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Autore: Goten    27/05/2009    72 recensioni
I miei sensi si allertarono improvvisamente.
<< Che cosa è questo odore?! >> Esclamai voltandomi verso i miei fratelli, mentre un lampo illuminava a giorno l'intera radura.
Tutti quanti stavano annusando l'aria, vedevo chiaramente nei loro pensieri lo stupore per quello strano aroma. L'odore arrivava da li, ma di chi era quella sciarpa?
<< Un'umana è stata qui?! >> Sibilò a bassissima voce Rosalie, stupita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Bene, siamo giunti all'ultimo capitolo! Io non so davvero come ringraziarvi per i commenti e per la compagnia che mi avete dato durante tutto questo tempo! ^_^ Sono molto felice che le mie storie vi piacciano! ^^
Nell'ultimo capitolo vi ho detto che vi avrei dovuto svelare un piccolo segreto, ed eccolo qui: voi tutte adorate le frasi che Edward dice in tantissime mie ficci, se non in tutte. Quelle frasi così particolari, sono di un ragazzo Inglese che esiste davvero e che abita qui in Italia. Quelle parole, sono quelle che lui confessa e dice sempre alla sua fidanzata. Non vi dico dove si possa trovare, perché vorrei evitare che organizzaste pulman di ricerche... ehehe^^ Ebbene, abbiamo in Italia un gentleman che è caratterialmente la copia spudorata di Edward Cullen. Io ammetto di non averlo mai visto, ma da quello che la sua ragazza mi racconta... bé... credo proprio che mi ci vorrebbe un secchio per la bava se un giorno lo incontrassi!^^ E non parlo solo della pelle pallida come la neve che ha in comune con il nostro vampiro adorato!
Detto questo, ora vi lascio leggere l'ultimo capitolo in santa pace ^^ e per chi mi ha chiesto se ho già pronta un altra storia, la risposta è si. Ne ho 4 in cantiere; 3 Bella Edward e una Jasper Alice. Le stò scrivendo in contemporanea, quindi, credo di riuscire a postare la prima di queste per la settimana prossima. Quindi, credo che per lunedì avrete il primo capitolo della nuova storia. ^_^
Ora davvero vi lascio leggere in pace! Un bacione e ancora Grazie di cuore per il vostro affetto. Ciao Goten^^

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Capitolo 18


Rientrammo che era quasi l'alba, dopo lo strep tease, alla fine ci eravamo concessi anche una serata solo fra di noi, a caccia nella foresta. Sapevo che probabilmente Alice aveva visto tutto, perciò mi aspettavo in qualunque momento un suo ricatto!

Scivolai in casa, seguendo la scia del profumo di Bella, ogni secondo che avevo passato lontano da lei, era stato veramente doloroso.

Aprii la porta della mia stanza e non potei evitare di sorridere. Era li, tutta infagottata nel grande copriletto dorato. Sembrava un piccolo pulcino. Il mio piccolo pulcino.

Ancora un paio di giorni e Bella sarebbe stata mia moglie!

Edward. Mi voltai verso il corridoio, Alice mi stava guardando. Intanto che dorme, vieni che ti finisco l'abito.

Annuii, anche se avrei voluto passare del tempo con lei.

Passai almeno venti minuti buoni con Alice, ma non potevo lamentarmi, il suo stile e la sua bravura nel cucire abiti erano incredibili.

<< Fatto! Ora sei libero. >> Mise via il metro, chiudendolo nel cassetto. In quel momento ebbe una visione, Bella che si svegliava dal suo sonno. Si sveglierà a momenti... E questo mi fece venire in mente un ottimo modo per augurarle il buon giorno. << Si, le piacerà. >> Esclamò Alice, battendomi una pacca sulla spalla.

Senza pensarci due volte, scesi dalle scale, notando a mala pena i miei fratelli, seduti sul divano con in mano un metro. Non mi interessavano le loro discussioni sulle misure, adesso, volevo solo augurare un buon giorno al mio amore.

Presi a far scorrere con calma le mie dita sui tasti in avorio, la melodia di Claire de Lune si sparse per la casa, chiusi gli occhi, lasciandomi trasportare dalle note dolci e malinconiche.

