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Autore: 365feelings    14/01/2017    0 recensioni
Raccolta di drabble e flash fic spudoratamente a caso, scritte in occasione di diverse iniziativite (tra cui la PJShipWeeks e la Spring Shower indettte dal campmezzosangue). Troverete headcanons, missing moments, slice of life, ma soprattutto au. Solangelo e jasiper a volontà e altre cose belle tipo Chris/Clarisse. Lievi spoiler di The Hidden Oracle.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Clarisse La Rue, Jason/Piper, Nico/Will
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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prompt:  Will/Nico: Nico ama la neve perché sembra portare silenzio e calma. Pur essendo il figlio del dio del Sole, anche Will ama una buona nevicata. La cosa che amano di più, però, è guardare la neve che si posa sul campo mezzosangue. Insieme.


L’infastidito «E va bene, e va bene!» di Mr. D lo raggiunge nonostante si trovi sul portico e gli strappa l’accenno di un sorriso. La delegazione di semidei deve aver compiuto con successo la propria missione – in codice, Bianco Natale.
Alice e Julia gli passano accanto di corsa, seguite da altri ragazzini in un coro di voci concitate e risate – «Ce l’abbiamo fatta!» «Ellen si pentirà di essere tornata a casa!» «Qualcuno svegli Clovis!»
La notizia si diffonde rapidamente per tutto il Campo e allo stesso tempo i primi fiocchi attecchiscono sull’erba verde e sulle pietre secolari. Presto il bianco diventa il colore predominante.
Nico, ancora appoggiato ad una delle colonne del portico della Casa Grande, prende un respiro profondo e chiude gli occhi, godendo la quiete che la neve porta con sé. Le voci infatti si sono progressivamente spente in mormorii di stupore e infine si sono perse tra un cristallo e l’altro. I familiari rumori del Campo giungono attuti e tutto sembra rallentare.
Quando li riapre, davanti a lui si presenta un paesaggio lunare e la neve non ha ancora smesso di cadere, copiosa. Probabilmente Mr. D intende seppellirli tutti per ripicca.
«Cioccolata?» domanda piano Will, accostandosi con due tazze e lo sguardo luminoso di chi ammira ogni anno la neve come fosse la prima volta. Nico allunga la mano per ricevere la propria e ruba uno dei marshmallow che quasi traboccano dalla tazza del suo ragazzo.
In lontananza, uno dei nuovi arrivati si avventura nella neve fresca e notandoli agita entrambe le braccia con entusiasmo, cercando poi di catturare i fiocchi di neve.
Will ricambia salutandolo con la mano libera, mentre Nico considera che quello, tutto quello vale ampiamente ogni cicatrice sul suo corpo.


 
*


prompt: Piper/Jason, Hogwarts!AU "sta lontana/o da quel vischio, è pieno di nargilli!"
avvertimenti: Hogwarts au, Grifondoro!Jason, Grifondoro!Piper, Corvonero!Leo
note: è ambientata al quinto o al sesto anno. 


