Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Maggneto    25/01/2017    6 recensioni
Raccolta Riren ambientata nel mondo di Harry Potter.
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1] Quando il Quidditch diventa spiacevole... O forse no. "Potresti allenarti con me, Levi".
2] Quella strana cosa chiamata "The Sims". "Chi diavolo è questo mostro vestito da orso?"
3] Yandere o Tsundere? Part. 1. "Non starai davvero cercando il significato, Levi".
4] Yandere o Tsundere? Part. 2. "Cos'è quel liquido rosso che ti cola dal naso?"
[ENDED]
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eren, Jaeger, Levi, Ackerman
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Slytherin or Gryffindor?


1.
Quando il Quidditch diventa spiacevole... O forse no.







Che Levi Ackerman fosse un rinomato cacciatore dei Serpeverde, era risaputo, tutti nella scuola erano a conoscenza della sua bravura, così come tutti erano a conoscenza del suo particolare carattere.
Sì, perché Levi Ackerman non era suscettibile, no signore, lui era semplicemente un perfezionista: amava che tutto fosse curato nei minimi dettagli, che non vi fosse una cosa fuori posto e che tutto venisse ben organizzato, perché se così non fosse stato, semplicemente non si sarebbe presentato.

E tutti volevano che Levi Ackerman si presentasse a tutti gli eventi organizzati.

Ecco perché il corvino amava il Quidditch: si trattava di uno sport con un'organizzazione impeccabile e con un calendario delle rispettive partite schematizzato già prima dell'inizio del torneo.
Be', Levi Ackerman amava davvero tanto il Quidditch.

O almeno così era stato sino a quel momento.

Così come era risaputo il suo carattere impaziente, soprattutto nei riguardi di chi sembrava essere infantile o troppo superficiale, era risaputo anche che non apprezzasse particolarmente i Grifondoro, soprattutto se si andava a parlare della squadra di Quidditch dei Grifondoro.
Ma per quella seconda antipatia, la causa era ben chiara a tutti: Levi Ackerman non aveva nulla in particolare contro la squadra di suddetta casata, perché il loro schema di gioco era ben strutturato ed uno dei due migliori, insieme a quello dei Serpeverde, presente nella scuola; no, lui era completamente avverso solo al cercatore dei Grifondoro.

Eren Jaeger.

Non ricordava da dove fosse spuntato, perché fosse spuntato e se fosse davvero un appassionato di Quidditch, ma sapeva che un bel giorno della sua vita, Eren Jaeger aveva deciso di entrare a far parte della squadra di Quidditch come cercatore e, cosa che forse snervava Levi più di tutte le altre piccolezze snervanti del ragazzo, si era rivelato essere anche dannatamente bravo.

Sì, bravo al punto da mettere in difficoltà l'impeccabile squadra dei Serpeverde.

Tutti sapevano che tra Eren Jaeger e Levi Ackerman non corresse buon sangue, quindi nessuno si stupì quando il Serpeverde tornò dall'allenamento di Quidditch con un'aura nera al seguito, aura che non presagiva mai nulla di buono.
Levi era sempre composto, sempre indifferente, sempre con la stessa espressione stoica sul viso e quando non apprezzava qualcosa, si limitava solo a prendere a calci quel qualcosa, ma senza scomporsi più di tanto.
Per quelle ragioni, quando Levi tornava dagli allenamenti, o da qualsiasi classe, o luogo, o stanza, con quello sguardo tagliente, quell'aura nera che lo circondava e quel passo furioso tanto pesante da riecheggiare lungo i corridoi come un suono tetro e spaventoso, tutti sapevano che Eren Jaeger ne era la causa.
E quella volta, più di tutte le altre, il sangue si gelò nelle vene di tutti i poveri studenti malcapitati che ebbero la sfortuna di assistere a quella scena, perché Levi non era solo, no: non molto lontano, lo stesso Eren, con ancora indosso la divisa di Quidditch dei Grifondoro, stava inseguendo Levi con il fiato corto, segno che lo studente Serpeverde non avesse voluto saperne di dargli corda.
Eren non seguiva mai Levi, dopo aver combinato uno dei suoi soliti disastri, che l'altro proprio non riusciva a tollerare, troppo convinto di essere nel giusto per farlo, e proprio a causa di ciò, tutti i presenti si ritrovarono con il fiato sospeso e non impiegarono troppo tempo a dileguarsi dalla scena, facendo in modo che i due rimanessero soli nell'anticamera che precedeva la Sala Grande.

