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Autore: NikiforovOnIce    15/01/2017    1 recensioni
Durante una semplice cena di riunione tra i diversi pattinatori, Jean Jacques Leroy fa una proposta a Yuri Plisetsky. Una scommessa. Yuri sarà pronto ad accettarla? [JJ/Yurio] [Pliroy]
Genere: Erotico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jean Jacques Leroy, Victor Nikiforov, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ma tu sei fuori, pazzo. Assolutamente impazzito.” Dissi sconvolto.
Mi liberai dalla sua presa e finalmente uscii da quel bagno.
Ero felice di sentire di sottofondo le voci dei miei compagni, per la prima volta li ringraziai mentalmente.
Purtroppo la pace durò poco, non feci appena in tempo a fare due passi che anche JJ uscì dal bagno.
“Yuri. Sono serio.” E nuovamente mi fermò stringendomi il polso.
Mi aveva preso per un cane o cosa?
Ovviamente gli altri si girarono subito sentendo la voce roca e potente di JJ.
Dio, ci stavano fissando tutti! Chissà cosa avranno pensato…sentii qualcuno strozzarsi in lontananza, probabilmente dallo shock.
Presi un respiro profondo e lo guardai.
“Se dico che va bene mi lascerai all’istante?”
Ridacchiando mi disse “Ma certo.”
“Va bene, va bene.” ‘provare non costa niente’
E per fortuna mantenne la parola detta, mi lasciò andare e come un topo che scappa dal gatto corsi verso il mio posto.
Mi sentivo accaldato, probabilmente ero diventato rosso dall’imbarazzo.
Christophe, quella pettegola, appena vide JJ sedersi tirò fuori un: “Ma cosa succede qui?”
Sentii Viktor ridacchiare in lontananza.
Io ero preso col telefono e feci finta di non aver sentito niente.
“Niente di che, visto che Yurio mi trova insopportabile ho deciso di fare una scommessa con lui. Passerà del tempo con me in Canada per provare a fargli cambiare idea su di me.” Disse sorridendo.
“Non chiamarmi Yurio.” E gli tirai un “leggero” calcio da sotto il tavolo.
“E Yuri ha accettato??” Il Katsudon non poteva farsi gli affari suoi ovviamente…
Lo guardai male. Li odiavo tutti.
“Perché non dovrei? Non sono uno di quelli che se la fa sotto. Vedrete che non cambierà niente.”
Perché quella serata non poteva finire subito?
Giacometti infine diede la botta finale.
“Ora ti ritroviamo con la verginità persa”.
Tralasciando la frase in sé che era una delle cose più stupide che io abbia mai sentito dire, già tempo fa lessi qualche specie di articolo online in cui si parlava della sessualità del Leroy anche se ad essere sincero non c’avevo mai fatto caso, essendo anche fidanzato…ad ogni specchio che vede si deve fermare per controllarsi i capelli, ha delle sopracciglia inguardabili ed è più egocentrico di qualsiasi altra modella al mondo, quindi, voglio dire non penso che qualcuno in questo mondo a prima impressione direbbe che è etero. Bah ma perché ci stavo pensando? Che me ne importava di quel pallone gonfiato.
Per fortuna la serata finì in fretta, dopo aver –purtroppo- salutato tutti mi diressi verso il corridoio di ovest, per prendere l’ascensore, appena arrivò mi fiondai all’interno, ansioso di tornare nella mia camera, se non fosse stato per due braccia che bloccarono la chiusura delle due porte.
“Mi sa che dovremmo ancora passare del tempo insieme”
Ancora lui. Non ci potevo credere.
“Purtroppo.” E rise salendo anche lui.
“Oh andiamo, non sono di così cattiva compagnia.” Disse, togliendosi la cravatta dal collo.
Lo ignorai. La mia camera era al quinto piano per cui non durò molto la nostra permanenza in ascensore.
Appena vidi il numero “5” illuminarsi sullo schermo corsi fuori, ma ancora una volta sentii dei passi seguirmi.
“Senti.” Mi girai, “Potresti smetterla di seguirmi? Inizi a starmi ancora di più sulle palle.”
“Nessuno ti segue principessa, la mia camera è la 207 e da come vedo dal portachiavi che hai in mano la tua è la 208.” Che - sfortunata - coincidenza.
Non potei avere il tempo di rispondere che continuò a parlare.
“Poi se vuoi che io ti segua sarai al più presto soddisfatto.” E si diresse verso la porta mentre io andavo verso la mia.
“Mai.” Gli risposi arrabbiato, non ero un bambino, doveva smetterla di trattarmi così.
 “Bonne nuit mon chéri.” E così dicendo entrò in camera.
Rimasi per qualche secondo perso nel vuoto, non avrei resistito 2 settimane così. Assolutamente.
Mi ripresi ed entrai in stanza, mi spogliai in fretta e mi misi a letto. Perso tra i miei infiniti pensieri finalmente, dopo circa dieci minuti riuscii ad addormentarmi.
  
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