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Autore: Cherry_Leto    02/01/2017    1 recensioni
Francesca è un artista che ha bisogno di una spinta per trovare se stessa e la propria arte. Decide, così, di andarsene da Trieste per seguire un corso d'arte a Firenze. Ed è lì che incontra Ettore, che le farà scoprire un mondo tutto nuovo, diverso da quello che aveva visto fino al momento dell'incontro. Riuscirà a trovare l'ispirazione e ad abbattere tutte quelle barriere che la circondavano ?
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Dicono che non ci sia nulla di più triste di una persona che non ha sogni nei quali rifugiarsi. Io so qual è il mio sogno, mi ci sono dedicata giorno dopo giorno e alla fine mi sono ritrovata al punto di partenza.
Ho fatto le valigie, scribacchiato una lettera da lasciare a coloro che una volta tornati a casa non mi avrebbero trovata e me ne sono andata.
Come la peggiore tra le codarde. Il fatto è che non avrei retto le domande e tanto meno ai loro sguardi colui di risentimento. Mi sentivo un’ingrata, ad andarmene così, però nel profondo del mio cuore sapevo di non aver altra scelta. Dovevo riiniziare da capo, capire chi ero, qual era il posto che il mondo aveva destinato a me.
Trieste, però, non era la città che m’avrebbe dato la possibilità di scoprirlo. Una volta scesa dal treno, mi sedetti su una panchina.
anche ora, con una nuova avventura dinanzi a me, non sapevo quale strada imboccare. Non so quanto tempo rimasi seduta ad osservare quel via vai di persone. Erano tutti così distanti, ognuno perso nei propri pensieri.
C’erano uomini in giacca e cravatta che camminavano a passo svelto, la loro ventiquattrore stretta in una mano, il cellulare nell’altra. Parlavano in italiano, inglese, francese o tedesco. C’era chi parlava con la moglie, che dopo aver aperto gli occhi la mattina aveva trovato l’altra metà del letto vuota e fredda.
E allora loro dovevano rassicurarle, dir loro che hanno ricevuto una chiamata importante per questo e quest’altro affare. Puntualmente promettevano di farsi perdonare. No, non avrebbero fatto tardi a cena. Invece tardavano ogni sera, e ogni sera si trovavano a consumare la cena, ormai fredda, da soli.
E c’erano molti studenti, tutti troppo presi dai loro esami per accorgersi di ci stava loro intorno. C’erano donne incinte che si massaggiavano con amore il pancione, guardando con tenerezza i bambini che correvano a destra e manca, urlando spensierata, ignorando i rimproveri delle madri. E con ogni treno in partenza e arrivo salivano e scendevano innamorati. Salutavano i loro amanti come se fosse la prima volta che ci vedevano. Forse era la prima volta che li vedevano. Forse era la prima volta che si rendevano conto del fatto che insieme avevano scoperto cos’era la felicità e si sa quando assapori qualcosa di dolce, saporito, non vuoi rinunciarvi, anche a costo di guadagnare qualche chilo indesiderato.
Quanto c’è l’amore di mezzo, accetti tutto pur di stare con la tua dolce metà. Un giorno mi piacerebbe provare questa sensazione: sapere che c’è qualcuno che ti ama, che è lì, proprio accanto a te e che farebbe di tutto per renderti felice.
Ma poi avrei la forza di tornare a casa, prendere le redini della mia vita una volta capito quale fosse la mia strada? L’unica cosa di cui sono certa, è che devo prendermi cura di me. Qui, a Firenze, sono l’unica persona su cui posso fare affidamento. Non posso permettermi di crollare, altrimenti sarebbe la fine dei miei sogni e del mio futuro.
  
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