"Levi, ti prego, aspetta solo un momento" gridò bruscamente il Grifondoro, mentre si fermava solo un attimo sulla soglia del grande portone, nel tentativo di recuperare il fiato che aveva esaurito completamente.

Levi era fin troppo spazientito e, se non fosse stato per quella ragione, non si sarebbe mai sognato di voltarsi e di dare corda a quel moccioso snervante che non faceva altro che fargli venire la voglia di prenderlo sul posto.

Ovviamente, l'ultima espressione andava interpretata, ma per dare dei suggerimenti, Levi non voleva prenderlo a calci... Non principalmente, almeno.

"Che diavolo vuoi?" ringhiò tra i denti con impazienza, il peso del proprio corpo ora poggiato tutto sulla Firebolt con la quale aveva cercato di allenarsi sino a poco prima dell'arrivo di quell'idiota dagli occhi meravigliosi.

Levi non poteva negare che, ogni volta che incontrava quegli occhi, per qualche momento dimenticasse anche il motivo per cui era tanto arrabbiato con il ragazzo: gli piaceva così tanto guardarli, studiarli, scoprire tutte le assurde sfumature che quelle iridi potevano assumere, che non si sarebbe mai sognato di ammettere che in quei momenti gli venisse la pelle d'oca.

Nemmeno sotto effetto della pozione Veritaserum.

"Abbiamo davvero bisogno di quest'allenamento" spiegò l'altro con il fiato corto, mentre inclinava il capo lateralmente in un modo per cui Levi desiderò tanto prenderlo a pugni.

Quella nuova posizione, permise al corvino di osservare la pelle abbronzata, imperlata di alcune gocce di sudore, del collo del Grifondoro, le vene protese che sporgevano in alcuni punti e il modo in cui il tutto andasse ad incastrarsi con la base della nuca, i cui capelli disordinati completavano lo spettacolo, e l'incavo della mascella, che Levi desiderò poter prendere a morsi.

Ma, ovviamente, nemmeno in quell'occasione si sarebbe sognato di ammettere, a se stesso o agli altri, che trovasse Eren Jaeger incredibilmente sexy.

"Anche a noi quest'allenamento serviva, feccia" ringhiò ancora, in un modo molto coerente con i pensieri che stava avendo, pensieri che lo costrinsero a stringere il manico della scopa sino a far sbiancare le nocche, per potersi dare un minimo di ritegno e recitare al meglio la parte del Serpeverde infuriato.

L'ultima cosa che voleva, era rinunciare alla tetra reputazione che si era guadagnato a fatica.

"Voi siete già straordinari così, Levi" commentò Eren a quel punto, non senza una punta di imbarazzo nella voce per aver ammesso quel pensiero che lo aveva tormentato sin dal primo momento in cui aveva visto i Serpeverde giocare e, soprattutto, Levi giocare. "Avete una strategia eccellente e siete perfettamente sincronizzati, noi siamo ancora in alto mare da questo punto di vista e abbiamo davvero bisogno di lavorarci, se vogliamo avere qualche speranza di farvi il culo".

Levi, dal canto suo, apprezzò molto quelle ultime parole stonanti con il resto del discorso più educato e per nascondere il fatto che stesse osservando troppo il bel viso del Grifondoro, si portò una mano a massaggiarsi le tempie, distraendosi qualche attimo dalla figura dell'altro ragazzo.

Non poté fare scelta peggiore.

"D'accordo, ma la prossima settimana noi Serpeverde avremo diritto a...".

