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Autore: threeisaperfectnumber    07/01/2017    2 recensioni
Baekhyun vive una vita troppo enorme per lui, mentre i demoni nella sua testa non gli consentono di venirne a capo.
È così che lo trova Chanyeol, quando sfonda la porta di camera sua, una nevosa sera d'inverno.
||Chanbaek;Chanyeol/Baekhyun||
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"Don't create limitations"
-grazie di tutto


 

La stanza non era il massimo dell'ordine, al momento, ed era troppo piccola per altre persone, ma stranamente loro due ci calzavano a pennello.
Baekhyun era davanti ad uno specchio, i capelli della sua frangia non gli coprivano più gli occhi, aveva ripreso peso ed i suoi zigomi erano di un rosso tenue, sano. 
Chanyeol era dietro di lui, lo abbracciava per la vita e, per la prima volta, non aveva l'istinto di scostare le mani dell'altro, che erano unite sul suo stomaco. 


Poi tutto tacque, Chanyeol gli sussurrò in un orecchio.


 

"Togliti i vestiti, amore mio. 
Non essere timido, sei così bello. 
Sei così bello"

 

Forse il tempo aveva preso a vorticare anche per Baekhyun.


 

Take off your clothes, you're right
 

Baekhyun non aveva specchi nella sua grande casa di periferia. Viveva confinato nella sua stanza dalle pareti bianco candido, al centro dell'enorme letto, mentre il tempo sembrava scorrere, ma solo fuori la porta di camera sua.
 

Baekhyun semplicemente viveva una vita troppo grande per lui, piccolo com'era e stanco, si svegliava senza svegliarsi affatto, mangiava porzioni troppo grandi che non mangiava, ed i suoi vestiti erano minimo di cinque taglie più grandi.


C'era un mondo, fuori quella porta e Baekhyun ne era consapevole, ma non voleva pensarci.
I suoni che arrivavano da fuori erano ovattatati, sentiva la voce di sua madre che gli pregava di uscire.


Scusa, mamma, non ce la faccio


Baekhyun aveva sempre freddo e non bastavano le mille, infinte, grandi coperte che lo avvolgevano. Il freddo che lo attanagliava era un freddo interno. 
Un freddo che chiude in gabbia il cuore.


E Dio solo sa quanto desiderasse essere diverso, essere mille altre persone al mondo, ma non se stesso.


Era consapevole del fatto che sua madre, al piano di sotto, piangeva almeno ventitré ore su ventiquattro. Era consapevole di star deludendo tutte le aspettative, ma proprio non riusciva a farne a meno. 
L'insicurezza se lo mangiava vivo, ed i demoni nella sua testa non gli consentivano di venirne a capo.


Baekhyun era sempre troppo piccolo rispetto gli altri, ed ormai non ci provava nemmeno più ad essere come lo volevano. Semplicemente si rannicchiava al centro del suo letto, con le braccia intorno a se, per sentirsi al sicuro.


Chanyeol lo trovò esattamente così, quando sfondò giù la candida porta di quella camera, che quasi si confondeva col resto delle pareti colorate di bianco. 
Era, ormai, sera inoltrata e fuori c'erano minimo tre gradi sotto zero, la neve ricopriva tutto.
Ma Chanyeol sfondò la porta, proprio quella sera, portando dietro di se un fascio di luce. 
E Baekhyun, quasi si vergognò di se stesso, quando, semplicemente, si accorse di aver dimenticato persino il suo volto.


Non riuscì a dire nulla prima di svenire, comunque. Il suo viso era una maschera di impassibilità mentre Chanyeol se lo caricava in spalla portandolo fuori. 
E mentre lo stringeva protettivo, Baekhyun si accorse che il ragazzo era il fuoco che gli brucia ogni singolo arto, ogni singola porzione di pelle.
Poi decise finalmente di lasciarsi andare, le forze gli vennero meno.


