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Autore: Lady Neko Kadar    16/01/2017    2 recensioni
Uno speed-date è l’occasione per incontrare molta gente in poco tempo, tre minuti per raccontarsi e scoprire qualcosa dell’altro e in quei tre minuti Nishinoya Yuu e Azumane Asahi capiscono di aver bisogno l’uno dell’altro.
[ASANOYA/DAISUGA]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Asahi Azumane, Daichi Sawamura, Koushi Sugawara, Ryuunosuke Tanaka, Yuu Nishinoya
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Terzo capitolo


 
<< Ho sentito che stanno organizzando un nuovo speed-date. >>
Era passata una settimana dal barbecue, Asahi e Yuu si incontrarono al bar preferito di Noya come la prima volta.
<< Hai intenzione di partecipare? >> Noya sorseggiò il suo tè freddo.
<< Naaaa, ho altro a cui pensare. >>
<< Gli esami? >>
<< Ti sembra uno che pensa agli esami? >>
Asahi rise. 
<< No. Allora cosa? >>
<< Alla terapia Yuu. >> esclamò Nishinoya, alzando il pollice. Asahi spalancò gli occhi, poi sorrise imbarazzato.
<< Ah, non ci hai ancora rinunciato quindi. >>
<< Non ci penso neanche! Ti ho detto che ti avrei riportato la felicità e lo farò, non mi arrendo mai io! >>
Asahi lo guardò esterrefatto, era così diverso da lui, tanta determinazione in un corpo così minuto ma attivo, sempre in movimento; quanto avrebbe voluto essere un po' più come lui.
<< Allora, quale è la prossima mossa per la terapia? >>
<< Ancora non lo so, ci penserò su. >>
<< Pensavo che... Sei imprevedibile. >> Azumane rise appena, ogni piccola cosa di quel ragazzo era sconvolgente.
 
 

