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Autore: Master_Chief    09/01/2017    0 recensioni
Ancora Jared Had'adh (l'assassino batarian numero uno nella Galassia) e ancora Lucy 'Lucifer' Kruger (sua collega e amore mai rivelato) saranno i protagonisti di questa storia.
Questa volta, qualcuno vuole vendicarsi di loro e per farlo infetterà Lucy con un virus a tempo.
8 ore. E' tutto quello che resta a Jared per riuscire a salvare Lucy.
Ma è davvero Lucy l'obiettivo del misterioso vendicatore?
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Se vi chiedessero qual è la cosa più importante per cui vivere, voi cosa rispondereste?
Di getto, alcuni di voi, superficialmente, direbbero 'i soldi' oppure, 'la salute'. Altri, più sentimentali, forse indicherebbero 'la felicità' oppure, 'essere realizzati'. Altri ancora non saprebbero cosa dire.
Poi, se ci pensate, tutti voi realizzerete che la cosa più importante per cui vivere, sono 'gli affetti'.
Ognuno può avere la sua personale 'cosa importante per cui vivere': il proprio amore, un amico, un fedele animale che ti segue nonostante tu non sia proprio uno stinco di santo ma potrebbe essere anche qualcosa di molto meno concreto come la patria o la propria città e, infine, addirittura meri beni materiali come la propria auto o la propria casa.
Quelle sono la vera cosa importante per cui vivere o per cui morire.

Io e Lucy stiamo andando alla grande nel nostro lavoro; da quando siamo diventati Colleghi, arrivano contratti uno via l'altro. Siamo diventati molto ricercati dai clienti e, ovviamente, anche dalle forze dell'ordine.
Avevo sempre pensato che un assassino lavorasse meglio da solo ma mi sbagliavo: in due è tutto molto più semplice! Impiego un terzo del tempo a pianificare l'omicidio e la metà del tempo a portarlo a conclusione; a me spetta di solito la pianificazione mentre Lucy è più portata all'azione. E' lei quella che di solito mena le mani e, dato il tipo, le mena piuttosto bene.
Siamo il meglio perchè siamo i più bravi ma anche perchè possiamo permetterci di abbassare le tariffe e ricevere maggiori richieste seguendo una lineare equazione: 1 assassino + 1 assassina = 1/2 costo.

Oggi siamo impegnati in una cosa semplice, una questione di eredità come ce ne sono migliaia ogni giorno in ogni angolo di questa Galassia malata.
Il nostro cliente è stato molto dettagliato nel fornirci informazioni, risparmiandoci la fatica di studiare chissà quale intricato piano.
Non dobbiamo fare altro che entrare in uno dei tanti bordelli che punteggiano Omega, salire 4 piani con l'ascensore, arrivare alla stanza 407 e lì dentro, troveremo il nostro bersaglio che, come ogni venerdì sera tra le 23.00 e le 23.45, sarà nel letto per sbattersi una prostituta asari.
Facile come bere un bicchiere d'acqua.

