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Autore: Angie96    05/01/2017    3 recensioni
Takane è una ragazza come tutte altre: non ha superpoteri, vive la sua vita (quasi) monotona da studentessa universitaria in un mondo dove mostri di ogni genere appaiono periodicamente per creare scompiglio e un'organizzazione dove lavorano degli eroi professionisti ha il compito di eliminarli per proteggere quelli come lei normalmente, un po' come tutte le persone.
L'unica fissazione che ha è quella per un ragazzo, autoproclamatosi "aspirante eroe per hobby" aveva salvato lei ed altre persone, due anni prima, da un disastro provocato da un essere misterioso per ringraziarlo: non sa nulla di lui, neanche il suo nome, eppure prova così tanta ammirazione da cercare ogni giorno il suo visto nel registro ufficiale degli eroi iscritti all'associazione, senza però trovarlo mai.
Solo quando incontra un uomo pelato dal costume da eroe troppo normale e l'espressione apparentemente apatica, si rende conto di avere davanti la stessa persona, seppur cambiata e infinitamente volte più forte
[what if? dedicata a bridgetvonblanche ed ispirata alla sua fanfiction "i'm not a hero, not yet a villain"]
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Genos, Nuovo personaggio, Saitama, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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«Stai ancora pensando a quella storia?»
Sovrappensiero, come lo era tutte le mattine, le parole di Kumiko non le sembravano altro che il ronzio di una mosca fastidiosa, tanto che non aveva ascoltato una sola parola di quello che le aveva detto l’amica
«Hm?» aveva messo una mano davanti alla bocca, sbadigliando, mentre con l’altra mano stringeva la spallina della borsa a tracolla «Non ho capito… di quale storia stai parlando?» un sopracciglio alzato e un’espressione confusa rivolta al suo interlocutore, che stava cercando di utilizzare un quadernino per gli appunti come ventaglio, segno che in quell’afosa mattina di giugno l’estate sarebbe stata abbastanza calda da costringerle di studiare per gli esami accompagnate dalla costante presenza del condizionatore acceso; Takane quasi non ci credeva che avrebbe dovuto passare quasi tutta l’estate a studiare per la prima sessione d’esame, come se il destino le avesse suggerito che, forse, intraprendere la facoltà di lingue in una prestigiosa università della Città Z non era stata poi la migliore delle scelte, soprattutto per un tipo non proprio volenteroso di studiare, nonostante gli argomenti le piacessero e fosse anche portata in quello.
«Lo so che la mattina sembri appena uscita dal letargo, ma almeno potresti provare a ricordarti di quello che mi hai detto cinque minuti fa»
L’espressione fintamente piccata di Kumiko che, dall’alto della sua statura troppo minuta per lei, la fece quasi ridere, mentre camminavano verso la stazione del treno della città S
«Tu stavi parlando di quel misterioso tizio che due anni fa ha salvato te e delle altre persone mentre tornavi a casa da scuola… di nuovo»
Ah, l’aspirante “eroe per hobby”… dopo tutto quel tempo, Takane non aveva fatto altro che cercare chi fosse quel ragazzo con i capelli neri e in tuta che affrontava i mostri con un entusiasmo che probabilmente era degno di un eroe di classe S, nonostante lui non sembrasse iscritto all’Associazione Eroi: l’unica cosa che voleva fare, in realtà era stringergli la mano e chiedergli un autografo, anche solo per il fatto di aver deciso di “lavorare” in proprio, a discapito di ciò che succedeva a chi non era un professionista del settore.
Aveva addirittura pensato che la fissazione che provava per quel tizio fosse collegata in qualche modo ad una persona che conosceva molto bene, ma spesso aveva scacciato quel pensiero quasi forzatamente, per evitare altri problemi
«Ah, penso che lo incontrerò di nuovo, un giorno»
Magari anche oggi, aveva pensato.
 