L'Università di Nishinoya aveva organizzato una mostra sulla storia della cultura occidentale dalle origini all'età contemporanea; la mostra esibiva ricostruzioni in scala di alcune delle più famose architetture europee e Yuu faceva da guida. Ovviamente non mancò di invitare Asahi e i suoi amici. Il compito di Nishinoya era quello di accompagnare i gruppi di persone tra le varie opere ma a causa della presenza di un suo professore era costretto ad attenersi alle regole a dare una gelida spiegazione della storia della pittura, scultura o architettura che sia. Si vedeva chiaramente che a Noya quel ruolo stava stretto e Asahi non poteva fare a meno di ridere alle sue espressioni di noia. L’aspirante guida turistica aveva provato a tirare fuori una delle sue frasi sulle emozioni personali che potevano suscitare i temi trattati ma l'insegnante lo interrompeva subito parlandogli sopra e Yuu tirava fuori un'espressione seccata e imbronciata. Più Asahi vedeva quell'espressione e più si rendeva conto del lato adorabile di Noya e che avrebbe voluto vederlo più spesso.
La mostra era quasi finita, la gente presente era poca e il turno di Nishinoya era finito. Si presentò ad Asahi con un lungo impermeabile addosso.
<< Asahi-san vieni con me. >> sussurrò. Asahi si staccò dai suoi amici e lo seguì. Giunsero nel modello del Colosseo.
<< Chiudi gli occhi e tocca la pietra... O quello che è. >> Nishinoya passò dietro Asahi.
<< Che hai in mente? >>
<< Fallo e basta. >>
Asahi obbedì.
<< Fatto. >>
Prova a immaginarti seduto sui gradoni del Colosseo, anzi no, tu sei l'imperatore e stai assistendo a uno... >>
<< Non credo che vorrei assistere a uno di quelle macellazioni che proponevano all'epoca. >>
<< Mh... Giusto. Ma tu sei l'imperatore e puoi decidere qualsiasi cosa. Che tipo di spettacolo proporresti? >>
<< Che idee ti vengono in mente!? >>
<< Dai Asahi-san! >>
<< Ok, ok... Sicuramente nulla di cruento... Qualche gara sportiva dove non muore nessuno, oppure qualcosa di musicale. >>
<< Sei troppo sofisticato per i tempi. >> Noya rise.
<< Grazie. >> rispose ironico Azumane.
<< Immaginati allora di assistere a una di queste cose. >>
Asahi rimase in silenzio, occhi chiusi e immaginazione libera, un piccolo sorriso si formò sul suo viso.
<< Apri gli occhi e girati verso destra. >>
Quando Asahi si girò, trovò qualcosa che non si sarebbe mai aspettato di vedere: Nishinoya in toga romana. Non poté non ridere a quella sorpresa.
<< Dove lo hai preso? >>
<< Fa parte della mia ultima collezione primavera-estate. >> rispose Noya con tono da snob.
<< Sei folle. >>
<< Non distraiamoci. Io che ruolo avrei nella tua precedente immaginazione? >>
<< Così conciato? >>
<< Esatto. >>
Asahi si grattò il mento, fissando Nishinoya con fare pensoso.
<< Il figlio di un senatore. >>
<< Perché il figlio? >>
<< Non ti ci vedo proprio con una carica, ti vedo più come figlio ribelle. >>
<< Forse hai ragione. >> entrambi risero.
<< Comunque avrei preferito essere l'amante dell'imperatore. >> Noya stava guardando altrove mentre parlava così, come se fosse una frase qualunque, senza strani riferimenti. Asahi lo guardò dapprima sorpreso, poi si morse il labbro inferiore; si stava trattenendo, stava allontanando la prima risposta che gli era venuta in mente all'affermazione di Nishinoya e che faceva intendere i veri sentimenti che stavano crescendo in Asahi e che tentava disperatamente di affogare.
"Una cosa non esclude l'altra."
<< Dai, vatti a cambiare che è ora di andare. >> disse invece, con tono neutro. Nishinoya sospirò pesantemente.
<< Cambiare? Io vado via così! >>
<< Scherzi vero? >> l'espressione di Asahi fu quasi di spavento.
<< Assolutamente no. Tu non mi hai dato la risposta che avrei voluto e quindi torno a casa così e tu tienimi la giacca. >>  Yuu mollò la giacca ad Asahi e si incamminò alla ricerca dei loro amici. Asahi lo seguì, confuso e sconvolto.
<< Quale risposta, di che parli? >>
Nessuna risposta.
<< Ragazzi, vi dispiace se torniamo a casa da soli noi due? >>
Sugawara, Sawamura e Tanaka si girarono verso Nishinoya e scoppiarono a ridere appena lo videro.
<< Ehi bro, vai via così? >> disse Ryu, senza smettere di ridere.
<< Devi chiamarmi... Come si dice fratello in latino? >>
<< Frater. >> rispose Asahi. Nishinoya lo guardò.
<< Ma quanto sei intelligente. >> disse, saltandogli sopra e cercando di scompigliargli i capelli.
<< Forse è meglio che andiate, ci stanno guardando tutti. >> brontolò Daichi e il duo strano si allontanò dopo essersi salutati tutti.
 
 

