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Autore: _Fenice    10/01/2017    2 recensioni
Entrando in casa, sentì un odore familiare che le intorpidì la mente: bagnoschiuma misto a fragole e cuoio.
Senza neanche rendersene conto, si tolse il cappotto e lo poggiò su una sedia in cucina, dirigendosi verso il salotto. Attratta da quella stanza come da una calamita, sentiva una forza che la avvolgeva e la ammaliava, le mandava in tilt il cervello e addormentava la sua lucidità per far spazio all'istinto.
Mise un piede davanti all'altro quasi inconsciamente, automaticamente, incapace anche solo di riflettere. Entrò nella stanza e capì cosa l'aveva inspiegabilmente attirata fin lì.
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di dolci profumi e delicate melodie.
 



Maka fissava il cielo grigio totalmente coperto da nuvole, tetro portatore di un messaggio temporalesco. Non le piacevano i temporali, i tuoni e i lampi le mettevano paura. La intimorivano, le mostravano quanto la natura fosse potente ed incontrollabile, forte e pericolosa, colma di un'energia che poteva farti sentire vivo e capace di qualsiasi cosa, riempiendoti completamente, scuotendoti dentro e catapultandoti altrove, o al contrario renderti piccolo, insulso e tremante di fronte ad essa, quasi terrorizzato all'idea di poterti trovare, un giorno, ad affrontarla.

Camminando lentamente per le strade della città, gettava sguardi distratti intorno a sè, notando quasi con freddo distacco le case che apparivano più spente senza la luce abbagliante e calda del sole, le strade sature di un odore umido di erba bagnata e pioggia leggera e l'asfalto a tratti più scuro e punteggiato qua e là da piccole pozzanghere poco profonde che riflettevano i profili degli edifici, dei lampioni accesi e delle nuvole che correvano svelte, quasi avessero fretta di arrivare all'orizzonte, gettarvisi e svanirvi dentro.
Se avesse osservato tutto questo un mese prima avrebbe gioito e goduto di ogni piccolo dettaglio che le fosse saltato all'occhio, perché era fatta così, si divertiva con poco e si emozionava con cose semplici, come le forme delle nuvole bianchissime in netto contrasto con l'azzurro intenso del cielo in una giornata estiva, sdraiata sull'erba all'ombra della sua quercia preferita, al parco vicino casa.

Una folata di vento gelido le punse la faccia e le fece lacrimare gli occhi, i suoi codini vennero sospinti all'indetro, esponendole collo e orecchie al freddo. Si avvolse più stretta nel suo cappotto nero e tirò fuori i guanti dalla tasca. L'autunno non era mai stato così rigido, a Death City.

Entrando in casa, sentì un odore familiare che le intorpidì la mente: bagnoschiuma misto a fragole e cuoio.
Senza neanche rendersene conto, si tolse il cappotto e lo poggiò su una sedia in cucina, dirigendosi verso il salotto. Attratta da quella stanza come da una calamita, sentiva una forza che la avvolgeva e la ammaliava, le mandava in tilt il cervello e addormentava la sua lucidità per far spazio all'istinto.
Mise un piede davanti all'altro quasi inconsciamente, automaticamente, incapace anche solo di riflettere. Entrò e capì cosa l'aveva inspiegabilmente attirata fin lì.

Soul aveva passato il pomeriggio sdraiato sul divano, con la sola compagnia di un paio di cuffie. Gli piaceva isolarsi dal mondo esterno per entrare nel proprio, pensare e riflettere, capirsi e conoscersi a fondo.  Aveva scelto una playlist composta dalle sue canzoni suonate al piano. Ascoltarle lo rilassava molto, lo rendevano tranquillo ed eliminavano ogni dubbio o turbamento dalla sua mente, ogni problema appariva futile e stupido quando sentiva le note prodotte dallo strumento che tanto amava.

Maka si fermò ad osservare il divano con uno sguardo a metà tra l'intenerito ed il turbato.
Si diresse in camera sua, prese una coperta, tornò in salotto e coprì delicatamente il suo coinquilino, profondamente assopito.

Soul venne svegliato da un profumo che riconobbe all'istante: menta, vaniglia e inchiostro su pagine.
Fu un bel risveglio, pensò Soul in seguito. Certo, sarebbe stato ancor più bello se avesse trovato Maka vicino a lui, ma si dovette accontentare della sua coperta.
La sua coperta... adesso che ci pensava, il giorno prima la sua Meister aveva passato l'intero pomeriggio sdraiata sul divano a leggere uno dei suoi soliti libri con quella coperta addosso. Ecco perché aveva il suo odore, un odore che gli faceva lo stesso effetto delle note suonate al pianoforte.
Molto spesso associava il profumo di Maka agli 88 tasti bianchi e neri, al loro suono a volte dolce, altre aspro, altre ancora persino dissonante. Gli era anche capitato di comporre delle melodie basate su quell'odore, o meglio, su di lei.
Ma lei non lo aveva mai saputo.

Quella giornata grigia e tetra si intrecciava perfettamente allo stato d'animo di Maka.
Da alcuni giorni aveva assunto una malcelata espressione turbata e preoccupata, per quanto si sforzasse di non darlo a vedere. Il motivo dei continui battiti accelerati e dei pensieri che le confondevano la mente, dello stomaco in subbuglio e dei piccoli sussulti quando gli si parava davanti, erano tutti contenuti in quel ragazzo albino dagli occhi cremisi steso sul divano.

Si era resa conto di amarlo, ma non aveva idea di quando questo fosse successo. Non riusciva a pensare ad altro che alla sua risata cupa e, per certi versi, animalesca, al suo atteggiamento spavaldo ed orgoglioso, ai ghigni maliziosi che riservava soltanto a lei e a quelli grotteschi che donava a chiunque gli capitasse a tiro, alle sue mani che accarezzavano veloci quei tasti creando delle melodie che tanto amava e nelle quali si perdeva... amava sedersi e osservarlo suonare il pianoforte, notare le spalle rilassate ed il movimento delle sue dita agili a volte leggere e delicate, altre forti e decise, altre ancora malinconiche e strascicate, quasi arrese alla tristezza.
Aveva sempre sognato che componesse qualcosa pensando a lei...
Ma lui non lo aveva mai saputo.
 


 
Angolo Autrice.
Dopo varie peripezie, sono tornata a scrivere su questo sito, ma purtroppo tutto ciò che avevo pubblicato è andato perduto T.T
Perciò, eccomi qui a ripubblicare una vecchia storia un po' modificata, ricucita e, spero, migliorata.
Auguro una buona lettura e spero in una piccolissima recensione da parte vostra, mi piacerebbe sapere se vi piace o, in caso contrario, vorrei accogliere delle critiche per migliorarmi!


Una danza con le stelle,
Fenice.
  
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