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Autore: lorian    14/01/2017    5 recensioni
Un inusuale e travagliata storia d'amore tra due delle persone più lontane una dall'altra.
Nonostante regole, credenze e differenze sociali li vedano assolutamente separati, la lotta per stare uniti diventa imperiosa.
Un viaggio fatto tra i ricordi di questa storia che settimana dopo settimana, vi conquisterà.
Draco rivivrà ogni singola emozione per condividerla con tutti voi.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Buongiorno ragazze! Innanzitutto devo scusarmi con tutte voi, perché mi ero ripromessa di iniziare a pubblicare prima di Natale ma diciamo che ho avuto delle feste abbastanza movimentate.

Inoltre, una fastidiosissima influenza mi ha letteralmente abbattuta.

Ora però che il peggio è passato, mi impegnerò ad essere puntuale e inizio oggi con il primo capitolo della nuova storia che spero vi piacerà.

Un bacio Lorian.

 

Capitolo 1 - L'inizio di tutto

 

All'interno del castello di Hogwarts si stava vivendo un momento davvero tragico e pesante.

Non stiamo parlando di un attacco dei Dissennatori o dei Mangiamorte ma dello studio per la preparazione ai M.A.G.O.

Tutti i ragazzi vagavano per i corridoi come zombie, barcollando mentre con gli occhi spiritati ripetevano norme, regole ed incantesimi.

La follia dilagante aveva colto indistintamente tutte le quattro case.

Le serpi cercavano disperatamente uno o più stratagemmi per poter sabotare gli esami o banalmente un luogo ben più che segreto, dove potessero nascondersi.

I tassi, tra un ripasso e l'altro, cercavano di costruire trappole e trabocchetti dove far cadere i professori e gli esaminatori.

I corvi invece si rivolgevano alla Cooman nella speranza che la stordita signora, tra un bicchierino di sherry e l'altro, riuscisse a mettere in moto il suo terzo occhio vedendo qualcosa nonostante i suoi mitici occhiali con i fondi di bottiglia.

Infine i grifoni quasi quasi pregavano che resuscitasse Voldemort piuttosto che svolgere gli esami, perchè non c'era nulla di segreto nel dire che affrontare una McGranitt furiosa, era sicuramente peggio che trovarsi di fronte ad un senza naso, pelato ed isterico.

Non credo che ci sia bisogno di sottolineare il fatto che in quest'ultimo gruppo, c'era l'eccezione che conferma la regola e cioè Hermione Jean Granger, soprannominata da tutti la so-tutto-io di Hogwarts.

Lei era la strega più intelligente e studiosa degli ultimi cento anni ed era incredibile se si pensava che era una semplice Nata babbana.

Ovviamente di semplice in quella ragazza riccia non c'era nulla ma per i più radicati Purosangue, quello era un fatto assolutamente inspiegabile.

Tra questi, fino a qualche mese prima c'era anche il suo fidanzato e cioè Draco Lucius Malfoy, il più spocchioso tra gli spocchiosi.

Lo scandalo che li aveva investiti quando i due ragazzi avevano portato alla luce la loro relazione, volava ancora di bocca in bocca ma la tensione per gli esami finali, aveva mitigato un pò la cosa.

Il gelido biondo era seduto accanto alla sua ragazza, che aveva il naso incollato su un libro più grosso di lei.

Di fronte ad Hermione, c'erano straordinariamente Blaise Zabini, Harry Potter e la sua rossa fidanzata Ginny Weasley.

L'unico che mancava all'appello era Ronald, perchè non aveva minimamente accettato la presenza di Draco nella vita della ragazza che considerava, egoisticamente di sua esclusiva proprietà.

Anche se studiavano insieme oramai da un mese, il biondo storceva ancora la bocca di fronte al ragazzo sopravvissuto, quello che lui definiva la persona più fulminata del mondo magico.

D'altronde se Potter era sopravvissuto a ben due Avada Kedavra, qualcosa doveva pur significare.

Dagli altri tavoli i studenti li occhieggiavano spesso, aspettandosi che da un momento all'altro tra i due galli scoppiasse un putiferio ma fino ad ora erano rimasti delusi.

Ad un tratto Ginevra aveva sbuffato e mentre con la coda dell'occhio fissava quegli ebeti, aveva incrociato le braccia al seno.

Con la voce distorta dalla rabbia aveva sibilato: " Ma è possibile che ci siano tante persone così idiote?

