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Autore: chitta97    15/01/2017    5 recensioni
Raccolta di one-shot, rigorosamente Judy x Nick
Sprazzi di pensieri, situazioni, gesti che portano tutti ad una conclusione: forse l'amore rende tutti un po' meno acuti e un po' più ottusi.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tenera


 

Non sapevano come fossero giunti a quella conversazione, forse era colpa della stanchezza dopo una giornata intera di lavoro, o del tramonto che impregnava tutto di uno strano alone nostalgico che faceva solo venir voglia di immergersi nei ricordi, o forse di entrambi. Fatto sta che Judy Hopps e Nick Wilde stavano rievocando quel loro primo incontro. Come erano diversi allora, lei un’ingenua novella poliziotta e lui un delinquente alquanto astuto. Nick si era finto padre di un cucciolo -che poi cucciolo non era- e lei aveva abboccato completamente all’amo pagando quel ghiacciolo jumbo per il piccolo che si credeva un elefante.

“Che soddisfazione vederti totalmente sommersa dalle mie bugie senza che tu ne avessi captato neanche l’ombra della presenza”
“Non è stato leale da parte tua. Per niente. Anzi, mi devi ancora quei 15 dollari.”
“Non è colpa mia se eri -e sei- una coniglietta ottusa.”
“Perché mi sono fatta ingannare da un bugiardo di professione come te?”
“No, perché avresti potuto tranquillamente farti dare gratis quel ghiacciolo. Ergo, sei una coniglietta ottusa.”
“E secondo te come avrei potuto farmi dare un ghiacciolo jumbo gratis se neanche te con la tua finta storia strappalacrime c’eri riuscito!”
“Io sono una volpe.”
“E io una coniglietta, che avrei dovuto fare?”
“Incantarli con i tuoi dolci occhioni da coniglietta?”
“Non essere stupido, Nick, non avrebbero mai funzionato, non sono così tenera.”
“Ma se sei più tenera di qualsiasi animale io conosca. E io conosco tutti.”

L’aveva detto con una tale semplicità, con una tale spontaneità, da farla sembrare la cosa più ovvia del mondo. Ma non lo era, niente affatto. Come poteva esserlo?
Distrattamente rispose al saluto del partner che intanto era arrivato a destinazione e aveva chiuso la porta di casa sua proprio in quel momento.
Perché non le dava fastidio?
Ricordava ancora il suo primo giorno di servizio in polizia. Judy Hopps era entrata, saltellando per l’eccitazione -e beh, anche perché era un coniglio- e subito aveva visto quel ghepardo sovrappeso di Clawhauser. Lui si era dimostrato gentile e sinceramente contento del suo arrivo, anche se aveva commesso l’errore di definirla “Tenera”. Una bazzecola, certo, ma lei non aveva mai apprezzato quell’aggettivo che sembrava mettere ancora più in luce il suo essere “preda” e di conseguenza più debole di tutti i predatori che normalmente si arruolavano in polizia. Ora, dopo neanche un anno dal suo ingresso al ZTP, tutto era cambiato o quasi. Adesso tutti riconoscevano il suo valore di agente, la rispettavano e ammiravano; inoltre era riuscita a far capire e a rimarcare quanto davvero tutti potessero essere quel che volevano, tanto che anche Nick, una volpe, razza solitamente considerata disonesta, si era arruolato facendogli da partner. Lo stesso Nick che la chiamava Carotina -cosa che già di per sé avrebbe dovuto darle fastidio e che invece aveva finito per divenire un vezzeggiativo che la rendeva speciale- e che l’aveva appena definita Tenera.
La cosa avrebbe dovuto infastidirla almeno un poco e sarebbe stato naturale ribattere come a sua volta aveva fatto con Benjamin tempo addietro. Eppure le parole le erano venute meno. Non perché non sapesse cosa dire o fosse troppo timida per farlo, semplicemente perché non ne sentiva il bisogno. Perché quell’aggettivo, per la prima volta forse in tutta la sua vita da coniglietta, l’aveva fatta sentire bene. Sapeva che Nick non l’aveva usato perché lei faceva parte di una razza solitamente considerata adorabile e mansueta, piuttosto perché davvero la trovava tenera. E questa consapevolezza la stava facendo sciogliere come un ghiacciolo al sole, come uno di quegli enormi ghiaccioli jumbo della gelateria dove si erano incontrati la prima volta lei e Nick.
E invece no no no, dannazione no, non doveva sentirsi così! Insomma, Judy Hopps non doveva essere tenera. Mai. Per nessuno. Neanche per Nick. E quel neanche implicava tante di quelle cose... Da quand’era che Nick aveva costituito un’eccezione nella sua piccola testolina? Provò a ricordare esattamente in che momento quella volpe si era insinuata nel suo cervello -per non dire il nome di un altro organo vitale che preferiva evitare perché no, la tachicardia doveva essere dovuta al troppo caffè- e non aveva più saputo o potuto lasciarlo. Si insinuava nei suoi pensieri più spesso di quel che avrebbe dovuto, annebbiandoli col suo sorrisino strafottente e così irresistibile insieme. Sospirò. Ma perché i suoi neuroni non ne volevano sapere di collaborare?
Non era nemmeno riuscita a rispondergli per le rime per sottolineare quanto lei non fosse tenera. Non doveva esserlo. Non doveva voler essere considerata tale, non avrebbe dovuto volerlo. Invece continuava a ripetersi quella frase “Ma se sei più tenera di qualsiasi animale io conosca. E io conosco tutti.”quasi fosse registrata sulla sua penna-registratore. Quella penna che, almeno in parte, le aveva permesso di conoscere davvero Nick Wilde. Okay, magari l’arma del ricatto non era forse la cosa più romantica- ma perché poi doveva essere romantica? Erano lei e Nick dopotutto. Solo lei e Nick. Partner, amici, solo amici.
Scosse la testa. In un modo o nell’altro c’era sempre qualcosa, che fosse un gesto, una parola o un oggetto non importava, ma c’era sempre quel qualcosa che la faceva pensare a quella dannata volpe.
E giusto perché era in vena di ricordi non poté non ricordare il primo giorno di servizio di Nick, il loro primo giorno insieme come colleghi.

