Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: Tigre Rossa    17/01/2017    6 recensioni
Ci sono due uomini, in quel vecchio appartamento al 221b di Baker Street.
È passato tanto, troppo tempo dalla prima volta che hanno messo piede qua dentro, cinque anni prima, eppure sono ancora qui, come se non fosse cambiato niente.
Eppure, è cambiato tutto. Lo si può leggere dai loro corpi segnati, dalle loro espressioni mature, dai loro occhi, occhi di chi ha visto l’inferno e riesce ancora a scorgere le fiamme lambire tutto ciò che hanno di più prezioso.
È passato così tanto tempo, da quando tutto è iniziato. Allora erano solo due giovani uomini, poco più che ragazzi, entrambi persi in loro stessi, incapaci di trovare la strada di casa. Due ragazzi smarriti, che si sono trovati a vicenda, quasi per caso, ed hanno dato vita ad una leggenda.
Il detective Sherlock Holmes e il dottor John Watson.
Ma quei due uomini dagli occhi tristi non sono espedienti letterari, non sono fantasie diventate reali, non sono due personaggi di una storia di immaginazione che vivono nel vero mondo. Sono semplici esseri umani.
Sono solo Sherlock e John.
-------------------------------
Post 4x03
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Baker Street Boys


 


 


 

“But there can be no grave for Sherlock Holmes and Doctor Watson...Shall they not always live in Baker Street?

Are they not there this moment, as one writes?

Outside, the hansoms rattle through the rain, and Moriarty plans his latest devilry.

Within, the sea-coal flames upon the hearth and Holmes and Watson take their well-won case...

So they still live for all that love them well; in a romantic chamber of the heart, in a nostalgic country of the mind, where it is always 1895.”

 

 

 

Ci sono due uomini, in quel vecchio appartamento al 221b di Baker Street.

È passato tanto, troppo tempo dalla prima volta che hanno messo piede qua dentro, cinque anni prima, eppure sono ancora qui, come se non fosse cambiato niente.

Eppure, è cambiato tutto. Lo si può leggere dai loro corpi segnati, dalle loro espressioni mature, dai loro occhi, occhi di chi ha visto l’inferno e riesce ancora a scorgere le fiamme lambire tutto ciò che hanno di più prezioso.

È passato così tanto tempo, da quando tutto è iniziato. Allora erano solo due giovani uomini, poco più che ragazzi, entrambi persi in loro stessi, incapaci di trovare la strada di casa. Due ragazzi smarriti, che si sono trovati a vicenda, quasi per caso, ed hanno dato vita ad una leggenda.

Il detective Sherlock Holmes e il dottor John Watson.

Non c’è nessuno che non conosca i loro nomi, a Londra. Le loro avventure, le loro indagini, i loro casi hanno conquistato la fantasia di molti, alimentati prima dai brevi racconti scritti quasi per gioco su un piccolo blog, e poi diventati sempre più grandi, senza più fermarsi. Tutti conoscono quell’uomo alto dal buffo cappello e il piccolo dottore che lo segue sempre con una pistola in tasca, e li ammirano con un pizzico di infantile innocenza. Quando li guardano vedono i personaggi di mille incredibili storie divenire reali di fronte a loro occhi, tramutarsi da parole luminose su uno schermo in esseri in carne ed ossa, pronti per nuove entusiasmanti sfide che loro possono solo limitarsi a sognare.

Ah, quanto è stupida, la gente.

Vede, ma non osserva, proprio come dice sempre il consulente detective.

Guarda, ma è cieca. Non riesce a spingersi oltre a ciò che vuole vedere, e così tutto quello che riesce a percepire è solo una materializzazione delle loro fantasie, dei loro sogni ad occhi aperti.