Concentrai i miei sensi sul battito calmo e regolare del suo cuore, mi sarebbe mancato in futuro... ah, il futuro. Quante vole mi ero soffermato nell'immaginare me e Bella assieme in questi giorni?! Tantissime volte! Eppure, non ero mai sazio di quelle visioni.

Sentii il rumore di stoffa scivolare, la mia piccolina si era svegliata e si stava alzando.

Continuai a suonare, mentre le voci dei miei fratelli attirarono la mia attenzione quando pronunciarono il nome di Bella.

<< Per me è così! >> Disse serio Emmett, sempre con quel metro in mano.

<< Ma no, è impossibile. >> Sospirò Jasper, anche lui serio. Che diavolo stavano facendo?

Lo vidi prendere in mano l'attrezzo e allungarlo ancora di un paio di centimetri. << Ecco, io credo che sia così! >>

Emmett sghignazzò. << Io scommetto di no. >>

<< Cosa vuoi scommettere? >> Oddio, se scommettevano era una cosa seria...

<< Comunque, dobbiamo poi chiedere conferma a Bella. >> Sentenziò Emmett, seguito da un cenno di assenso di Jasper.

Cosa dovevano chiedere a Bella?

<< Lo chiedo io o lo fai tu? >> Domandò Jasper, mettendo il fermo al metro sulla misura di trenta centimetri.

<< Lo faccio io. >> Esclamò Emmett, felice come una pasqua.

Alzarono lo sguardo quando udirono i passi leggeri di Bella scendere le scale, Emmett si alzò per andarle incontro, in quel momento gelai... Bellina scusa, ma quanto è lungo quello di Eddy? Questa era la domanda seria che dovevano porre al mio angelo?!

Ruggii incontrollato! << Non ci provare! >> Alzai la voce di parecchio, facendo sobbalzare dallo spavento il mio piccolo pulcino.

<< Edward... ? Che succede? >> La sua voce, così impregnata di ansia, mi riportò alla realtà. Mi avvicinai sibilando contro i miei due fratelli, sfidandoli con gli occhi a provare anche solo a muovere un muscolo.

Presi la mano di Bella e l'aiutai a scendere gli ultimi gradini. << Edward, che sta succedendo?! >>

Posai un braccio attorno alle sue spalle, dandole un bacino sulla tempia. << Niente, i due idioti volevano farti una domanda molto stupida! >>

<< Oh. >> Rispose solo, aggiungendo poi. << Jasper, Emmett... non lo so e anche se lo sapessi, non ve lo direi. >> Si strinse contro me, lasciandomi colpito.

<< Ma tu... cosa... >> Balbettai confuso.

<< Alice mi ha detto... >> Arrossì sulle guance. << ... cosa mi avrebbero chiesto. >> Finì ancora più rossa.

Quella forte scarica che avvertii dentro di me, aveva solo un nome: imbarazzo!

Lo sbuffo di Emmett attirò nuovamente la nostra attenzione. << Proprio non vuoi condividere con noi questo segreto? Abbiamo una tabella da compilare sai... noi maschi Cullen, dobbiamo essere all'altezza di certe aspettative e... >>

Presi Bella in braccio e schizzai fuori di casa, prima che Emmett potesse finire il suo assurdo discorso e prima di far rimanere vedova mia sorella Rosalie.

Mi fermai in giardino, la risata contenuta di Bella non poté evitare di farmi sorridere. << Sono due idioti, scusali. >>

Mi regalò un delizioso bacio leggero sulla guancia. << No, sono simpatici. >> Scese dalle mie braccia e camminammo tranquilli per il giardino. << Allora, domani è il grande giorno. >> La sua voce era insicura.

<< Certo. >> Ribattei io con sicurezza. << Non avrai cambiato idea? >> Scherzai, ma vedendo il suo mutismo, il gelo si impossessò di me. << Bella? >> Deglutii il veleno. << Non hai cambiato idea, vero? >> La fermai mettendole le mani sulle spalle.

Lei sospirò. << Edward, io... non sono sicura che sia giusto, per te. Insomma, tu hai davvero intenzione di prenderti cura di me per sempre? Non è giusto nei tuoi confronti... io. >>

<< Quello che dici è assurdo e stupido! >> Sbottai leggermente arrabbiato. << Io ti amo, Bella! E voglio che tu sia mia moglie! Per sempre! >> L'abbracciai stretta a me, le sue braccia mi circondarono gentilmente. << Allora, vuoi ancora essere mia moglie? >> La speranza impregnava la mia voce.

