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Autore: Loka 98    21/01/2017    2 recensioni
Alzando la testa, la sua espressione mostrò paura, angoscia, terrore, e una lacrima gli scese sulla guancia, trascinandosi i granelli di cenere dalla gota.
"Io ti odio!" la sua voce squarciante, forte, un tono crudele che ferì il cuore di Obi, come mille pugnalate.
"Anakin, eri mio fratello! Io..io ti amavo!" sentì le lacrime farsi strada. "Ti volevo bene!"
Dicendogli di amarlo, anche in quella situazione, la sua mente si aprì in un secondo, ripercorrendo immagini nitide eppure così lontane nel tempo; gli occhi del bambino che aveva conosciuto anni fa, quando aveva cominciato ad essere il suo maestro, come Anakin lo aveva abbracciato in lacrime quando aveva gli incubi, quel dolce sorriso ingenuo, la sua bellezza in fiore quando aveva cominciato a cambiare e a diventare adulto, il suo modo di tirare fuori la lingua quando si allenava, la sua sfacciataggine e arroganza, il sorriso sincero che gli rivolgeva, anche se raramente.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Obi-Wan Kenobi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Con il cuore che stava esplodendo nel petto, Obi Wan guardò il suo Padawan, Anakin Skywalker, riconoscibile a malapena. I suoi occhi sbarazzini e sfuggenti, in grado di mettere in soggezione anche il saggio Yoda, e allo stesso tempo timidi come quelli di un bambino, il dolce bambino che era stato, erano iniettati di sangue, le iridi con una sfumatura dorata, ma tutto fuorchè bella o elegante. Mettevano paura. I suoi lunghi capelli ricadevano sulle spalle, la piccola treccia che il suo maestro gli aveva insegnato a fare che si muoveva leggermente. La pelle sporca e sudata, i muscoli contratti per la lotta, quello sguardo di odio. Gli fece male vederlo così.


"E' finita Anakin! Sono più in alto di te!" non seppe neanche perché glielo disse, avrebbe voluto trovare le parole giuste per farlo ritornare come prima.


"Tu sottovaluti il mio potere!" la lieve impertinenza che lo aveva sempre caratterizzato gli era sempre piaciuta infondo, lo rendeva unico. Ma quella era una frase proveniente dal lato oscuro. Non poteva cambiarlo, non era più lui.


Era chiara la sua intenzione di continuare a combattere. Sarebbe saltato, avrebbe impugnato la sua spada con un grido e si sarebbe avventato su di lui con la furia nel corpo e nell'anima.


'Ti prego Anakin, torna da me, torna dal tuo maestro!'


"Non provarci!" strinse la presa sulla sua spada. Era certo che ci avrebbe provato.


L'agilità del ragazzo gli diede la forza per spiccare un salto,alto almeno tre metri, le braccia si tesero tenendo la spada laser, la bocca aperta in un urlo.


Chiudendo gli occhi, Obi lanciò un fendente, sentendo la spada vibrare, dopo aver colpito il bersaglio. Sentì Anakin urlare per aver perso le gambe, che rotolarono con dei tonfi sordi sulle rocce. Ed era così. Anakin, mutilato orribilmente, era a qualche passo dal fiume di lava, tentava di trascinarsi con le braccia, finendo per ruzzolare e scivolare verso alla morte.


Obi urlò, non doveva finire così, lui era il prescelto, non avrebbe dovuto portare la forza verso l'oscurità, avrebbe dovuto essere colui che avrebbe ristabilito l'equilibrio. Amava quel ragazzo. E lo stava perdendo per sempre.
Alzando la testa, la sua espressione mostrò paura, angoscia, terrore, e una lacrima gli scese sulla guancia, trascinandosi i granelli di cenere dalla gota.


"Io ti odio!" la sua voce squarciante, forte, un tono crudele che ferì il cuore di Obi, come mille pugnalate.


"Anakin, eri mio fratello! Io..io ti amavo!" sentì le lacrime farsi strada. "Ti volevo bene!"


Dicendogli di amarlo, anche in quella situazione, la sua mente si aprì in un secondo, ripercorrendo immagini nitide eppure così lontane nel tempo; gli occhi del bambino che aveva conosciuto anni fa, quando aveva cominciato ad essere il suo maestro,come Anakin lo aveva abbracciato in lacrime quando aveva gli incubi, quel dolce sorriso ingenuo, la sua bellezza in fiore quando aveva cominciato a cambiare e a diventare adulto, il suo modo di tirare fuori la lingua quando si allenava, la sua sfacciataggine e arroganza, il sorriso sincero che gli rivolgeva, anche se raramente. I momenti divertenti, di paura, sconforto, mentre combattevano, anche in una semplice chiaccherata. Il suo modo di chiamarlo Maestro. La loro affinità. Il modo in cui si fidavano l'uno dell'altro. Il loro litigare. Un rapporto ricco, anche se Obi molte volte lo aveva trattato in maniera rude, fredda. Si pentì di tutte le volte che lo aveva sgridato, rimpianse tutti i ringraziamenti che avrebbe dovuto rivolgerli, qualche abbraccio in più, qualche sorriso, per dimostrare quando ci tenesse al suo Anakin. Lo amava. Era insito nel cuore di un Jedi amare. Ma era tropo tardi, Anakin era già morto, ciò che rimaneva era un corpo mutilato, una mente corrotta. Qualcuno che lo odiava.


