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Autore: Silvy Rainbowstorm    15/01/2017    0 recensioni
Molte persone nel mondo non sanno quanto la propria vita abbia valore. Anche Dorothy non lo sa, spera proprio che la sua cambi, ma un giorno si renderà conto di cosa voglia dire non avere nemmeno un nome, un volto con il quale riconoscersi e desiderare una vita. Dorothy non può minimamente immaginare il desiderio di guardarsi allo specchio.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Ti voglio bene, sorellina.

La povera ragazza, dopo lo spavento, si accasciò per terra facendo scorrere la schiena sulla porta chiusa e ridendo nervosamente tra le lacrime.
"È finita".
-Su, Dottie, è finita.
Se chiudeva gli occhi, in un flash poteva ancora vedere quelle notti trascorse nella stanza di suo fratello, il suo fragile corpo sudato avvolto dalle braccia del ventunenne come la preda è stretta tra le spire di un serpente.
"Ti voglio bene, sorellina. Ti voglio tanto bene". Seguiva una pausa colma di ossessivo amore fraterno.
"Mi vuoi bene anche tu?"
La sorella, intimorita e terribilmente nauseata dalla sua domanda, biascicava:
"Certo, ti voglio tantissimo bene".
"Quanto?"
"Talmente tanto da non poterlo misurare, fratellone".
-No, non ti voglio bene, malato. Voglio la mia vita indietro, adesso.
Per paura che la sua bocca avesse pronunciato quel pensiero furibondo e piagnucoloso, silenziosamente si mordeva la lingua.
La sua mente la fece bruscamente precipitare di nuovo nella camera: stufa dei tormentosi ricordi, riaprì gli occhi. 
Sola e stanca, si sdraiò nel suo letto e si addormentò. Sulla casa era calato un dolce manto di quiete e il silenzio era interrotto soltanto dal suono del vento. Nella camera illuminata dalla luce lunare tutto era in ordine, il diario con la copertina dorata era posato sul comodino e il lungo armadio grigio si stagliava imponente e spettrale sul letto, un gigante che vegliava sugli innocenti. Dorothy dormiva. La pelle liscia e abbronzata nel buio la faceva assomigliare a una bambola di porcellana.
-Oh, com'è bella quando dorme!
-Com'è giovane!
-Vorrei solo... solo toccarla.
"Buonanotte, Dorothy".
Al lieve sussurro, la ragazza addormentata si mosse.
   
 
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