«Cosa guardi?» domanda Piper affiancandosi a Jason, fermo nel bel mezzo del corridoio mentre tutti gli altri studenti si affrettano a raggiungere le aule.
«Il vischio» replica lui, senza distogliere lo sguardo dal ramoscello che galleggia a mezz'aria. Manca poco all'inizio della vacanze invernali e come da tradizione Hogwarts è un tripudio di decorazioni natalizie.
Piper resta in silenzio, sperando che il rossore che improvvisamente le colora le gote non venga notato.
«Secondo te ci sono i Nargilli?»
«Secondo me ci sono i Nargilli?» ripete la Grifondoro senza capire. Non era certo questa la domanda che si aspettava.
«Sì» risponde il ragazzo, voltandosi verso di lei «Non ricordi? Al primo anno mi hai avvertito di stare lontano dal vischio perché c'erano i Nargilli».
L'espressione perplessa di Piper si trasforma in una divertita mentre ricorda la se stessa undicenne di cui parla Jason – un metro e qualcosa di divisa stropicciata e ferrea convinzione che i Nargilli esistono.
«E tu mi hai creduto?» domanda, sorridendo. Quella, ricorda, è stata anche la prima volta che gli ha rivolto la parola – «Stai lontano da quel vischio, è pieno di Nargilli!» gli aveva detto, sicuramente spaventandolo. Dopo un inizio simile, riflette, è quasi un miracolo che siano diventati amici.
«Eri molto convinta» ribatte.
«Avevo undici anni» gli fa notare «Ero anche molto convinta che Babbo Natale leggesse la mia letterina» e poi, in un moto di coraggio, continua «Comunque non penso che ci siano i Nargilli in questo vischio».
Jason all'inizio non risponde, lo sguardo nuovamente rivolto verso la decorazione e chissà quali pensieri in testa. Piper si chiede se hanno in mente la stessa cosa, se anche lui sta immaginando di baciarla, se ha interpretato correttamente i messaggi dell'amico o se ha frainteso tutto.
«Bene» mormora quietamente il ragazzo e la speranza cresce nel petto della Grifondoro, insieme ad un'altra convinzione: se non mi bacia lui ora, lo bacio io.
Non c'è modo però di dar seguito alle sue intenzioni perché Leo si ferma accanto a Jason. Per qualche secondo guarda davanti a sé, in silenzio, poi si volta verso di loro.
«L'idea di andare a lezione è così avvilente che anche fissare il vuoto è meglio?» domanda e i due Grifondoro sobbalzano: entrambi si sono completamente dimenticati di Pozioni e ormai nel corridoio oltre a loro non c'è più nessuno. Senza perdere un secondo di più scattano, lasciando indietro il Corvonero.
Bah, pensa Leo senza capire i suoi amici. Poi lo sguardo cade sul vischio. Oh.
Un ghigno malandrino gli illumina il volto.
«Vi ho per caso interrotti?» esclama a gran voce e scommette le sue Gobbiglie che Jason è diventato rosso come gli stendardi di Grifondoro.
«Un po' di maniere» lo redarguisce un fantasma di passaggio, scuotendo il capo «Siamo in una scuola, non ad una partita di Quidditch».


 
*


prompt: Talia/Reyna: -occasionalmente, al Campo Giove, si organizza un banchetto a base di pizza e gelato (e anche Reyna si scioglie un po')
avvertimenti: post blood of olympus


Reyna è formale e impettita come se si stesse rivolgendo al senato mentre le parla del banchetto che si terrà quel fine settimana al Campo Giove. A Talia l’immagine fa un po’ ridere, ma cerca di trattenersi.
«Si mangerà pizza e gelato, il menù è sempre lo stesso» la sente aggiungere, ma può dire quello che le pare, non le importerebbe: ha preso la sua decisione nel momento esatto in cui ha sentito l’invito.
«Sicuro» replica, sistemandosi la faretra «Ci sarò».
«Bene» commenta la semidea romana prima di chiudere la comunicazione «A venerdì».
Dall’altro lato del messaggio Iride, Reyna si concede un impercettibile sospiro prima di tornare alle sue attività abituali.
«Com’è andata?» chiede timidamente e con discrezione Frank poco dopo. È stato lui, infatti, a ricordarle l’esistenza dei messaggi Iride, di cui aveva già sentito parlare da Piper e Nico – un punto per i greci.
«Viene» replica semplicemente, dissimulando la soddisfazione.

La sera del banchetto Talia arriva un po’ in ritardo, ma d’altronde viene dall’Illinois ed organizzare un trasporto è stato un po’ più complicato e lungo del previsto. Anche superare i ferrei controlli del confine del Campo non è stata un’operazione celere.
Ora che è lì, comunque, prende uno spicchio di pizza, chiedendosi come si siano procurati un tale quantitativo (insomma, si tratta pur sempre di un esercito), e cerca Reyna con lo sguardo. Non impiega troppo a trovarla, è la stessa ad andarle incontro.
La semidea romana indossa come sempre la maglietta del Campo, ma ai piedi ha un paio di infradito che rivelano una pedicure impeccabile. I jeans inoltre, nota la figlia di Zeus, sono veramente molto aderenti e la treccia che cade sulla spalla è un po’ spettinata.
«Gelato?» chiede Reyna, offrendole il cucchiaino che stava portando alla bocca.
Talia annuisce anche se ha ancora in mano la pizza: quello ha tutte le premesse per essere il miglior venerdì sera degli ultimi tempi.
 
 
 
 
 
   
 
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