Non era chiaro a nessuno dei due quando tutto quello fosse iniziato.
Forse nel momento in cui Aleksandra si era messa ad urlare parole di veleno, con le lacrime che le scorrevano sulla gote arrossate, e dimenava i pugni mentre Yuri le teneva i polsi, guardandola confuso, perché mai l'aveva vista così e mai avrebbe pensato che potesse soffrire nel vederla piangere.
Quando d'impulso l'aveva baciata.
(Il perché ancora non lo sapeva)
E si era fermata, ancora più stupita, per poi ricambiare.
(Il perché ancora non lo sapeva)
Forse era iniziato allora, quando semplicemente ci avevano provato.
O forse veniva tutto dal principio, quando si erano conosciuti e i loro passi erano ancora traballanti.
Quando Viktor e Natasha lì dovevano prendere in braccio, allontanandoli, dispiaciuti nel vederli nascondersi l'un dall'altra perché evidentemente non erano fatti per andare d'accordo.
E negli anni quel rapporto diventava sempre più strano, mentre cercavano di superarsi, mentre quei "Guardami, sono migliore di te" diventavano "Guardami, sono degno di te", mentre quelle litigate che finivano sempre con urla, graffi e lividi iniziavano a concludersi con baci, abbracci e sussurri.
Mentre quell'orgoglio che da sempre li caratterizzava li portava a tenere segreta la relazione, perché era difficile ammettere davanti a tutti che si volevano bene.
Mentre cercavano di non farsi scoprire, perché non volevano diventare come il fratello di Sasha e la cugina di Yura, rischiando soltanto di sentirsi dire "Non durerà molto, come con Viktor e Natasha".
Mentre il tempo passava e loro rimanevano nascosti, perché due astri nascenti del pattinaggio, due giovani campioni, attiravano l'attenzione dei giornalisti e di vedere la loro storia buttata in pasto al mondo proprio non se ne parlava.
Era troppo diversa per essere capita.