**************

«“Attenzione, avviso d’evacuazione d’emergenza: un mostro dalle sembianze di un maiale umanoide è stato avvistato nei pressi della stazione della città S! Livello di calamità demone! Tutti i residenti nelle vicinanze e i civili presenti al punto indicato sono pregati di evacuare immediatamente la zona”»
Una voce femminile rieccheggiò tra gli altoparlanti della sala principale della stazione, ad una manciata di metri dall’uscita, causando il panico tra la gente che, per un motivo o per l’altro, aveva iniziato a spintonarle verso direzioni diverse, provocandole un enorme fastidio, tanto che era quasi sicura che avrebbe perso Kumiko se non l’avesse tenuta stretta afferrandole il braccio: quella lunga chioma nera e liscia di quella persona probabilmente troppo bassa per lei le dava quasi l’impressione di doverla proteggere nel caso il mostro fosse entrato nell’edificio.
Un lieve terremoto contribuì ad alimentare le urla della gente, mentre, in modo ovattato e nelle vicinanze, si sentiva una risata che la fece istintivamente rabbrividire: molto probabilmente delle persone erano morte e gli eroi che erano stati chiamati per occuparsi del pericolo non erano riusciti a fare assolutamente nulla per evitarlo.
In pratica, la situazione era disperata.
Le pareti in vetro ormai rotto dell’edificio avevano permesso a tutti i civili di poter vedere tutto, ma lei era ferma e immobile
«Takane, sta arrivando, dobbiamo nasconderci!» 
La voce di Kumiko era ovattata, insieme ai suoni che si sentivano attorno a lei, come se il suono del vento le avesse tolto la capacità di poter percepire il pericolo, proprio come quella volta, anni prima: ricordava di non aver mosso un muscolo, neanche quando il mostro si era ritrovato davanti a lei.         
Solo che quella volta non c’era una mano intenta a strattonarla      
«Lui arriverà anche questa volta»
Lo aveva pronunciato con un filo di voce, senza muovere un solo muscolo nemmeno quando un enorme cumulo di polvere e un ciottolo dal muro le sfiorò la guancia destra: solo una risata che la fece quasi rabbrividire e del fiato caldo davanti a sé
«Che vai farneticando, ragazzina?»
Alzò lo sguardo, quell’essere era davanti a lei, che la guardava con un’espressione tra il divertito e il sadico che lei aveva saputo decifrare fin troppo in fretta.
«Come mai non scappi? Hai così tanta voglia di morire?»
Nessuna risposta: il corpo le tremava, ed aveva la netta sensazione che, anche se quel coso l’avesse lasciata scappare, lei non sarebbe riuscita a muovere un muscolo, dalla paura.
Ormai era evidente che lui non sarebbe mai arrivato, e lei aveva solo finito per rischiare la vita per dare fiducia ad uno sconosciuto che aveva visto una sola volta e del quale non sapeva nemmeno il nome.
Sono stata una stupida.
Chiuse gli occhi, deglutendo e stringendo le mani a pugno.
 
**************
 
Un rumore assordante, simile a quello della caduta di un oggetto pesante.
Takane aprì lentamente gli occhi: davanti a lei c’era il mostro, per terra, con un enorme buco al petto e, alla sua destra c’era un uomo pelato con un costume da eroe indecifrabile per quanto era poco figo che si lamentava del fatto che, alla fine, anche quell’avversario era stato così debole da essere battuto con un singolo pugno.
«Sei ferita?»
Solo quando lui aveva aperto bocca e lo aveva visto in faccia si era accorta del fatto che, oltre ad aver fatto una figuraccia per essersi messa a fissare uno sconosciuto per un tempo indecifrabile, aveva un’aria stranamente famigliare, nonostante fosse sicura di non averlo mai visto in vita sua.
«Sto bene, ho solo qualche graffio»
Si era bloccata. Anche quella conversazione aveva un non so che di famigliare, solo che lo scambio di battute era avvenuto dalla persona sbagliata: sgranò gli occhi guardando quel viso apparentemente inespressivo, che tanto stonava con le urla gioiose delle persone che, fino a qualche momento fa, probabilmente stavano pregando che qualcuno potesse arrivare a salvarli.
E quel tizio era arrivato.
Doveva per forza essere lui, ecco perché le era sembrato di averlo già visto da qualche parte.
L’aspirante eroe per hobby che, proprio come quella volta, si era girato ed aveva iniziato a camminare lentamente verso un luogo che lei, probabilmente, non conosceva.
«C-chi sei?» disse, con un filo di voce: aveva la netta sensazione che se non gli avesse fatto quella domanda e lo avesse lasciato andare senza dire una parola, senza avere avuto la conferma che si trattasse davvero di lui, lo avrebbe rimpianto per tutta la sua vita.
«Dici a me?»
Si era fermato girandosi, ancora una volta, verso di lei, con un’espressione che non aveva saputo decifrare
«Io sono uno che fa l’eroe per hobby»  





L'angolo dell'autrice:
Ah, che bello essere pseudo-libera da esami e scrivere cose a caso su OPM perché sì.
Giuro, non avevo mai pensato di far diventare la fic di bridget una vera e propria long e, a dire la verità, l'idea di mettere Takane proprio all'inizio della storia del manga mi è venuta solo dopo, anche se sono quasi contenta di come questo prologo sia venuto, e dico "quasi" perché avrei voluto che uscisse con qualche descrizione in più e scritto un po' meglio, ma a quello ci penserò più avanti.
Intanto vi lascio anche la fic da cui Takane è cicciata fuori, anche se sarebbe spoiler, per come ho iniziato (ma se volete, leggetela comunque), la potete trovare qui 
Vi ringrazio in anticipo per aver letto 'sta roba!
Un abbraccio, 
Angie 96
   
 
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