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Autore: yo_ki_min    05/01/2017    1 recensioni
Victor trova che il vocalist dei Katsudon sia davvero carino, e naturalmente decide di sedurlo.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Christophe Giacometti, Phichit Chulanont, Victor Nikiforov, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Giorno 2 di 14: apertura
 
Ancora niente.
 
Uff.
 
"Ehi Victor"
 
"Mmmhh?"
 
"Quando hai intenzione di smetterla?"
 
"Smetterla di fare cosa?"
 
Uff.
 
"Mi prendi in giro? È da due ore che te ne stai buttato sul divano con il cellulare in mano e lo sguardo da pesce lesso e non fai altro che sbuffare. Mi stai facendo venire la depressione."
 
Yurio è fatto così, se una cosa gli da fastidio te lo fa capire subito, senza girarci attorno. A volte è fin troppo comunicativo, il ragazzo.
 
"Hai ragione, scusami. È che ho dei pensieri, sai com'è…" taglio corto io.
 
Lui sembra infuriarsi ancora di più. "No non lo so com'è. Tu di solito non ce li hai i pensieri, sinceramente non ti ho mai visto in questo stato e non capisco quale sia il problema, non siamo andati bene ieri? È stata una serata onesta, pulita, erano tutti felici e contenti e quindi sto fatto che tu sei qui con i pensieri davvero non me lo spiego. "
 
Controllo un'altra volta.
 
Niente.
 
"Hai ragione, non è da me buttarmi giù così. Ma perché ti preoccupa tanto? Non ha niente a che fare con te, se è questo che temi."
 
Dio, adesso quasi ribolle di rabbia. Oh-oh. Meglio mettersi ai ripari.
 
"Niente a che fare con me? Niente a che fare con me? Vedi che non vivi mica isolato da tutti, non puoi permetterti di comportarti come se la gente attorno a te non esistesse. Quello che pensi, dici e fai si riflette sugli altri, fra cui anche me. Smettila di comportarti come se tutto il mondo ruotasse solo e unicamente attorno a te, il grande Victor. Non sei l'unico ad avere problemi e preoccupazioni e se proprio ci tieni a mantenere questo tuo alone di mistero per cui non ritieni nessuno di noi comuni mortali all'altezza di sapere che cosa ti passa per la testa, almeno stattene per i fatti tuoi e non venire a scocciarmi con questa tua aria da melodramma. Perché ti assicuro che starti attorno quando fai così non è piacevole, e mi fa venire l'impulso di…dio, non so, prenderti a schiaffi fino a quando non ti decidi a smetterla di tenermi all'oscuro di tutto e iniziare ad avere il coraggio di mostrare qualche emozione, almeno per una. cazzo. di. volta."
 
Ahia. Questa brucia. Ammetto di essere piuttosto restio a lasciarmi andare e parlare dei miei problemi, è vero. Ma non perché voglia mostrarmi superiore o chessò io, no, semplicemente non ritengo necessario appesantire le persone che mi stanno care con preoccupazioni che non li riguardano. Ho sempre ritenuto importante saper sbrigare le proprie faccende da soli, senza disturbare inutilmente gli altri, perciò mi viene difficile comprendere lo stato d'animo di Yurio. Ciò non significa che non possa provarci.
 
Faccio un profondo respiro.
 
"D'accordo Yurio, calmati un attimo e ne parliamo." lui mi fissa, stupito. Poi, sempre guardandomi, trascina una sedia di fronte al divano e si mette lì, in attesa.
 
Inspira.
 
"Ok. Eh, sono qui. Avanti, parla."
 
Espira.
 
Non può immaginare gli sforzi che sto facendo per mantenere un tono cordiale. Autocontrollo. È tutta questione di autocontrollo.
 
"Benissimo. La questione in sé non è niente di che – e non irritarti per favore, non lo dico per fare la parte di quello che se ne frega dei problemi- e non volevo parlartene semplicemente perché è qualcosa su cui non ho ancora riflettuto bene nemmeno io, per cui non so nemmeno bene cosa dirti e come dirtelo. È vero, non sono uno che ama esprimere le proprie emozioni. In molti casi non lo trovo necessario, tutto qui. Capisco che per te non è lo stesso, e che il fatto che non mi confidi con te può farti pensare che io abbia una scarsa considerazione di te. Credimi però quando ti dico che non è così. Tu sei un ottimo amico, e per quanto sia più piccolo di me di parecchio, ho una profonda stima di te. È importante per me che questo ti sia chiaro. Posso stare tranquillo riguardo a questo?"
 
Yurio mi scruta, pensoso. "Mmmh. Forse. Si, penso di aver capito. Continua."
 
So che non è facile per lui mettersi nei panni degli altri, o chiedere scusa. Ma vedo che è più tranquillo e so che ha compreso. Perciò, continuo.
 
"Da ieri, dopo la nostra esibizione, su internet non fanno tutti che parlare della mia dedica e cosa possa significare"
 
"Ah si, bella trovata quella. Un mucchio di fessi ha creduto che fosse una dichiarazione a chissà chi e ci stanno facendo un grosso favore. Siamo persino in trending su Twitter."
 
