Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: tomboyx    08/01/2017    0 recensioni
La morte è inaspettata, cruenta, affascinante; ero pronto ad affondare in quel profondo sonno da cui non mi sarei mai più svegliato.
La vista offuscata, il batto cardiaco veloce, il respiro affannoso.
Un taglio, due, tre; il sangue rosso che scorre, i segni sulla pelle bianca.
Quattro tagli, cinque, sei; il bianco diventa rosso e tutto diventa nero.
Un tonfo, un respiro, un sussurro.
Un volto, un sorriso, una parola.
© -tomboyx
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sento il corpo intorpidito, la mente vaga in posti oscuri a me sconosciuti. La voce di mia madre rimbomba lontana nelle mie orecchie, mentre un oblio coccola il mio essere; un calore mi stringe a sé, facendomi sentire come un neonato.
La stretta si fa più debole, il mio corpo sprofonda; cade sempre più giù ed i miei occhi sono chiusi, assaporo la sensazione del vuoto. 
Un formicolio inizia ad infastidirmi; una smorfia, un gemito, un respiro.
Il gelo torna attorno a me, facendomi sentire abbandonato e solo. La paura avvolge il mio corpo ed incontro la luce.

Sono vivo.

________
 

Il ticchettio dell'orologio non smetteva di rieccheggiare nelle mie orecchie, causandomi un mal di testa al limite della sopportazione. Il medico davanti a me - anzi, lo psicologo - non smetteva di osservare il mucchio di fogli disordinamente posati sulla superficie della sua scrivania.

Mi trovavo nel suo ufficio da quasi un'ora, ma tutto ciò che mi fece fare fu riempire inutili questionari sulla mia vita e sui miei sentimenti. 
Mi guardai attorno, cercando di trovare una scusa per poter uscire da quel posto, ma una sensazione di panico e di gelo prese luogo dentro di me; in un angolo buio della sala, i suoi occhi neri mi osservavano attento.

Notando la mia attenzione nei suoi confronti, un sorriso malefico si dipinse nel suo volto, causando brividi nel mio corpo. Le mie mani iniziarono a sudare, ed il mio cuore battere all'impazzata.

È da quel giorno che quella strana figura mi osservava, senza fare nulla. 
Provai a parlarne con mia mamma, ma liquidò la faccenda velocemente.
Saranno gli effetti collaterale degli antidepressivi, ripeteva lei.

Ma io, so che non era così. Quella figura era reale, con quei profondi occhi pece, la pelle pallida ed il corpo magrolino. 
Volevo avvicinarmi a lui, sapere chi fosse, ma qualvolta che ci provavo la paura bloccava il mio corpo. Allora, decisi di aspettare che sia lui a muoversi per primo. Ma l'attesa, come un orologio rotto, sembrava non voler mai raggiungere la mezzanotte. Il ticchettio infinito, rimbombava nelle mie orecchie, aumentando l'ansia mista alla paura rendendo la mia mente sempre meno stabile ed il sorriso della figura più grande.

Un giorno, mi svegliai sentendo una strana sensazione di pressione sul mio corpo; aprii gli occhi lentamente, pregustando la calma che regnava in camera mia. Ma un urlo soffocato uscì dalla mia bocca, quando le mie palpebre aperte rivelarono la strana figura sopra di me.
Lui, accarezzò il mio volto, per poi scomparire improvvisamente facendo disperdere il suo corpo in tantissime farfalle nere.

   
 
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