Il turboascensore su cui io e Lucy saliamo è turbo solo di nome, infatti arranca su per i piani del palazzo peggio di un'astroauto scarburata che tenta di affrontare una pendenza di 30°.
Lucy, scrupolosa come al suo solito, sta controllando che il silenziatore sia ben montato sulla pistola e che il colpo sia in canna; tocca a lei questa volta premere il grilletto, io sono lì solo nel caso le cose si dovessero mettere male.
< Holee molee! E' la terza volta che controlli. > le dico con le mani in tasca < E' solo uno stronzone che si fotte un'asari....potresti accopparlo senza neanche sparargli. >
< Ti piacerebbe, vero? > mi dice sorridente < Ammettilo: il tuo sogno è che quello sia uno stronzone gigantesco e che la mia pistola faccia cilecca costringendomi a confrontarmi con lui a mani nude...sbaglio? >
Mi hai beccato, Bellezza!
< Ti sei dimenticata il passaggio in cui lui, nella foga della lotta, ti strappa i vestiti lasciandoti mezza nuda...i dettagli sono importanti! >
< Sei proprio deficiente! >
Vorrei dirle che non sono un deficiente ma solo un buongustaio ma, nonostante io trovi che lei sia la creatura più bella che esista nella Galassia, non sono mai riuscito a confessarle cosa provo esattamente per lei.
E' una cosa strana e nuova per me che ho sempre avuto ben altre priorità nel mio 'codice di comportamento'. Prima c'erano nell'ordine: i soldi, le scommesse, le astroauto sportive, il lavoro e infine le belle donne. Ora invece, Lucy ha guadagnato la testa della classifica...distaccando di parecchie lunghezze il secondo classificato.
Mi viene da sorridere perchè, bene o male, mi vengono sempre in mente metafore legate al mondo delle scommesse. Lucy se ne accorge e mi fulmina con lo sguardo < Un altro dei tuoi sogni ad occhi aperti, Maniaco? >
< No...stavo solo pensando a una cosa strana che riguarda te. > Forse glielo dico se mi chiede cosa.
< Cioè? >
No...un attimo! Prima meglio sondare il terreno, non sopporterei una risposta diversa da quella che mi aspetto < Pensavo che noi due, in pratica, è come se fossimo due fidanzatini. > deglutisco un bolo di saliva che non esiste ed evito di guardarla in faccia.
< In che senso? >
< Beh...viviamo nella stessa casa, facciamo l'amore tutti i martedì e tutti i sabati, ci raccontiamo segreti...insomma, siamo una coppia. > Ragazzi, che fatica!
< Una specie. > dice lei senza particolare entusiasmo. Sento una sirena che comincia a rimbombarmi nel cervello...non credo che la risposta che voglio arriverà. Passo a DEFCON 2 e mi preparo al bombardamento < Io direi che siamo Colleghi di lavoro e che le circostanze ci fanno sembrare una coppia. Viviamo insieme perchè è propedeutico al nostro lavoro, scopiamo perchè è una cosa quasi normale quando una femmina e un maschio condividono lo stesso tetto, ci confidiamo perchè non abbiamo altri amici. >
Mi ha massacrato!
Neanche tutta la flotta da battaglia turian avrebbe resistito a un tale fuoco di sbarramento. Era stata inconsapevolmente perfida come solo le femmine sanno esserlo; non era cattiveria gratuita la sua, era una semplice constatazione dei fatti che però cozzava con la realtà alternativa che noi maschi siamo maestri nel creare, < Infatti...era solo un pensiero stupido. > dico cercando di non dare a vedere come mi sento dentro.
< Intendiamoci...io ti voglio bene e tutto il resto ma guardiamo i fatti per quello che sono: tu sei un batarian, io un'umana e siamo entrambi assassini professionisti. Nel nostro lavoro non c'è spazio per troppi sentimenti, giusto? >
< Esatto. > replico senza sapere cosa aggiungere. Con la coda dell'occhio, vedo che Lucy mi sta fissando in attesa che io dica qualcosa ma le parole si accartocciano una sull'altra nella mia testa senza trovare un filo logico. Fortunatamente, è l'ascensore a venirmi in aiuto, aprendo le sue porte sul maledettissimo 4° piano < Finalmente! Il turboascensore più lento che abbia mai preso! Prima le signore... > dico invitando la mia Collega ad imboccare l'uscita.
Mi accodo a lei come un cane bastonato o come chi ha appena scoperto di avere smarrito il biglietto vincente della lotteria.
E' così bella di spalle!
I polpacci che guizzano ad ogni passo, le lunghe gambe tornite che terminano con due glutei sodi e rotondi; la vita sottile, la schiena dritta e la V perfetta del tronco che raggiunge le sue spalle ampie e definite; il collo latteo e le braccia muscolose, potenti, perfette. Lucy è un'opera d'arte, la migliore mai creata in tutta la Via Lattea.
Mi sento parecchio stupido ad avere solo potuto pensare che potesse provare qualcosa per me. Andiamo! Io sono un brutto batarian, pieno di vizi e lei è una bellissima umana che trabocca grazia e potenza da ogni suo atomo. Solo in un olofilm di quarta categoria una nostra eventuale relazione sarebbe giustificabile.