Ma quei due uomini dagli occhi tristi non sono espedienti letterari, non sono fantasie diventate reali, non sono due personaggi di una storia di immaginazione che vivono nel vero mondo. Sono due uomini veri, reali, con un cuore di carne e non di inchiostro. Sono due semplici uomini, con i loro fantasmi, il loro passato, le loro ferite e i loro tormenti, che la gente ha trasformato in eroi, e non riesce a vederli per quello che sono.

Sono semplici esseri umani.

Sono solo Sherlock e John.

Poche persone sono riuscite ad andare oltre questa facciata. Poche persone hanno aperto gli occhi alla realtà e si sono resi conto che quegli eroi che tutti amano non sono affatto degli eroi, ma degli uomini spezzati che cercano di tenere insieme i pezzi. Poche persone hanno imparato a vedere gli uomini che si nascondono dietro quel ruolo ed ad amarli non per le loro maschere, ma per quelle fragilità che li rendono umani. Poche persone a cui hanno permesso di vederli indifesi, senza l’armatura, come realmente sono. Quelle poche persone che amano, a cui tengono, e che in molti casi hanno perso o ci sono andati molti vicini.

Anche loro hanno rischiato di perdersi molte, infinite volte. Si sono smarriti, sono caduti, si sono lasciati andare e sono andati all’inferno. Molti hanno tentato di dividerli, e tante volte si sono trovati al punto di rottura.

Ma sono ancora qui, nonostante tutto e tutti.

Sono ancora insieme, ed è questa la cosa più importante.

Perché non esisterebbe nessun Sherlock senza il suo John, e John non vivrebbe più senza Sherlock.

Finché sono insieme, non importa cosa accadrà in futuro, o come li veda la gente.

Anzi.

 

P.S. I know you two. And if I'm gone, I know what you can become, because I know who you really are.
A junkie who solves crimes to get high, and the doctor who never came home from the war.
Well you listen to me, who you really are doesn't matter.

 

Ci sono due uomini, in quel vecchio appartamento al 221b di Baker Street.

John sta scrivendo sul suo blog, mentre Sherlock controlla i messaggi dei clienti, alla ricerca di un potenziale nuovo caso.

Sembra che niente sia cambiato, che il tempo si sia congelato in un momento impreciso del passato, per ripetersi all’infinito, e ancora, e ancora, un’avventura dietro l’altra, indagine dietro indagine, racconto dietro racconto.

Ed è così, in un certo senso. Niente è cambiato, anche se in realtà è cambiato tutto.

È questo a cui pensa l’ex soldato, mentre alza lo sguardo e lo posa sul suo amico. Nonostante tutto quello che hanno passato, tutto quello che hanno affrontato, tutto quello che hanno perso, sono ancora là, nell’unica vera casa che abbiano mai conosciuto, nell’unica vita che per loro abbia mai avuto senso, stretti in quel legame che è l’unica certezza nella guerra che è la loro vita..

La loro realtà è cambiata, e loro sono cambiati con essa ma, dopo tutte quelle prove, ciò che li lega è diventato sempre più forte e gli permette di continuare il loro cammino, dietro le orme di spettri che non dimenticheranno mai completamente, di un passato che li ha segnati, ma che non rinnegheranno mai.

Ed è per questo che continuano ad andare avanti, come se niente in realtà fosse successo. Come se si fosse chiusa solo una semplice avventura, e non un capitolo della loro vita. Continuano ad indagare, continuano a dedurre, continuano a scrivere.

Perché è questo che gli ha chiesto di fare, nel suo ultimo testamento, la donna che li ha riuniti per l’ultima volta quand’erano sul punto di perdersi per sempre, e gli ha aperto gli occhi di fronte alla realtà.


It's all about the legend. The stories, the adventures.

There is a last refuge for the desperate, the unloved, the persecuted.

There is a final court of appeal for everyone.

When life gets too strange, too impossible, too frightening, there is always one last hope.

Mary gli ha mostrato il cammino, e loro l’hanno coraggiosamente intrapreso, soldati consapevoli della loro gentile battaglia.

Sono solo due uomini, Sherlock e John.

