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Autore: serpeverde1    15/01/2017    0 recensioni
Cinque ragazze. Cinque anime. Quattro battaglie. Un solo filo che le collega.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un Filo Che Ci Collega
Amber
 

Amber sorrideva sempre.
Aveva preso come Rocket il piano di Babydoll, con entusiasmo anche se inizialmente la paura aveva preso il sopravvento su di lei, ma poi aveva combattuto questa debolezza e ora era più determinata che mai. 

Voleva la libertà. 

Doveva rivedere sua nonna, l’unica che le aveva veramente voluto bene, colei che le aveva insegnato che sì, il tempo cura tutte le ferite, ma anche il sorriso non era da meno. Ed ecco il motivo del suo ottimismo. 

Sorriso una parola composta da solo sette lettere che però aveva bisogno di dodici muscoli per funzionare e fare uscire dalla bocca la risata. 

Le mancavano le giornate in riva al fiume con suo fratello, la risata spontanea che le usciva dalla bocca quando lui faceva qualcosa di stupido. 

“Chissà come sta…dopo che mi hanno internata qui non ho più avuto sue notizie, forse ha imparato a camminare? Anche se ne dubito, scommetto che la zia non bada a lui. 

L’avrà lasciato ogni giorno sulla sedia a rotelle senza neanche provare a farlo camminare. 

Oh, il mio povero fratello che per una qualche disgrazia non poteva muovere la parte inferiore del corpo dalla nascita. Ero l’unica che si preoccupava di lui. 

Dopo che i nostri genitori erano morti, io e egli siamo finiti da mia zia, una donna autoritaria e ottusa che aveva rinchiuso la nonna in una casa di riposo e ucciso suo marito con il veleno. 

Io ho visto cosa ci metteva nel tè dello zio e di sicuro zucchero non era. 

Ecco perchè sono stata abbandonata qui, perchè avevo visto troppo. 

Sto per piangere me lo sento.
Sorridi, sorridi, non ci pensare. Basta sorridere per scacciare il dolore, vero?

Il giorno dopo io la ragazza dagli occhi scuri, i lineamenti asiatici e sempre ottimista per quanto potevo, non avrei mai più potuto muovere un muscolo. 

Blondie, ci hai tradite?! Sei stata ingiusta e debole. Bastava sorridere e tutto si sarebbe aggiustato.
La morte mi aveva colta nel momento peggiore quando ho smesso di credere all’insegnamento di mia nonna. 

Un colpo di pistola, il proiettile mi perforò la testa, le mie labbra non si aprirono mai più per un sorriso. Nonna e fratello caro, addio, scusate se ho sbagliato. 

Mi chiamavo Amber, sì quello era il mio nome.

 

   
 
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