<< Si, per sempre. >> Questa volta, sentivo sicurezza nella sua voce e questo mi rese finalmente più tranquillo. Sciolsi l'abbraccio continuando a tenerle la mano. << Non mi hai ancora raccontato cosa avete fatto per l'addio al celibato! Dove siete andati tu e i ragazzi? >>

In quel momento divenni seriamente ancora più pallido. << Oh... non abbiamo fatto niente di interessante... >> Divagai, sperando di trovare alla svelta qualcosa per distrarla.



<< Edward basta! Seriamente! Mancano solo poche ore alla cerimonia! Stai tranquillo! Alice e Rosalie sono da lei, sua madre e il suo nuovo marito sono arrivati, sta andando tutto bene! La vuoi smettere di essere così agitato?! >> Esclamò stanco Jasper.

Carlisle mi stava sistemando il colletto della camicia. << Ecco, adesso sei a posto. >>

Lo guardai di sottecchi. << Hai eseguito alla lettera gli ordini di Alice? >>

<< Ovvio, non voglio che mi scateni una guerra in casa. >> Rispose come se fosse una cosa normale.

Lo guardai male e sospirai frustrato per l'ennesima volta. Esme stava finendo di sistemare il giardino e Emmett le stava dando una mano. Tutto era perfetto, aspettavamo solo la sposa.

Rimasi immobile nella sala, osservando distrattamente tutto quello che mi avveniva attorno, la mia mente era ferma su un solo particolare; Bella stava arrivando, presto sarebbe stata mia moglie!

Sobbalzai quando la mano di Jasper mi afferrò una spalla. << Edward, calmati. >> Gli ringhiai contro. << Rilassati, è il momento... andiamo. >>

Cosa?! Era già il momento?! Oddio! Lo seguii meccanicamente fuori posizionandomi agitato sotto l'arco di rose, pochi attimi dopo, sentii l'auto che portava la sposa fermarsi e il fruscio del vestito di Bella strisciare sull'erba. Basta! Non resistetti più, sbirciai nella mente di Alice. Bella era semplicemente divina. L'abito bianco la fasciava e rendeva veramente eterea, i soffici capelli raccolti in una morbida acconciatura con qualche boccolo cascante.

Era mia! Tutta mia! Sorrisi come un imbecille! Ma gelai invece quando vidi Tanya andarle vicino. No! Non adesso! No! No! Perché Alice non faceva nulla per fermarla?! Anzi, la guardava sorridente!

<< Bella. >> La chiamò la vampira

<< Tanya. >> Rispose senza scomporsi.

La vidi tramite la mente di mia sorella avvicinarsi e abbracciare la mia futura moglie. << Tu e Edward siete legati, non posso farci nulla... >>

Tranquillo Edward, l'avevo previsto. Tirai un sospiro di sollievo. L'agitazione tornò dentro di me quando vidi Bella avanzare abbastanza sicura, accompagnata da suo padre verso di me.

La cerimonia, così come il pranzo e il resto si svolse senza alcun intoppo. I licantropi festeggiavano assieme ai vampiri, una cosa che sarebbe rimasta nelle leggende, sicuramente!

Bella venne presentata a tutti come la nuova signora Cullen, era delizioso vederla sorridere e ballare assieme a suo padre.

<< Ricordatevi che fra poco dovrete andare... >> Mi sussurrò Alice. Annuii, senza mai togliere lo sguardo dalla mia bellissima moglie.

Con una certa trepidazione mi alzai e la raggiunsi. << Scusami, Charlie. >> Il mio ormai suocero, mi fece posto, lasciandomi la mano di Bella. << E' tempo per noi di andare. >>

Il padre di Bella rise. << Giusto! La luna di miele! Non mi avete detto ancora dove andrete! >> Mise una mano sulla mia spalla.

<< Oh, è una sorpresa, ha organizzato tutto Alice. >> Lanciai uno sguardo complice a mia sorella, che rispose con un cenno della mano.

<< Capisco, bé ragazzi, che dire... buon viaggio... >> La sua voce si stava spezzando. << La mia bambina... >> Cercò di darsi un contegno, ma quasi fallì quando Bella ricambiò il suo abbraccio.