Non riuscì a terminare la frase, perché la voce gli si spezzò nel momento in cui sollevò di nuovo lo sguardo e trovò il Grifondoro ad una distanza così ravvicinata, che si domandò come avesse fatto a non accorgersi che si fosse avvicinato.
Fu costretto a sollevare appena il capo, per incontrare il suo sguardo, dato che l'altro era più alto di lui di qualche centimetro, e non poté nascondere in alcun modo il fatto che stesse trattenendo il fiato, perché il viso di Eren era così vicino al suo, che fu certo quello potesse anche scavargli l'anima, se solo avesse voluto. Cercò di mantenere un'aria gelida e totalmente seria, ma ciò gli risultò più arduo del dovuto, dal momento che percepire il corpo del Grifondoro, il suo calore, il suo intenso odore, a così poca distanza, lo stordì in un modo che non avrebbe mai creduto possibile.

"A cosa, Levi?" soffiò il ragazzo sul viso del Serpeverde, un tono di voce tanto basso e soave che l'altro si domandò per quale assurda ragione Eren non lo utilizzasse più spesso.

"Tutta la settimana di allenamenti sarà nostra" ribatté prontamente il ragazzo, imitando l'altro con il tono di voce più sensuale che conoscesse.

Giusto perché anche Levi sapeva giocare a quel gioco e non voleva di certo che quel Grifondoro maledettamente sexy potesse avere la meglio su di lui. Eren sembrò smarrito per qualche attimo, prova che il tono di Levi avesse sortito l'effetto desiderato, ma da bravo Grifondoro qual era, non impiegò molto tempo a ricomporsi, rivolgendo un sorriso sfacciato all'altro, sorriso accompagnato dal suo viso che si fece più vicino a quello dell'altro, risultando che le loro labbra sembrarono potersi sfiorare da un momento all'altro.
In quel momento, nessuno dei due si curò del fatto che potesse esservi qualcun altro ad osservare quell'insolito spettacolo, troppo presi quali erano nel portare avanti la loro discussione e nello scrutarsi a vicenda, in un modo che non risultava esattamente consono al loro continuo battibeccare.

Ma alla fine non era di certo la prima volta che si ritrovavano in una situazione del genere.

"Che tipo di allenamenti, Levi?".

Al corvino non sfuggì il modo in cui Eren enfatizzò il suo nome, facendolo scivolare dalla lingua alle sue labbra come se fosse stata la cosa più naturale del mondo, come se fosse nato appositamente per pronunciare il suo nome con quella voce bassa e profonda, che alle sue orecchie risuonò quasi come una supplica, una supplica per qualcosa per cui Levi fremette dal desiderio di accontentarlo.

"Allenamenti di gruppo" proseguì il Serpeverde, non volendone sapere in alcun modo di cedere la vittoria a quel moccioso. "Allenamenti dove ci si aiuta a vicenda a scoprire i propri punti deboli, Eren".

Al Grifondoro venne la pelle d'oca e questo dettaglio non sfuggì al corvino, che notò subito il modo in cui le sue labbra tremarono appena e fu probabilmente in quel momento che si rese conto di quanto ferrea fosse la sua determinazione, nel non prendere immediatamente il viso del ragazzo tra le mani e baciarlo con tutto l'impeto con cui desiderava farlo.

E solo Salazar, in quel momento, sapeva cos'altro desiderasse fare al ragazzo con lo stesso impeto.

"Così i tuoi compagni non conoscono i tuoi punti deboli" si riprese dopo appena un attimo di incertezza, durante il quale la sua voce si trasformò in una vera e propria supplica implicita, a cui Levi non sapeva quanto sarebbe riuscito a resistere. "Curioso che io li conosca e loro no".

Il Serpeverde inarcò un sopracciglio con fare palesemente divertito, mentre subito riprendeva a scrutare con insistenza nelle iridi turchesi dell'altro, gesto che fu evidentemente molto apprezzato dal Grifondoro. "Tu li conosci, Eren?" domandò retoricamente.

"Sì, Levi, io li conosco" rispose subito quello, andando nuovamente ad inclinare il viso lateralmente, in quel modo che Levi detestava quanto amava, perché quel gesto riusciva a mettere in risalto molti dettagli per cui il Serpeverde avrebbe volentieri strappato di dosso all'altro quella fastidiosa divisa. "Non è forse questo un tuo punto debole?"

"Cosa te lo fa pensare?"

