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Autore: fra_eater    12/01/2017    2 recensioni
Levy era riuscita a convincere Gajeel a sciare, solo che il Dragon slayer aveva dimenticato un piccolo particolare: non sa sciare!
Storia partecipante al contest "Inverno, Neve e Vacanze" indetta da Jadis_ sul forum di EFP
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Pantherlily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solo il suo sorriso
 
 
Che doveva fare?
Era questo che continuava a chiedersi la maga del Solid Scripter guardando il ragazzo di fronte a sé.
Parlargli era impossibile, ma stare a guardare senza fare niente  stava diventando deprimente, oltre che imbarazzante.
“Mi spieghi perché hai accettato di venire?” chiese a un certo punto, togliendo gli occhialoni dal viso e posandoli sul cappellino di lana bianco. Lui la scrutò con i suoi occhi rossi, incerto sulle proprie gambe mentre cercava di rizzare la schiena tremante“Perché io sono sempre e comunque il migliore, in ogni circostanza” esclamò con veemenza, anche se lo sguardo tradiva la sua paura.
Levy sospirò portandosi una mano guantata sulla giacca della tutta per scrollare la neve di dosso e guardando il suo accompagnatore da ore sulla pista da sci per bambini, incapace di muovere un muscolo se non per avanzare lentamente di mezzo centimetro e poi fermarsi un’altra ora.
“Lo sai perché l’ha fatto, vero?”
Lily planò piano sulla sua spalla, ben fasciato nel suo caldo maglione verde e con un cappellino con pon-pon vaporoso coordinato .
“Perché non voleva perdersi la battaglia di neve contro Natsu” rispose ben memore del fatto che il ragazzo avesse accettato il suo invito in un secondo momento dopo aver sentito che il Dragon Slayer del fuoco aveva intenzione di organizzare una vera e propria guerra di neve con i compagni di Gilda; la prima richiesta l’aveva rifiutata categoricamente, affermando che il ferro e il freddo non andavano d’accordo.
L’exceed scosse il capo “Perché ha visto che eri rimasta male al suo primo rifiuto e poi” rise “ha comprato gli scii coordinati a te”.
Levy , incuriosita, allungò il viso e tra la neve lievemente scossa intorno agli scii sotto i pesanti stivali neri del ragazzo li vide, lucenti, laccati di blu e di bianco e non potè far a meno di sorridere e arrossire lievemente. Quando voleva Gajeel sapeva essere così dolce; non era il tipo che lo declamava ad alta voce, ma a lei ci teneva ed era da queste piccole cose che se ne rendeva conto, da quei piccoli gesti che lei non riusciva a notare facilmente, ma quando ci riusciva o se ne rendeva conto la rendevano infinitamente felice.
“Che avete da guardare?” sbraitò Gajeel visibilmente innervosito dalla situazione, ma il suo movimento improvviso diede la spinta che serviva per scivolare inesorabilmente giù, prendendo sempre più velocità lungo la discesa innevata.
Le sue urla si liberavano per tutta la montagna, mentre Levy e Lily assistevano impotenti alla scesa veloce del mago del ferro, paralizzato e con le lacrime dal terrore, che finì la sua corsa abbracciando un albero che cadde giù, spezzato dall’urto, con un enorme boato che fece fermare i piccoli e i grandi sciatori che assistevano allibiti alla scena.
I due nakama accorsero il malcapitato.
 “Non dovevi accettare di venire se non sapevi sciare” lo rimproverò Levy, aiutandolo a slacciare gli scii.
“Gli ho comprati apposta” rantolò lui, facendosi trascinare verso l’alto da Lily che aveva assunto la sua forma umanoide e togliendo la neve dai lunghi capelli corvini, massaggiando il capo dolorante per la botta. Lanciò un’occhiata fuggiasca alla ragazza e abbozzò un sorriso.
Rideva. Lei stava ridendo con la mano d’avanti, come a volersi nascondere, come se si vergognasse che stava ridendo della sua figura, ma non importava, l’aveva accettato di venire lì pur non sapendo sciare solo per lei, solo per poter vedere quel bellissimo sorriso dedicato solo ed esclusivamente a lui.
“Sei un’idiota” esclamò lei con una risata di scherno che morì soffocata da una palla di neve lanciata dal deriso.
“Mi hai portato tu qui” la rimbeccò, finendo di liberarsi dagli gli strumenti di tortura che erano stati la causa del suo abbraccio con una corteccia e conficcandoli nel terreno.
“Stai bene?” chiese lei, smettendo di ridere e scrutandoli il volto alla ricerca di qualche graffio o ferita.
“Se ci sei tu sto bene” rispose in sopra pensiero, facendola arrossire di botto la ragazza e anche le sue guancie si imporporarono, rendendosi conto di quel che aveva detto.
“La botta ti ha fatto male,eh Gajeel?” commentò il gatto ridendo, ben intenzionato a smorzare l’imbarazzo tra i due e guardandoli sornione.
“Forse hai ragione, ihihihih” ghignò il mago, nervoso.
Levy gli passò una mano intorno alla vita “Andiamo! Ti devo trascinare fino al rifugio!”
Lui alzò un sopracciglio metallico “ Ma va!” esclamò “Ti ci porto io” e la sollevò da terra, portandola su di una spalla mentre scalciava con gli scii bianchi e rossi che sbattevano contro la schiena del ragazzo che non sembrava accorgersene, mentre era impegnato a dirigersi verso il rifugio dove c’erano gli altri membri della Gilda, conversando con il suo gatto mentre alludeva a una voglia matta di mettere le chiappe vicino al caminetto mentre Levy doveva assolutamente ordinare del cioccolato caldo, lasciando lì i tanto odiati e nel tempo stesso amati scii, conficcati nella neve fresca accanto a un albero abbattuto. 
  
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