<< Ti voglio bene papà. >>

Sapevamo benissimo che non ci sarebbe stato alcun viaggio di nozze. Esme aveva sistemato per noi una casetta nascosta nel bosco, l'ideale per la trasformazione di Bella.

Quella notte, quando la raggiungemmo, pensai a tutto quello che da quel momento in poi avremmo affrontato. C'era una cosa che non avevo mai accennato a nessuno. La vaga speranza che il mio veleno, potesse in qualche modo donare nuovamente la vista alla mia piccola umana.

<< Ti aiuto, aspetta... >> Le sussurrai, sciogliendole i lacci del suo abito. << Sei bellissima. >> Mormorai guardandola mentre la stoffa cadeva giù e il corpo di Bella si rivelava a me.

Sembrava davvero una bambola di porcellana. Il tenue rossore sulle sue guance la rendeva ancora più perfetta.

Le sue mani raggiunsero il mio trace, scivolarono su, verso il mio viso e quando lo trovarono, mi attirò a se, donandomi un bacio carico di passione.

La mia giacca e la camicia, caddero sul pavimento, così come le mie scarpe, le mie calze ed i pantaloni.

Le mie mani si allacciarono dietro la sua schiena, facendola avanzare verso di me. Il suo corpo era premuto contro il mio. Non riuscii ad impedire ad un sibilo di piacere di uscire dalle mie labbra. << Ti voglio. >> Le sussurrai sulla spalla, facendole scorrere le labbra sulla sua pelle calda, bollente.

<< Prendimi. >> Sussurrò con voce spezzata. E a me non bastò sentire altro.

I laccetti del suo intimo vennero strappati dalle mie lunghe dita, Bella era li, davanti a me... nuda solo per me.

Quella notte ci unimmo per la prima volta e quando arrivammo all'apice del piacere, fu questione di un secondo, i miei canini trovarono il loro posto sul suo collo, affondando nella sua pallida carne. Il sapore del suo sangue mi scivolò giù nella gola, gustoso, invitante, dolce. Leccai a ferita che gli avevo inferto, chiudendola e lasciando che il veleno dei miei denti entrasse in circolo. << Ti amo, Bella. >> Le sussurrai con gli occhi neri come la pece, mentre con il poco autocontrollo che mi era rimasto, trovai la forza per adagiarla sul letto. << Starò con te, fino alla fine. >> Le baciai la mano pallida, attendendo al suo fianco il suo risveglio.



Tre giorni e tre notti passai seduto accanto a lei, vederla dimenarsi dal dolore, mi faceva credere che forse non era stato giusto nei suoi confronti quello a cui l'avevo dannata. Sospirai pieno di ansia e angoscia, il suo cuore aveva preso a battere talmente forte da essere quasi assordante. << Forza Bella, sono qui... >> Le sussurrai ancora, mentre la mia mano teneva stretta la sua.

La mattina del quarto giorno, finalmente il silenzio. Il suo cuore aveva smesso di battere. Trattenni il respiro. E adesso? Cosa sarebbe successo?

<< Bella?... Bella, amore... sono Edward... >> Presi un altro piccolo sorso di aria. << Bella... apri gli occhi. >>

Appena finii di pronunciare quelle parole, vidi le sue palpebre sollevarsi. Quegli occhi tanto profondi e calmi erano spariti, sostituiti da due occhi rossi.

<< Bella, mi vedi? >> Sapevo di dover essere forte, ma l'angoscia non voleva abbandonarmi.

Il suo viso si voltò verso di me, le sue mani, ci misero meno di mezzo secondo per depositarsi sul mio volto. Le lasciai vagare, aspettando, fremendo... << Edward...? >>

Sorrisi. Mi aveva riconosciuto! << Ciao amore mio. >>


Eravamo a settembre, io avevo tecnicamente perso l'anno precedente, troppe assenze. Ma questo mi diede modo di rincominciare la scuola assieme alla mia dolce moglie.

Quando arrivammo il primo giorno a bordo della mia Volvo, sentii tutti i pensieri rivolti prima a me, poi a lei. Dovetti trattenere un ringhio di rabbia e possesso.

Bella, non sapeva nulla di quello che pensavano, i suoi occhi osservavano solo me. I suoi bellissimi occhi dorati mi guardavano e mi lanciavano promesse misteriose. Ogni giorno che passava, sentivo il mio amore per lei crescere sempre di più.

