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Autore: Silvy Rainbowstorm    15/01/2017    0 recensioni
Molte persone nel mondo non sanno quanto la propria vita abbia valore. Anche Dorothy non lo sa, spera proprio che la sua cambi, ma un giorno si renderà conto di cosa voglia dire non avere nemmeno un nome, un volto con il quale riconoscersi e desiderare una vita. Dorothy non può minimamente immaginare il desiderio di guardarsi allo specchio.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Caro diario...


Caro diario,
mi chiamo Dorothy. Spero di poterti confidare tutto di me e di quello che davvero penso, perché non ho mai potuto parlarne con nessuno, né con mia madre né con mio fratello. Loro non sanno cosa provi e non considerano importante la mia opinione. 
     La tua Dorothy S.
 
Questa è Dorothy Simmons, una ragazza che nessuno vorrebbe mai conoscere, secondo ciò che lei pensa di sé. Pure suo fratello Erin la pensa così e sua madre...
no, lei non sa più pensare con la propria testa da quando il figlio è diventato per lei un peso: soffre di crisi d'ansia da quando, pochi mesi prima, aveva udito delle voci borbottare freneticanente.
Non è uno scenario poco frequente in casa Simmons vedere Erin, i grandi occhi verdi spalancati in un grido di terrore, correre per l'abitazione e bloccare le porte e le finestre
con spessi assi di legno nel tentativo di impedire alla madre e alla sorella di uscire ed allontanarsi da lui. 
"NO! Non lasciarmi!", urlava il quindicenne in preda alla disperazione.
La madre, una donna anziana e stanca, si era rassegnata all'idea di vivere rinchiusi, tentando di convincere anche la figlia.
Dorothy cercava in ogni modo di trovare una via di fuga: durante la notte sgattaiolava silenziosamente per le
camere e le scale e percorreva intimorita il cammino verso la porta con una mano che scorreva cauta e tremante contro il muro.
-Oh, la porta!
Però nel buio due occhi verdi penetravano come aghi i suoi e... un dolore acuto.
(Non andrai via, vero sorellina?)
Era di nuovo nel suo letto, il pigiama grigio con le lunghe maniche strappate, le braccia sottili livide e il volto anch'esso martoriato e imbrattato di sangue viscoso.
 
   
 
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