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Autore: Zomi    09/01/2017    4 recensioni
Marco non era un amante delle feste in generale.
Il caos dei parenti per casa, lo scambio di regali obbligatorio, il prolungato contatto fisico tra abbracci, strette di mano e baci stampati sulle guance.
Era tutto un po’ troppo eccessivo e sentimentale per i suoi gusti, e l’arrivo dell’epifania “che ogni festa porta via”, era un vero e proprio toccasana che gli regalava la certezza che il periodo dell’anno da lui meno sopportato era giunto al termine e con esso anche lo scambio di abbracci e lo sforzarsi di apparire più emotivo possibile.
Cosa non facile per un tipo come Marco, così abituato a controllare le sue emozioni e ad elargire a ben poche persone scelte il suo affetto.
Persone tra cui vi era anche Izo, il suo ragazzo, a cui invece le feste piacevano fin troppo.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izou, Marco
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Fan Fiction senza pretese nè senso ispirata ai prompt di Annapis sul forum Fairy Piece.

Prompt scelti:
1.Calza verde a pois marroni.
5. Carbone, non di zucchero
10. Sicuri che la befana non sia una grande pervertita?

 
 



 
LA CALZA PER LA BEFANA DI IZO
 
 

Marco non era un amante delle feste in generale.
Il caos dei parenti per casa, lo scambio di regali obbligatorio, il prolungato contatto fisico tra abbracci, strette di mano e baci stampati sulle guance.
Era tutto un po’ troppo eccessivo e sentimentale per i suoi gusti, e l’arrivo dell’epifania “che ogni festa porta via”, era un vero e proprio toccasana che gli regalava la certezza che il periodo dell’anno da lui meno sopportato era giunto al termine e con esso anche lo scambio di abbracci e lo sforzarsi di apparire più emotivo possibile.
Cosa non facile per un tipo come Marco, così abituato a controllare le sue emozioni e ad elargire a ben poche persone scelte il suo affetto.
Persone tra cui vi era anche Izo, il suo ragazzo, a cui invece le feste piacevano fin troppo.
-Oh dai Marco chan!- si buttò su di lui, aggrappandosi al suo braccio –Non puoi farmi questo!-
Il biondo sollevò un sopracciglio, distraendosi dalla sua lettura.
-Ovvero?- mosse appena le labbra, voltando pagina del libro.
-La calza per la Befana!- sbottò con fare evidente il moro, indicando con entrambe le mani la flebile calza attaccata al caminetto acceso del salotto, sbattendo ripetutamente le palpebre, quasi che a fissare l’indumento la sua cornea si bruciasse.
Marco non accennò nemmeno a sollevare il volto, accavallando le gambe.
-Mi hai chiesto tu di appendere una calza al caminetto- gli ricordò laconico –Per la Befana-
-Si, lo so!- sbuffò Izo, alzandosi e dirigendosi al caminetto, afferrando con due dita la calza –Ma non una calza verde con i pois marroni: per Diana Marco! È disgustosa!-
Il biondo accennò a un labile sorriso, osservando per la prima volta il compagno.
-Il mio mancato senso della moda chiede venia- ridacchiò con le labbra sottili.
-Ridi ridi, spiritosone!- gli tirò una linguaccia, sfilandosi una calza e saltellando sul piede ancora vestito mentre appendeva il suo calzino di lana bianco ornato di fiocchi di neve azzurri al caminetto –Dalla Befana riceverai solo carbone… non di zucchero!-
-E tu speri di ricevere qualcosa di meglio appendendo un calzino non proprio profumato?- inarcò un sopracciglio, fissando la calza del ragazzo penzolare davanti a lui.
-Infatti quella è la tua!- incrociò le braccia al petto –La mia è questa!-
Marco fissò atono il caminetto, incapace di capire come non si fosse accorto di quel interessante dettaglio che penzolata, si fa per dire, vicino alla sua calza.
Soprattutto, si domandò, come fosse venuto in mente a Izo di fare una cosa del genere.
-Hai appeso uno dei tuoi jeans come calza?- chiese chiudendo finalmente il libro.
Inutile continuare la lettura se il tuo ragazzo aveva appeso come calza per la Befana un paio di jeans: la situazione poteva solo peggiorare.
-Sbagliato!- sollevò l’indice al viso Izo, sorridendo furbo –I jeans sono tuoi-
Marco si passò la lingua sul profilo dei denti.
-Come?- posò il capo sulla mano, ostentando calma e pazienza.
-Oh dai!- si inginocchiò davanti a lui con mani giunte –Il tuo sedere ha la forma perfetta e modella i jeans in modo im-pec-ca-bi-le!- sillabò l’ultima parola con fin troppa enfasi, facendo fremere il biondo.
-Non potevo non concedere alla vecchia Befana almeno una gioia nella sua unica notte di lavoro-
-La gioia sarebbe riempire un mio paio di jeans di caramelle?- lo fissò con sguardo tagliente.
-Neghi forse che infilare qualcosa nei tuoi jeans non sia una gioia?- strinse le braccia al petto il moro, mantenendo la posizione ginocchioni sul tappeto –Io sono sempre così felice quando infilo una mia mano dentro la tua pat…-
-Izo la Befana porta dolci, non perversione- lo interruppe.
Il moro piegò le labbra, corrucciato, ma la sua malinconia durò ben poco, riaffiorando in un sorriso decisamente poco casto.
Marco lo studiò avvicinarsi a lui, posare le mani sulle sue gambe e tendersi come un gatto a soffiargli a un soffio dalle labbra.
- E come facciamo ad essere sicuri che la befana non sia una grande pervertita?-
La risata gli uscì dalle labbra con una semplicità disarmante, e si ritrovò a baciare a stampo Izo con un misto di gratitudine e ilarità.
Gli accarezzò il volto, riscontrando negli occhi del compagno la felicità di averlo fatto ridere, e non gli importò più di tanto se un paio dei suoi jeans penzolavano dal caminetto, in bella mostra nel suo salotto.
-Che farei senza di te…- sussurrò appena, stringendosi al petto il moro, lasciando che il libro finisse a terra.
-Non so- mugugnò Izo, coccolandosi tra le braccia del biondo –Di certo passeresti delle noiosissime feste-
Manco annuì, abbracciandolo e fissando l’accoppiata “calza con fiocchi di neve & jeans” appesi al caminetto.
Sentiva che, stranamente, gli sarebbero mancate le feste durante l’anno.

 
   
 
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