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Autore: Windofchange    13/01/2017    2 recensioni
A volte la vita non ti chiede il permesso, decide lei e basta, anche se tu non sei d'accordo. Entra senza bussare e cambia tutte le carte in tavola, carte sconosciute con le quali i fratelli Gallagher non hanno mai giocato...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Gallagher, Noel Gallagher
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il fumo della sigaretta mi annebbia la vista così come i pensieri.
E’ un giovedì qualunque di un mese qualunque, ormai ho perso la cognizione del tempo.
Sono a casa,stravaccato sul letto mentre il televisore a 60 pollici che si trova sulla parete di fronte a me trasmette a tutto andare canzoni moderne di ragazzini che non hanno nulla da dire.
A parte questo, la casa è silenziosa: i ragazzi sono a scuola e Sarah dev’essere andata a fare shopping o palestra.
In questo periodo non ho proprio nulla da fare, sono quei mesi lunghissimi in cui non sono in tour e non ho in progetto niente di niente, se non stare spaparanzato sul divano e bere fiumi di birra. D’altronde l’ultimo album e l’ultimo tour sono andati abbastanza bene, perciò ora posso anche godermi un periodo di meritato riposo.
A dirla tutta, mi annoio parecchio in questi giorni, anche se sono contento di stare un po’ con la mia famiglia e i miei figli.
Tutto questo “dolce far niente” ha però un effetto negativo su di me….ovvero, ho troppo tempo libero per pensare!
Ultimamente ho un sacco di pensieri che mi frullano per la testa, tanto che spesso non riesco neanche a prendere sonno.
Continuo a chiedermi se questo è davvero quello che voglio fare, se ho sbagliato a lasciare perdere il gruppo, mio fratello e tutto il resto. Sono pieno di dubbi, ed è molto strano visto che non ho mai avuto nessun ripensamento in vita mia. Ovviamente davanti alla stampa non ammetterò mai una cosa del genere, anzi, però non capisco come mai tutta questa confusione. In fin dei conti ho scelto io di buttarmi in questa cosa, ed è una decisione presa secoli fa: finalmente ero libero di decidere tutto io, i testi, gli arrangiamenti, cosa mettere in play-list, come girare i video e altre cazzate del genere. Forse sotto sotto era sempre quello che avevo voluto fare, ho sempre saputo di essere una specie di lupo solitario, per cui non mi capacito di questa sensazione di inadeguatezza, come se stessi sbagliando qualcosa o non stessi seguendo la strada giusta.
Fanculo, non devo più pensarci. Saranno pensieri dovuti alla mezza età.
Mi alzo e vado in salotto a prendere un’altra birra.
Squilla il telefono e controllo chi è prima di rispondere. E’ il mio manager.
- Ehi amico come stai?- rispondo sforzandomi di avere una voce allegra.
-Io bene, e tu, sfaticato che non sei altro?-
Rido, è consapevole della mia totale e completa pigrizia quando non lavoro.
- Me la sto godendo Jamy, adesso vado a riempire la mia jacuzzi e ad aprire una cazzo di bottiglia di champagne!-
-Bravo, ma prima di affogarci dentro ricordati di me, dato che ti sto aiutando a guadagnare tutte quelle bottiglie di champagne-
-Ehi adesso non te la tirare troppo ok? – ribatto sorridendo – comunque…che mi dovevi dire? –
- Ascolta…se non sei troppo impegnato a sguazzare nello champagne volevo parlarti di una cosa, un progetto che mi è venuto in mente per te. Che ne dici di passare da me? –
Rifletto un attimo.
- Ma adesso?-
- Beh se vuoi si – tossicchia – io sono a casa.
-Ok amico, tempo di darmi un’aggiustata e arrivo –

 
Un’ora dopo scendo dal taxi che mi ha lasciato a 500 metri dalla casa di Jamy.
Oddio, non si può proprio definire casa. E’ un mega villone con un giardino stratosferico davanti: fontane piene di pesci, siepi curatissime e tutto il resto. Non ho mai capito di cosa se ne faccia di tutto sto giardino...ma chi si crede di essere, Michael Jackson??
Tuttavia, non è certo grande come casa mia. Si e no sarà forse sarà la metà.
- Sono Noel – dico appena mi risponde al citofono.
I cancelli automatici si aprono e mi faccio strada tra tutto quel verde.
Jamy mi aspetta sulla soglia, con indosso un vecchio paio di jeans logori e una polo giallo senape. Certo che con tutti i soldi che ha potrebbe anche badare un pochettino di più al look.