Si era voltato, deciso a non tornare indietro. Ma sentì dei gemiti, e non riuscì a trattenersi. Girò la testa.

 

Anakin piangeva, strisciava, gemeva impaurito come un bambino che cerca la madre. Incrociò il suo sguardo. I suoi occhi innaturali contorti in un'espressione nuova, anzi, vecchia, la stessa che aveva avuto la sera in cui era andato nella stanza di Obi dopo aver avuto un incubo. Anakin aveva pianto abbracciato al giovane, e dopo un oretta in cui Obi gli aveva portato dei dolci e raccontato una storia sui Jedi per farlo addormentare, si era accoccolato nel suo letto, e aveva stretto tutta la notte il palmo del suo maestro. Obi si sentì a disagio quando Anakin aveva continuato ad avere dimostrazioni di affetto verso di lui, quando ormai era diventato un ragazzo. Si mostrò freddo e distaccato, e il suo Padawan zittì le sue richieste dopo poco. Aveva sbagliato. Qualche abbraccio, qualche carezza in più gli avrebbe dimostrato che gli voleva bene. Ma si era fatto odiare più volte, a causa della sua paura di amare, della sua testardaggine.


Non era bravo a fare il maestro.


La lava sfiorò un lembo delle brache del giovane e prese a correre sulla sua gamba, piano piano. Il dolore fece gemere Anakin e i suoi
occhi si chiusero in una smorfia.

Ebbe paura a fare un altro passo per tornare indietro. Ma lo fece, scivolando sui sassi color magenta.


Ne fece un altro, guardandolo, come se il suo corpo non rispondesse più ai suoi comandi.

Il fuoco era arrivato alla coscia, appena sotto la sua natica, e Anakin cominciò ad urlare. Un urlo che Obi non riuscì a sopportare.


"Anakin!" fece un balzo, e scivolò, giù, sempre più giù, e con una mano picchiò sulla sua carne, spegnendo le fiamme che lo stavano divorando. Prese il corpo del giovane tra le sue braccia, e lo girò, per guardarlo in viso. Gli occhi semichiusi si aprirono lentamente, in uno sguardo che fece scendere un' altra lacrima sul viso di Obi. Ma non durò. I suoi occhi si chiusero, e la testa scivolò su un lato, mentre parlava con un respiro debole.


"M-maestro.."


"Non ti azzardare a morire Ani!" con tutta la forza che ebbe in corpo, si alzò, e comincio a camminare. Il corpo tra le sue braccia.


"N-non è vero...che t-ti odio." la sua voce era strozzata. Ma respirava ancora. Questo diede ad Obi la forza di camminare verso l'alto, spingendosi con le gambe, sempre più su, e non cadendo o scivolando. La forza lo stava sostenendo.

 

- - -

 

"Io ti odio!"

"Anakin, eri mio fratello!Io ti amavo! Ti volevo bene!"

Urlò, un dolore ustionante lo pervase, conducendolo alla morte.

 

- - -

 

Aprendo gli occhi fuggendo da quell'incubo, vide solo bianco e diverse sfumature di nero e di grigio, tutto si muoveva, e i rumori erano ovattati.

Ma subito dopo, un contorno color biondo arancio si fece più nitido, insieme a due sfere verdi.

Obi Wan Kenobi lo guardava, appena qualche centimetro sopra il suo viso. Si rese conto di essere in un letto, in una stanza candida e silenziosa. E il suo maestro era al suo fianco.


"Ma-" un colpo di tosse gli impedì di parlare.


"No Ani, non muoverti, non parlare."


Lui era vivo. Lo aveva salvato. Non lo aveva lasciato morire.

Mentre esalava un altro colpo di tosse alzò la mano e gliela passò sulla barba morbida, rivolgendogli un debole sorriso, con tutta la felicità che lo stava pervadendo.


"Maestro..."


Obi strinse la mano del suo allievo e la baciò dolcemente sul palmo. Sembrava che stesse per piangere.

"Anakin..."


"N-non è vero che ti odio..." disse debolmente. Ma la sua mente lo spinse a dire altro. "Anche io ti voglio bene..." strinse la mano del maestro. "Anche io ti amo."


La stanza in cui i Anakin riposava su un letto rimase per un po'silenziosa. Il rossore si fece strada sulle guance del ragazzo, ma non distolse lo sguardo da quello di Obi Wan. Fu un impulso naturale. Obi lentamente si appoggiò con le mani ai lati del letto, e si abbassò fino a toccare il naso di Anakin col suo, occhi negli occhi. Il suo sguardo parlava chiaro, non avevano bisogno di ulteriori parole, di chiarimenti o smancerie. Chiudendo gli occhi, si abbassò, si scambiarono un bacio, più dolce di qualsiasi cosa esistesse al mondo. Forse anche più dei dolci che Obi gli aveva dato mentre gli leggeva una storia, quella sera.


'Non ti lascerò mai più, mio Padawan.'

Telepaticamente, Anakin lo sentì, continuando a baciarlo.

'Grazie, Maestro.'

 

 

 

Buonasera a tutti. Questa è la mia prima storia su Star Wars, e i protagonisti non potevano essere che Obi e Ani, i miei personaggi preferiti. Spero che vi sia piaciuta :) se vi va di lasciare un commento sarà ben accetto. Grazie per aver letto e buona notte a tutti!
   
 
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