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Autore: EvrenAll    15/01/2017    4 recensioni
Risi.
Risi forte quando seppi che Lui aveva chiesto di me.
Soddisfatta, ma non incredula: non avrebbe potuto non precipitare anche Lui e non desiderarmi.
Lui...
Sarebbe stato capace di riempire la mia vita di Rosso?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fine
(Please Don't Cry - Cigarettes After Sex)






 

4 agosto 1987
 

 

Era arrivato.

Era arrivato il giorno della partenza.

L’avevo convinto a fare le valigie la sera prima in modo da poter trascorre la mattina con relativa calma. Relativa perchè entrambi continuavamo a fare finta di niente mentre i nostri cuori si sforzavano e battevano ancora più forte, cercando di prevalere sui nostri pensieri.

 

L’aeroporto era colmo di persone.

Mettendo piede nell’atrio però distinsi immediatamente il profilo dei quattro pazzi che insieme all’uomo al mio fianco, avevano contribuito a cambiarmi la vita.

-Elizabeth!-

-Ciao Steve- salutai con una mano, mentre l’altra rimaneva incollata a quella di Axl.

-Moretta, parti con noi?-

Slash si sistemò in testa il cilindro e si sfregò i palmi soddisfatto.

-Magari-

-Siete in ritardo comunque, il boss ci vuole già all’imbarco-

Izzy sbuffò spiegando la situazione.

-Allora io, beh…-

Lasciai la presa in fretta, come se mi fossi appena scottata.

Ignorando totalmente Axl iniziai a salutare i ragazzi a partire da Slash, Izzy…

Duff mi strinse sollevandomi. Risi, ma stavo soffocando.

Paura.

Panico.

Stavano andando via.

Stava andando via.

Steven aggrottò le sopracciglia quando mi presentai davanti a lui.

-Ragazza, beviti una camomilla-

Mi piazzai un’espressione felice sulla faccia, cercando di essere convincente.

I primi tre stavano iniziando a trascinare via i bagagli, Lui era ancora al mio fianco, faceva oscillare il peso del suo corpo spostandolo da un piede all’altro.

-Sono tranquilla, so che farete i bravi-

Bugia.

-Guarda che ti conosco bene-

Alzò gli occhi al cielo.

-Ok che sono svampito, ma non così tanto- mi punzecchiò un fianco e mi fece l’occhiolino.

-Ci sentiamo per telefono cara. Vi lascio soli-

Fece qualche passo indietro e si girò dandomi le spalle.

-Bimba, dobbiamo parlare-

Eccoci.

Annuii in silenzio abbassando la testa.

Mi prese per mano e camminammo fino a nasconderci dallo sguardo indiscreto dei suoi migliori amici, che ancora non erano abbastanza lontani da noi.

-Sarà un tour lungo e una vita piena-

Sciolse l’intreccio di dita ed appoggiò l’indice sotto il mio mento applicando una lieve pressione.

Una volta che il mio viso fu rivolto totalmente verso il suo, fece scontrare per l’ennesima volta il suo verde e il mio blu, spostando le mani sulle mie spalle ed avvicinandosi perchè nel nostro campo visivo non ci fosse nient’altro se non noi stessi.

-Siamo dei ragazzini che si stanno per avventurare in una realtà in cui rischiamo di annegare, tu lo sai, io lo so e non voglio mentirti-
 

Mi stava lasciando.


-Perchè potrebbe succedere in ogni momento, di essere ubriachi, incoscenti, di trovare altre persone ed altre cose.. io non voglio sminuire te ma non voglio nemmeno finire come a gennaio. Quando sono scoppiato e ti ho tradito... - si passò una mano sul viso, incapace di proseguire.

-Sei la persona più importante della mia vita e guarda cosa cazzo mi tocca fare adesso: scegliere tra te e…-

E la musica, e il successo ...il sogno della sua vita.

Portò la mano alla bocca in un gesto di stizza e poi entrambe sulle mie guance, facendo aderire la fronte alla mia e chiudendo gli occhi come sempre quando i nostri pensieri erano troppo forti e non sapevamo che parole usare.

-Elizabeth, io…-

-Va bene così- conclusi al posto suo, flebile, interrompendolo.

Smise di cercare parole e mi guardò in faccia.

-Va bene così- ripetei, già più sicura di me, anche se le lacrime che stavo trattenendo rischiavano di soffocarmi da un momento all’altro.

Era il suo sogno. Era per lui.

Lo vidi squadrarmi e quindi convincersi che ero sincera, poi fui sorpresa dal suo abbraccio.

Le sue braccia attorno al mio corpo, strette, per rimettermi insieme un’ultima volta e per assicurarsi che la colla si fosse saldata tra un pezzo e l’altro erano calde, forti. Il suo viso si nascose tra i miei capelli, inspirandone il profumo ed impedendomi di vedere la smorfia che sentivo chiara mentre lo appoggiava alla mia pelle; il mio fece lo stesso sul suo petto e le mie lacrime iniziarono ad inzuppare la sua maglietta.

Sentii la mia pelle inumidirsi: stava piangendo anche lui.

-Ti amo Elizabeth-

-Anch’io William…Ti amo-



 

Eravamo stretti come mai prima di quel momento, ma ora eravamo liberi.


















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Bene gente: sappiate che rischio seriamente di bagnare la tastiera scrivendo queste ultime righe.
Io vorrei ringraziarvi tutti per essere arrivati fino a qui: grazie a chi ha letto, a chi ha recensito, in particolare a Tetide e Caskett_Always che si sono fatte sentire con costanza, a chi ha messo tra le seguite, tra le preferite... 
Questa è la prima long che porto a compimento, e dannazione, sono schifosamente emozionata: scrivere di Elizabeth mi ha fatta crescere, mi ha fatto iniziare un progetto e portarlo a termine, mi ha fatto incontrare delle persone speciali ed avvicinarmi ancora di più a chi era già vicino. 
Grazie per aver condiviso tutto questo con me.


Alla prossima.. Elizabeth ed Axl hanno ancora una vita davanti a loro, no?

Un abbraccio

Anita








...I want to stay but now it's time so
Please don't cry my love...






 
  
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