< Ecco qua. Stanza 407. > sussurra Lucy impugnando mano su mano la pistola un secondo prima di sfondare la porta con un calcio.
Ora dovrei sentire i tonfi sordi sparati da Lucy ma dalla stanza arriva solo silenzio. Mi affaccio e Lucy è lì che si gratta la testa pensierosa con la pistola che penzola nella sua mano destra: la stanza vuota e il letto ancora fatto, indicano che nessuno è stato lì almeno per quella notte.
< Secondo la sceneggiatura, qui doveva esserci un tizio con un'asari. > dico sottolineando l'evidenza.
< Forse non è venuto stasera. > butta lì Lucy non troppo convinta.
< No. > dico aggirandomi per la stanza < E' stato il nostro cliente a comunicarci che il tizio era già qui. Forse abbiamo sbagliato stanza. >
Non so perchè lo faccio ma mi avvicino alla finestra e apro la tenda. Vedo un ombra che si muove nell'appartamento proprio di fronte a noi, poi il vetro della finestra si rompe, sento un sibilo che mi passa a un centimetro dall'orecchio e infine un'esclamazione di dolore provenire dalle mie spalle, là dove c'è Lucy.
Quando mi giro, la mia Collega si è appena sfilata dal collo un proiettile di quelli che si usano per narcotizzare gli animali. Io mi precipito da lei e la scanso dalla finestra < Stai bene? > domando preoccupato mentre osservo il proiettile e me lo infilo in tasca.
Lucy annuisce < E' stato solo come un pizzicotto ma per il resto sto bene. Cosa cazzo è successo? >
In quel momento il mio factotum comincia a suonare, avvisandomi che c'è un messaggio in arrivo; non ci vuole un genio a capire che tutti gli eventi della serata sono collegati a quel messaggio così puntuale.
E' un messaggio vocale e la voce che proviene dal factotum è camuffata, modificata tramite qualche software.
< Jared Had'adh, la tua amica è appena stata contagiata con un virus di cui solo io possiedo l'antidoto; il normale decorso del virus la porterà alla morte in circa 8 ore ma potrà guadagnare tempo se il suo battito cardiaco resterà elevato: più il suo cuore batterà velocemente, più tempo guadagnerete. Questo tempo vi servirà per trovarmi! In questo messaggio sono celate tutte le informazioni necessarie per scoprire dove mi trovo. > la voce distorta fa una breve pausa, giusto per farci realizzare ciò che ha detto < A questo punto, credo che dobbiate CORRERE! > il messaggio termina con una risate spettrale che mi fa gelare il sangue.
Non credo che quella voce stesse bluffando e capisco subito che appartiene al nostro fantomatico cliente di cui non sapevamo nulla. Eravamo stati contattati solo tramite mail e ci aveva pagato in anticipo facendoci trovare una valigetta con dentro 60.000 crediti, lasciata in un armadietto dell'astroporto di Omega.
Lucy è dannatamente spaventata. Si tiene una mano sulla bocca con il respiro accelerato ma è come se fosse paralizzata. Anche io sono terrorizzato eppure il mio cervello si mette subito in funzione: ho 8 ore, forse 10 per salvarla e io voglio assolutamente salvarla.
< Lucy! Corri! > le dico prendendole le spalle e scuotendola energeticamente < Corri a casa e cerca di mantenere elevati i battiti, ok? >
Lei mi guarda con i suoi occhi azzurri in modo vacuo, sempre con quella mano davanti alla bocca. Abbiamo rischiato la vita innumerevoli volte ma in questo caso, è diverso: pende una condanna a morte sulla sua testa e abbiamo poco più di 8 ore per rimandarla. Devo schiaffeggiarla leggermente per farla tornare su questo mondo < Lucy, riprenditi! Andrà tutto bene, ok? Ti salverò ma mi devi aiutare...devi darmi tutto il tempo che puoi. Tu corri a casa...io andrò a cercare un dottore che ti possa aiutare. Vai! >