Come temevo, non ha capito niente. Beh. Sono qui proprio per spiegarglielo, a questo punto.
 
"Ecco…"
 
Yurio corruga la fronte. "Huh? Cosa?"
 
"Beh…" faccio un sorrisetto. Al povero ragazzo sembra che stia per venire un colpo. Oggi non è giornata per lui, proprio per niente.
 
"COSA?!?"
 
Ora è proprio spazientito. Decido che preferisco sopportare l'imbarazzo di questa conversazione piuttosto che morire strangolato.
 
"Quella di ieri non era solo una trovata. C'è davvero un tipo che mi interessa. Sono intenzionato a trovarlo, e dedicargli questa e altre, tante altre canzoni. Tutte quelle che vuole. Nemmeno lo conosco, e già so che gli donerei di tutto. Voglio conoscerlo, renderlo felice, fare una tournèè assieme, sposarlo e vivere felice e contento in una villetta, non enorme, ma confortevole, in mezzo alla natura, oppure in un grattacielo di una grande metropoli con lui-
 
"Woff!"
 
"-e Makkachin naturalmente. Gelosone!"
 
Makkachin mi salta addosso e mi lecca il volto con foga.
 
"Ahahahaha, dai Makk- Makkachin! Makkachin basta. Smett- ehi!"
 
Yurio si è alzato dalla sedia.
 
"Ok. Sei completamente partito di testa. Sarà l'età. Si, dev'essere questo. "
 
"Ma tu guarda che..Yurio! Ho ventisette anni!"
 
Una risatina. È Mila, appoggiata allo stipite della porta. Ma quando è entrata? Casa mia è diventata una specie di ritrovo comune ormai.
 
"Non credergli, Yurio. Sta mentendo. Quest'uomo è ormai un fossile! Hah!"
 
Yurio le si avvicina e le da una gomitata "Esatto. Ormai è andato. Delira!"
 
"È di nuovo quella storia di Makkachin? Te l'ho detto mille volte, Victor, non può saper leggere. È un cane!" Mila esclama roteando gli occhi.
 
"Prima di tutto piano con le parole. Makkachin è capace di fare questo ed altro. E te lo dimostrerò. Secondo, non era di quello che stavamo parlando."
 
"Ah no? E di che allora?"
 
"Victor ha una cotta. Vuole abbandonarci per andare in tournèè con questo tizio e- aspetta un momento…." Yurio sembra essere stato colto da una rivelazione improvvisa "in tournèè..quindi questo qua…suona?!"
 
"Beh, si. L'hai visto anche tu, ora che ci penso. Era nel duo prima di noi l'altra sera, quando abbiamo suonato Santana."
 
"Ooooh, quel tizio" Mila è raggiante "gran bel tipo. Complimenti Victor, ottima scelta."
 
Mi fa l'occhiolino. La sua aria spensierata mi solleva un po'. Mi accorgo che parlandone con loro, mi sento meno abbattuto.
 
"Beh, ma scusa, allora perché avevi quell'aria così depressa poco fa?" chiede Yurio, perplesso.
"Si, perché?" gli fa eco Mila, con tono curioso.
 
"Perché. Perché da ieri sono stato contattato da giornalisti, colleghi, fan, amici e semplici conoscenti, per non parlare di Yakov che mi ha praticamente fatto il terzo grado. Tutti hanno avuto cose da dire, curiosità da soddisfare, teorie da proporre. Tutti. Tutti tranne lui."
 
Ho controllato ovunque. Nessuna traccia di Katsuki Yuri. Perché sei così introvabile?
 
"Victor."
 
Annichilito dalla frustrazione, mi limito a voltare lo sguardo, lasciando che il mio corpo si abbandoni sul divano, inerte.
 
"Victor."
 
Mila è raggiante.
 
"Perché non ce l'hai detto prima?"
 
Yurio mormora un "oh, no" e tenta di svignarsela. Mila lo agguanta per il colletto. Poi si avvicina a me, sorridente.
 
"Ti aiuteremo noi!"
 
Ho fatto bene a confidarmi. Per me è difficile parlare delle mie questioni personali. Adesso però mi accorgo che si, Mila può essere un po’ pesante, a volte, e Yurio è decisamente pesante il più delle volte. Ma su di loro si può contare.
 
Dovrei imparare ad aprirmi di più.
 
…Yurio si batte il palmo della mano sul volto.
 
"Ugh. Uccidetemi."
 
_____________________
 
 Sull' anonimo divano di un'anonima stanza di albergo in una grande città americana, il giovane pianista dei Katsudon, estasiato, scorre freneticamente fra mille pagine internet diverse, sul suo cellulare. Ogni tanto mostra qualcosa all'altro ragazzo che gli sta seduto accanto in un apparente stato di catatonia.
 
" Tranquillo Yuri. Ora ci penso io!"
 
Katsuki Yuri si scuote dal suo torpore in 0.5 secondi netti.
 
"No, Phichit. NO..!"
 
"Ehe. Troppo tardi."
  
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