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Autore: Eivor17    19/01/2017    2 recensioni
Storia Rumbelle ambientata durante la prima stagione nella Enchanted Forest.
Dalla storia:
«Principessa di Avonlea, volete concedermi l'onore di una passeggiata al chiaro di luna nel parco del castello?»
...
Rumplestiltskin si appoggiò​ al muretto di pietra che circondava i territori del Castello.
«Ti piace?»
Belle impiegò​ qualche secondo a ricordare come si facesse a parlare.
«È... È bellissimo, Rumple. Io... non so cosa dire.»
Genere: Azione, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Belle scese le scale in punta di piedi, cercando di non destare le guardie che si erano assopite durante il turno di ronda. Per partire aveva scelto degli abiti comodi, fra cui una mantella verde che aveva ereditato da sua madre: sperava, in un modo o nell'altro, che le avrebbe portato fortuna. Raggiunse le stalle senza incontrare nessuno e si appuntò mentalmente di dire a suo padre di scegliere le guardie con più rigore. Si avvicinò al cavallo che era solita cavalcare quando ancora abitava ad Avonlea. Gli accarezzò il muso offrendogli uno zuccherino: «Buono, bello. Adesso io e te dobbiamo fare una cosa insieme.» 

 

Intanto, neppure re Maurice era rimasto al palazzo quella notte. Al contrario, aveva marciato con parte del suo esercito fino alla città confinante con i territori del Castello Oscuro. 

«Quella bestia è pericolosa! Bisogna fermarla prima che rapisca le nostre figlie e i nostri figli!» urlò da un palco sopraelevato nella pubblica piazza. «I miei uomini» disse, indicando con un ampio gesto della mano il suo esercito in attesa poco distante, «sono pronti a tutto per fermare il Signore Oscuro! E voi, voi siete pronti a seguire il re in una battaglia per il bene comune?» 

La folla ruggì in segno di approvazione: molti entrarono in casa e ne uscirono con forconi e attrezzi per lavorare i campi, altri presero delle torce; ben pochi scelsero di non partecipare alla spedizione insieme agli altri. 

Re Maurice, forte dell'entusiasmo della folla, rimontò a cavallo e guidò il popolo alle porte del Castello Oscuro. 

 

Belle non ricordava neanche l'ultima volta che era andata a cavalcare. Le era mancata la sensazione del vento che le scompigliava i capelli, i muscoli del cavallo che si tendevano sotto di lei, la sensazione di libertà che aveva sempre apprezzato a fondo. 

Spronò il cavallo al massimo delle sue possibilità, mentre dentro di lei pensava: "Rumplestiltskin, sto tornando da voi". Non aveva idea di cosa avrebbe dovuto dirgli, piombando nel suo castello a notte fonda con un cavallo rubato a suo padre e una gran voglia di abbracciarlo. Si ripromise di costruirsi un discorso decente durante il viaggio. 

 

Re Maurice ordinò ai suoi uomini di sfondare il pesante portone ligneo del Castello Oscuro, che cadde in poco tempo sotto i loro potenti colpi d'ariete. 

Il re entrò per primo nella stanza, allo stesso tempo spavaldo e guardingo, temendo che la Bestia potesse nascondersi in qualche angolo. Tutte le sue misure di sicurezza si rivelarono vane quando scorse il Signore Oscuro seduto davanti al tavolo con un bicchiere colmo di qualcosa che aveva tutta l'aria di essere whisky. 

«Voi!» urlò il re. 

Rumplestiltskin non si scompose; anzi, neppure dette segno di averlo sentito. 

«È giunto il momento che paghiate per i vostri crimini! Uomini!» urlò poi, rivolto a soldati e contadini: «So che esiste un'unica arma in grado di uccidere il Signore Oscuro: un pugnale che reca il suo nome! Conquistate il castello, trovatelo e portatelo a me!» 

Il re guardò selvaggiamente Rumplestiltskin, in attesa di una sua reazione, ma questi si limitò a tenere lo sguardo fermo sul bicchiere di fronte a lui. 

 

Belle giunse nel villaggio dove il padre aveva tenuto la sua filippica, trovandolo semideserto. Le prime tracce del passaggio di un esercito che le saltarono agli occhi furono un carro rovesciato scompostamente e degli scudi abbandonati in un angolo, che attrassero la sua attenzione per lo stemma di Avonlea inciso nel ferro. Temendo di aver visto male, smontò da cavallo e, avvicinandosi, si rese conto che quello era proprio l'emblema della sua famiglia. Il cuore le accelerò in petto: qualcosa di grave era accaduto in quella piazza. 