-Entra vecchio mio – mi accoglie dandomi una pacca sulla spalla e facendomi entrare.
Il chiarore del salotto, dato dall’arredamento beige, i muri bianchissimi e i tappeti color panna mi abbagliano la vista, mentre un forte odore di incenso mi invade le narici.
- Che stavi facendo qui che c’è una puzza d’incenso terribile? Stavi meditando?? – lo prendo in giro mentre lo seguo verso il suo divano immacolato.
-Ma va, quella matta di mia moglie va pazza per l’incenso ed è sempre lì ad accenderne uno in ogni stanza –
Mi accomodo sul divano mentre lui mi passa un bicchiere di vino che aveva già preparato prima del mio arrivo. Direi che mi conosce molto bene.
 - Allora – lo incalzo io andando direttamente al sodo – di che mi volevi parlare?
Sorseggio il mio vino e poso il bicchiere sul tavolino di fronte a me, ovviamente color beige. Lo guardo di sottecchi aspettando la sua risposta.
- In questi giorni ho pensato un po’ al prossimo progetto – si appoggia allo schienale del divano incrociando le gambe – e a come organizzare la prossima tournée per renderla più interessante rispetto a quelle precedenti, insomma, per cambiare un po’.. –
Lo guardo in silenzio, curioso di sapere dove voglia andare a parare.
- Dato che ultimamente hai ripreso un po’ i contatti con Damon Albarn, Bono ecc, sarebbe interessante fissare qualche data (non in tutte ovviamente) dove fare degli specie di duetti in cui tu e la “special guest” di turno cantate insieme qualche canzone…. il pubblico impazzirebbe perché avrebbe l’occasione di pagare un solo biglietto per sentire Noel Gallagher e un altro cantante famoso, quindi secondo me le vendite aumenteranno di sicuro  –
Si ferma e prende fiato, mentre io sono ancora immobile sul divano che lo fisso.
- Che ne pensi Noel? –
Sospiro, indeciso sulle parole da usare. Se devo essere sincero, questa non me l’aspettavo proprio.
-Allora…prima di tutto, per l’ultimo tour ho fatto sold out in dieci minuti. Poi, questa è stata un’idea tua o dei tuoi collaboratori? –
- Beh, diciamo che l’abbiamo pensata insieme – ribatte Jamy sorseggiando il suo vino.
- Ok.. – mi passo una mano tra i capelli – punto numero due: come mai quest’idea? Cioè, secondo voi non sono andato abbastanza bene nell’ultimo tour, la gente si sta annoiando di me..? – gli domando alzando leggermente il tono.
- Ma no Noel – riprende calmo scuotendo la testa – non è per questo. E’ che tu sei un solista ormai, canti stando fermo sul palco e i tuoi concerti sono tutti così. Ovviamente la gente adora te e le tue canzoni, non sto dicendo che si stanno annoiando di te, anzi, però daresti una sferzata di energia alla tua immagine! –
Parla in maniera convincente ma qualcosa non mi torna. Perché dovrei duettare con altri cantanti durante il mio tour? Chi cazzo li ha invitati? Oddio, ho rispetto per loro, soprattutto per Bono, ma quelle sono le mie date.
-Senti Jamy, non è perché non voglio dividere l’incasso con loro o perché non li ammiri, ma questa storia non mi piace. Perché mai dovrei invitare una special guest al mio concerto? Sono io la special guest cazzo! – mi do un tono sorseggiando il mio vino – vengono per ascoltare le mie canzoni, se vogliono ascoltare Bono che si comprino un fottuto biglietto per gli U2 –
Mi guarda spazientito, come se non capissi a cosa sto rinunciando negando di aderire al loro progetto.
-Secondo me potrebbe essere una buona opportunità – continua.
- No Jamy, e mi stupisco di te – sbotto alzandomi in piedi – non mi conosci abbastanza, cazzo! Lo sai che non sono il tipo, mi sono separato dalla band più grandiosa degli anni 90 per fare quello che sto facendo, mi faccio il culo come non me lo sono mai fatto visto che devo fare tutto io, e l’idea di duettare su un palco mi fa venire da vomitare – passeggio lentamente su e giù (stando attento a non calpestare il tappeto) mentre il nervoso inizia a salirmi per davvero.
- Ma dimmi la verità – mi fermo e lo fisso negli occhi – perché ve ne siete usciti con questa storia? Pensate che sia finito? Che mi sto ammosciando? –
Distoglie gli occhi dal mio sguardo e si alza raggiungendomi. Siamo uno di fronte all’altro adesso.
