Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: Ireth Anarion    26/01/2017    4 recensioni
Si tratta di una OS di 798 parole. Sulla mia notp. Non so neanche perché l'ho scritta, in effetti.
Volutamente priva di dettagli, se avete domande fatele pure.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Stiles Stilinski, Theo Raeken
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





Tremava così tanto che si stupì di arrivare a destinazione senza aver sbandato più di un paio di volte. Forse era stato merito del cielo, che aveva deciso di smettere con quella pioggia battente almeno per quella notte. Parcheggiò la jeep al solito posto, controllò che i finestrini fossero chiusi – lo faceva sempre, sempre, anche quando sapeva di non averli abbassati – e poi scese con movimenti controllati. Temeva che, se avesse usato il suo passo abituale, non sarebbe stato in grado di reggersi sulle sue gambe.
            Non sapeva come sentirsi. Aveva un turbinio di emozioni nel petto e nella mente, così confuse da dargli l’impressione di essere in un sogno dal quale si sarebbe svegliato di lì a poco. Ma più provava a far chiarezza, più sembrava difficile destarsi.
            L’aveva lasciato. Non poteva ancora crederci.
            Fissò le sue dita bianche e tremanti infilare la chiave nella toppa e girare, entrò in casa e ringraziò il cielo che fosse tutto buio. Suo padre era andato ad un appuntamento con Melissa, il che, molto probabilmente, voleva significare che avrebbe trascorso con lei almeno un altro paio d’ore. Fu riconoscente anche di quello.
            Salì al piano di sopra come un automa, ripetendosi nella mente tre semplici ordini durante tutto il tragitto: doccia, letto, dormire. Doccia, letto, dormire. Doccia, letto, dormire.
            Peccato che, nell’ombra della sua stanza, qualcun altro avesse in mente ben altri piani.
            Lo vide, stagliato contro la finestra illuminata dalla luce dei lampioni in strada, e non ne fu affatto sorpreso. In un certo senso si era aspettato di vederselo comparire così, dal nulla, come un maledetto incubo.
            A Beacon Hills anche i muri avevano le orecchie.
            «Cosa vuoi?», mormorò, senza darsi pena di accendere la luce. Avanzò semplicemente nella stanza e cominciò ad abbassarsi la cerniera della felpa, stancamente.
            «Solo sapere come stai», pronunciò Theo, la voce irrisoria e bassa. «Stiles».
            «Come cazzo dovrei stare, secondo te?».
            «Non ne ho la benché minima idea, ma di certo non dovresti esserne felice», commentò l’altro e, nonostante l’assenza di luce, Stiles avvertì che gli si fosse avvicinato pericolosamente.
            Continuò a spogliarsi, senza emettere fiato. Via la felpa, via la maglietta. Via scarpe e calzini.
            «Credi che stia saltando dalla gioia?», sbottò improvvisamente, perché fanculo Theo, lui sapeva cosa stesse provando. Lo sapeva e nessun licantropo del cazzo avrebbe potuto mettere bocca sulle sue emozioni.
            «Odori come se avessi dato l’esame più importante della tua vita e fossi ancora incredulo del buon risultato», snocciolò il mannaro, la voce più bassa di prima.
            Stiles sentì qualcosa sfiorargli piano la base della schiena, caldo e irrisorio. Le sue dita.
            «Non come qualcuno che ha lasciato il suo bel fidanzatino», aggiunse Theo, il naso vicino ai capelli castani dell’umano.   
            «Non ti azzardare a parlare di Derek», sibilò quest’ultimo, voltando il capo come per guardarlo. Ma c’era troppo buio, troppo. Poteva solo sentire il respiro di Raeken contro l’orecchio destro.
            Le dita del mannaro gli sfiorarono ancora la schiena e lui si costrinse a non inarcarla. Fanculo, ripeté ancora tra sé.
            «Come l’ha presa?», mormorò Theo. Strinse una mano sul fianco del ragazzo, beandosi della pelle d’oca sotto i polpastrelli.
            «Non ti riguarda».
            «Gli hai detto tutto quello che abbiamo fatto?».
            Stiles si voltò, come se quelle parole fossero state uno schiaffo. «Chiudi quella cazzo di bocca», sputò con rabbia. Ma nonostante gli sforzi, non poté evitare di ripercorrere la serata passo dopo passo. Lui che andava da Derek per parlare, il moro che lo guardava con espressione imperturbabile mentre l’umano gli confessava il suo… i suoi peccati. Tutti. Uno dopo l’altro. Gli occhi verdi di Derek bruciavano ancora di dolore e tradimento, impressi nella sua memoria.
            Chiuse i suoi per la sola vergogna di quei ricordi ancora freschi.
            Il sussurro di Theo arrivò ancora alle sue orecchie come una concessione di pace. Se effimera o no, stava a lui scoprirlo. «Hai fatto bene. Meritava di sapere».
            Meritava, Derek, di sapere. Meritava di liberarsi di qualcuno che non lo ama. Stiles sapeva che fosse vero e non riuscì a pentirsene. Malgrado tutto, in effetti, la sua vergogna stava proprio in questo: non riusciva a pentirsi delle sue notti con Theo, delle loro bocche unite, delle loro unghie affondate nella carne dell’altro. Dei gemiti soffocati e delle maledizioni spezzate tra i sospiri. Del piacere così intenso da intossicarlo.
            Non era disposto a smettere di avere tutto quello, era diventata la sua droga.
            Sentì la durezza dell’altro ben distinta contro un gluteo e si morse le labbra.
            «Non ti amerò mai», promise, mentre slacciava la cintura.
            Theo soffocò una risata tra i suoi capelli, aiutandolo a sbottonarsi i jeans e farli scendere giù piano lungo le sue gambe pallide. «Non saprei che farmene, del tuo amore. Proprio come tu non sapevi cosa fartene del suo».
            Via i boxer.
            Via il controllo.





 

Questi due insieme mi fanno schifo. Non so perché l’ho scritta, sinceramente. Non mi aspetto nessun commento.

Ireth.  






 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Ireth Anarion