In strada tutti lo guardavano in modo strano, ma a Nishinoya non importava, anzi era divertente vedere loro espressioni sorprese o orripilate. Asahi camminava accanto a lui, stringendo forte l'impermeabile di Noya, lui non aveva il coraggio di guardare le facce altrui e manteneva lo sguardo rivolto verso il basso.
<< Forse ora dovresti coprirti. >> era l'ennesima volta che Asahi lo chiedeva.
<< No. E poi perché sei tu quello imbarazzato e non io? >>
Asahi sospirò.
<< Mi spieghi il perché di questa cosa? >>
<< Te l'ho detto. >>
<< Ma di quale risposta parli? >>
<< Cerca di capirlo da solo, imperatore. >>
Nishinoya non sperava che Asahi lo baciasse o gli desse ragione dopo avergli detto la cosa dell'amante, ma neanche che lo evitasse in quel modo, cambiando immediatamente discorso. Era fuggito e questo lo aveva innervosito. Avrebbe preferito sentirsi dire "non staremo mai insieme", almeno avrebbero affrontato il discorso, invece Asahi lo aveva deviato e anche in quel momento non diceva nulla per rimediare.
Giunsero a casa di Nishinoya senza parlarsi e quando Yuu solitamente restava in silenzio per più di due minuti significava che era davvero nervoso. Asahi si rese conto di quella tensione, così provò a spezzarla.
<< Nishinoya, hai la macchinetta fotografica a casa? >>
<< Ovvio, perché? >>
<< Ecco... mi piacerebbe farti una foto in queste... vesti. >> disse timido Asahi. Yuu non si aspettava una richiesta del genere e rise, sorpreso.
<< Ok, entra. >> aprì la porta di casa.
<< Sai che incontrerai i miei genitori, vero? >>
Asahi si bloccò sull'ingresso.
<< Ormai non puoi più tirarti indietro, vieni.  >>
Asahi cercò di calmarsi e seguì Nishinoya.
 << Sono tornato, lui è il mio amico Azumane Asahi. Asahi-san, loro sono  i miei genitori e il fratellone, anzi fr... Fre... Fru... >>
<< Frater? >> azzardò Asahi, mentre a Nishinoya si impicciava la lingua.
 << Sì quello. >>
<< Non dirmi che sei venuto a piedi conciato in quel modo. >> tutti e tre i familiari di Noya erano talmente sconvolti dall'abbigliamento del loro ragazzo che neanche avevano notato lo sconosciuto accanto a lui.
<< Sì, che male c'è? >>
<< Tu sei proprio sicura che non ha sbattuto la testa da piccolo? >> il padre sembrava quello più sconvolto ma almeno nessuno sembrava arrabbiato, la famiglia era abituata alle stravaganze di Yuu.
<< Ah, piacere di conoscerti A... >> la madre ingnorò la battuta del proprio marito e si avvicinò all'amico del figlio, ma già aveva dimenticato il suo nome.
<< Azumane Asahi. Piacere di conoscerla signora >>
<< Siete davvero amici tu, Yuu? Sembra così garbato, a differenza tua. >> commentò la donna.
<< È il famoso Asahi-san di cui parli tanto? >> chiese il fratello.
<< Ma chi? Quello talmente bello da non avere eguali in nessun tempo passato, presente e futuro? O una cosa del genere... >> incalzò la madre, mentre il padre rideva sotto i baffi.
<< Dai finitela, state mettendo in imbarazzo il nostro ospite. Perdonaci Azumane ma Yuu ci fa una testa enorme parlando di te. >> cercò di scusarsi il padre. Asahi era completamente rosso d'imbarazzo per tutte quelle cose dette e non ebbe il tempo di rispondere perché Noya lo spinse verso la camera.
<< Abbiamo da fare. >> urlò Yuu, chiudendosi la porta alle spalle.
<< Scusa. >> disse poi, emettendo un forte sospiro.
<< Non importa... Sono simpatici. >>
<< A volte eccessivi. >>
<< Da qualcuno dovrai pur aver ripreso. >>
Yuu squadrò Asahi, che subito si pentì.
<< Scusa, non volevo offend... >>
Noya lo interruppe con la sua risata cristallina.
<< Hai ragione! >>
Nishinoya sentì Asahi fissarlo, non sapeva se era positivo o no, comunque si allontanò da lui e prese la sua macchina fotografica.
<< Ecco a te. >> la pose ad Asahi e gli spiegò il funzionamento. Si mise in posa ovviamente, cercando di imitare le sculture antiche che aveva studiato. Faceva tutto molto seriamente, mentre Asahi non poteva evitare di ridere a ogni posa.
<< Quando le hai stampate, vorrei averne una, se è possibile. >> la voce di Asahi era bassa come sempre. Noya sorrise, adorava quella sua timidezza, avrebbe voluto baciarlo e dirgli di sì, ma doveva tenere a bada i propri desideri per non allontanarlo di nuovo.
<< Certamente, tutte quelle che vuoi. >>
 