Girovagò per le strade in cerca del minimo segno di movimento, ma passarono svariati minuti prima che riuscisse a individuare qualcuno: un'anziana donna che sistemava dei fiori fuori dalla finestra. 

Le si avvicinò e le chiese timidamente: «Perdonatemi, signora, potreste dirmi che cosa è mai successo qui? Ci sono quegli scudi, in quell'angolo» disse, indicandoli: «Mi... mi sono familiari.» 

L'anziana donna la mise in guardia: «Oh, bambina... starei attenta se fossi in te... il re di Avonlea è arrivato fin qui con il suo esercito... vuole dare la caccia al Signore Oscuro! Brutta storia, dico io, sì. Brutta, brutta storia.» 

«Vuole dare la caccia a Rum... cioè, al Signore Oscuro?» le fece eco, sconvolta. 

«Proprio così... folle, non è vero?» 

Belle corse via, verso il cavallo, piantando in asso l'anziana signora e i suoi fiori. 

"Rumplestiltskin... fa' che non sia tutto perduto!" pensò disperatamente. 

 

Intanto, Maurice aveva cercato in lungo e in largo il pugnale. Non che si aspettasse di trovarlo nel giro di cinque minuti, certo, ma cominciava a sentirsi vagamente impaziente. Non avrebbe accettato di farsi sconfiggere davanti ai suoi sudditi in una partita a nascondino. 

All'improvviso, smise di gettare all'aria tutte le cianfrusaglie che gli si paravano davanti e si fermò, immobilizzandosi davanti a una tazzina sbeccata che aveva attirato la sua attenzione. Aveva visto, nel salone dove era il Signore Oscuro, un piattino bianco e blu con lo stesso motivo che decorava la tazzina. Possibile che non fosse un caso l'averli trovati separati...? 

Decise di seguire l'istinto, così portò la tazzina nella sala e la poggiò sul suo piattino. Per un paio di secondi non successe nulla, poi una debole luce dorata tracciò una linea tra tazzina e pavimento, in cui si aprì una botola nascosta dalla magia. 

Re Maurice si chinò, incredulo. All'interno della botola, avvolto in un panno consunto, stava un pugnale dalla lama ondulata che recitava "Rumplestiltskin"

Il re spalancò gli occhi, incapace di credere a tanta fortuna. Diede uno sguardo alle sue spalle e vide che il Signore Oscuro era ancora incapace di reagire. Pronunciò il suo nome e quasi gridò quando questi gli apparve davanti all'improvviso, assente come mai era stato. Il volto più scavato del solito, gli occhi vuoti di chi ha perso la speranza, sembrava che non avesse più alcun motivo per vivere. 

Il re ebbe quasi paura di quella figura scheletrica, ma si fece forza e urlò: «Miei fedeli sudditi! Finalmente ho trovato il pugnale leggendario che metterà fine ai nostri problemi! Gioite, perché sul suo sangue costruiremo una nuova era di pace e tranquillità!» 

Accompagnò le ultime parole con un gesto veloce della mano che reggeva il pugnale, trafiggendo Rumplestiltskin e spingendo a fondo la lama. 

Soldati e contadini, dopo un attimo di smarrimento, esplosero in grida di giubilo alla vista della Bestia che cadeva a terra con un solo, flebile lamento. 

Re Maurice fu portato in trionfo fuori dal castello con un sorriso soddisfatto che, alla luce delle torce, appariva più come un macabro ghigno. 

 

Nel frattempo, Belle era arrivata troppo tardi per intervenire. Vide suo padre gridare ai soldati, Rumplestiltskin cadere ai suoi piedi, la marcia trionfale abbandonare i territori del castello. Lasciò passare anche gli ultimi soldati ritardatari e corse nel salone, pregando che non fosse troppo tardi. 

Si avvicinò a Rumplestiltskin, incapace di credere a ciò che pareva ovvio a tutti: il Signore Oscuro era morto, il suo potere non avrebbe più terrorizzato nessuno... 

L'uomo era riverso a terra, il pugnale ancora conficcato nel petto fino all'elsa. Belle gli si inginocchiò accanto, scostandogli i capelli dal viso e guardando preoccupata la lama la cui incisione stava svanendo a una velocità allarmante. 

«Rumplestiltskin... non puoi lasciarmi... ti prego...!» 

Calde lacrime iniziarono a rigarle le guance mentre prendeva tra le mani le dita del Signore Oscuro ricoperte di sangue. 

Belle lanciò un gridolino sorpreso quando si accorse che lui, debolmente, ricambiava la stretta e aveva aperto appena gli occhi. 
«Belle...» 

«Sono io, sono qui!» 