<< Andiamo? >> Le dissi sorridendole.

Annuì un po agitata. << Vorrei avere a portata di mano il potere di Jasper. >> Ammise, entrando nell'edificio.

Ci recammo alla nostra prima lezione; biologia. Prese un piccolo respiro prima di entrare, io le sorrisi incoraggiante. << Sarai bravissima! >>

Entrammo sotto lo sguardo attento di tutti, in pochi sapevano che delle nostre nozze, ma confidavo che fra poco, tutta la scuola ne sarebbe venuta a conoscenza.

<< Professore, siamo Edward e Isabella Cullen. >> Dissi, consegnandoli un foglietto.

<< Ah si... sedetevi li. >> Indicò due banchi vuoti.

Sapevo perfettamente che tutti i maschietti non vedevano l'ora di avvicinarsi a lei, ma ci avrei pensato io a tenerli lontani.

Durante le varie ore, prima del pranzo, vagai nelle loro menti, in tantissimi credevano che fossimo fratelli, quanto si sbagliavano... gli avrei dato motivo di girare al largo da MIA moglie! Dovevo solo creare il momento buono... e bingo! Eccola li! Jessica Stanley!

<< Bella, vieni, andiamo a pranzo. >> Le dissi, prendendole la mano.

In mensa, parecchi occhi si voltarono su di noi, Jessica si era seduta ad un tavolo abbastanza gremito di gente; ottimo. Tirai con gentilezza la mia metà verso quel tavolo.

<< Scusate, possiamo sederci con voi? >> Domandai suadente.

Lo sguardo adorante che ci rivolsero tutti, bastò per evitare che uccidessi immediatamente i maschi che sostavano li. Certe cose la mia Bella le faceva solo con me!

<< Oh ma certo. Ciao, io sono Jessica. >> Ci salutò immediatamente, felice di aver sotto mano i due nuovi arrivati.

<< Io sono Edward. >> Le risposi amichevole.

<< Bella, molto piacere. >> Sorrise impacciata.

Presi la mano del mio amore, baciandogliela davanti a tutti.

Sono un po troppo intimi per essere fratelli. Questo era il pensieri di quel ragazzino seduto accanto al mio tesoro; Mike Newton.

<< Mike Newton, molto piacere, loro sono Tyler, Eric e Angela. >> Prese la parola il biondino.

Salutammo tutti cercando di essere il più umani possibile.

<< Allora, come vi sembra il vostro primo giorno? >> Domandò Angela. Le lessi la mente e fra tutte era quella più meritevole fra loro. Senza contare che sapeva la verità, lei sapeva del matrimonio mio e di Bella, suo padre ci aveva sposato; il sig. Weber.

<< Bene, io e Bella ci stiamo ambientando. >> Sorrisi al mio amore che prontamente mi diede un bacio sulle labbra, facendo inorridire i nostri compagni.

<< Allora è vero. >> Esclamò felice, Angela. << Hai riacquistato la vista! Sono molto felice per te Bella. Tuo padre l'aveva detto al mio. >> Era seriamente felice per lei.

<< Grazie a Edward. >> Mi guardò dolcemente. << E' merito suo se ho riacquistato la vista. >>

Jessica si schiarì la voce. << Scusate, potete spiegare anche noi? >> Il suo sguardo era confuso, così come i suoi pensieri. Lasciai che fosse Angela a spiegarle, mentre io mi perdevo nuovamente negli occhi della mia dolce compagna.

<< Bella. >> E la indicò. << E' la figlia dell'ispettore Swan. >>

Jessica la interruppe. << E allora perché si chiama Isabella Cullen?! >> Diede voce ai pensieri di tutti.

<< Perché in primavera, io e Bella ci siamo sposati. Ora lei è la signora Isabella Cullen, mia moglie. >> Finii io, alzandomi dal tavolo con Bella e lasciando che Jessica spargesse la voce per tutta la scuola.

Quando arrivammo a casa, trovammo come sempre tutta la famiglia ad attenderci.

<< Avrai fatto bene a dire a tutti di noi? >> Domandò dubbiosa Bella.

La presi fra le mie braccia baciandola passionalmente. << Fidati, è stata un ottima idea... signora Cullen. >>

E tornai a dedicarle tutta la mia attenzione e tutto il mio tempo, per l'eternità.


FINE

   
 
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