La famiglia Nishinoya aveva invitato Asahi a fermarsi a cena, ma il ragazzo dovette rifiutare  perché aveva promesso ai suoi amici di preparare loro la cena perché erano impegnati.
Spesso Asahi cucinava per loro quando avevano impegni o dovevano studiare per esami importanti, anche Daichi lo faceva per lui: si aiutavano sempre per tutto, come durante i primi tempi che Azumane era stato lasciato, Suga e Daichi lo fecero spesso dormire da loro (passando la notte a sentirlo piangere e disperarsi). Erano molto uniti tutti e tre anche se a prima vista non sembrava.
 

Per tutta la durata della cena Koushi e Daichi rimproverarono Asahi per aver rifiutato l'invito. Anche lui si era sentito in colpa a non accettare, ma era troppo imbarazzato per fermarsi con loro.
A letto Azumane pensò alla sua giornata e si soffermò a ricordare la risata di Nishinoya: così rumorosa, calda, cristallina, libera. Ogni volta che Asahi vedeva il sorriso di Noya, sentiva il cuore saltare all'improvviso; i primi tempi cercava di ignorare quella sensazione, ma sentiva di essere al limite, ormai era consapevole che quel sorriso così bello non lo avrebbe più dimenticato.
 
 

<< Nishinoya, mi hai fatto qualche incantesimo? >>
Pausa pranzo, Asahi chiamò Yuu al telefono.
<< Ti ho stregato e sono riuscito a sedurti. Se non parli di quello allora non sono stato io. >>
<< Ho sognato di essere un imperatore romano. >>
Nishinoya si mise a ridere.
<< Lo sapevo! Era proprio quello che volevo ottenere! >>
<< Davvero? >>
<< Sì, è questo che io voglio fare. Voglio che durante una visita turistica con me la gente si immerga talmente tanto da immedesimarsi nel tempo dell'opera per poi risognarla la notte, questo significa che gli è rimasto impresso e che non sono solo parole noiose buttate al vento! >>
Mente Nishinoya parlava, Asahi dovette allontanare il telefono perché l'altro era talmente entusiasta da urlare.
<< Con me ci sei riuscito. >>
<< E non sarai l'ultimo con cui ci riuscirò. >>
<< C'eri... C'eri anche tu nel sogno. >> Asahi si morse il labbro.
<< Ed ero un noioso figlio di senatore? >>
Azumane mugulò soltanto.
<< Ti farò ricredere prima o più. Ora devo andare, grazie mille per la chiamata. >>
<< C-ciao. >> riagganciarono. Asahi sospirò, non aveva avuto il coraggio di dire che nel sogno Noya era l'amante dell'imperatore, il suo amante.
 