Lo so che mi adori”
Se lo so? Sì, sì lo so.”

E in fondo che importava se la riteneva tenera, adorabile, perché mai avrebbe dovuto darle fastidio se anche lei lo considerava in quei termini, dopotutto? Perché non importava che Nick fosse un predatore, Nick sapeva essere così tenero quando cercava di fare l’indifferente o il duro con lei ma senza troppa convinzione e con scarsi risultati; ed era così adorabile quando sorrideva, quando l’abbracciava, quando sapeva consolarla o scuoterla, a seconda dei casi. Lui sapeva come prenderla, era come se ci fosse un legame, un qualcosa che li univa e che faceva sì che sempre riuscissero a tirare fuori il meglio l’uno dell’altra. Così lei aveva capito che davvero tutto non era rose e fiori, che non bastava una frase ad effetto per descrivere la realtà; e lui aveva capito che non c’era nulla di male a provare ad essere quello che si vuole, anche se tutti ti dicono che non ce la farai mai.

Sorrise sotto i baffi. Era appena ritornata a casa e già sentiva i vicini con le loro urla assordanti. Si mise alla scrivania, pronta alla solita videochiamata con i genitori. Ma questa volta quando la madre la definì tenera non si stizzì come al solito.
Forse da quel giorno in poi non le sarebbe poi dispiaciuto molto essere considerata in quei termini. Soprattutto non se così la vedeva una certa volpe.

Volpe acuta.
E ottusa, terribilmente ottusa.


Note dell'autrice: Salve a tutti! Sono approdata anche in questo fandom e poco importa che abbia altre storie in corso che piangono; perché non potevo, non era materialmente possibile non scrivere qualcosa su questi due dopo aver visto Zootropolis una cosa tipo una settimana fa. Li ho adorati da morire, molto più di quel che pensavo e questi sono i risultati: io che rientro su efp, scrivo ff anche se sì, è dopodomani che avrò il mio primo esame universitario. Ma bando alle ciance: il capitolo è una delle tante idee che la mia testolina ha partorito in questi giorni -e se tutto va bene anche le altre piano piano vedranno la luce-. Se lo trovate un poco confusionario sappiate che è una cosa voluta. Mi spiego, se risulta incomprensibile vuol dire che faccio schifo e basta, ma se riuscite a capirlo ma vi sembra che si passi da un pensiero ad un altro, beh, quello era l'intento. E' un po' come se fossi voluta entrare nella testa di Judy e analizzare i suoi pensieri in quel frangente e si sa, la nostra mente è logica solo fino ad un certo punto, soprattutto se piena di dubbi e sentimenti malcelati come quella di una certa coniglietta. Detto ciò vi lascio, mi auguro vi sia piaciuta e, anche se così non fosse, a lasciare una recensione, positiva o negativa (purché costruttiva).
Grazie mille a tutti
chitta97 

 

  
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