- Noel , te lo ripeto, non pensiamo tu sia finito, sei un cantautore fantastico, forse uno dei migliori di sempre – prosegue – ma forse è arrivato il momento di fare un leggero cambiamento. La gente adora ancora gli Oasis, e tanti vengono ai tuoi concerti per riascoltare le vostre vecchie canzoni e ritrovare la magia di quegli anni –
Cazzo, adesso mi fa anche venire la malinconia oltre che il nervoso.
- Perciò abbiamo paura che a lungo andare, mettendo sempre più canzoni recenti degli High Flying Birds, la gente si stanchi. E siccome questo ancora non è successo, cerchiamo di non farlo accadere giocandoci qualche carta in anticipo –
Ho il cervello che lavora a tutta velocità, mentre cerco di assimilare il suo discorso. Ma non c’è niente da fare, per me sono tutte cazzate.
-No, no e poi no! – mi allontano da lui di qualche passo – ditemelo subito che non credete più nel mio lavoro e basta. Queste prese per il culo non mi piacciono e non voglio essere trattato come l’ultimo dei coglioni! –
- Noel non ti incazzare cazzo… -
- Non ti incazzare?! – gli rivolgo una delle mie peggiori occhiate – come faccio a non incazzarmi? Il mio manager pensa che io sia prossimo al fallimento e non dovrei incazzarmi?? Non volevo più stare in una band, anzi, non voglio più stare in una band, tu lo sapevi meglio di chiunque altro, e adesso mi proponi dei cazzo di duetti con special guests? –
- Non è stata solo un’idea mia, è venuta fuori anche parlando con gli altri.. –
- Peggio ancora!! Sentite, per me siete tutti fuori, non voglio più che lavoriate per me. Andatevene tutti a fanculo!! – gli urlo in faccia per poi girarmi e dirigermi verso la porta.
-Noel aspetta, ragioniamo un attimo.. –
Non lo ascolto nemmeno. Esco e attraverso il giardino, una volta uscito chiamo un taxi e mi ci fiondo dentro accasciandomi sullo schienale.


Ho sbagliato a fidarmi di loro cazzo! Eppure lavoravamo bene insieme…perché allora questa idea di merda?? Cos’ho sbagliato? Il tour è andato bene, abbiamo fatto un palata di soldi e le recensioni sono state positive (non ovviamente come me le sarei aspettate io, ma ho abbassato le mie pretese di perfezione).
Perché sta andando tutto storto? Quella sensazione mi attanaglia la gola, si rifà di nuovo strada dentro me… pensa Noel, pensa.
Ora dovrò trovarmi un altro manager….sempre quando mi tornerà l’ispirazione per produrre un altro album.
Il senso di angoscia non mi lascia in pace, e una volta arrivato a casa mi ributto sul letto. Non so quanto tempo rimango lì fermo a pensare. Ho un vortice di emozioni che mi ballano dentro, e non so più cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.
Sento Sarah rientrare a casa con i ragazzi, quindi mi dirigo al piano di sotto per salutarli.
- Ehi, di ritorno finalmente –
Saluto i piccoli con un bacio sulla testa, e accarezzo i capelli a mia moglie -Che avete fatto? –
- Io shopping – sorride mostrandomi le scarpe nuove di zecca – e loro erano in palestra  ad allenarsi –
Amano talmente tanto fare sport che non so come facciano ad essere miei figli.
- E tu, che hai fatto oggi? –
- Lasciamo stare.. giornata di merda –
-Perché?? –
- Non ho voglia di parlarne adesso, me ne torno in camera –
Mi conosce troppo bene e sa che quando sono di questo umore non deve farmi domande.
Risalgo al piano di sopra e per la terza volta in questa giornata mi ributto sul letto. Decido di fare un po’ di zapping, ma i pensieri continuano a non darmi tregua…sono giorni che ci penso, giorni che mi arrovello il cervello.
Poi all’improvviso, è come se qualcuno mi tirasse un pugno nello stomaco. Tutto d’un tratto so quello che dovrei fare.
Mi alzo e faccio rapidamente alle scale.
- Amore io esco, devo fare una cosa –
Molla le borse da svuotare e mi guarda sorpresa – Dove vai?? –
- Poi te ne parlo –
Esco di casa e prendo nuovamente un taxi ( non avere la patente è una gran rottura di palle), e quando sono quasi arrivato prendo il telefono e lo chiamo.
- Liam sono io. Sono quasi sotto casa tua, aprimi che devo parlarti di una cosa importante –
 
 
 
  
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