 
Tutti avevano finito la propria sessione di esami e i cinque neo-amici decisero di festeggiare in un pub. Convincere Asahi ad uscire fu un'impresa ardua per tutti e tre ma Nishinoya fu quello che riuscì finalmente a cacciare di casa quel "poltrone" come lo aveva chiamato Daichi.
Andarono a un locale aperto da poco. Noya e Tanaka lo avevano già visitato, Suga e Daichi lo conoscevano solo di nome infine Asahi non sapeva neanche più cosa fosse un pub. C'era molta musica, ma non era assordante e luci a neon. Sembrava più una discoteca più tranquilla che un pub.
<< Io non posso credere che tu abbia rinunciato a tutto questo. >> disse Tanaka a un Asahi notevolmente spaesato.
<< N-non sono mai stato amante di questo genere di posti.  >> rispose imbarazzato Azumane.
<< È ora che torni a vivere! >> esclamò Nishinoya.
Sugawara si stava guardando intorno per cercare qualcuno con le loro ordinazioni quando di colpo spalancò gli occhi. Asahi notò l'espressione sconvolta dell'amico e seguì il suo sguardo, poi si bloccò e ingoiò saliva a vuoto. Daichi vide i due ragazzi immobili.
<< Che succede raga... >>
<< Guarda chi si rivede! >> una voce bloccò Daichi; un ragazzo aveva raggiunto il loro tavolo, un tipo alto, moro, occhi neri come la notte, pelle abbronzata e una cicatrice sulla mano destra, era impossibile non riconoscerlo. Daichi sentì un brivido lungo la schiena, la serata era ufficialmente rovinata, e pensare che avevano fatto tanto per convincere Asahi a uscire.
<< Ciao Shinji. >> il tono di Suga era freddo, non sembrava lui a parlare. Asahi lo guardò in silenzio, Tanaka osservò la situazione, non capendo perché si fosse creata tanta tensione all'improvviso.
<< Quel Shinji? >> Noya rimase spiazzato quando sentì il nome e fissò gli occhi su Asahi.
<< Perché siete così freddi? Non ci vediamo da molto tempo! Soprattutto tu Asahi, ti vedo decisamente meglio. >>
<< Diciamo che me la cavo. >>
<< Sono felice di rivederti. >>
<< Anche io. >>
Di colpo tutti guardarono Asahi, non volevano credere che avesse davvero risposto così. Shinji sorrise con sfacciataggine.
<< Non credo che i tuoi amici abbiano piacere ad avermi qui, ma mi piacerebbe parlare con te Asahi, insomma abbiamo un anno di vita da raccontarci. >>
<< Asahi no. >> sussurrò Sugawara, ma l'amico si alzò, sorridendo.
<< Sì, ci vediamo dopo ragazzi. >> Azumane si allontanò col suo ex, spiazzando tutti.
 

Era almeno un quarto d'ora che quei due parlavano, sorridevano, scherzavano, ridevano come se non si fossero mai lasciati e Shinji spesso toccava Asahi.
Suga e Tanaka guardarono attoniti la scena, Daichi era arrabbiato, Nishinoya sentiva una profonda amarezza. Era riuscito ad avvicinarsi molto ad Asahi, era quasi riuscito a buttare giù tutte le sue difese e a farlo sbloccare. Vederlo lì, scherzare col suo ex come se non lo avesse mai fatto soffrire era doloroso.
<< Se Asahi si rimette con quello giuro che lo faccio fuori! >> sbottò Daichi, sempre più arrabbiato. Lui aveva detto proprio quello a cui Noya stava cercando di non pensare. Se quei due si fossero rimessi insieme, non solo avrebbe sofferto per aver perso l'uomo di cui era innamorato, ma lo avrebbe odiato per essersi lasciato di nuovo andare a uno che lo aveva usato, rinunciando a se stesso, alle tante possibilità nuove e migliori che la vita aveva da offrirgli, accontentandosi di qualcuno che non lo meritava, anziché cercare qualcuno alla sua altezza. Non era più per i propri sentimenti, ma per quello che valeva Asahi. Quel Shinji non aveva mai capito il valore di Azumane Asahi e non aveva permesso neanche ad Asahi stesso di capirlo. Se quei due fossero tornati insieme, Yuu non sarebbe riuscito a fingere gioia per loro e forse avrebbe rinunciato per sempre alla loro amicizia.
<< Perché non ridono più? >> la voce di Tanaka destò Noya dai suoi pensieri.
I due ex fidanzati erano seri, Shinji stava parlando e si era fatto molto, troppo vicino ad Asahi, il quale ascoltava con attenzione.
<< Lo uccido. >>
<< Daichi calmati. >> Sugawara prese la mano del fidanzato.
<<  Sai benissimo quello che abbiamo passato per colpa di quello stronzo! Non posso permettere che Asahi ci caschi di nuovo. >>
<< Forse è solo una chiacchierata tra amici. >>
<< A me non … >> Koushi strinse la mano di Daichi per interromperlo e con lo sguardo indicò Nishinoya che appariva come il più deluso e addolorato di tutti.
<< La terapia Yuu non ha funzionato… E pensare che c’ero quasi riuscito. >>
Sentire Nishinoya sussurrare era una sorpresa persino per Tanaka.
<< Vado lì e spacco la faccia a entrambi… >> Ryuu si bloccò quando vide Asahi sorridere, voltarsi un attimo verso loro e poi rivolgersi di nuovo verso Shinji, dicendo non si sa cosa. Poche parole e poi Asahi tornò al loro tavolo. Si sedette, aveva l’aria felice.
 

