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Autore: SognatriceCullen_182    29/05/2009    6 recensioni
Mentre uscimmo da scuola mi accorsi che avevo l'impellente bisogno di vederla sorridere.
E l'avrebbe fatto, lo sapevo.
Sarei riuscita a farla sorridere.
Pan è una bellissima ragazza che frequenta il penultimo anno del Minot Senior High School, e sogna di vivere altrove.
Seth è un ragazzo ricco, bello, pieno di amici. Ha tutto. E ha anche un sogno: riuscire a far sorridere Pan. Pan, quella che non sorride mai. Pan, quella che sembra vivere in un malinconico mondo tutto suo. Pan, quella che ha una personalità tutta da scoprire.
Un amore che cresce lento ma inesorabile, portandoli entrambi a non poter più fare uno a meno dell'altro.
E se una difficoltà dovesse mettersi tra di loro? E se qualcosa dovesse andare storto?
Buongiorno ragazze! Questa è un'altra ff che ho scritto con Erica, una mia compagna di scuola, che ha avuto l'idea e la trama.
Per chi dovesse spaventarsi nel vedere una nuova ff, sappiate che non ho intenzione di mollare "The Twilight Sister" e che anzi sto continuando alla grande!
Leggete e recensite, gente!! =D
SognatriceCullen_182 e Erica
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eyes of ice 1




Eyes of Ice



-Questa è... Anafase!!- annunciò trionfante Jack.
-Ehi? Pan?-
Lo ignorai. Lanciai una voloce occhiata all'orologio.
Un minuto. Anora un lunghissimo e interminabile minuto. Quella stupida lezione non sarebbe mai finita.
-Pan? Vuoi guardare tu la prossima radice?-
-No, grazie, Jack. Guardala pure tu.-
Trenta... Ventinove...
-Sicura? Guarda che per me non è un problema.-
-Sicura, Jack. Sicurissima.-
-Okay...-
Quattordici... Tredici...
-Non è molto chiaro.- mi informò mentre scrutava dentro il microscopio.
-Prova a mettere a fuoco.- consigliai con voce laconica.
Cinque... quattro...
-Sai, è che non vorrei prendere un brutto voto. Sicura che non vuoi guardare?-
Due... Uno...
Driiiiin!!
Scattai in piedi come una molla, presi tutte le mie cose e uscii dall'aula.
Finalmente fuori.
-Ciao Pan!-
Amy mi raggiunse e si mise a camminare alla mia destra, sorridendo timida.
Anuii, e risposi al saluto.
-La giornata sembrava non finire mai, eh?-
-Un disastro.- confermai, tentando di ignorare il fischio di uno scemo del Sophomore Year.
-Ehi, principessa, hai da fare più tardi?-
-Sì.- risposi glaciale, continuando a camminare.
Nemmeno lo guardai. Cosa cambiava? Era semplicemente il solito idiota. Il solito scemo che mi gaurdava e commentava con gli amici, gorilla quanto lui: "Ehi, bella gnocca quella."
Nemmeno conosce il suono della mia voce. Nemmeno sa cosa mi piace, se leggo e il mio gusto preferito per il gelato. Non sapevano quand'era il mio compleanno, e se mi piaceva andare al cinema.
Non sapevano niente di me.
Ma questo non li fermava dallo svolazzarmi attorno.
-Woah, bellezza. Il tuo sguardo mi stende. Hai mica da fare la settimana prossima, sai... al ballo invernale?-
-Volatilizzati, microcefalo.-
-Uuuh, la gattina tira fuori le unghie! Mi piace..-
Mi voltai, spazientita, a guardarlo per la prima volta: nulla di nuovo. Allampato, capelli di un biondo irreale, sorriso sicuro di sé deformato in un ghigno malizioso.
-Fammi un favore. Buttati nel primo tombino che trovi aperto. Portati pure dietro un barile di gel. Non ti priverei mai del tuo patetico e unticcio migliore amico.-
Ripresi a camminare, lasciandolo nella sua umiliazione.
Per quello che mi importava! Appena avrei varcato la porta di ingresso di quella scuola mi sarei sbarazzata di quegli idioti.
Per due giorni.
Poi sarei dovuta tornare, per affrontare -ahimé- una delle settimane più orrende dell'anno scolastico: quella del Ballo Invernale.
Mi dava la nausea il solo pensarci.
Aprii il mio armadietto.
-Scusa, Amy. So che è terribile avermi come amica. Non si riesce neppure a parlare che...- sospirai. -Quegli idioti.-
-Tranquilla, Pan. Tanto sai che non avrei molto da dire.- Aggiunse con una risatina.
In effetti Amy era troppo timida per attacar bottone e non finirla più, pensai.
Riposi gli ultimi libri nell'armadietto, e lo chiusi con un colpo secco.
Lo spostamento dell'antina mi diede la visuale dell'ennesimo ragazzo che mi sorrideva.
Cos'hai da sorridere? Avrei voluto dirgli.
Ma era meglio ignorarli del tutto.
-Vieni, Amy. Andiamo.-
Annuì e mi seguì lungo il corridoio, finendo sul marciapiede appena fuori dalla scuola, che già si stava ghermendo di studenti tutti esaltati per il Ballo.
-Io vado, Amy. Buon week-end.-
-Magari ci sentiamo, che ne dici?- domandò timidamente, ma speranzosa la mia biondina preferita.
Accennai appena l'ombra di un sorriso, che ormai erano anni che non compariva sul mio volto.
-Certo.-


