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Autore: Ghillyam    23/01/2017    6 recensioni
[Si tratta di una raccolta di OS su Callie, avevo in mente già da un po' di fare qualcosa del genere ed è giunto il momento di far salpare queste fan fiction in porto da troppo tempo.]
1- La fine della tempesta - Calzona
2- It doesn't mean badass - Callie/Eva (Crossover)
3- Realize - Mallie
4- La volta buona - Cadie
[Dal testo]
«Che ne dici della mora vicina al bancone?» chiese Callie.
Mark si voltò leggermente per capire di chi stesse parlando l'amica.
«Troppo sciatta, meglio la rossa là in fondo.» ribatté Sloan, facendo un cenno in direzione di una donna dai corti capelli ramati che stava giocando a freccette.
«Mmm... preferisco la bionda a quel tavolo.»
«Carina.» commentò l'altro, lanciando un'occhiata interessata alla ragazza indicata da Callie.
«Ehi! – esclamò la latina – Non pensarci neanche, l'ho vista prima io.»
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Erica Hahn, Mark Sloan
Note: Cross-over, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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La fine della tempesta
 

«È mia figlia!»

«Allora posso andare con una troia in libera uscita, ma questo supera ogni limite.»

«Avrei potuto denunciarti alla polizia.»

«Oh, certo, adesso è la tua bambina. Io ho dovuto addirittura convincerti ad avere un figlio!»

«E io ho dovuto convincerti a sposarmi!»

«Si, perchè sapevo che sarebbe stato un errore. E sai la novità? È così!»

Callie era furiosa: il senso di vuoto che l'aveva invasa quando aveva visto la dottoressa Boswell con indosso il camice di Arizona era stato riempito da rabbia e disperazione, e adesso stava esternando tutto ciò che si era tenuta dentro per mesi. Dal giorno dell'incidente aereo.
Era stata paziente, era stata forte, aveva cercato di fare del suo meglio per aiutare Arizona a risollevarsi dal buco nero e profondo in cui era caduta e nel quale sembrava volesse rimanere, ma tutto quello che aveva ottenuto era stato un tradimento. Un altro, e ancora una volta da parte della persona che amava di più al mondo; questa volta, però, non credeva di potercela fare a riprendersi: era semplicemente... troppo.

Sentiva la voce di Arizona urlarle contro, ma le sue parole non la raggiungevano. L'unica cosa a cui riusciva a pensare era sua moglie in compagnia di un'altra donna, dimentica del fatto che fosse sposata e avesse una famiglia, mentre lei era in sala operatoria per cercare di salvare delle vite, sicura che alla fine di quella tempesta avrebbe trovato conforto tra le braccia della persona che le aveva rubato il cuore. Ma per lei la tempesta non era ancora finita ed era stata Arizona a gettarsi tra le braccia di qualcun altro.

«Credi di poter sparire così, portando via mia figlia?!»

«Quindi adesso sono io la cattiva della situazione? Perdonami se me ne sono andata da una casa dove ogni cosa mi ricorda che razza di donna ho sposato, scusa davvero.»

Callie non poteva crederci: lei veniva tradita eppure doveva scusarsi? Aveva chiesto scusa troppe volte ormai e non aveva più intenzione di farlo.

Hai lottato, hai amato, hai perso. Cammina a testa alta, Torres.
Le parole di Mark le risuonavano in testa, ma lei non riusciva più a crederci: aveva perso troppo, incluso l'uomo che aveva pronunciato quella frase, e camminare con fierezza non le sarebbe stato più possibile, non dopo l'ennesima umiliazione.

«Callie, dannazione, ascoltami!»

«No. Ascoltami tu: non sono io che ti ho tradita, non sono io ad aver commesso un errore, non sono io quella che, ancora una volta, è fuggita dai suoi problemi. Sei tu, e non cercare di farmi sentire in colpa per questo perchè non lo farò.»

«Sentirti in colpa non è il tuo sport preferito.»

La frase pronunciata a denti stretti da Arizona colpì Callie in pieno viso perchè la latina capì immediatamente dove sarebbe andato a parare quel discorso e a che conclusione sarebbero arrivate: Arizona in lacrime e lei rappresentata come la persona peggiore del mondo. Questa volta però non l'avrebbe permesso, era stufa di sentirsi rinfacciare il fatto di averle salvato la vita e avrebbe messo in chiaro una volta per tutte le sue ragioni.

«Ancora Arizona? Sul serio? Stai riportando tutto alla gamba? Bene, se è della gamba che vuoi parlare allora parliamo della gamba.»

«Mi fidavo di te e tu mi hai tolto tutto.»

«Tutto? Tutto? Io ti ho salvato la vita! No, non mi interrompere - disse Callie bruscamente, vedendo che Arizona stava per replicare per l'ennesima volta che quella non era vita, che sarebbe stato meglio essere morta che passare il resto dei suoi giorni con una protesi di plastica - Questa volta sei tu che devi ascoltare: ti ho amputato una gamba e...»

«Mi avevi promesso...»

Callie non la fece finire «Ti ho amputato una gamba e l'ho fatto per te, perchè potessi continuare a vivere, perchè potessi essere ancora una moglie, una madre, un chirurgo. Ho infranto quella cavolo di promessa perchè tutto ciò che mi rimanesse di te non fosse una lapide quando avrei potuto impedirlo. Quindi no, non mi sentirò mai in colpa per questo.»