Sono lì fermi come degli avvoltoi in attesa della carogna da spolpare.

Secondo me stanno pregando Merlino, Morgana e tutti e quattro i fondatori che tra voi due scoppi la guerra.

Mi domando come si faccia ad essere così meschini!".

Draco aveva ghignato poi aveva alzato le spalle dicendo: " Si vede che non hanno niente di meglio da fare!

Comunque non vorrei infierire Ginny ma ho la certezza matematica, che gran parte di quelli che tu chiami avvoltoi, siano stati mandati qui in avanscoperta proprio da tuo fratello, che non vede l'ora che tra me e Hermione scatti la rottura tanto agognata!".

Inaspettatamente Ginny aveva annuito poi aveva aggiunto: " Lo so perfettamente Draco, che dietro questa incresciosa situazione c'è Ronald e a volte mi chiedo se io o lui siamo stati adottati, perchè mi sembra impossibile essere davvero sua sorella!".

Harry aveva appoggiato il libro sul tavolo poi aveva detto: " Per lui è impensabile credere che tra il furetto e Hermione ci sia qualcosa di serio.

Secondo ciò che ritiene il suo cervello, lui gli ha rubato la ragazza!".

Draco aveva fatto una smorfia indistinta, senza aggiungere una parola ma Ginny aveva mormorato con stizza: " E questo lo rende ancora più deficiente!

Voglio dire, finché Hermione è rimasta single lui non l'ha ritenuta importante e si è sollazzato con quell'oca di Lavanda poi però quando lei ha scelto Draco e si è ritenuto tradito.

Pensa di avere dei diritti sulla nostra amica! Peccato che li senta imprescindibili, solo quando lei si interessa a qualcun'altro.

Sono più che certa che se loro si lasciassero, lui tornerebbe tra le cosce di quella ninfomane della Brown!".

Draco aveva grugnito poi aveva risposto: " Non credo che gli darò mai questo piacere!

Hermione è e rimarrà la mia ragazza e non ho la benché minima intenzione di lasciarla, quindi può mettersi l'anima in pace!".

La mora aveva alzato lo sguardo da quel mastodontico librone e aveva guardato le persone che di sottecchi li osservavano poi aveva sorriso lievemente.

Si era sporta per dare un dolce bacio al suo ragazzo e aveva detto: " Io credo che gli stiate dando più importanza di quel che si meritano.

Né loro né Ronald riscuotono il mio interesse, così come non devono attirare il vostro!

L'unica cosa che otterranno sarà una bocciatura in massa, perchè per spiarci biecamente, non stanno minimamente studiando e fra tre giorni, inizieranno gli esami.

Nessuno di noi deve loro una spiegazione e sprechiamo già troppo tempo a preoccuparci.

Come ha detto Draco, io sono e resterò la sua ragazza e delle fissazioni di Ronald, non me ne può fregar di meno!".

Quindi si era alzata e aveva portato con se quel mattone di libro, per riporlo nello scaffale.

Mentre cercava il punto esatto dove riporre il tomo, la ragazza era stata attirata da due voci che stavano bisbigliando.                                                                                                                                                Con uno schiocco delle dita si era disillusa e passo dopo passo, si era avvicinata alle due ragazze

che si erano poi rivelate le gemelle Patil.

Padma stava ridacchiando e poi quando aveva smesso, con gli occhi inumiditi dalle troppe risate represse aveva fissato la sorella e aveva chiesto: " Quindi se ho capito bene, Ronald vuole fare in modo che Malfoy lasci la Granger?".

Hermione aveva spalancato gli occhi quando la gemella aveva annuito sorniona.

La Corvonero aveva poi chiesto: " E come intende farlo?" e Calì aveva risposto: " Demelza mi ha detto che Romilda gli ha riferito, che Lavanda era abbastanza scocciata.

Sembra che lui abbia dato di matto, dicendo che era una vergogna per una Grifondoro mettersi con una serpe e lui doveva far rientrare tutto nei ranghi!".

Padma aveva annuito ma poi aveva domandato: " Ho capito ma non mi hai ancora detto come intende rimettere tutto al suo posto!".

Calì si era passata una mano tra i neri capelli e aveva risposto: " Secondo Romilda, lui ha detto che vuole inviare un messaggio a Hermione con la scrittura del biondo, invitandola sulla torre di Astronomia questa sera a mezzanotte.

