Videogiochi > Dragon Age
Ricorda la storia  |      
Autore: zenzero    24/01/2017    1 recensioni
Morrigan vive piuttosto tranquillamente con suo figlio. Ma tempi sempre più duri si abbattono sulla felicità di entrambi. E' dura essere una madre single...
Questa storia partecipa alla prima edizione del Prompt Challenge, indetto dalla pagina Facebook di Dragon Age - Italia
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Morrigan
Note: Missing Moments, Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Come spezzare un cuore innocente.

Questa storia partecipa alla prima edizione del Prompt Challenge, indetto dalla pagina Facebook di Dragon Age - Italia.
Prompt usati: 14.Candela,
65. "Gli uomini dimostrano le cose attraverso le azioni, non attraverso le parole."
(Fullmetal Alchemist)

 
Lo sentì entrare dallo sbattere della porta, il sole era appena calato. Lei era impegnata con la mistura delle erbe e udì a malapena un suo saluto spiccio. Sentendo che qualcosa non quadrava, Morrigan uscì dalla cantina. Notò una traccia di piccole impronte di fango fresco stampate sul pavimento polveroso.
Non si reputava una grande appassionata di pulizia e cura della casa e di certo una catapecchia come quella non avrebbe meritato il suo tempo, la sporcizia non la preoccupava. Mentre per suo figlio, il discorso era alquanto diverso. Solitamente si sarebbe premunito per lo meno di togliersi le scarpe. Invece la scia proseguiva fino alla stanzetta del ragazzo. Morrigan corrugò involontariamente il bel viso. Si sbarazzò dei guanti coperti di un intruglio innominabile ed entrò nella stanza del ragazzino.
Lo trovò steso sul suo letto di paglia, la testa affondata nel cuscino. Anche un Nug stordito avrebbe capito che stava piangendo, soffocando a malapena il rumore nell’imbottitura del guanciale.
Morrigan scosse la testa e si sedette al bordo del letto. Le dita sottili accarezzarono le esili spalle del piccolo.
“Ehi...” mormorò dolcemente la donna. Non che le venisse molto altro da dire. Lo scosse gentilmente sperando che bastasse, lievemente imbarazzata. Non era una grande maestra nel consolare i suoi cari.
Il ragazzino si voltò e tirò su col naso aquilino quella che sembrava una candela di moccio.
Gli occhi erano due grandi pozze blu, ormai traboccanti di lacrime.  Le occhiaie erano arrossate più del solito.
“Su, su...” mormorò la donna, asciugandogli il volto alla meglio con un orlo del grembiule, che tanto era già sporco di vecchi schizzi di pozioni . “Va tutto bene. Però adesso smetti di piangere, dai…”
Il ragazzino tirò nuovamente su col naso, leggermente più tranquillo.
“Vuoi dirmi cosa ti è successo?” chiese Morrigan.
“Sono… stati loro…” mormorò il piccolo, corrucciando le folte sopracciglia.
La donna sospirò. Capiva a chi si stesse riferendo. Era sempre la stessa storia... “Vuoi dire... i ragazzini del villaggio?”
Il giovane annuì. “Pete, Connie e anche Paul”.
La donna sapeva bene che la loro vita da girovaghi non permetteva al figlio di fare grosse amicizie, ma quei bambini si erano dimostrati decisamente troppo aggressivi nei pochi mesi in cui abitavano in quel villaggio.
“Ti hanno fatto del male?” chiese Morrigan, sperando quasi che avessero osato. Avrebbe avuto una ragione in più per dare una bella lezione a quei marmocchi…
“No, stavolta non mi hanno lanciato sassi e non mi hanno neanche sputato addosso…” sospirò il ragazzino scuotendo la testa .
“Allora?” chiese Morrigan mettendogli in ordine i capelli unti che nel frattempo aveva scombussolato.
“Mi hanno… insultato...” ammise lui.
 “Ti hanno urlato insulti per via dei tuoi poteri, vero? E magari per via della tua mamma strega, immagino… Non che le altre mamme conducano chissà quale vita timorata da Andraste…”
“No,no...” la contraddisse il ragazzino. “Non si tratta dei poteri o della magia. Veramente…”  disse, ed esitò.
“Su, coraggio…”
“Non... voglio dirlo…” fece lui, imbarazzato.
“Avanti, sputa il rospo” disse Morrigan, puntando gli occhi dorati su di lui “O potrei fartelo sputare… letteralmente”.
Il piccolo deglutì. Sapeva di cosa la mamma era capace.
“Hanno detto che non vogliono giocare con me, solo perché... perché…”
“Cosa?”
“Perché sono BRUTTO!” esclamò il ragazzino, e scoppiò nuovamente in lacrime. Ad essere sinceri, esplose.
“No, no, piccolino mio, basta piangere. Devi imparare a reagire agli insulti! Devi capire che quegli stolti non valgono niente, così come le loro parole!”
“Ma… mamma…” riuscì a dire il piccolo mentre una fontana scrosciava dai suoi occhi e qualcosa di meno limpido dalle sue narici. “Non so a chi credere… Tu non mi hai mai detto che sono carino. Io… lo sono vero…?”
Stavolta fu Morrigan a deglutire ma mantenne abbastanza sangue freddo da non distogliere lo sguardo.
“Ascoltami. Tuo padre era un fiero guerriero. Tutti, o quasi, lo ammiravano e rispettavano per le sue battaglie. Regnò per anni sul Ferelden saggiamente… più o meno.  I veri uomini dimostrano le cose attraverso le azioni, non attraverso le parole, e lui ne è stato la prova vivente. Sei ancora giovane ma scommetto che eguaglierai le sue imprese, anzi credo perfino che riuscirai a superarlo! Perché tu gli somigli moltissimo!”
Il ragazzino smise di singhiozzare e la guardò, pulendosi con la manica le nuove lacrime e candeline di moccio, leggermente rincuorato. Tuttavia pareva  anche piuttosto confuso.
“Anzi, direi che siete due gocce d’acqua, nell’aspetto hai preso tutto da lui… ” continuò la maga.
“Ed è una cosa… bella, giusto?”
“Non proprio…” Morrigan decise di chiudere la questione. Avrebbe fatto male, certo, ma il suo piccino doveva diventare forte in fretta, nel corpo come nel cuore, e qualche delusione avrebbe potuto temprarlo.   “Vedi, purtroppo tuo padre non era affatto un adone. A dire il vero... Era davvero brutto.
Mi dispiace, Loghain  Junior.”
Il ragazzino la osservò per un lungo istante. Poi scoppiò a piangere per la terza volta
.
 

 

 

Scusatemi.
Io non ho ancora finito la trilogia di Dragon Age. Ovvero ho terminato i primi due giochi ma con il terzo sono ancora impegnata con delle missioni secondarie in Skyhold,per cui non so niente delle fasi avanzate del gioco. So solamente che Morrigan tornerà con eventualmente suo figlio, ma non ho idea del motivo (non spoileratemi!). Dato che nel primo capitolo ho fatto andare a letto Loghain con Morrigan (e nessuno dei due era troppo entusiasta, Loghain ha chiesto alla strega una cosa del tipo:”Ti spiace se nel mentre penso alla mia defunta moglie?” e lei “Devi essere proprio strano se mi preferisci  un cadavere rinsecchito ”)  ho immaginato il figlio frutto della loro unione come più somigliante al padre (che in Inquisition è stranamente gradevole ma in Origins in bellezza non fa invidia all'arcidemone) e che porti il suo stesso nome. Il what if sta “solo” in questo.  
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Dragon Age / Vai alla pagina dell'autore: zenzero