Tacchi

L'acqua scrosciante che si riversava sulla mia pelle mi stava lentamente riportando alla realtà di quella mattinata grigia, ma non priva di significato.

-3 Gennaio.- Avevo sussurrato mentre spegnevo la sveglia, ritrovandomi a fare un piccolo sorriso nonostante il sonno. Finalmente l'avrei rivisto, dopo un intero anno in sua assenza. Avevo così tante cose da raccontargli.

I ricordi del tempo andato scemarono nello stesso istante in cui chiusi il rubinetto della doccia, uscendo in bagno. L'aria fredda fuori dal box mi punzecchiò sull'abbronzatura estiva ormai sbiadita, velocemente come ogni anno, e il mio sguardo andò ad incrociare il mio riflesso sullo specchio del lavabo.

Viso affilato, ciglia lunghe. Bella, come sempre. Osservai i miei corti capelli mori, sicuramente l'avrei sorpreso con quel nuovo taglio.

Lavai i denti, un po' di mascara e fondotinta e subito fuori da lì, ripercorrendo il corridoio che conduceva alla camera da letto. Disteso proprio su quest'ultimo, ancora in disordine, stava un bellissimo abito rosso, che subito dopo la biancheria intima mi affrettai a indossare.

Aprii un'anta dell'armadio, iniziando a sfiorare una ad una le decine di paia di tacchi che stavano riposte sui vari ripiani. Sapete, per una donna è importante avere tante scarpe. Un paio da usare in ogni occasione.

Ricordavo ancora ogni ricordo legate ad esse, a un momento in cui le avevo indossate. Arrivai a toccare con i polpastrelli quelle nere e con decisamente poca esitazione le presi in mano, controllando che fossero esenti da difetti, come una cattiva pulizia o l'usura del tempo.

Erano le stesse che avevo indossato l'anno prima, l'ultima volta che l'avevo visto.

Le calzai, mi stavano ancora perfettamente.

Uscì di casa imbacuccata da cappotto, sciarpa e guanti, facendomi travolgere dai pedoni di Toronto. Decisi di non prendere i mezzi pubblici e camminai per un'oretta, ripensando a tutto ciò che era successo quell'anno. Tenevo stretto a me il cesto da pic-nic che avevo preparato la sera prima, avevo l'intera giornata per raccontargli tutto.

Quando arrivai al chiosco di fiori, unica tappa prima dell'arrivo, la neve iniziò a scendere dal cielo, raffreddando ancora di più l'aria. Però non mi importava, niente avrebbe rovinato quella giornata.

-Ciao Heather, il solito?- La fiorista mi sorrise, io acconsentii alla sua proposta. Preparò un mazzo di crisantemi, che poi mi porse.

-E' ancora l'uomo più importante della tua vita?- Chiese dolcemente, mentre mi dava il resto, forse notando l'anello di fidanzamento che portavo al dito. -Lo sarà sempre, chiunque ci sia al mio fianco.- Risposi poco prima di andarmene.

I ciottoli della via principale del cimitero erano sempre stati fastidiosi, per questo evitavo sempre di camminarci sopra, optando per passare in mezzo alle lapidi di tanti sconosciuti, commemorati da amici e parenti, lì almeno il terreno era ricoperto d'erba tagliata.

Giunsi fino al suo sepolcro e involontariamente una lacrima tornò a rigare il mio volto. Mi ero ripromessa di non farlo, non davanti a lui, ma a quanto pare era più forte di me.

Mi chinai sulla lapide, appoggiandoci sopra il mazzo di fiori.

-Ciao, Nonno.- Tentai di sorride, dando un bacio alla sua foto. -Ho così tante cose da dirti.- mi sfiorai la pancia, mentre il mio anello luccicava alla luce del mattino. 

Angolo Autore:
Buonasera, popolo di Efp!
Wow, era veramente da tanto tempo che non pubblicavo una One Shot! 
L'ispirazione per questa storia mi è venuta di getto, un'oretta fa, mentre scrivevo un capitolo di A Tutto Reality All Stars in Pahkitew, (che vi consiglio di andarvi a recuperare) e subito mi sono messo a trascriverla a computer! :3 
Heather che va a trovare il nonno nell'anniversario della sua morte... 
so che i tacchi c'entrano poco, ma vorrei farvi notare che quelli che la ragazza indossa in queste righe sono gli stessi che ha indossato al funerale del nonnino e poi a ogni anniversario successivo. O almeno l'ho pensata così ahah
Lasciate una recensione, se vi va <3 
A presto! :3