Asahi si congelò quando vide Shinji, non lo aveva più visto da quando si erano lasciati e ora era lì, davanti a lui e ai suoi amici. Era strano però, non provava tristezza, frustrazione o dolore, solo nervosismo nel vedere i suoi amici scaldarsi per colpa di quella presenza indesiderata. Non si aspettava neanche che il suo ex gli chiedesse di parlargli in privato. Aveva detto di sì, nonostante le espressioni sconvolte e arrabbiate dei suoi migliori amici. Ne aveva bisogno, doveva confermare ciò che sentiva.
Chiacchierarono come due vecchi amici, alla fine era piacevole parlare di nuovo con il suo ex fidanzato, si sentiva a suo agio, come se tutto il dolore  e tutte le sue insicurezze fossero davvero svanite. Si sentiva diverso, si sentiva migliore e più parlava con quel ragazzo, più sentiva che tutto il dolore che aveva provato per lui era stato inutile, che Shinji non lo meritava.
<< Ti va di tornare insieme? >> gli chiese Shinji dopo tutto un discorso su come si sentiva solo negli ultimi tempi e come aver rivisto il suo bel ex gli avesse fatto tornare voglia di riprovarci. Asahi sorrise, si voltò verso il tavolo dei suoi amici, guardò Nishinoya. L’espressione del ragazzo era vuota, delusa. Asahi si rese conto che anche solo quella chiacchierata col suo ex lo stava ferendo, ma quella sarebbe stata l’ultima ferita che gli avrebbe fatto, da lì in poi avrebbe messo tutto se stesso per farlo stare bene come aveva fatto Yuu con lui. Era da più giorni che pensava a Yuu, a come era entrato nella sua vita, alla sua terapia, al quasi bacio, al rifiuto, al desiderio di tornare indietro e assaggiare quelle labbra dentro quello studio fotografico. Lo aveva rifiutato tante volte, aveva sempre avuto paura di poter deludere le aspettative degli altri di nuovo, di essere rigettato come Shinji aveva fatto con lui ma no, Nishinoya Yuu era diverso, era migliore: era stato rifiutato ma non si era mai arreso sia per se stesso, sia per Asahi, ridargli fiducia era diventato il suo scopo di vita e Asahi ormai aveva capito che doveva smetterla di autodistruggersi, di avere paura degli altri, di non sentirsi all’altezza  e doveva ricambiare la tenacia di Nishinoya, ringraziarlo di averlo aiutato a sentirsi migliore. Doveva smettere di combattere i propri veri sentimenti. Diede la sua risposta, poi tornò al tavolo dei suoi amici.
 

