Ecco perché soffri tanto. >>

Yui negò con la testa.

<< Ayato-kun, non si può scegliere di chi preoccuparsi o meno. È una cosa che viene spontaneamente. Come la fiducia. Vale la pena soffrire tanto se poi si viene ricambiati. >>

Lui parve pensarci, restando immobile per alcuni secondi.

<< E tu ti fidi di me? >> chiese Ayato.

Yui sorrise timidamente e arrossì, per poi annuire silenziosamente. Gli occhi di Ayato parvero illuminarsi ulteriormente, facendo brillare ancora di più quei due smeraldi.

<< Io non capisco voi umani. >>

<< Io non capisco voi vampiri. >>

Ayato ridacchiò, scompigliandole i capelli con una mano.

<< Sai, poco lontano da qui hanno organizzato uno spettacolo pirotecnico. Mancano pochi minuti alla mezzanotte. Vuoi …? >>

<< Sì, mi piacerebbe molto. >> lo interruppe Yui, togliendogli l’imbarazzo per quella proposta orgogliosa e inaspettata.

Ayato sorrise – non ghignò, sorrise – e la guidò su un balcone che affacciava sugli alberi del bosco che circondava in parte la villa. Nonostante il cambiamento di temperatura drastico, la ragazza non rabbrividì di freddo a causa della lenta trasformazione, ma ebbe comunque un po’ di pelle d’oca.

<< Hai freddo, Chichinashi? >>

<< Non tanto. >>

<< Ma un po’ di freddo ce l’hai. >>

Yui roteò gli occhi al cielo.

<< Okay, sì, ho freddo. >> disse incrociando le braccia.

Ayato, veloce come un fulmine, si affrettò ad abbracciarla e a stringerla al petto.

<< Scontato. >> commentò la ragazza tentando di nascondere un sorriso intenerito. << Anche un po’ impacciato. Così non conquisterai molte ragazze. >>

<< Ma io voglio conquistare te, non le altre. >>

Yui alzò la testa di scatto e incrociò per l’ennesima volta gli occhi brillanti del vampiro, che la stava osservando già da parecchio tempo.

<< E chi ti dice che mi innamorerò di te se fai così? >> gli domandò tentando di mascherare l’imbarazzo per quella domanda.

<< Primo, ti conosco da abbastanza per sapere cosa ti piace e cosa non ti piace. >>

<< Ma davvero? >>

Lui trattenne una risata.

<< Lasciami parlare, Chichinashi! >> protestò lui. << Secondo, il fascino di Ore-sama è indiscutibile e imparagonabile. >>

Yui alzò un sopracciglio, divertita e curiosa di sapere dove quel vampiro volesse andare a parare.

<< E terzo, riuscirò a farti innamorare in un modo o in un altro, così potrò andarmene da questo posto e vivere con te. >>

<< Ayato-kun. >> lo chiamò lei.

<< Cosa? >>

<< Così non mi innamorerò di te. >>

Il vampiro sembrò impallidire ancora di più così, per evitare di rovinare quel momento, Yui si affrettò ad aggiungere:

<< Perché mi sono innamorata di te già da tempo. >>

Arrossì: non riusciva a credere di averglielo detto per davvero, eppure in quel momento si era sentita così leggera da poter fluttuare nell’aria senza problemi. Proprio in quel momento vide la bocca di Ayato muoversi in poche parole che, però, non riuscì a sentire a causa dei fuochi d’artificio che si erano alzati nel cielo in quel momento.

Mezzanotte.

Nuovo Anno.

Delle labbra sulle proprie.

Un bacio morbido e sincero, ma pieno di sentimento.

Occhi chiusi.

Stomaco in subbuglio.

Non pensava che Ayato l’avrebbe baciata in quel momento, non che le dispiacesse. Si erano baciati in passato: sott’acqua in quel momento di rabbia, nel suo letto in quel momento di fragilità, davanti a tutti gli altri in quel momento di disperazione, nei corridoi della scuola in quel momento di gelosia.

Ma quel bacio era diverso. Era una dichiarazione silenziosa, qualcosa di magico, che aveva molto più valore di tutte le ricchezze di quella villa.

Ayato si scostò di pochi centimetri, quel poco che serviva per far riprende fiato a lei e per parlarle.

<< Tu appartieni a me. >>

<< Lo so. >> rispose lei. << E tu appartieni a me, Ayato-kun? >>

<< Sì, Yui. >>

 

 

Angoletto dell’Autrice!!

*si nasconde dietro il divano dove dorme Shuu*

Ehm … Salve, sweeties! Come state? … Sì, okay, lo so, avevo promesso di aggiornare la long ma, ecco, diciamo che ho avuto un po’ da fare … Mi perdonate, vero? ^^’’

Kou: Neko-chan, sei cattiva!

Raito: Channy-chan, devi essere punita~ Aaaahhh, minnaaaa!

Per favore, non maltrattatemi, almeno oggi, che è Capodanno! D’X

Subaru: Oh, ma certo, vuoi prendere un appuntamento? Preferisci un biglietto da visita? Sono a tua disposizione, PORCA DI QUELLA P---

Reiji: Subaru!

Subaru: MA COSA VUOI?!?!

Kanato: LOL.

Okay … *indica Subaru* Date un calmante a quell’uomo!

Reiji: *da un calmante a quell’uomo*

Tornando a noi, mie care lettrici, vorrei dire che un po’ di tempo fa sul web girava un video dove i Sakamaki erano ubriachi. Non l’ho mai visto, ma ne ho sentito parlare. A quanto pare, quando i Sakamaki sono ubriachi, quasi tutti si scambiano di personalità: Ayato vede ninja ovunque, Kanato fa lo spogliarello, Raito diventa Reiji 2.0, Subaru spacca oggetti random come al solito, Reiji piange (??) e Shuu ride fino a svenire. O almeno questo è quello che ho capito. Ho provato a cercare questo video su internet, ma non ho trovato nulla, pertanto non so se sia ancora reperibile in qualche modo. Continuerò a cercare, ma le mie speranze di ritrovamento sono ben poche u.u

Tornando alla fic, che ne dite? Vi è piaciuta? Avevo in mente di scrivere questa one-shot già da tempo, ma non ho avuto abbastanza tempo per farla, perciò mi sono ridotta all’ultimo momento, come al solito -.-

Ovviamente c’è l’OOC all’ennesima potenza, ma ‘sti cavoli, loro sono la mia OTP in assoluto.

Detto questo …

BUON ANNO A TUTTI, RAGA!!

See Soon Everyone!!

Channy

  
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