Poi una volta che lei sarà lì, la vuole addormentare con un incantesimo!".

Padma aveva messo su un espressione basita poi aveva mormorato: " Non capisco come questo possa fare lasciare quei due!" e Calì aveva risposto: " Beh, non ti ho detto ancora la parte migliore.

Secondo il piano di Ronald, dopo che si sarà addormentata lui la farà stendere su dei cuscini e si coricherà con lei poi invierà un messaggio alla serpe con la scrittura di Hermione, dandogli appuntamento sulla torre e quando il biondino arriverà, li vedrà a letto insieme e penserà di essere stato tradito!".

Padma aveva battuto leggermente le mani ridendo poi aveva risposto: " E bravo Ronald, chi avrebbe mai detto che riuscisse a inventarsi un piano così geniale.

Tutti qui sanno come Malfoy sia geloso e possessivo e di sicuro non accetterà mai un bel paio di corna ramificate.

Solo una cosa non capisco! Perchè lo fa? Voglio dire, lui non si è mai fatto avanti con Hermione e si è sollazzato con Lavanda, però non vuole che lei abbia un altro.

Certo stiamo parlando di Malfoy ma se ti ricordi, ebbe una reazione simile anche quando si trattò di Victor Krum!".

Calì aveva annuito poi aveva risposto: " Lo so, in effetti è davvero un egoista ma che vuoi farci, in fondo è un uomo e non ammetterebbe mai che una che considera sua, si metta con un altro.

Io penso che lui voglia solo divertirsi con Lavanda poi quando ne avrà avuto abbastanza, andrà a cercare Hermione per fare sul serio.

Sai per la serie: le oche bionde me le scopo ma le more ricce me le sposo!".

Le due gemelle erano scoppiate a ridacchiare poi si erano allontanate, ignare di essersi lasciate alle spalle una piangente e furibonda Hermione.

Quando si era ripresa dalla rabbia e dal dolore, la ragazza aveva mandato un messaggio ai suoi amici e al suo ragazzo, tramite un biglietto trasformato in uccellino che diceva: " Raggiungetemi subito nella stanza delle necessità!".

Poi aveva fatto il giro degli scaffali ed era uscita dalla biblioteca, con un diavolo per capello.

Velocemente si era diretta al settimo piano, si era fermata davanti al quadro di Barnaba il babbeo,

bastonato dai troll e aveva atteso l'arrivo degli altri.

Dopo dieci minuti dal fondo del corridoio erano apparsi Blaise, Harry e Ginevra, seguiti da uno scazzato Draco che sbuffava di continuo.

Ginny aveva visto Hermione e le era corsa incontro ma si era fermata di botto, quando si era accorta che aveva gli occhi arrossati.

Mettendo le mani sui fianchi, nel più puro stile di Molly Weasley, aveva alzato la voce di un tono chiedendo:  "Herm, perchè hai pianto?".

La mora con la coda dell'occhio aveva visto Draco alzare di scatto la testa e sgranare gli occhi.

Deglutendo aveva risposto: " Non qui! Prima entriamo e poi vi spiegherò!".

Tremando si era avvicinata al muro e dopo aver pensato a cosa chiedere, era passata per tre volte di fronte alla parete.

Un grande portone nero finemente lavorato, era apparso davanti ai loro occhi e quando la comparsa era stata completata, i quattro ragazzi erano entrati dentro la stanza.

Avevano trovato una vasta camera, arredata tutta con i toni del bianco e nero, con un mobile bar pieno di bottiglie varie e di bicchieri.

Un grande divano di pelle nera spiccava sul pavimento di marmo bianco ed era posizionato di fronte ad un lussuoso camino, ovviamente spento dato che erano a giugno.

Hermione si era seduta, subito imitata dagli altri e Ginny le aveva detto: " Ora taglia corto e dimmi perchè poco fa hai pianto."

Hermione l'aveva fissata negli occhi e stringendo i pugni, le aveva raccontato tutto quello che aveva sentito dalle bocche di Calì e Padma.

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Man mano che il suo racconto si svolgeva, Ginny spalancava gli occhi e la bocca, Blaise e Harry stringevano i pugni furiosi e Draco abbassava lo sguardo a terra.

Quando la mora aveva finito di parlare, Draco era scattato in piedi e si era diretto di filato verso il mobile bar, dove si era versato una generosa dose di firewhiskey.