Lui riuscì a sorriderle appena, prima di chiudere gli occhi e abbandonare la mano a terra, esanime. 

«No! Rumple! Non puoi... non puoi andartene! Io ho bisogno di te! Torna da me... Rumple...» 

Disperata, estrasse il pugnale dal petto di Rumplestiltskin e si accorse che non era rimasta visibile neanche metà dell'ultima lettera del nome della persona che amava. 

Con le lacrime che ormai scorrevano liberamente sul suo viso, alzò lo sguardo e scorse, oltre la finestra, le prime luci del nuovo giorno. Singhiozzò senza ritegno, urlando il suo dolore al cielo. 

«Io non la voglio un'alba senza di te, Rumplestiltskin!» si chinò sul suo volto, sfiorandogli le labbra con le proprie, e appoggiò la fronte sul suo petto, incurante del sangue. 

Non aveva idea di quanto tempo fosse passato: forse secondi, forse addirittura minuti, non avrebbe saputo dirlo. All'improvviso il pugnale divenne caldo e le lettere, anziché scomparire, tornarono perfettamente leggibili. Il petto di Rumplestiltskin si sollevò, teso nel tentativo di immagazzinare aria. Belle si alzò all'istante, temendo di aver immaginato ogni cosa. Tuttavia, una seconda occhiata le bastò per rendersi conto di aver visto giusto: Rumplestiltskin, girato di fianco, stava tossendo, ancora ad occhi chiusi. 

Non appena li aprì, si illuminarono di gioia nel rivederla. 

«Belle!» si drizzò a sedere in un lampo. 

«Sei... sei vivo...» 

Lui la guardò di traverso: «Mi preferivi morto, per caso, dearie?» 

Lei scoppiò in una risata liberatoria, gettandoglisi addosso e facendolo precipitare di nuovo a terra. 

«Com'è possibile?» disse poi, abbracciandolo tanto da togliergli il respiro. 

«Il Vero Amore... che ironia della sorte, pare sia davvero più potente di ogni altra Magia.» rispose lui, con un impercettibile sorriso. 

«Ironia?» 

«Belle, quando ti ho incontrato non ero solo non amato, ero... ero un nemico dell’amore. L’amore mi aveva portato solo dolore. E invece, ora... è proprio ciò che mi ha salvato. Il tuo amore è ciò che mi ha salvato.» 

La ragazza lo strinse ancora un po', godendosi la sensazione di calore che pian piano prendeva possesso del suo corpo. Solo dopo qualche minuto le venne in mente l'unico pensiero che, per tutta la cavalcata fino al castello, le aveva attraversato la mente. 

«Non avresti dovuto lasciarmi andare.» disse, quasi in un sussurro. 

Lui sospirò. «Potrai mai perdonarmi?» 

«L'ho già fatto, scemo.» 

Il sorriso che si aprì sul viso di Rumplestiltskin ripagò ogni ansia di Belle, ogni timore di non sapere cosa dirgli, perché in fondo, quando era con lui, le parole non erano importanti. 

Il Signore Oscuro si alzò in piedi e le tese una mano, aiutandola ad alzarsi a sua volta. Una volta in piedi, le cinse i fianchi con un braccio. 

«Guarda!» esclamò lei ad un certo punto. 

«Cosa, dearie?» 

«Non credi che sia bellissima?» chiese, indicando l'aurora che tingeva il cielo di una meravigliosa sfumatura tra il rosa e l'arancione. 

«Sì, lo è. La più bella che abbia mai visto.» 

«Non l'hai neanche guardata, invece è una delle albe più b...» 

«Non mi riferivo a quella.» 

Belle lo guardò, confusa. 

«Mi riferivo a te.» chiarì Rumplestiltskin. 

Lei gli sorrise, felice come mai era stata. 

Lui ghignò, prendendo fiato prima di parlare.  

Fu inutile, perché, qualunque cosa stesse per dire, fu interrotto dalle labbra di Belle sulle sue. 

 

 

 

Ehm ehm. Ebbene sì, ho cercato di "chiudere in bellezza", anche se so perfettamente che non mi è riuscito affatto. 

Vabbè, l'intenzione c'era XD 

L'altra "intenzione" che sicuramente nessuno ha notato perché probabilmente me lo sono solo sognato io, è che ho cercato di far intrecciare la storia di Rumple e Belle con quella della Bella e la Bestia classica. 

Detto questo ringrazio tutti quelli che hanno letto/recensito/fatto altro ma devo assolutamente scappare sennò la mia media scolastica da 9 si abbassa a 2 nel giro di sole 5 ore. Fantastico, eh? 

Bene. Ciaoooo XD

   
 
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