La campanella non aveva nemmeno finito di suonare che già ero fuori dalla mia aula, con Freddie. Mi strinsi nel mio cappotto e imboccammo un altro corridoio, verso il rispettivo armadietto. Il chiacchiericcio attorno a noi era un continuo crescendo, causato dalle masse di ragazzi e ragazze che si riversavano fuori dalle aule.
-Domani sera c'è la partita.-
-Infatti, - confermai, -oggi sto tutto il giorno ad allenarmi in palestra. E tu?-
-Avevo giusto in mente di chiederti cosa avevi intenzione di fare. Perfetto.-
-Chiami tu Ryan per dirglielo? Oggi ha fatto fuga.-
-Lo so.. Stronzo, eh? Poteva dircelo!- mugugnò indispettito corrugando le sopracciglia chiare.
-Ehi, ragazzi!- trillò una voce alle nostre spalle.
Ci voltammo in tempo per vedere una massa di capelli riccissimi e rossi saltarci addosso.
-Uffaa! Mi avete rovinato il balzo!!- si lamentò ridendo Maggie.
-Che scema!- commentammo in sincrono io e Freddy.
-Com'è andata la giornata?- chiese scollandosi dalle nostre spalle, e tornando al suo metro e sessanta scarso.
-Bene, mamma.- rispondemmo laconicamente io e Freddie.
La sua risata cristallina ruppe la monotonia delle chiacchiere attorno a noi.
-Io devo assolutamente da Lizzie entro quindici minuti, quindi devo proprio scappare. Ciao, ragazzi!!- disse, e fulminea come era arrivata, venne inghiottita dalla folla.
Io e Freddie ci scambiammo un'occhiata divertita e riprendemmo a camminare.
-Uuuh! Ecco la Wood. Lei si che è proprio bella.... Che spettacolo.- commentò ammirato Freddie, scoccando un'occhiata alla nostra sinistra. Guardai anche io.
-Chi è?- chiesi incuriosito. Non l'avevo mai vista, ma era... Wow. Notevole.
-Non mi ricordo il nome. Tipo Penny. O Pam... Pamela, credo. Bho. Comunque di cognome fa Wood. Ed è una delle ragazze più belle della scuola. Come fai a non averla sentita nominare? E' il sogno di ogni singolo ragazzo delle scuola... E mica per niente.- Terminò ammiccando.
-Ragazzo?-
-Nemmeno uno, per quanto ne so io. Una figa di legno mica da niente, quella. Non la da a nessuno... Più fredda del ghiaccio.- aggiunse.
Annuii arricciando le labbra. Più fredda del ghiaccio.
Ma forse...  Stava trafficando dentro il suo armadietto, e quando lo richiuse con forza incontrò il mio sguardo. Sorrisi automaticamente di fronte a quel  viso perfettamente ovale, circondato da bellissimi capelli color miele scuro che raggiungevano metà della schiena in una morbida onda, per terminare con boccoli scompigliati. Gli occhi blu penetranti e annoiati mi sfiorarono appena. Non rispose al sorriso. Si voltò e se ne andò, con la sua amica bionda al seguito.
-Woah.-
-Ehh?!-  commentò divertito Freddie tirandomi un piccolo pugno sulla spalla. - Che ti dicevo?-
Mentre uscimmo da scuola mi accorsi che avevo l'impellente bisogno di vederla sorridere.
E l'avrebbe fatto, lo sapevo.
Sarei riuscita a farla sorridere.
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