Contrariamente a quello che pensavano le persone, a lui non piaceva da impazzire l'alcool.

Farsi vedere con un bicchiere in mano sempre più spesso, faceva parte dello status quo e cioè del voler mantenere agli occhi degli altri, la sua immagine di bad boy.

Ma in quel momento sentiva proprio la necessità di sentire scendere quel forte liquore lungo l'esofago.

Sentirlo bruciare in gola e nello stomaco, faceva da contraltare alla furia che lo stava devastando.

Dopo essersi scolato tutto il bicchiere, lo aveva stretto talmente forte che temeva potesse

romperlo, poi senza dire una parola si era diretto fuori dalla stanza delle Necessità, lasciandosi alle

spalle la sua fidanzata e i suoi amici che l'avevano guardato in silenzio.

A passo svelto si era diretto nella sua stanza e una volta lì, si era lasciato cadere sul letto afferrandosi i capelli in un gesto frustrato.

Era stufo di sentirsi giudicato e condannato a priori, solo per il cognome che portava.

Per Salazar, lui sapeva di essere stato un gran bastardo, vile e cattivo e il peggio l'aveva dato

proprio con la ragazza che ora amava e probabilmente questo non se lo sarebbe mai perdonato.

Ma sentire quei piani lo aveva davvero devastato, perchè non erano progettati per amore ma solo per una questione di mero possesso.

La cosa assurda era che la possessione in teoria lui avrebbe dovuto comprenderla, visto che Lucius non aveva fatto altro che dirgli: " Se vuoi qualcosa prenditela e se è tua, fa che nessuno la tocchi!" ma invece faticava ad accettare che quella di cui si stava parlando era in realtà la sua fidanzata.

Ora che il suo paparino gli aveva fatto il gentile favore di crepare, lui pensava di essere libero; libero di amare, ridere, scherzare, farsi nuovi amici e sopratutto di vivere.

Ma così non era stato!

 

INIZIO FLASHBACK

 

Fin dal primo giorno di scuola, si era dovuto rendere conto che per la stragrande maggioranza degli alunni, lui era solo un capro espiatorio.

Un ottimo bersaglio su cui riversare tutto l'odio e il rancore per la guerra appena trascorsa e per coloro che erano morti.

I primi sei mesi li aveva passati più in infermeria che in aula, perchè non poteva nemmeno girare per i corridoi, senza diventare un catalogo vivente di maledizioni e incantesimi.

Veniva schiantato e percosso con la stessa frequenza con cui si cambiava le camicie e cominciava ad essere stufo.

Poi, una sera di marzo era apparsa lei; lei che l'aveva trovato in un corridoio, disteso in un lago di sangue.

Il suo sangue, quello che il suo beneamato padre dichiarava purissimo ma che era del tutto simile a quelli degli altri.

Quella volta i suoi cari compagni ci erano andati giù in modo pesante: aveva tre costole rotte, un polmone perforato, un occhio nero, il labbro inferiore spaccato, la gamba destra rotta, aveva perso tre denti e aveva un taglio lungo tutto il braccio sinistro, in corrispondenza di quel marchio maledetto che gli deturpava la pelle.

Ricordava ancora le parole che gli aveva detto Finnegan, prima di tagliargli la carne con un coltello.

Aveva uno sguardo da pazzo impresso negli occhi mentre gli diceva: " Dovresti ringraziarci Malfoy! Chissà che squarciando la tua carne, non esca quello schifo che ti circola nelle vene!".

Poi il dolore era stato davvero tanto devastante, che aveva perso i sensi cadendo nell'oblio.

A svegliarlo era stata la sua voce che mormorava: " Oh Morgana, Malfoy che ti hanno fatto? Sono dei folli.

Solo un pazzo può fare una cosa del genere; non è possibile, mi sembra di aver combattuto per niente!".

Lui aveva cercato di parlare ma era stato colto da un violento eccesso di tosse, che gli aveva fatto sputare sangue.

Lei gli aveva detto:  " Per favore Malfoy non parlare e non agitarti, perchè ti fai solo del male!" poi lo aveva medicato alla buona e aveva chiamato Harry con il Patronus.

Quando il moro era arrivato in quel corridoio scuro, alla vista di quello scempio era impallidito e non aveva potuto trattenere un conato, che lo aveva spinto a vomitare anche l'anima.