Si svegliò e la prima cosa che notò fu che quell'emicrania lo avrebbe ucciso prima o poi, ma non ci fece poi tanto caso, abituato, ormai. 
Poi si guardò intorno e la seconda cosa che notò furono le forti luci, che rendevano le pareti asettiche dell'ospedale di un bianco accecante. Non badò molto nemmeno a quell'aspetto, comunque, abituato anche a quello. 
Poi notò la flebo e, per ordine, fu la terza cosa che vide. Flebo per nutrirlo, probabilmente, per idratarlo, visto che non lo faceva autonomamente da giorni. 
La quarta cosa che vide, invece, fu l'enorme faccione preoccupato del suo migliore amico e, più accecante del bianco di quella stanza, furono solo i suoi capelli: rosso fuoco.


Tipico..


Ma non ebbe tempo di pensarci, quando le sue braccia lo cinsero, stringendolo forte.


"Baekhyun, cristo!" riesce ad udire solo queste parole, seguite da molte altre incomprensibili e dai singhiozzi di sua madre, stretto com'è a Chanyeol.
"Cosa avevi intenzione di fare, mh? Volevi rimanerci secco? Stupido! Ci è mancato poco così. Stupido. Stupido." continua a ripetere tra le lacrime, mentre lo stringe.


Voleva davvero rispondergli, avrebbe dato qualsiasi cosa pur di rassicurarlo. Di dirgli che no, non voleva morire, solo che non si sentiva all'altezza, per nessuno di loro.
Ma decise di risparmiare le parole per dopo e, semplicemente, tremante, alzò il braccio, prendendo ad accarezzargli i capelli, sentendolo subito sciogliersi sotto le sue carezze.


In quelle due settimane, comunque, Chanyeol non lo lasciò un attimo, restando con lui anche di notte, quando la presenza di sua madre non era consentita.
Gli tenne la mano tutto il tempo, assicurandosi che mangiasse fino all'ultima razione di cibo che gli veniva portato.


"Ti poterò a mangiare al Mcdonalds appena uscirai di qui, te lo prometto. Ci andremo insieme e ti guarderò mentre divorerai il tuo Big Mac enorme" dice il gigante, speranzoso, come sempre.
"Sai che questa è una cosa tremendamente inquietante, vero?" gli dice Baekhyun, ridendo.


Poi era uscito dall'ospedale e sua madre aveva invitato Chanyeol a trasferirsi a casa loro per un periodo di tempo, visto che la casa era enorme e di stanze ne avevano, per lui. 
Stanze che comunque il più grande non avrebbe utilizzato.


Baekhyun semplicemente si abituò a non dormire più solo, sotto a millemila enormi coperte, ma sul petto del suo migliore amico.


Chanyeol ogni notte gli faceva mille promesse e gli raccontava di mille sogni  che avrebbero realizzato insieme una volta che il più basso si sarebbe rimesso in sesto.


"Ti porterò al mare Baek, poi staremo sulla spiaggia fino a notte fonda. Guarderemo le stelle, anche se penso che mi metterò a guardare te." Ridacchia, per poi continuare, tornando serio
"Sai hyung, anche le stelle sembrano piccole, ma alcune brillano più del Sole. E tu sei una di quelle.
Brilli, hai sempre brillato."


Si baciarono la prima volta dopo due mesi dalla dimissione dall'ospedale. 
Fu inevitabile, come lo scontro di due comete. Le loro labbra si scontrarono con la stessa violenza. 
Quello delle labbra di Chanyeol era un sapore misto tra fragole e cioccolato, capaci di creare assuefazione in Baekhyun, che non ne aveva mai abbastanza.


E poi si sapeva, l'amore generava amore e con esso, altri mille modi di sperimentarlo.


L'inverno era quasi finito e dei muri di Baekhyun ne rimavano solo i più forti, i più difficili da buttare giù.


È sera e Chanyeol è sopra di lui che lo bacia in modo strano, più passionale. Lo morde con più forza, lo stringe in modo diverso. Gli piace, certo, ma i campanelli d'allarme della sua testa gli si accendono uno ad uno, come fiammiferi sfregati sulla carta. 
Poi il gigante continua, facendo scivolare le mani sotto la sua maglia e, come scottato, Baekhyun balza all'indietro portando Chanyeol a cadere con un tonfo sordo sul materasso dietro stante.
Per il più piccolo è inevitabile, poi, rannicchiarsi su se stesso, con le braccia intorno al proprio corpo, chiedendo all'altro di andarsene immediatamente da lì.