Due uomini spezzati dal cuore ferito che si stringono per restare in piedi.

Ma la gente non ha bisogno di vedere questo. La gente non deve sapere questo. La gente non ha bisogno di conoscere i veri Sherlock e John, ma i loro personaggi fantastici, capaci di passare ad una sparatoria ad un inseguimento senza battere ciglio, capaci di vivere fantastiche imprese senza perdere l’ironia e sconfiggendo ogni volta il nemico, come se fossero imbattibili, anche se in realtà sono tutt’altro.

Perché la gente ha bisogno di eroi, ed ha scelto Sherlock e John per questo ruolo.

E loro non vogliono né possono deluderli.


When all else fails, there are two men sitting, arguing in a scruffy flat, like they've always been there, and they always will.  

The best and wisest men I have every known.

Sherlock cerca gli occhi del blogger con i propri e gli sorride, un piccolo, quasi trascurabile gesto che racchiude tutto quello che sono stati, che sono davvero e che un giorno saranno. I compagni di una vita, gli amici per cui hanno sacrificato tutto e che si sono salvati a vicenda dal baratro, e l’unico sostegno in quella guerra che hanno scelto di intraprendere senza alcuna esitazione.

Ancora una volta, solo loro due contro il resto del mondo.

 

My Baker Street Boys. Sherlock Holmes and Doctor Watson.

 

Ci sono due uomini, in quel vecchio appartamento al 211b di Baker Street, e che continueranno ad esserci sempre e comunque per tutte quelle persone che si nutrono delle loro avventure, che studiano i loro casi, che amano le loro storie.

Per quelli che hanno bisogno di loro, Sherlock e il suo John ci saranno sempre.

 

 

 

 

 


La tana dell’autrice

 

Moltissimi hanno interpretato in modo negativo questa stagione e, in particolare, il finale dell’ultimo episodio. Invece io, lo devo ammettere, sono rimasta molto colpita e commossa, e credo che non potessimo avere una fine  migliore –tranne forse un bacio johnlock, ma mi rendo conto io stessa di chiedere troppo-.

Credo che, con queste ultime parole, Moffat e Gatiss ci abbiano in qualche modo aperto il loro cuore, e quello di tutta la famiglia di Sherlock. Loro sanno, come chiunque crei storie, che il loro lavoro ha il potere di raggiungere l’anima della gente, di salvare persone che non conoscono, di porgergli la mano o semplicemente donare loro un sorriso. Sanno che chi racconta storie ha una grande responsabilità verso gli altri, responsabilità a cui non possono sfuggire. Per cui, tutti i racconta storie sono in qualche modo costretti a dimenticare chi sono davvero –esseri umani reali, con paure, dubbi, ferite, desideri e sogni- per diventare solo ed esclusivamente i creatori di leggende, storie ed avventure che possono salvare e rendere più luminosa anche solo una vita.Ed è questo che hanno voluto dirci, almeno secondo me. Quello che ha fatto Conan Doyle, quello che ha fatto ognuno di loro, è stato creare una realtà tutta per noi, dimenticando loro stessi per noi senza alcuna esitazione o rimorso. E l’hanno fatto per noi, solo per noi. I loro ragazzi di Baker Street.

Per me, e per tante altre persone, questa storia ha significato tanto, e continuerà a farlo per sempre.

Non so se questa sarà la fine, ma se così fosse, con questo piccolo lavoro scritto sulla sica dell'emozione, voglio dire loro grazie a modo mio. Grazie di aver riportato in vita questi personaggi fantastici, grazie di aver creato per noi questa storia stupenda che resterà per sempre dentro ai nostri cuori, grazie per averci donato sette anni della vostra vita, del vostro impegno e della vostra passione. Grazie di averci donato un rifugio, un angolo tutto nostro, un luogo dove tornare quando la realtà fa troppo paura o semplicemente è troppo noiosa.

Grazie di aver reso il 221b di Baker Street la nostra casa.

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Tigre Rossa