<< Cosa vi siete detti? >> chiese Suga, tenendo calmo Daichi.
<< Ci siamo raccontati un po’ come è andato questo anno… Ora lui è single. >>
<< Asahi… >> di nuovo una stretta di Koushi bloccò Daichi e la sua rabbia. Asahi continuò.
<< Mi ha detto che ci ha pensato, che ha sbagliato e che vuole tornare con me. >>
Nishinoya, che prima teneva gli occhi su Asahi, abbassò lo sguardo.
<< Cosa gli hai risposto? >> chiese insicuro Sugawara.
Asahi passò gli occhi su Nishinoya.
<< Vorrei prima parlarne con Noya, in privato. >>
Nishinoya alzò lo sguardo su Asahi, mentre Tanaka scattò in piedi.
<< Non ci penso neanche a lasciare il mio bro da so… >>
Nishinoya alzò il braccio per fermare Tanaka.
<< Va bene così Ryuu. Andiamo Azumane. >>
Noya fu il primo ad uscire dal locale, seguito da Asahi.
<< Allora? Vi mettete insieme? >> la voce e lo sguardo di Yuu erano freddi e stanchi, anche uno come lui era in grado di perdere la speranza.
<< Sai cosa gli ho detto? Gli ho detto che ho sofferto molto in questo anno, che fino a un mese fa avrei accettato di rimettermi con lui senza pensarci, ma ora è diverso. Non voglio di nuovo sentirmi costantemente inferiore a qualcuno che neanche mi ama. >>
Una scintilla di speranza si riaccese negli occhi di Yuu. Asahi arrossì violentemente per ciò che stava per dire, la sua voce si ridusse a un sussurro.
<< Inoltre l’imperatore ha bisogno del suo amante e della sua terapia. >>
<< Cioè, stai dicendo… >>
<< Oddio, detta così suona male, io non voglio un amante, io ti voglio al mio fianco, come mio fidanzato… sempre se mi vuoi. >> Asahi si grattò una guancia, imbarazzato mentre Noya si fiondò sulle sue labbra e lo baciò. Quella era la sua risposta. Asahi ricambiò timidamente il bacio, si staccò appena e posò la fronte su quella di Yuu.
<< Grazie per non aver mai mollato. Sei incredibile Yuu. >>
Nishinoya rise appena.
<< Sì, lo so. Resterei così per sempre ma se non rientriamo, Ryuu potrebbe venire qui e tirarti questi tuoi bellissimi capelli! >>
<< Per carità no! >>esclamò Asahi, spaventandosi leggermente.
<< E poi avremo tante altre occasioni per stare così, vero? >>
Azumane annuì. I due rientrarono nel locale, i loro amici tennero gli occhi fissi su di loro. Sugawara sorrise, fu il primo ad accorgersi che la luce dei loro occhi era cambiata, così come i loro sorrisi sembrarono più caldi e intimi.
<< La terapia ha funzionato. >> Sugawara sorrise soddisfatto, i due ragazzi seduti accanto a lui lo guardarono, poi osservarono Yuu e Asahi e si resero conto a cosa Koushi si stava riferendo. Daichi si calmò e Tanaka rischiò di commuoversi nel vedere il suo migliore amico così felice, innamorato e finalmente ricambiato.
Da quel giorno Asahi non ebbe più modo di dubitare di sé e dell’amore e Yuu costrinse Asahi a fargli da modello più spesso, custodendo gelosamente le foto del ragazzo che amava.
 




Ed eccoci all'epilogo. Innanzitutto vi chiedo scusa per avervi fatto aspettare di più per la fine, ma sabato e domenica sono stati giorni un po' incasinati e ho approfittato per concludere nel giorno del mio compleanno. Spero che anche quest'ultimo capitolo sia stato di vostro gradimento (sembro un cameriere di un ristorante), soprattutto perchè il finale l'ho modificato grazie ai sapienti consigli della mia best friendaH (Lauchan, spero ti sia piaciuta questa versione). Mi dispiace che questa breve avventura sia finita, sono soddisfatta anche grazie ai riscontri positivi ricevuti grazie a voi che avete seguito e messo tra le varie cartelle di efp (sono troppo pigra per elencarle) facendomi sentire che avete apprezzato questa storia. Ringrazio chi ha recensito e recensirà, spero di non avervi deluso col finale ma di avervi travolto anche con questo. 
Il nostro non è un addio, sto lavorando per poter pubblicare un'altra breve storia ma sarà un ritorno alla mia rare pair e spero di tornare a scrivere una asanoya presto; la mia migliore amica mi ha consigliato di fare un continuo di "Speed-date", ma al momento non ho idee, se vi piace l'idea e avete proposte sono ben lieta di ascoltarle e magari lavorarci su. Grazie di nuovo a tutti, alla prossima,
Lady Neko Kadar
   
 
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