Chanyeol non si arrese nemmeno quella volta, però, accompagnando l'altro per mano, mentre affrontavano insieme uno dei periodi più difficili della convalescenza di Baekhyun, più difficile anche del riuscire a farlo mangiare.


Chanyeol, dal canto suo, gli stava vicino come meglio poteva, dicendogli che andava bene così e che il sesso non era tutto.


Ma no, niente andava bene così.


Baekhyun era fortemente convinto di amare Chanyeol, si fidava di lui, ma allora perché? Perché non riusciva a lasciarsi andare?
Spesso, dopo aver provato e riprovato, tra le lacrime gli urlava di andarsene e non tornare mai più.

 

"'Non ti merito Chanyeol, 
non riesco nemmeno a soddisfarti come vorrei, vattene, per favore."


E puntualmente Chanyeol si arrabbiava, perché Baekhyun era la cosa migliore gli fosse mai capitata e non lo avrebbe cambiato per nessuno mai, al mondo.


Arrivò l'estate e, con essa e le ciliegie appena maturate, i muri di Baekhyun cominciarono a solcarsi a suon di baci, mano nella mano con Chanyeol.


"Baekhyun, voglio portarti a casa mia, ho una sorpresa per te."


E Baekhyun sorrise felice, perché casa di Chanyeol non la vedeva ormai da qualche anno e gli mancava quel calore tipico della sua famiglia.


Ma quel giorno, Baekhyun non aveva un appuntamento coi genitori di Chanyeol, nè con qualcuno in generale.


Baekhyun quel giorno si sarebbe confrontato con se stesso.


Chanyeol lo bendò, per l'occasione, guidandolo di sopra per ogni singolo gradino. 
Baekhyun sentì una porta aprirsi, ed il familiare odore del suo ragazzo gli inondò le narici. Capì di essere nella sua stanza, quindi. 
Sentì, poi, l'altro portarlo giusto al centro, per poi fermarsi. 
Ma, la vera sorpresa, fu quando Chanyeol cominciò a parlargli, non sbendandolo ancora.


"Ho aspettato questo momento per quasi un anno, da quando ti ho trovato quasi in fin di vita su quel dannato letto in casa tua. Solo allora mi sono reso conto di quanto tu fragile fossi e ti chiedo scusa per non essermene accorto prima.
Mi sono innamorato di te nello stesso modo in cui sono sbocciati i fiori questa primavera ed ho cercato, a modo mio, di riportare ogni singolo colore nella tua vita forse da qualche tempo troppo incolore."
Si fermò un attimo perché ormai le lacrime gli appannavano la vista, mentre quelle di Baekhyun inzuppavano il tessuto di stoffa che gli ricopriva gli occhi 
"Quello che voglio dirti è che ti amo come non ho mai amato nessuno e se da domani ti sentirai anche solo un po' insicuro, guardati allo specchio. Guardati come ti guardo io. Amati come ti amo io."

 

Poi sciolse la benda, girandolo.
Baekhyun ci mise un po' ad abituarsi alla luce, ma non abbastanza da non capire di essere davanti ad uno specchio dai bordi coloratissimi e che, dietro di lui, Chanyeol stava sorridendo ed il suo sguardo era indecifrabile.


Decise di affrontare le sue paure rivolgendo lo sguardo verso il suo riflesso e giurò di sentire fino all'ultimo mattone dei suoi muri cadere, sfracellarsi al suolo, cedere all'enorme terremoto che stava sconquassando il suo cuore.
 

Ora sento, tocco, vivo..


Una scintilla negli occhi era tutto quello che bastava, mentre si guardava e si innamorava di ogni centimetro di se stesso.


"Togliti i vestiti, amore mio. 
Non essere timido, sei così bello. 
Sei così bello."
















 

*************
Che dire, dopo un blocco di quasi due mesi, im back(?). Non so come mi sia venuta fuori e probabilmente non sarà un granché, ma ci ho provato davvero tanto. Mi sono ispirata alla canzone di Imany "don't be so shy", penso mi rispecchi molto, comunque.
In ogni caso, fatemi sapere cosa ne pensate, per me è importante.
Un bacio, alla prossima.

Preziosa❤

  
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