Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Furetto_furbetto    10/01/2017    0 recensioni
Continua a baciarmi mentre mi prende in braccio e mi porta su per quelle scalette di legno, difficili da scendere ma così semplici da salire. E chissà chi altro avrà pensato la stessa cosa in una situazione simile.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Continua a baciarmi mentre mi prende in braccio e mi porta su per quelle scalette di legno, difficili da scendere ma così semplici da salire. E chissà chi altro avrà pensato la stessa cosa in una situazione simile. Cado sul letto di schiena e lui mi cade sopra, sento la sua erezione; continua a sfiorarmi le labbra con le sue e il desiderio aumenta: mani sotto le magliette, dentro ai pantaloni, sotto la gonna, ansimi, sospiri, baci. Si stacca da me per liberarsi dei suoi indumenti prima di togliere anche i miei, il freddo mi restituisce la lucidità che l'alcool mi aveva tolto; va bene, l'abbiamo fatto ormai tante volte, so come funziona, so come muovermi, come farlo impazzire e ritrovarmi addosso di nuovo quel suo sguardo che mi fa sentire così potente, così eccitata, così desiderata. Ma non è mai abbastanza: i baci a lungo andare mi soffocano, le mani mi graffiano, i colpi lasciano lividi, le carezze mi danno prurito. Le mie labbra cercano altro, le mani si sono stancate di stringere i suoi bicipiti sempre gonfi e duri, il mio sesso grida pietà; eppure lui mi fa sua un'altra volta, continuo ad ansimare e mi accascio di fianco a lui cercando di riprendere fiato e di scaldarmi con il calore del suo corpo. Mi abbraccia, mi bacia la fronte e si addormenta, un ciclo che continua da quando ci conosciamo. Rimango sveglia a guardarlo con espressione impassibile e che purtroppo non cambia mentre passo la mia mano ancora tremante sulle sue labbra, sulla sua guancia e inizio di nuovo a seguire la linea immaginaria che collega i nostri corpi; il dito indice corre giù per il suo collo, il suo petto, gli addominali, il suo sesso, e poi su per la mia gamba appoggiata sul suo fianco, il mio fianco, il mio petto, la mia gola, la mia mascella, il mio orecchio, la mia fronte, la sua fronte appoggiata alla mia. I suoi occhi si aprono all'improvviso, quel verde mi cattura e mi ci perdo, come sempre. Lui sta parlando probabilmente mi sta chiedendo se c'è qualcosa che non va, io continuo a guardare gli occhi; non sono verdi, sono anche azzurri e marroni vicini alla pupilla, eppure è sempre il verde che mi fa perdere la testa, che mi fa innamorare di lui. Gli metto una mano sulla guancia e sorrido, ma è un sorriso sincero mentre gli rispondo che va tutto bene e gli poso un bacio sulle labbra. Lui di risposta chiude di nuovo gli occhi e il mio paradiso scompare, mi stringe più vicina a sè ma non sento di nuovo niente. È una tortura, amarlo ed essere corrisposta ma non poter provare piacere. A volte ci penso. Penso a quanto mi abbia fatto soffrire prima di trovare questa pace, penso ai messaggi che solo qualche mese fa ci scambiavamo e mi chiedo perchè mi sono sciolta così facilmente, perchè ho ceduto? Per solitudine? Ero così disperata? Dio, spero di no. Potrei lasciarlo, potrei tornare alla ricerca di qualcuno che mi faccia stare bene a letto, ma se fallissi? Lui mi vorrebbe di nuovo? Potrei perdere il mio piccolo paradiso. Tutti i segreti, i piani condivisi, le risate, i pianti, la paura, la felicità, il nostro piccolo mondo a cui abbiamo dedicato così tanto ma poco tempo. No. Lui è mio, io sono sua. Non c'è nient'altro che conti.
Per me.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Furetto_furbetto