Tra le due calò il silenzio: un silenzio carico di risentimento e rabbia, un silenzio che per lungo tempo le aveva consumate e che adesso aspettava di essere infranto definitivamente.

«Non è solo la gamba.»

Callie sgranò gli occhi e aprì la bocca un paio di volte per provare a replicare, ma non riuscì ad emettere alcun suono. Dopo interminabili secondi finalmente si riscosse «Cos-cosa vuoi dire?»

Adesso anche la paura si era aggiunta al turbine di emozioni che la possedevano, un dubbio si era fatto velocemente strada nella sua mente: e se lei non fosse stata abbastanza per Arizona anche prima dell'incidente, prima della gamba, prima di Lauren? Dopotutto era stata proprio il chirurgo pediatrico ad indicarle tutte le sue avventure di una notte, e se ne avesse avute altre anche mentre stavano insieme?

«Cosa vuoi dire, Arizona?!» ripetè più forte, vedendo la bionda abbassare lo sguardo e passarsi nervosamente una mano tra i capelli.

«Tu...Tu non mi vedevi. Per te ero diventata una paziente, qualcuno da accudire. Non ero più una donna ai tuoi occhi, ero qualcosa da aggiustare e Lauren mi ha fatta sentire di nuovo viva

La latina non sapeva se essere più sollevata per aver scoperto di non essere stata tradita durante tutti quegli anni o più sconvolta per ciò che aveva appena sentito; chiuse gli occhi e respirò profondamente prima di parlare di nuovo «Non mi permettevi di vederti in un altro modo; non ho potuto toccarti per mesi, non mi lasciavi avvicinare e la mia unica possibilità è stata quella di prendermi cura di te - il tono di Callie era calmo, quasi rassegnato - Ho cercato in tutti i modi di esserci per te, ma me l'hai impedito. Vai pure a sentirti donna con qualcun altro.»

«Callie, io...»

«Vattene. Io verrò a prendere le mie cose e quelle di Sofia non appena avrò trovato un nuovo appartamento, quello tienilo tu, io non voglio rimanerci.»

«Mi stai lasciando?»

«Sei tu ad avermi lasciata per prima.»

Callie si voltò, dando le spalle ad Arizona, e asciugò le lacrime che le avevano bagnato il viso, sapendo che comunque non sarebbe servito per impedirne altre; sentì Arizona fare qualche passo verso di lei e si irriggidì.

«Calliope, ti prego.»

«Avevi detto di essere un buon marinaio nelle tempeste - cominciò, la voce le tremava leggermente - Ma non appena hai dovuto affrontarne una hai permesso che la tua nave affondasse e venisse tutto distrutto. Vattene, per favore.»

Callie sentì Arizona allontanarsi e poi il tonfo della porta che si chiudeva; immediatamente scoppiò in un pianto tanto disperato quanto liberatorio, sentiva che un peso le si era sollevato dallo stomaco, ma al tempo stesso era come se fosse stata privata di qualcosa e la parte peggiore era che questo la faceva sentire tremendamente, meravigliosamente libera. Non provava una sensazione simile da moltissimo tempo e le era mancata da impazzire.

«Callie, stai bene?»

Derek era rientrato insieme a Sofia e Zola e subito sua figlia le corse in braccio con un'espressione indecifrabile in viso «Mami, perchè mamma 'Zona è andata via?» le chiese.

Callie restò in silenzio per qualche secondo, lanciando uno sguardo implorante a Derek che in risposta scosse leggermente la testa. Quella domanda aveva colto entrambi alla sprovvista.

«La mamma è dovuta tornare in ospedale, c'è un bambino molto malato che ha bisogno di lei; domani però dico alla mamma di venire a prenderti all'asilo okay?» disse alla fine la latina.

«Okay.» rispose Sofia prima di appoggiare la testa sulla sua spalla e addormentarsi immediatamente.

«Posso metterle a letto io.» propose Derek a Callie per poi prendere Sofia dalle braccia della donna e portarle entrambe nella cameretta della figlia.

Callie sorrise davanti a quella scena e si lasciò cadere sul divano: era esausta, ma si sentiva stranamente sollevata e decise che per quella sera tutto ciò che avrebbe dovuto fare era dormire e lasciarsi alle spalle quella devastante tempesta.

Hai lottato, hai amato, hai perso. Cammina a testa alta, Torres. 



NdA: allora, questa è una One Shot che avevo tra le bozze da una marea di tempo e finalmente mi sono decisa a pubblicarla.
Come si sarà capito è una versione alternativa di quello che secondo me sarebbe dovuto accadere durante la discussione tra Callie e Arizona in seguito al tradimento della Robbins. Non ho mai amato particolarmente il personaggio di Arizona e dopo l'avventura con la Boswell l'ho solo detestata di più perciò questo è quello che avrei voluto succedesse fin da subito. Spero che vi sia piaciuta, le altre fic le pubblicherò man mano e soprattutto quando non sarò sommersa dai mille impegni. Fatemi sapere che ne pensate :-)
   
 
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