Vedo tornare la lucidità nei suoi occhi seguita a ruota dalla determinazione che da sempre la contraddistingue; senza dire una parola, getta a terra la pistola e si fionda a gran velocità fuori dalla stanza. Io, prima di seguirla, imposto il conto alla rovescia sul mio factotum: lo imposto sulle 8 ore, per stare sul sicuro. Mi accendo una sigaretta e imbocco l'uscita grattandomi la testa pensieroso: chi possiamo avere fatto incazzare così tanto? Sicuramente tutto era legato a qualcuna delle nostre vittime ma di solito, stiamo ben attenti a non lasciare nessun testimone in vita che possa incastrarci inoltre, se davvero fosse una vendetta, perchè non uccidere subito Lucy e lasciarci la possibilità, anche se molto flebile, di poter rimediare? No...quello era un dannatissimo gioco! Un gioco dove, per una volta, saremmo stati io e Lucy le vittime di uno sconosciuto carnefice.
Mi rendo conto che non ho tempo per queste domande che non mi aiuteranno certo a trovare una soluzione; meglio pensare a ciò che posso fare ovvero, trovare innanzitutto un medico che possa tenere sotto controllo la mia amata Lucy.
Su Omega non ci sono veri e propri ospedali e i medici sono soprattutto degli onesti manovali dell'amputazione che il più delle volte sbagliano diagnosi o ti ammazzano loro stessi. Questa è la regola generale ma vi è un'eccezione a questa sanità disastrata: Aria T'Loak, la Regina incontrastata di Omega nonché mia amica, ha sempre a disposizione fior fiore di medici e chirurghi assoldati in giro per la Galassia e a cui paga sontuose parcelle per le loro prestazioni.
Ecco perchè, invece di seguire Lucy a casa, mi dirigo verso l'Afterlife, il quartier generale di Aria, in cerca di aiuto; l'asari ascolta interessata e preoccupata il mio racconto e mi assicura che quando tornerò a casa, troverò un suo dottore ad attendermi sull'uscio.

Mi precipito verso il palazzo dove io e Lucy viviamo e, quando arrivo, trovo una batarian che sosta imbarazzata davanti al portone d'ingresso.
E' giovane ed è una vera goduria per gli occhi: alta e con tutte le curve al posto giusto. E' inguantata in una tuta attillata che va tanto di moda ultimamente e che fascia le sue curve alla perfezione; è abbastanza atletica, come tutte le batarian ma meno massiccia di Lucy. Ha le gambe dritte e lunghe e un bel sederino sodo che reclama di essere strizzato, esattamente come i suoi piccoli seni duri e piacevolmente arrotondati che spuntano su un ampio torace dalle spalle larghe. Braccia affusolate e ben definite ma non esagerate come quelle di Lucy e mani dalle dita lunghe, con unghie ben curate. Viso molto grazioso dove spiccano 4 occhi furbi colore dell'ambra.
Ha un fare sospetto e, vista la situazione in cui ci troviamo, mi avvicino a lei quatto come un gatto senza farmi né vedere né sentire, estraggo la pistola e gliela punto dritta in mezzo alle scapole < Cerchi qualcuno bellezza? > le sussurro malevolo nell'orecchio.
Ha un buonissimo profumo, fruttato e delicato che la fa sembrare una caramella appena scartata. Rabbrividisce sentendo il ferro contro la schiena.
< Mi chiamo...mi chiamo Bekka... > dice con una voce un po' acuta < ...mi...mi manda Aria! > aggiunge mostrandomi una valigetta su cui campeggia una croce rossa a cui non avevo fatto caso concentrato com'ero sulla giovane dottoressa.
Prima di riporre la mia pistola, la perquisisco a fondo in cerca di eventuali armi. La ragazza risulta pulita e la mia stima sulla durezza delle sue tette deve essere ritoccata al rialzo: granito allo stato puro! Ma c'è di più: mentre con le mie mani comincio a tastarla, mi rendo conto di come tutto il suo corpo sembri fatto di granito. Non sento un filo di grasso però sento distintamente ogni fascia muscolare anche se ricoperta dal tessuto elastico della tuta.
Interrompo la mia perquisizione un attimo prima che Bekka si renda conto di quanto insisto nel fare scorrere le mie dita sul suo corpo.

   
 
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