Quando si era ripreso, si era avvicinato a Hermione e insieme lo avevano trasportato in infermeria.

Madama Chips vedendolo si era messa le mani nei capelli ma poi aveva alzato gli occhi al cielo e aveva sbuffato.

Questo atteggiamento aveva fatto comprendere a Hermione che il biondo era un assiduo frequentatore dell'infermeria e quando aveva chiesto la conferma alla Chips, lei le aveva detto:

" E' una barbarie che viene commessa spesso! Questo povero ragazzo, ha passato più giorni qui dentro che in classe ma di solito non hanno mai usato una tale ferocia!".

Hermione allora aveva chiesto perchè non fossero stati presi dei provvedimenti e la buona donna le aveva risposto: " Perchè lui non ha voluto! E' come se sapesse di meritarsi queste torture e volesse espiare le sue colpe in questo modo!".                                                                                

La mora aveva sentito una rabbia tale dentro che l'aveva devastata e dopo aver salutato Harry, chiedendogli di non dire niente a nessuno, era rimasta al capezzale del biondo tutta la notte.

Qualche ora dopo una febbre altissima aveva colto Draco, portandolo alla soglia del delirio e in quei momenti lui si era agitato come non mai, chiedendo aiuto e pregando di smetterla.

Hermione aveva pianto di fronte a quello strazio ma non si era persa d'animo e alternandosi con

Poppy, lo aveva assistito tutto il tempo.

Grazie all'Ossofast, le costole e la tibia di Draco si erano aggiustate, così come il livido all'occhio e il taglio al labbro e al braccio erano spariti con un unguento.

I denti erano stati fatti ricrescere con l'incantesimo Densaugeo ma la cosa che preoccupava l'infermiera era la perforazione del polmone.

All'alba la febbre era scomparsa del tutto e Hermione vinta dalla stanchezza, si era addormentata seduta sulla sedia mentre teneva la mano di Draco.

Dopo poche ore il ragazzo si era svegliato ed era rimasto sorpreso di vederla dormire vicino a lui.

Madama Chips, che era passata a controllarlo, vedendo la sua espressione aveva detto: " Non la disturbi, signor Malfoy.

La signorina Granger deve essere esausta, perchè non l'ha abbandonata un solo istante e l'ha curata con tutte le sue forze!".

Draco aveva annuito mentre sentiva un calore forte sprigionarsi nel cuore poi aveva portato lo sguardo verso l'infermiera e aveva detto: " Non voglio svegliarla ma così deve essere scomoda!

Ingrandisca il letto e la faccia coricare qui".

La donna aveva sgranato gli occhi poi aveva mormorato: " Ma è contro il regolamento!" e Draco aveva risposto: " Non si preoccupi, non la toccherò!

Tanto più che non ne avrei neppure la forza! Lei mi parla del regolamento ma non credo che sia scritto da qualche parte, che degli alunni si debbano divertire a pestarne un altro.

Né vi è scritto che una Grifondoro debba aiutare un Serpeverde! Quindi come vede non andiamo contro il regolamento o almeno non credo che lo stiamo facendo!".

La donna era rimasta un pò a pensare poi aveva annuito e con colpo secco della bacchetta aveva trasformato il letto da singolo in matrimoniale e tramite l'incantesimo Mobilicorpus, aveva sollevato con delicatezza la ragazza, facendola coricare.

Hermione aveva mugugnato un pò ma poi era tornata a dormire serena.

Madama Chips aveva guardato Draco che non gli toglieva gli occhi di dosso e aveva mormorato: 

" Sappia signor Malfoy che stavolta non potrà esimersi dal denunciare i suoi aggressori, perchè conoscendo la signorina che ora dorme al suo fianco, non glielo permetterà.

Lei, come tutti noi ha lottato per ristabilire il bene e il fatto che lei venga pestato con continuità, non rientra di certo in quel fine!".

Draco aveva annuito senza dire una parola poi aveva chiuso gli occhi, riaddormentandosi.

Dopo qualche ora il biondo si era risvegliato e aveva visto Hermione fissarlo confusa.

Stringendo il pugno per il nervoso, aveva mormorato: " Buongiorno Granger! Madama Chips ha ingrandito il letto per permetterti di dormire ma voglio rassicurarti del fatto che non ti ho toccata.

Volevo ringraziarti, perchè lei mi ha detto quello che hai fatto per me!".

  
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