"Il fatto che le tue pupille siano ora completamente dilatate".

Ed era vero, delle iridi ghiaccio di Levi erano rimasti solo alcuni margini che circondavano le pupille dilatate e ciò che Eren poteva ammirare, erano ora degli occhi neri come la pece, che lo portarono a convincersi del fatto che tutto quello gli stesse piacendo più di quanto avrebbe dovuto.
Per quella ragione, si lasciò completamente andare e si avvicinò ancor di più al corpo del Serpeverde, le cui divise da Quidditch ora si sfioravano, pochi centimetri a separare ogni parte delle loro figure: se solo fossero davvero riusciti a lasciarsi andare, in quel momento sarebbero molto più uniti di quanto chiunque si aspettasse.

"Potresti allenarti con me, Levi" soffiò dopo qualche attimo durante i quali non ricevette alcuna risposta da parte del corvino, troppo assorto nell'osservare i momenti lenti e quasi felini del Grifondoro, che per la prima volta stava dimostrando quanto la sua casata potesse essere astuta, se solo avesse voluto. "Non ti piacerebbe scoprire i miei punti deboli? Quelli che mi farebbero perdere l'equilibrio dalla scopa?"

Si interruppe per un attimo e si beò della vista del Serpeverde completamente assorto nelle sue parole, perché di certo quella vista di Levi Ackerman era più unica che rara e l'unico che poteva andare in giro a vantarsi di averla vista, era proprio Eren Jaeger.

E lo stesso Eren, che amava quel broncio sulle labbra arrossate, il respiro solitamente tagliente venire trattenuto in quel modo, i denti affondati con forza nel labbro inferiore carnoso che avrebbe baciato e baciato ancora, le ciocche di capelli che ricadevano sulla fronte a causa dei recenti sforzi fatti durante gli allenamenti, si rese conto di non averne avuto abbastanza, perché, nonostante stesse palesemente pregando Levi Ackerman di baciarlo, di afferrarlo per un braccio con uno dei suoi bruschi movimenti e di trascinarlo in una stanza dove sarebbero stati solo loro due, comprese che quel piccolo espediente non era bastato a far innervosire il Serpeverde abbastanza, da fargli abbassare la guardia subito dopo.
Perché quando Eren si era recato con prepotenza al campo da Quidditch, dopo essersi preso la briga di osservare Levi allenarsi per diversi minuti, altra cosa che amava fare, dato che il corvino non aveva idea di quanto fosse sexy qualsiasi gesto spontaneo che compisse, e aveva poi attirato l'attenzione della squadra dei Serpeverde per dire loro che i Grifondoro avevano urgente bisogno di allenarsi, aveva ben pianificato il tutto per far sì che Levi si imbestialisse al punto, da decidersi dopo di prendere Eren con prepotenza e farlo suo.
I Grifondoro non dovevano allenarsi quel giorno e, in quel momento, il moro fu semplicemente felice di aver fatto quella scelta perché, anche se non aveva portato all'effetto desiderato, lo aveva spinto molto vicino a quel limite.

Proprio per quella ragione, protese il viso lateralmente, esponendo ancora di più la sua spalle, il suo collo, la parte superiore del suo torace, in una maniera che sapeva facesse impazzire il corvino, per potersi poi dirigere con le labbra accanto al lobo delle sue orecchie, contro le quali lasciò infrangere il suo respiro caldo, la sua voce roca e volutamente desiderosa, in un ultimo tentativo per giungere al suo obbiettivo. "Quelli che mi farebbero piegare dinanzi a te?"

E Levi lo sentì, un brivido prepotente diffondersi nel suo corpo, così prepotente da fargli desiderare di unirsi al Grifondoro in quello stesso momento, di baciarlo come da diverso tempo desiderava fare, sebbene lo negasse anche a se stesso.
Ma per volere del caso o del suo buonsenso, notò alle spalle del ragazzo non uno e nemmeno due, ma ben tre membri della squadra di Quidditch dei Grifondoro dirigersi verso la biblioteca, non muniti né di divisa né di scopa per gli allenamenti.

