09/01/2017
1 recensioniVuoi uscire con me?
Barry alzò i grandi occhi azzurri al cielo, cercando di passare inosservato.
Se solo avesse potuto raggiungere la soglia del laboratorio di Wells, si disse, sarebbe stato al sicuro. Purtroppo, nemmeno la supervelocità poté salvarlo.
-Barry Allen!- tuonò Caitlin, i fiammeggianti capelli rossi le circondavano il viso paonazzo mentre le mani, chiuse a pugno, premevano sui fianchi -vieni immediatamente qui!-
Barry chinò il capo, affranto. Aveva intensamente sperato di poterla far franca ma aveva ovviamente sottovalutato l’amica e la prontezza dei suoi riflessi, ormai abituati al velocista scarlatto.
Barry aveva sperato e pregato, soprattutto pregato, che Caitlin non si accorgesse del danno fatto alla sua apparecchiatura. Eppure, quando Cisco gli aveva proposto di preparare dei milkshake nel laboratorio di Cait, “così non spenderemo al bar e tu non vedrai Iris”, gli era sembrata una buona idea.
Ottima, anzi.
Finché non avevano acceso tutto e messo gli ingredienti e dimenticato il coperchio e staccato la spina sbagliata e versato il latte sulla tastiera mandando tutto in corto.
E pensare che sarebbe potuto andare al bar, dove grazie agli ex colleghi di Iris aveva sempre uno sconto, se non avesse avuto quell’irrazionale paura della ragazza da quando l’aveva vista come doppleganger di Terra-2, spaventosamente forte, spaventosamente identica alla sua Iris e spaventosamente innamorata di lui.
La sua vita matrimoniale -non la sua, la vita di Barry di Terra-2- l’aveva colpito con la forza di un tornado, lasciandolo sconvolto fin dentro le ossa. Lui -non proprio lui, ma lui- l’aveva sposata, e lei -non proprio lei, ma lei- lo amava davvero.
All’improvviso non gli era sembrato così entusiasmante e divertente e gioioso come immaginava, ma solo un grandissimo disastro.
Sbuffò, strisciando i piedi fino a raggiungere la donna. Se gli sguardi avessero potuto uccidere, dell’eroe Flash sarebbe rimasto solo un cumulo di cenere, rifletté rabbrividendo.
Caitlin era schiumante di rabbia -forse era esattamente così che apparivano le Furie greche-, eppure, quando aprì la bocca, il suo tono era calmo -Esattamente…di grazia…a cosa stavate pensando?-
Barry, incoraggiato dal tono, avrebbe anche potuto rispondere in modo chiaro, ma tutto ciò che fuoriuscì dalle sue labbra era un confuso farfuglio del quale l’unica parola comprensibile, nonché costantemente ripetuta, era “scusa”.
Le spalle di Caitlin si afflosciarono e la donna scosse il capo -Io non ho veramente parole. Come avete fatto a pensare di poter utilizzare le mie apparecchiature per farvi un milkshake? Perché non siete andati al bar? Grazie ad Iris hai persino lo sconto!-
Barry avvampò, le guance si scaldarono e il sangue che affluiva al viso le rese persino più scarlatte della sua tuta.
I caldi occhi di Caitlin si dilatarono mentre indagava sul viso di Barry. Il supereroe annaspò, l’avrebbe capito, l’avrebbe visto e l’avrebbe saputo —perché lo capiva così bene? Perché non poteva nasconderle nulla?—.
Lo capirà. Lo saprà e mi odierà. Lo capirà e non mi guarderà mai più in faccia...oh, oh no.
Lo sguardo della donna s’intenerì, arcuó le sopracciglia in modo buffo e si morse le labbra rosse, sussurrò -Barry…è successo qualcosa con Iris?-
Barry sospirò, buttare aria fuori dai suoi polmoni non sembrò aiutarlo, anzi, ogni particella che sfuggiva dalla sua bocca gli provocava dolorosi singulti.
-Io…non è successo nulla.-
-Barry…-
-Non…non è successo nulla, davvero, Caitlin.-
Caitlin sospirò -Allora perché non vuoi vederla? Perché non vuoi nemmeno andare al bar?-
-Perché…non lo so, perché. Ho passato così tanto tempo a sperare che mi notasse, che mi guardasse in modo diverso da quello di un fratello o un amico…-
Caitlin sorrise -E adesso non lo speri più? Non dovresti esserne sollevato?-
-Forse si, forse no.- sbuffò -non è semplice…è come se all’improvviso avessi aperto gli occhi e mi fossi reso conto che tutto ciò che desideravo non era dove me lo sarei aspettato.-
Caitlin sorrise -Non ti resta che scoprire dove si trova, allora.-
-Penso di saperlo già, questo.- borbottò, abbassando lo sguardo verso il pavimento piastrellato.
Caitlin boccheggiò, sorpresa -Ah…oh…non…okay.- poi alzò una mano e se la passò sul viso, divertita -Oh, Barry- sussurrò -non penserai mica di far un torto ad Iris innamorandoti di qualcun’altra?-
Barry arrossì -Ecco…io…non è che le farei un torto, no, ma le ho detto che l’amavo e che l’avevo amata fin da quando ero un bambino e non voglio che pensi che io sia…non lo so…un…-
-Farfallone? Cottaiolo?-ridacchiò la rossa.
Il rossore di Barry, diffusosi su guance e orecchie, superò d’intensità e tonalità la tuta scarlatta che aderiva al suo corpo longilineo.
-Cait! Non mi stai aiutando.- mugugnò.
-Oh, avanti, Barry! Iris è andata avanti, ha un appuntamento con il suo capo domani stesso, non vedo perché non possa farlo anche tu. Non c’è nulla che ti vieti di farlo.-
Le labbra di Barry si piegarono in un lieve sorriso -Pensi che dovrei chiedere a questa ragazza di uscire?-
-Penso di sì, qualunque ragazza sarebbe fortunata ad averti, Barry Allen.-
Il sorriso di Barry si allargò -Grazie, Caitlin Snow.- ridacchiò.
Caitlin annuì e si diresse verso il laboratorio, la aspettavano ore e ore di analisi della struttura molecolare dell’ultimo Metaumano che aveva minacciato Central City, se avesse potuto trovare un punto debole nella sua struttura…
-Cait?- Barry la chiamò, ormai era quasi sulla soglia della porta.
-Si?-
-Vuoi uscire con me?-
-Ne sarei felice, Barry.- arrossì e oltrepassò la soglia, immergendosi nel suo lavoro.
Aveva ore e ore di analisi da fare, e poi sarebbe uscita con Barry Allen.