Chiaroscuro

Possiamo perdonare un bambino che ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.

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Di notte, il vento geme ed ulula, mentre la sabbia frusta le pareti del rifugio di Rey.
La bambina è raggomitolata in un angolo, gli occhi sbarrati nel buio.
Ha sentito mille storie di mostri e fantasmi, ma non è questo a farle paura. Lei ha paura che l’oscurità nasconda ossa bianche, levigate dalla sabbia. Soprattutto, ha paura che qualcuno torni per lei e che non riesca a trovarla nel buio.
Cercando di ignorare i morsi violenti della fame, la bambina stringe la presa sulla propria asta. Qualche notte fa, l’ha stretta tanto forte da tagliarsi il palmo.

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Ad anni luce di distanza, FN-2187 vorrebbe urlare.
Giace immobile sulla sua brandina rigida, e si morde con forza le labbra carnose.
È la sua prima notte di prova – deve dormire con un elmo bianco chiuso sulla faccia, e si sente soffocare.
Non vede niente, c’è troppo buio. Una parte di lui vorrebbe afferrare la mano di FN-2003, sdraiato poco lontano, ma l’ultima volta che l’ha fatto è stato severamente punito, e il suo compagno di squadra l’ha guardato in modo strano.
Così si trattiene, sussurrando freneticamente a se stesso: «Sta per finire. Sta per finire».

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Kylo Ren si sveglia di soprassalto, e balza in piedi. Ha in mano la spada laser prima di rendersi conto che non c’è alcun pericolo reale.
Inspira bruscamente, crollando a sedere sul proprio letto.
Senza la maschera, si sente sgradevolmente esposto, ed è grato che l’oscurità gli nasconda il volto.
Ma poi un gemito gli si incastra in gola, perché… la sente. Di nuovo.
La luce gli brucia nelle vene, gli riempie le palpebre – vivida, sfolgorante e insopportabile.
È ancora lì, pensa Kylo Ren, mentre la paura gli gela i respiri. Com’è possibile che sia ancora lì?