E fu allora che capì che, tutto quello, era solo l'ennesimo piano organizzato dal ragazzo per fargli perdere il senno.

Fu allora che giocò il suo stesso gioco, fu allora che con le labbra sfiorò la pelle del suo collo, dell'incavo della sua mascella, in un modo che desiderava davvero fare, ma che in quel momento fu finalizzato solo a far abbassare la guardia al moro, che subito emise un leggero mugolio di apprezzamento, tanto basso che solo Levi poté sentirlo e che fu davvero grato al caso per quella cosa.

Desiderava davvero il ragazzo, ma non poteva far sì che quello avesse la meglio sul suo orgoglio di Serpeverde.

"Ti piegherai dinanzi a me" esalò con voce roca, facendo trascorrere qualche attimo, prima di passare alla prossima.

E quando Eren gli sembrò abbastanza assorto nell'atmosfera, con dei modi davvero ma davvero aggraziati, almeno secondo il suo canone di gentilezza – Eren avrebbe giurato di aver quasi perso l'equilibrio –, spinse via il Grifondoro, senza dargli nemmeno il tempo di domandarsi cosa avesse riportato con i piedi per terra Levi.

"Ti piegherai quando farò il culo a te e alla tua schifosissima squadra alla prima partita del torneo, feccia".

Quell'ultima sentenza fu emanata con voce sufficientemente alta da poter essere udita anche dagli altri studenti di passaggio, che non si stupirono più di tanto di sentire quel commento rivolto al Grifondoro, impregnato di così tanto veleno nella voce.
Ciò che davvero li stupì non fu nemmeno il fatto che Levi se ne andò di nuovo con gli stessi passi pesanti con cui era arrivato, più che convinto a tornarsene agli allenamenti al campo di Quidditch, quanto il fatto che Eren Jaeger, invece di ribattere con rabbia, scoppiò rumorosamente a ridere, azione che incrementò non poco l'aura negativa che aleggiava intorno al corvino.

D'altronde, un'altra cosa risaputa era che, se esisteva qualcuno capace di far perdere quasi del tutto il controllo a Levi Ackerman, quello era Eren Jaeger.

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Forse sarò pazza, forse no, questo non posso dirvelo, ma sono comunque qui con una raccolta!

Questa raccolta di one shots Riren, ambientate nel mondo di Harry Potter, sono senza il minimo impegno: le sto scrivendo per puro divertimento e spero che facciano rilassare/sorridere/ridere/quello che volete anche voi, perché ogni tanto fa bene scrivere cose leggere, perché scrivere è più bello quando ci si diverte e perché Eren e Levi sono la cosa più bella del mondo e quindi ho bisogno di scrivere su di loro!

Sproloqui a parte, se avete letto l'introduzione(cosa che avete sicuramente fatto, ma va be'), avete visto che ho già proposto alcune "trame" per le varie one shots che pubblicherò, di cui questa è la prima: be', ci tengo a precisare che al momento rispetterò l'ordine di quelle inserite, se poi me ne verranno in mente altre, le aggiungerò alla lista.

Se voi avete delle idee carine, originali, che vi farebbe davvero piacere vedere trasformate in one shots, potete anche proporle, vedrò cosa posso fare
! 

Pubblicherò le one shots a tempo indeterminato, sto scrivendo questa raccolta per divertimento(come già detto
!!!) e per prendere una piccola pausa dall'altra fanfiction piuttosto impegnativa che sto portando avanti... Quindi sì, sono matta a tenere due serie aperte, ma va be'!
Le one shots saranno tutte scene a sé, ma saranno al tempo stesso collegate tra loro: le piccole avventure che capiteranno ad Eren e Levi sono avventure che si concentrano in una storia continua, quindi io non farò altro che riportarvi gli episodi più carini... O assurdi, dipende da quanto demenziali diventano.

Detto ciò, spero che possiate apprezzare questo nuovo aborto e se volete lasciarmi un vostro parere, una vostra critica o qualche correzione sul capitolo che non ho notato, fatelo pure: non mangio nessuno e sono aperta ai punti di vista altrui, purché siano costruttivi e non offensivi
!

Peace and Love,
 

Maggneto.

  
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